Vigna Loreto il nuovo Cru di Mastrojanni – Suggerito da Cristina

foto ILLY.JPGElegante, complesso, senza compromessi. Nasce nel miglior terroir di Montalcino grazie al lavoro e una squadra affiatata che ha saputo, negli anni, creare vini indimenticabili
 
Con il cru Vigna Schiena d’Asino, Mastrojanni ha dato vita a uno dei vini più amati e apprezzati, portando la DOCG Brunello di Montalcino al suo livello di eccellenza. Con il cru Vigna Loreto regala agli appassionati di tutto il mondo un altro vino dal carattere unico.
 
Uomini e terroir sono gli elementi che permettono a Mastrojanni di raggiungere il suo stile d’eccezione. Le vigne crescono in una tale varietà di suoli – ognuno diverso e caratteristico, tanto che potrebbe essere un cru a sé stante – e sono la vera ricchezza della cantina.
 
Nell’ettaro e mezzo della parcella della Vigna Loreto, l’uva Sangiovese trova le caratteristiche di un suolo di tufo scosceso, ricco di ciottoli del fiume Orcia, lasciati quando si è ritirato. Dodici anni fa, Andrea Machetti e la sua squadra hanno scelto di piantare ottomila viti, allevate a cordone speronato, curate e selezionate sino ad ottenere una resa molto bassa (60/65 quintali per ettaro) e della migliore qualità.
 
Il primo cru Vigna Loreto viene prodotto in appena novemila bottiglie, dentro ognuna della quali si trova la cura e l’attenzione alla qualità di Mastrojanni.  Tutta la cura e l’amore per le cose buone e naturali che da sempre fanno parte della filosofia della   famiglia Illy  che nel 2008 ha acquisito la proprietà della cantina trasportandovi la propria passione e il proprio savoir faire.
 
Ogni passaggio della creazione di Vigna Loreto – come di tutti gli altri vini di Mastrojanni – viene realizzato con una cura estrema, meticolosa, quasi maniacale. Dopo una raccolta manuale in cassette piccole e una successiva, ulteriore, cernita dei grappoli, solo le migliori uve si avviano alla spremitura e alla lunga macerazione sulle bucce.
 
Successivamente, un passaggio di 36 mesi in botti da 16, 33 e 54 hl di rovere di Allier e un affinamento di 6/8 mesi in bottiglia conferiscono al Vigna Loreto la sua personalità unica.
 
Le caratteristiche organolettiche. All’occhio si mostra di un rosso rubino intenso con tenui riflessi granati. Al naso è di grande intensità e complessità e offre un bouquet con note floreali (rose, viole, iris) e fruttate (lamponi, fragoline di bosco, prugna) che si chiudono con i caratteristici sentori freschi e balsamici del terroir di Castelnuovo dell’Abate, che qui si rivelano particolarmente delicati.  In bocca rivela la propria anima Mastrojanni: profondo, austero, complesso. Il terreno tufaceo spinge un tannino elegante e marcato che la morbidezza del 2007 sfuma e arrotonda. In un finale di grande persistenza tornano le note fresche della macchia mediterranea e del minerale.
 
Un cru unico, senza compromessi. Un vino di un’eleganza consapevole, sofisticata, che si coniuga in modo impeccabile con la forza e la pienezza dei Brunello Mastrojanni.
 
 
 
 
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La sfida Carpenè Malvolti, Un metodo classico da riconoscere ad occhi chiusi

Presso lo stand della storica casa spumantistica di Conegliano è andata in scena la terza sfida tra bollicine blasonate del mondo

Carpenè Malvolti, Un metodo classico da riconoscere ad occhi chiusi

Per il terzo anno Carpenè Malvolti presenta l’inedita sfida “bendata” tra bollicine blasonate provenienti da varie zone vitivinicole del mondo. A scegliere il vincitore, una giuria composta da sommelier dell’AIS Veneto e donne degustatrici della Guida Vini Buoni d’Italia che hanno incoronato lo stile italiano del Metodo Classico

 

A Vinitaly la qualità del Metodo Classico Carpenè Malvolti si riconosce ad occhi chiusi. Le bollicine della storica casa spumantistica di Conegliano hanno sfidato questo pomeriggio nel corso del terzo torneo “Blasonati vs Metodo Classico” quelle francesi dello Champagne, quelle spagnole del Cava, quelle tedesche del Sekt e quelle italiane della Franciacorta e del Trento Doc, dando vita a una spumeggiante e piacevole break tra un appuntamento di lavoro e una degustazione.

A scegliere il vino “vincitore”, una commissione composta da Sommelier AIS del Veneto e donne degustatrici di Vini Buoni d’Italia edita da Touring Club: tra i sommelier Erica Sottoriva e Giovanni Niero, secondi classificati ex aequo al concorso Miglior Sommelier del Veneto,  Orianna Fattori, Rita Picciau e Martina Rocchetto, tra le degustatrici Aurora Endrici, Annette Lizotte e Annie Stefanatto. A salire sui tre gradini del podio, tre bollicine italiane: Carpenè Malvolti Metodo Classico Millesimato, Franciacorta Soul Saten e Trento Doc.

