Land art doppia di Marco Pignattai per il Premio Casato Prime Donne

Ardita-Marco Pignattai-Casato Prime Donne-Montalcino.JPGQuasi un monumento alla Land art di Marco Pignattai nei vigneti di Brunello in occasione del Premio Casato Prime Donne 2012 al Sindaco Lanzetta

 
Maria Carmela Lanzetta il sindaco calabrese che si è opposto alla criminalità diventando un simbolo di coraggio civile, ha ricevuto il Premio Casato Prime Donne 2012 che ogni anno viene assegnato a personaggi femminili di particolare rilievo. Il suo messaggio a Montalcino è ora nei vigneti di Brunello accanto a un’istallazione artistica di Marco Pignattai. Il nome dell’opera è “Ardita” come ardita è la coraggiosa sindaco di Monasterace. Raffigura un bue chianino, a grandezza naturale, un animale storico di questa terra dove ha lavorato tirando lo stesso aratro che l’artista ha messo dietro la scultura. 

Il bue è realizzato con una silhouette in acciaio a specchio che riflette la campagna circostante quasi diventandone parte. La scelta del soggetto e quella stilistica di dissolvere la sagoma nel paesaggio riconduce l’opera a quei nuovi “paesaggisti” che propongono una riflessione concettuale e critica dell’ambiente, ma non basta a spiegare un’opera che ha una genesi lunga otto anni e anche una gemella.

Montalcino-Casato-Prime-Donne-Ardita con Marco-Pignattai.JPGNel 2005 il giovane architetto montalcinese Marco Pignattai disegnò il primo bue chianino che fu realizzato in travertino, pietra tipica del senese, e istallato in mezzo ai vigneti del Casato Prime Donne. Soggetto, materiali e poetica fanno riferimento alla Landa art, corrente nata in America nel 1967 da artisti amanti della natura e desiderosi di togliere le opere d’arte dall’ambiente asettico dei musei e delle città. Ecco che l’opera d’arte non si limita più a se stessa ma comprende tutto l’ambiente intorno, una dimensione che presuppone l’insufficienza dell’opera d’arte tradizionalmente intesa e mette in gioco il rapporto fra l’uomo e il mondo, fra l’artista e l’ambiente che lo circonda, accettando il modo in cui il tempo e il clima mutano l’opera d’arte stessa perché ne fanno parte.

Con la sua istallazione Marco Pignattai intendeva celebrare il lavoro contadino che ha fatto di Montalcino e della Val d’ Orcia il primo territorio agricolo iscritto nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Voleva dunque lasciare un segno, modificare l’ambiente valdorciano arricchendolo di significati nuovi. L’istallazione è entrata a far parte dell’ambiente naturale, è mutevole con il cambio delle stagioni e delle ore del giorno … si è coperta di muschio e poi è stata distrutta dagli agenti atmosferici crollando al suolo.

Una situazione frequente, quasi inevitabile per le opere di Land art che infatti  hanno bisogno di essere registrate mediante progetti, grafici, fotografie, filmati, narrazioni che testimonino istallazioni destinate a modificarsi e distruggersi.

Ecco che la prima Ardita è ora distesa per terra come un’ombra della sua gemella istallata al suo posto e addirittura capace di incorporarla con l’immagine. Bellissimo questo gioco di Pignattai con la natura, questo suo modo leggero, ma colto, di dare un nuovo ruolo all’arte nel recupero della memoria e nella meditazione sui suoi valori.

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Casato Prime Donne – Montalcino, SI

Fattoria del Colle – Trequanda SI

Alessia Bianchi  0577 662108 pr@cinellicolombini.it

 

Addetta stampa

Marzia Morganti Tempestini 3356130800

marzia.morganti@gmail.com  

Land art doppia di Marco Pignattai per il Premio Casato Prime Donneultima modifica: 2012-09-07T10:44:00+02:00da vinipassione1
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