L’azienda spumantistica leader del Prosecco DOCG concorre con il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Cuvée Storica e Cuvée Brut, il Superiore di Cartizze, il Gewurztraminer e il Rosé a Sparkling Star, concorso organizzato dalla stessa Guida Vini Buoni d’Italia in occasione del suo decimo anno in cui gli stessi operatori e i visitatori sono chiamati a valutare il miglior spumante. Un riconoscimento a un vino che allieta da sempre l’ora dell’aperitivo e che oggi si conferma straordinario anche come accompagnamento da tutto pasto.

Gli eventi di Carpenè Malvolti a Vinitaly si potranno seguire anche al di fuori delle mura di Veronafiere con una “telecronaca” on line in tempo reale degli appuntamenti che si susseguono allo stand, raccontati sulle pagine ufficiali nei social network Facebook e Twitter.

Anche nel terzo giorno del salone internazionale del vino e dei distillati non sono mancati i visitatori che hanno scelto Carpenè Malvolti per una sosta all’insegna delle bollicine, guidati e consigliati dal sommelier Fisar Andrea Amistani e dall’enologo Carlo Cannaò del Collegio Enologi di Carpenè Malvolti. Ogni assaggio è accompagnato dalla fragranza e il gusto delle sfoglie salate del Pane delle Streghe® Lab, particolarmente adatte all’abbinamento per la loro particolarità di biscotto salato cotto in forno preparato semplicemente con farina, olio extravergine di oliva, sale e lievito di birra che non copre o modifica le caratteristiche sensoriali dei vini.

Domani mercoledì 28 marzo, chiusura in grande stile per Carpenè Malvolti al 46° Vinitaly: a partire dalle ore 10 lo stand si animerà per la giornata dedicata ai sommelier AIS che culminerà con la presentazione in anteprima del concorso “Gran Premio Alfiere del Prosecco”, dedicato ai sommelier under 30. Intanto allo stand B5 del Padiglione 5 continueranno per tutto il giorno gli assaggi mentre per i ‘Vinixiani’ (gli abitanti di www.vinix.it) che faranno visita allo stand, una degustazione esclusiva di Brandy 15 Anni, abbinato alla fine pasticceria di Loison.

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Tel 335 6130800 Email marzia.morganti@gmail.com

www.carpene-malvolti.com – www.martecomunicazione.com

 

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Una degustazione alla scoperta del “”G Factor ” del prosecco con Carpenè Malvolti – Marte comunicazione

Torna il tradizionale appuntamento con le degustazioni guidate

Una degustazione alla scoperta del “”G Factor ” del prosecco con Carpenè Malvolti – Marte comunicazione

Protagonista della giornata, la classica degustazione guidata dal sommelier AIS della Delegazione di Firenze Massimo Castellani al Centro Servizi Bra del Padiglione 8/9.

 

Intanto allo stand, la Fisar consegna il diploma a sette aspiranti sommelier della Delegazione Versilia, mentre vanno avanti le degustazioni accompagnate dalle sfoglie salate del “Pane delle Streghe” e dalla fine pasticceria di Loison

 

 

Carpenè Malvolti alla scoperta del G Factor del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. La storica casa spumantistica di Conegliano ha scelto proprio la G di Garantito presente in etichetta da quando ha ottenuto la DOCG per raccontare la storia e i segreti del vero Prosecco di qualità, nel corso degli eventi del Vinitaly 2012. In primis, con la tradizionale degustazione condotta dal sommelier AIS della delegazione di Firenze Massimo Castellani – che si è tenuta oggi durante la seconda giornata di Vinitaly.

Al centro dell’attenzione della degustazione intitolata al tema portante del Vinitaly 2012 di Carpenè Malvolti ovvero We are the Champions, 6 vini, di cui 4 appartenenti alla DOCG e 2 alla linea “L’Arte Spumantistica. Il primo, doveroso omaggio, è al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extradry Tipico, uno Charmat delicato e fruttato fresco di investitura da parte di Luca Maroni come miglior vino secondo l’indice qualiquantitativo: un successo che va ad arricchire il già nutrito palmares della storica casa spumantistica di Conegliano. Un altro tributo è quello alla Cuvée Storica, che vuole rievocare in ogni singola bollicina del finissimo perlage il gusto della tradizione, della vittoria della natura sull’uomo e dell’inscindibile legame con il territorio di appartenenza. In degustazione tra le varie declinazioni della DOCG anche un grande classico Carpenè Malvolti, la Cuvée Brut morbida e aromatica di fresca acidità, e il Superiore di Cartizze, cru esclusivo dall’impronta più dolciastra prodotto con le uve raccolte su 106 ettari appena di terreni scoscesi tra Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Portano invece la firma “L’Arte Spumantistica” il Gewurztraminer, intenso e avvolgente dal sentore di rosa, frutta esotica e noce moscata e il Kerner, vino di grande e nobile complessità, rotondo, pieno, caldo e deciso, prodotto con le uve dell’omonimo vitigno frutto dell’incrocio tra Riesling Renano e Schiava.

Un fattore G che in etichetta fa la differenza dunque, attribuendo un valore molto più che simbolico al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, e che è garanzia non solo di qualità ma anche di un forte legame con il territorio di appartenenza e con la tradizione che ha portato il frutto del lavoro di viticoltori e produttori di questo fazzoletto di terra – incastonata tra le verdi colline venete – a essere conosciuto in tutto il mondo. G come garantito ma anche G come gusto, tutto da scoprire in ogni singola bollicina di Prosecco Carpenè Malvolti, degustata durante questo viaggio attraverso i cinque sensi.

Un valore aggiunto che va saputo comunicare al consumatore per metterlo in condizione di riconoscere nel mare magnum dell’offerta un Prosecco di qualità. Proprio sulla comunicazione di un tema delicato e particolare come il vino, Carpenè Malvolti da sempre sceglie di investire risorse ed energie, dimostrando sensibilità e lungimiranza. Ed è anche in rispetto di questi principi che la storica casa spumantistica di Conegliano ha scelto di far vivere il proprio Vinitaly anche al di fuori delle mura di Veronafiere con una “telecronaca” on line in tempo reale degli eventi che si susseguono allo stand, raccontati da blogger enogastronomici e sulle pagine ufficiali nei social network Facebook e Twitter.

Intanto, allo stand di Carpenè Malvolti, il Segretario Nazionale della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori Mario Del Debbio ha consegnato il diploma a sette aspiranti sommelier FISAR della Delegazione Versilia.

Numerosi anche nel secondo giorno di kermesse, i visitatori che hanno scelto Carpenè Malvolti per una sosta all’insegna delle bollicine, guidati e consigliati dal sommelier Fisar Andrea Amistani e dall’enologo Carlo Cannaò del Collegio Enologi di Carpenè Malvolti. Ogni assaggio è accompagnato dalla fragranza e il gusto delle sfoglie salate del Pane delle Streghe® Lab, particolarmente adatte all’abbinamento per la loro particolarità di biscotto salato cotto in forno preparato semplicemente con farina, olio extravergine di oliva, sale e lievito di birra che non copre o modifica le caratteristiche sensoriali dei vini.

Domani martedì 27 marzo, tre sommelier AIS del Veneto e tre donne degustatrici di Vini Buoni d’Italia saranno protagonisti della tradizionale sfida “Blasonati vs nuovo Metodo Classico” che vedrà in competizione con la proposta Carpenè Malvolti, Champagne, Cava, Sekt e Franciacorta. Intanto allo stand B5 del Padiglione 5 continueranno per tutto il giorno gli assaggi con il sommelier Fisar Andrea Amistani e l’enologo del Collegio Enologi di Carpenè Malvolti Carlo Cannaò mentre per i ‘Vinixiani’ (gli abitanti di www.vinix.it) che faranno visita allo stand, una degustazione esclusiva di Brandy 15 Anni, abbinato alla fine pasticceria di Loison.

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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Cra a Vinitaly il mondo del vino incontra la scienza – Ufficio stampa CRA

Questa mattina nello spazio del MIPAAF si è svolto un workshop di presentazione delle attività delle cinque strutture di ricerca del CRA che si occupano di enologia e vitivinicoltura. Introduzione e conclusioni sono stati affidati al Commissario Straordinario del CRA Giuseppe Alonzo

“La ricerca scientifica del CRA per il miglioramento della competitività nel settore viti-vinicolo italiano”: questo il titolo del workshop che si è tenuto questa mattina a Vinitaly presso lo spazio del MIPAAF al piano terra del Palaexpo di Veronafiere alla presenza del Commissario Straordinario del CRA Giuseppe Alonzo, del Direttore del Dipartimento Trasformazione e Valorizzazione dei Prodotti Agroindustriali del CRA Paolo Ranalli e dei direttori delle singole strutture del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura coinvolti su viticoltura ed enologia. Una importante occasione per parlare di fronte a esperti e ricercatori in campo enologico e vitivinicolo del futuro del vino dal punto di vista scientifico e agronomico e dei contributi scientifico/sperimentali che le varie strutture operanti in ambito enologico e vitivinicolo hanno sviluppato in rapporto alle esigenze del mondo produttivo, alla qualità globale e alle nuove sfide di sostenibilità economica, ambientale e sociale.

“Il CRA sta crescendo come ente di ricerca e la componente vitivinicola è solo uno dei tanti aspetti di cui si occupa C ha detto il Commissario Straordinario del CRA Giuseppe Alonzo nel saluto iniziale C e il contributo che conferisce all’agricoltura è molto importante. Il CRA nasce tra le altre cose per assistere il Ministero dell’Agricoltura e in via indiretta il lavoro degli agricoltori e uno dei principali obiettivi è quello di diffondere una corretta informazione sul concetto di nutraceutica: mangiare in modo sano e naturale, senza addizioni di conservanti o aromi artificiali fa bene all’organismo. Dobbiamo imparare a trarre il maggior beneficio da quello che ci offre la natura”.

Cinque le strutture di ricerca del CRA presenti a Vinitaly, che hanno illustrato i rispettivi progetti e attività: il CRA-VIT Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano, il CRA-ENO Centro di Ricerca per l’enologia di Asti, il CRA-VIC Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo, il CRA-ENC Unità di Ricerca per le produzioni enologiche dell’Italia Centrale di Velletri e il CRA-UTV Unità di ricerca per l’uva da tavola e la viticoltura in ambiente mediterraneo di Turi (BA).

 

“Il nostro centro sta portando avanti progetti sulla sostenibilità ambientale e sulla ricerca di fitoplasma e batteri di propagazione nei vigneti commerciali oltre che studiare la composizione chimica dei vitigni C ha spiegato il Direttore del CRA-VIT di Conegliano, Luigi Bavaresco – e si muove in direzione della salvaguardia delle biodiversità de vitigni autoctoni”.

Di chimica enologica, quadro polifenolico e quadro aromatico si occupa invece il CRA-ENO di Asti, privilegiando i prodotti in grado di tracciare l’origine. Ma non è il solo ambito di studio C ha precisato la Direttrice del Centro di Ricerca per l’enologia Antonella Bosso C tra le nostre competenze c’è anche la microbiologia, la riclassificazione dei lieviti, la promozione dell’agricoltura biologica finalizzata alla produzione di vini biologici, la valutazione sensoriale, attività di laboratorio di biologia molecolare e l’elaborazione e messa a punto di progetti di riconoscibilità e tracciabilità oltre che di progetti interdisciplinari da condividere anche con altre strutture operanti in campo medico.

Punta alla valorizzazione dell’interazione tra territorio e vitigno il CRA-VIC di Arezzo. “La nostra priorità è cercare di ottenere singole produzioni di eccellenza C sostiene Paolo Storchi, Direttore dell’Unità di Ricerca per la Viticoltura C e di rispettare i principi di sostenibilità con innovazioni in grado di migliorare il prodotto vino, tra questo il telerilevamento e il rilevamento prossimale in vigneto, tecnologie di viticoltura di precisione ma anche lo studio di nuove tecniche colturali a basso impatto ambientale e la ricerca su cloni adatti alle variazioni climatiche in atto”.

Il CRA-UTV di Turi (BA) è l’unica struttura in Italia che si occupa di uva da tavola: un settore che produce oltre 15 milioni di quintali su 60-70 mila ettari e per questo ha bisogno di molta forza lavoro. “Studiamo innovazioni varietali e di prodotto C ha commentato il Direttore dell’Unità di ricerca per l’uva da tavola e la viticoltura in ambiente mediterraneo, Donato Antonacci – come ad esempio la 4° gamma frutta e altri prodotti derivanti dalla trasformazione di uva da tavola come le confetture o i succhi di frutta a basso contenuto di zucchero. Sostenibilità, biodiversità, sicurezza e aspetti nutraceutici dunque, oltre ad attività di recupero di varie tipologie di vite. Al momento ne abbiamo recuperate oltre 1000”.

L’Unità di ricerca per le produzioni enologiche dell’Italia Centrale di Velletri ha affidato la presentazione dell’attività a una breve nota del Direttore Gaetano Ciolfi: “la prossima frontiera dell’enologia deve consistere nel mettere a punto un progetto strategico volto a certificare la tracciabilità e la qualità oggettiva di un vino in relazione al territorio di provenienza sull’onda del messaggio secondo cui il “mio vino è diverso e lo dimostro”. Un progetto basato sulla metabonomica/metabolomica e sulla biosensoristica (naso, lingua artificiale, reti neurali), con studi che vanno dalla vite fino al vino in commercio, da condividere congiuntamente dal mondo della produzione e cofinanziabile, così come avviene in altri Paesi di vecchia e nuova enologia. Solo a fronte di questo sarà possibile cointeressare sia il MIPAAF che le Regioni.

Per tutta la durata di Vinitaly, presso lo stand allestito all’interno dello spazio dedicato al Mipaaf, sono state effettuate degustazioni guidate dei vini sperimentali delle varie Unità e Centri di Ricerca, proiezioni delle attività del CRA e distribuiti materiali informativi e pubblicazioni scientifiche sul tema.

Il CRA – Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico, forestale, dell’ambiente e del clima �C è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, posto sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Con 15 Centri e 32 Unità di ricerca con competenze scientifiche nelle principali filiere agricole e in cui operano complessivamente 1.400 persone, di cui due terzi ricercatori, tecnici e operatori e con una dotazione di circa 5.300 ettari di aziende sperimentali, il CRA costituisce il più grande ente italiano di ricerca in agricoltura. Da segnalare anche il contributo dato dal CRA al portafoglio dei brevetti contenuti nel Catalogo con 32 ritrovati per invenzione industriale, tipologia alla quale afferiscono principalmente metodi e procedimenti innovativi riguardanti diversi ambiti di ricerca e che in molti casi scaturiscono da una proficua collaborazione con altri soggetti esterni all’Ente (altri EPR, Università, Ditte o Società private). Non sono rari i casi in cui i ritrovati abbiano una ricaduta che va oltre l’applicazione nell’ambito del settore primario (ad esempio in campo bio-medico). Ciò a sottolineare il contributo trasversale che la ricerca agraria può fornire al progresso tecnologico di altri settori.

 
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Carpenè Malvolti strizza l’occhio alle nuove generazioni: con l’alfiere del prosecco, grandi opportuità per i giovani nel mondo del vino

La casa spumantistica di Conegliano guarda con interesse ai professionisti emergenti

Carpenè Malvolti strizza l’occhio alle nuove generazioni: con l’alfiere del prosecco, grandi opportuità per i giovani nel mondo del vino

La casa spumantistica lancia insieme all’Associazione Italiana Sommelier un concorso rivolto a sommelier under 30 che si confronteranno per diventare il portavoce del Prosecco per il 2012.

 

La finale il 27 maggio in Carpenè Malvolti in occasione di Cantine Aperte

 

Carpenè Malvolti , l’azienda spumantistica di Conegliano continua a investire sui giovani e lo fa promuovendo – insieme all’Associazione Italiana Sommelier – un concorso dedicato a sommelier AIS under 30 con una predilezione per le bollicine, Il concorso, che prende il nome di “Gran Premio Alfiere del Prosecco”, è stato presentato questa mattina insieme al Presidente nazionale di AIS Antonello Maietta e dal responsabile nazionale dei concorsi Cristiano Cini presso lo stand di Carpenè Malvolti a Vinitaly alla presenza di numerosi esponenti della giunta esecutiva nazionale .

 

“Gran Premio Alfiere del Prosecco è un concorso su cui AIS punta moltissimo – ha commentato il Presidente Nazionale Antonello Maietta – perchè ha tutte le carte in regola per rappresentare un nuovo modo di comunicare il vino e il suo mondo. Un progetto innovativo, che dà la possibilità immediata di mettere in gioco la professionalità acquisita con i corsi di formazione dell’AIS e che può rappresentare per i giovani sommelier molto capaci, che non saranno più solo tecnici ma veri e propri comunicatori del vino,  un trampolino di lancio importante e l’ingresso nella professione dalla porta principale. In palio per il vincitore, infatti, non ci sarà solo un premio in denaro, ma anche la possibilità di partecipare ad eventi selezionati dove sarà chiamato a rappresentare il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG”.

Obiettivo del concorso è contribuire a valorizzare la professione del sommelier e a individuare nuove figure professionali da indirizzare, in Italia e nel mondo, nel settore della comunicazione del vino, in particolare nella divulgazione e promozione di un vitigno e di un territorio – il Prosecco – caratterizzati da spiccati valori e tradizioni. L’elezione del primo “Alfiere del Prosecco” avverrà in Carpenè Malvolti il prossimo 27 maggio al termine della sfida decisiva valutata da una giuria composta dal Presidente e dal Responsabile Nazionale Concorsi di AIS, da un rappresentante della Carpenè Malvolti, da un sommelier “titolato” e da un giornalista esperto di enogastronomia che osserveranno i finalisti alle prese con la fondamentale prova di comunicazione, una degustazione e descrizione organolettica di tre vini anonimi, una proposta di abbinamento vino-cibo, una prova di servizio e la correzione di una carta dei vini volutamente alterata.

Il vincitore o la vincitrice avrà l’onere-onore di rappresentare per tutto il 2012 il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, denominazione che vanta una produzione annuale – con le uve raccolte su 5647 ettari, di cui “appena” 107 sulle rive del Cartizze – di quasi 69 milioni di bottiglie tra Spumante, Superiore di Cartizze, Frizzante e Tranquillo, per un ammontare di oltre 500.000 ettolitri in volume e 420 milioni di euro in valore. Una “torta”, composta per il 91,3% dal Prosecco Spumante (Prosecco DOCG e Superiore di Cartizze), per l’8,5% dal Frizzante e soltanto per lo 0,2% dal Tranquillo.

Numeri che identificano un fenomeno in continua espansione grazie anche all’influenza della G di Garantito in etichetta, sinonimo non solo di qualità superiore ma anche di forte legame con il territorio di appartenenza. Un valore aggiunto che ancora non viene pienamente percepito da una parte di consumatori e che per tale motivo necessita di una comunicazione adeguata e gestita da soggetti altamente preparati, innamorati di questo vitigno, come può essere proprio un “Alfiere del Prosecco”.

Che Carpenè Malvolti abbia un occhio di riguardo per le giovani generazioni lo dimostra anche il fatto che l’età media dei dipendenti dell’azienda spumantistica di Conegliano oscilli intorno ai 40 anni e che gli ultimi due “acquisti” siano due enologi poco più che ventenni. La formazione e l’affermazione delle nuove generazioni nel mondo del lavoro del vino, sono due aspetti che stanno a cuore alla famiglia Carpenè da oltre 140 anni, da quando il capostipite, Antonio Carpenè Senior, ha deciso di contribuire al trasferimento delle più importanti nozioni di enologia e vitivinicoltura alle nuove generazioni fondando nel 1876 la Scuola Enologica di Conegliano, ancora oggi centro di eccellenza da cui spiccano il volo enologi di grande fama.

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La bruciata e il suo fiore all’occhiello” il vino AIVE’

Presenti a Vinitaly 2012 a Verona dal 25/03 al 28/03 alla Hall 9 stand M 4 .
 
Domenica 25 Marzo Vinitaly Pad 9 stand M4 l’Azienda agricola LA BRUCIATA presenterà una verticale di 4 Anni del “fiore all’occhiello” dell’Azienda, il  vino AIVE’ (moscato secco) il 2007-2008-2009-2010, annate di un prodotto di grande qualità, che sta dando grandi soddisfazioni, in Italia e all’estero.
 
L’Azienda, da generazioni proprietà della famiglia Bosio, si trova sul culmine della collina di Valdivilla, a 420 m sul livello del mare.
Da qui si gode di un emozionante panorama aperto su 360° sulle Langhe e le Alpi, e di un clima ideale per i profumi dell’uva, che si avvantaggiano di una buona escursione termica nel periodo estivo.
 
L’azienda, a conduzione familiare vede l’impegno primario dei genitori Oscar e Graziella  e dei figli Edoardo e Francesco, è specializzata nella coltura della vite, con 17 ettari di vigneti di proprietà, e fa del Moscato, vinificato in modi differenti, la sua vocazione primaria.
 
Il vino ha bisogno di stare al passo con i tempi e di comunicare, come afferma Oscar Bosio, si affacciano ai nostri mercati molti nuovi potenziali consumatori e altrettanti appassionati che quotidianamente ci contattano per proposte di qualità del prodotto. In questo particolare momento che sta vivendo l’economia mondiale, noi aziende, particolarmente quelle a carattere familiare, dobbiamo mettere a disposizione le nostre esperienze, risorse umane ed economiche e le nostre energie per dare  al territorio un contributo finalizzato a diffondere sempre più la conoscenza del vino italiano nel mondo, affinché questo grande e generoso prodotto della terra, rimanga sempre al centro dell’attenzione di operatori e di nuovi consumatori, come espressione di una viticoltura riconosciuta come testimonianza di una qualità superiore”.
Saranno  Oscar Bosio e il figlio Edoardo, presenti tutti i giorni del Vinitaly, a presentare tutte le nuove annate dei vini bianchi e rossi e in particolare del Moscato d’Asti annata 2011, con degustazioni alle 11,30 e alle 16.30.
 
 
Per tutti coloro che vogliono prenotare una degustazione, inviare un e-mail al indirizzo : export@la-bruciata.com
 
 
 
Az. Vitivinicola La Bruciata di Oscar Bosio
Strada Bruciata 5  fazione Valdivilla
12058 Santo Stefano Belbo  (CN)
TEL +39.0141.847185
FAX +39.0141.847900
NOME skipe: oscar.bosio
Postapec: postmaster@pec.la-bruciata.com
E-MAIL: info@la-bruciata.com
WEB: www.la-bruciata.com
 
 
 
Ufficio stampa
Claudio Toce e Cristina Vannuzzi
Per World Wine Passion
www.worldwinepassion.com
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”Prosecco ,stile italiano “Pret a’ boire” Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

brindisi.jpgIl Conegliano Valdobbiadene si conferma uno dei più apprezzati simboli del Made in Italy agroalimentare nel mondo

”Prosecco ,stile italiano “Pret a’ boire”

Il lato glamour del Conegliano Valdobbaidene visto dalla Ricerca GFK Group per Carpenè Malvolti e Giv

Come il “tubino nero” va bene in ogni occasione e non tramonta mai. Le bollicine più famose hanno introdotto nel Lifestyle di tutto il mondo un nuovo modo di bere e vivere insieme il tempo libero

Intanto Veronafiere e Wine Spectator eleggono il Prosecco di Carpenè tra i 100 vini italiani più rappresentativi

Informale, perfetto in ogni occasione e con un fascino intramontabile, un po’ come il tubino nero: è il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, diventato in poco tempo uno dei più apprezzati elementi del Made in Italy enogastronomico nel mondo, con la classe e la semplicità di chi non ha bisogno di tanti orpelli per farsi notare. Un appeal che risiede nella qualità superiore del prodotto, ma anche nella freschezza della sua immagine, nell’informalità delle occasioni di consumo, nel suo lato glamour che lo rende uno dei più appetibili simboli dell’Italian Lifestyle.

 

Lo sa bene Carpenè Malvolti, marchio leader nel Prosecco DOCG, che con il Conegliano Valdobbiadene forma un binomio universalmente apprezzato, riconosciuto dai consumatori ma anche dalle più autorevoli riviste del settore come Wine Spectator che lo ha scelto, nelle due versioni Cuvée Brut ed Extradry Tipico, tra i vini più rappresentativi dei cento migliori produttori italiani che prenderanno parte sabato 24 marzo al Finest Italian Wines 100 Great Producers, l’anteprima di lusso del 46° Vinitaly a Palazzo della Ragione.

Con una produzione annuale per la DOCG di oltre 68 milioni di bottiglie di vino prodotto con uve coltivate su una superficie di quasi 6 mila ettari – a fronte degli oltre 200 milioni di bottiglie stimate nel 2011 per la DOC prodotta con uve raccolte su oltre 15mila ettari – il Conegliano Valdobbiadene occupa nell’immaginario collettivo una posizione privilegiata, proprio per il suo essere un prodotto d’elite e accessibile allo stesso tempo, versatile, chic e semplice, da aperitivo come da tutto pasto, impeccabile con piatti sia poveri che ricchi. Prosecco come un trend setter dunque, da esibire con orgoglio in occasioni di consumo elettive e in ambienti cool al centro della movida delle grandi città come simbolo di un vivere moderno e metropolitano.

A svelare questo lato “fashion” del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, una indagine su identità e valori del Prosecco, condotta dal GfK Group per Carpené Malvolti e Gruppo Italiano Vini, che rivela anche come le bollicine più amate stiano vivendo tuttoggi una inarrestabile evoluzione: da alternativa “easy & cheap” del più formale spumante, a soluzione “chic & glamour”, da bere in ogni momento della giornata e su ogni set. Oggi nell’immaginario collettivo il Conegliano Valdobbiadene viene considerato un esempio di lusso moderno, non uno status symbol ma un prodotto accessibile, versatile, trendy, adatto a ogni occasione dalla convivialità più intima da vivere tra le mura di casa fino alle occasioni più modaiole. La libertà da formalismi gli conferisce una irresistibile allure “minimal chic” sobria, preziosa ed elegante allo stesso tempo, capace di farsi apprezzare da tutti senza la necessità di avere specifiche inclinazioni o palati particolarmente raffinati: il Conegliano Valdobbiadene porta con sé il piacere del bere, con il suo carattere fresco e leggero che non stanca mai le papille.

Tradizionalmente consumato fuori casa, oggi il Prosecco si sta diffondendo anche nel consumo casalingo, si acquista più spesso e si tende a tenere sempre in casa una bottiglia da condividere con ospiti anche se improvvisati, perchè easy sono anche i canali di acquisto, infatti è distribuito sia nella GDO che in enoteche e ristoranti e un’altro dei suoi punti di forza è il rapporto qualità prezzo. 

Carpenè Malvolti sarà presente a Vinitaly dal 25 al 28 marzo presso lo stand B5 del Padiglione 5 con tutte le declinazioni del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, le proposte de L’Arte Spumantistica e i distillati. Il Vinitaly dell’azienda spumantistica di Conegliano si potrà vivere in fiera ma anche sui maggiori social network – Facebook e Twitter – con aggiornamenti in tempo reale.

 

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

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Il Cra presenta a Vinitaly esclusivi vini sperimentale dei suoi centri ricerca – Marte comunicazioni

vino_Bianco_Rosso.jpgDegustazioni guidate allo stand istituzionale del Mipaaf e un workshop sul contributo del CRA al miglioramento della vitivinicoltura italiana gli appuntamenti più significativi per il Consiglio al salone internazionale del vino e dei distillati

Prosecco, Primitivo, Syrah, Barbera, Falanghina, Moscato Giallo, Arneis, Albarossa, Cornarea: sono solo alcuni degli esclusivi vini “sperimentali”, non in commercio, che il CRA-Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, presenterà con degustazioni guidate a Vinitaly dal 25 al 28 marzo presso lo stand istituzionale del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per far assaggiare ai presenti il risultato di approfondite ricerche condotte sui vitigni e sulle tecniche di produzione vitivinicola.

Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura sarà presente al salone internazionale del vino e dei distillati con cinque strutture di ricerca. Il primo è il CRA-VIT, Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano che proporrà in versione Brut e Dry il Prosecco ottenuto da uve di nuove selezioni (cloni) oggetto di studio e di Glera (il nuovo nome del vitigno Prosecco), coltivate nell’azienda sperimentale dello stesso CRA CVIT. Il profilo sensoriale di questo vino denota un buon equilibrio alcool-acidità, di media struttura, con un aroma fruttato di frutta gialla, agrumi e mela verde.

logo cra.JPGQuattro i vini del CRA-ENO, Centro di ricerca per l’enologia di Asti prodotti secondo il protocollo base adottato ormai da diversi anni dalla Cantina Sperimentale: due bianchi – il Cortese e lo Chardonnay – prodotti con un limitato utilizzo di additivi e coadiuvanti enologici, e due rossi – il Syrah e il Barbera – ottenuti con la tecnica dell’estrazione differita degli antociani. I vini, annata 2011, sono ottenuti dalla vinificazione di uve da viticoltura convenzionale provenienti dal vigneto sperimentale dello stesso CRA-ENO.

 

Il CRA-VIC, Unità di ricerca sulla viticoltura di Arezzo porterà i vini ottenuti dalle sperimentazioni condotte in Toscana su nuove selezioni di Sangiovese – il vitigno con la maggiore diffusione in Italia e simbolo di grandi vini rappresentanti del Made in Italy enologico, quali il Brunello e il Chianti C e con il Foglia Tonda, varietà toscana praticamente scomparsa prima che venisse recuperata e rivalorizzata dall’Unità di Ricerca di Arezzo.

E’ la Malvasia puntinata del Lazio il vitigno su cui ha lavorato il CRA-ENC, Unità di ricerca per le produzioni enologiche dell’Italia Centrale di Velletri, che metterà in degustazione il frutto della sperimentazione su questo vitigno autoctono – rappresentativo di una realtà significativa del territorio anche in funzione della sostenibilità ambientale della sua coltivazione – volta ad esaltarne le qualità intrinseche attraverso tecniche di macerazione e un’azione mirata su tempo e temperatura per rendere il vino decisamente innovativo nel gusto, persistente e aromatico.

Ci saranno poi il Primitivo, la Falanghina e il Moscato Giallo, prodotti dal CRA-UTV, Unità di ricerca per l’uva da tavola e la viticoltura in ambiente mediterraneo di Turi (BA) con uve recuperate nel Mezzogiorno d’Italia nell’ambito del progetto Vitivin-Valut, trasferite e coltivate nell’azienda sperimentale del CRA CUTV. Il vino del vitigno Primitivo ha un profilo sensoriale caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, di buona consistenza, ampio e complesso, con note fruttate di prugna, amarena e piccoli frutti di bosco, speziate e balsamiche. Il Moscato giallo ha un profilo sensoriale caratterizzato da una particolare freschezza, aromaticità e intensità data dalle note tropicali di agrumi e di frutta matura come la pesca gialla e il melone. Il vino dell’uva Falanghina, si presenta anch’esso fresco, fine, intenso e persistente, dominato da note fruttate, di mela e frutti esotici, note floreali di ginestra e biancospino.

Per tutta la durata del salone, presso lo stand del Mipaaf, verranno proiettati filmati inerenti le attività del CRA, effettuate degustazioni guidate dei vini sperimentali, non in commercio, istribuito materiale informativo e pubblicazioni scientifiche sul tema.

In programma, per il 28 marzo alle ore 11, anche un workshop dal titolo “La ricerca scientifica del CRA per il miglioramento della competitività nel settore viti-vinicolo italiano” al quale interverranno il Commissario Straordinario del CRA Giuseppe Alonzo, il Direttore del Dipartimento Trasformazione e Valorizzazione dei Prodotti Agroindustriali del CRA Paolo Ranalli e rappresentanti delle singole strutture del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura coinvolti su viticoltura ed enologia. Le tematiche sviluppate riguarderanno i contributi scientifico/sperimentali delle varie strutture in rapporto alle esigenze del mondo produttivo e i programmi futuri di ricerca alla luce delle nuove sfide del settore ( sostenibilità economica, ambientale, sociale; qualità globale, ecc.). Il workshop si terrà nella sala 2 al piano terra del Palaexpo nell’area di Veronafiere dedicata al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Il CRA – Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico, forestale, dell’ambiente e del clima C è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, posto sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Con 15 Centri e 32 Unità di ricerca con competenze scientifiche nelle principali filiere agricole e in cui operano complessivamente 1.400 persone, di cui due terzi ricercatori, tecnici e operatori e con una dotazione di circa 5.300 ettari di aziende sperimentali, il CRA costituisce il più grande ente italiano di ricerca in agricoltura. Da segnalare anche il contributo dato dal CRA al portafoglio dei brevetti contenuti nel Catalogo con 32 ritrovati per invenzione industriale, tipologia alla quale afferiscono principalmente metodi e procedimenti innovativi riguardanti diversi ambiti di ricerca e che in molti casi scaturiscono da una proficua collaborazione con altri soggetti esterni all’Ente (altri EPR, Università, Ditte o Società private). Non sono rari i casi in cui i ritrovati abbiano una ricaduta che va oltre l’applicazione nell’ambito del settore primario (ad esempio in campo bio-medico). Ciò a sottolineare il contributo trasversale che la ricerca agraria può fornire al progresso tecnologico di altri settori.

Roma, 21 marzo 2012

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