Una sera in cascina

la cantina (1)Una sera in cascina

Massimo Dellavedova

Come diceva Plutarco, nelle persone belle è bello anche l’autunno… ed è proprio in autunno che la natura vive il suo momento più bello. E allora, può un territorio dare l’imprinting alla sua cucina? Quando il creativo è tale e lascia che sia il territorio a esprimersi, tutto il fascino, la storia, le vicende remote e i segreti culturali di quella terra possono manifestarsi e dare un tono e una connotazione peculiare anche alla cucina.
Si lascia Milano, città piena di lavoro, caotica, piena di stress…città del nord e ci si immerge in una oasi ovattata, sembra impossibile, ma percorrere pochi chilometri e trovarsi in un mondo diverso, completamente nuovo e antico…..la Cascina Malingamba, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, immerso in una dimensione fiabesca, fra dipinti, mattoni e legno, candele e posateria. Questo “in cascina” è un viaggio prezioso che inizia con l’arrivo alla Cascina, e si snoda tra irresistibili gastronomie e vini selezionati da assaporare nelle sale ovattate, davanti al crepitio della legna nel camino, luoghi fatti da una eleganza semplice, per cui rara ed esclusiva, raffinatezza e stile; circondata  da un mare di fiori 2e piante, inanellata da un armonioso cromatismo, profumi d’estate e primavera, le atmosfere fiabesche dei giardini d’inverno  e l’armonia dei gialli e dell’arancio dei mesi autunnali, come luogo ideale per una fuga, senza allontanarsi troppo, dalle fatiche della società.
E’ proprio con la natura che lo circonda che Massimo Dellavedova, uno dei più talentuosi chef italiani, coltiva un rapporto intenso, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano e ritornano in superficie, naturali e spontanei. Allergico ai palcoscenici mediatici dove chef e Tv dominano l’ascoltatore, anche più della moda, il suo è un lavoro di alto artigianato, di ricerca di prodotti della campagna lombarda, di amore per la terra, dove un luogo magico, come la Cascina Malingamba, rimane sullo sfondo.
Si concede, la Cascina Malingamba, come una bella donna intravista sul prato del “Le déjeuner sur l’herbe” di Manet, mostrando la sua anima con le vetrate affacciate sul prato, suggestivo, proseguimento naturale e filologico con l’ambiente riprendendo vita per riportarlo alla sua origine;  poi, varcato l’ingresso, entrando negli ambienti caldi dai colori morbidi, prende  il ruolo di protagonista un ampio camino dominato da pietra, ciocchi di legna e luci calde, cambia formula: dentro il suo concavo in mattoni vivi si rimescola la quintessenza del territorio, reinterpretato da Dallavedova. Sarà perché è un misto tra lombardo e friulano, Massimo Dellavedova è pragmatico, lavora su sogni concreti, che costruisce con le sue forze e quell’innato talento che cresce assieme alla sua esperienza (ha nel suo palmares una stella Michelin esternoconquistata alla Taverna di Colloredo di Monte Albano), le sue ricette, piene di sapore e di colore mantengono una sorta di onda lunga del piacere e del gusto riscontrabile in quello scrigno immerso nella natura, posizionato tra Milano e Varese, una ottocentesca Antica Osteria del passeggero, contesa tra due comuni, già riferimento per i viandanti dell’epoca, ed un oste claudicante che dà il nome al cascinale di ristoro: Malingamba. Gusto e semplicità in tutto, ma la sua è una grande concentrazione, attenzione e genialità nei piatti che escono dalla cucina a vista come vere e proprie opere d’arte, non ha più bisogno di presentazioni, né tanto meno di recensioni. Simbolo del lavoro di ricerca Dallavedova arriva da lontano, nella sua eterna ricerca, due anni in Polizia, da Bice a Milano, e poi esperienze in Francia, in Spagna, sulla Costiera Amalfitana, ci sono le radici, i profumi, i sapori, c’è il senso di appartenenza alla sua terra, ci sono immagini, c’è il futuro che innova partendo dalle materie prime di grande qualità, da assaggiare ovviamente a più riprese, in momenti diversi dell’anno, piatti che cambiano con la Natura, grazie alla Natura. E come un direttore d’orchestra sottolinea il mare e la montagna, in una cucina che parte dalla tradizione, ma che si lascia addomesticare da nuovi elementi, da una tecnica sempre più fine e da un confine labile che è figlio della creatività.
Piatti Cascina Malingamba (34)Certo, l’impronta dello chef, è marcatamente evidente nelle portate principali, che risentono di un timbro connaturato nella sua storia professionale, tutta trascorsa nella sua terra, un viaggio intorno alle campagne lombarde, le ampie distese di filari di viti, terre da vino, ettari e ettari di vigneti, ma anche terre di uomini, storie di famiglie e lavoro di generazioni, dove la terra è generosa. Colline di straordinarie bellezze e di grandi tradizioni legate alla terra di storiche cantine e castelli, ma anche alla gastronomia; infatti Massimo Dellavedova, nei suoi piatti, racconta le lunghe distese di viti, la tavolozza infinita di sfumature di rosso, di arancio, i gialli, gli ocra, i viola… suggestioni autunnali, richiami alla sua meravigliosa terra.
Cascina Malingamba
Via per Lainate 33
21040 Origgio – Varese

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Romina Ridolfi vince la borsa di studio

I BALZINI White Label 2007 rid

Romina Ridolfi vince la borsa di studio
Vincenzo D’Isanto di I Balzini Winery

Salvador Dali’ diceva che i veri intenditori non bevono vino, ma degustano segreti……
Ma Antonella e Vincenzo D’Isanto contraddicono brillantemente l’artista Dalì, una delle figure più eclettiche del ‘900, loro producono il vino, lo bevono e degustano anche segreti perché il loro brillante sodalizio dura da anni, un fil rouge che li vede insieme, impegnati, sempre accanto, legati sia sul lavoro che in fattoria.
Sono proprietari infatti dell’Azienda agricola I Balzini che sorge nel comune di Barberino Val d’Elsa e in un settembre caldo, ancora estivo, nel mese dedicato alla vendemmia, quando in Italia si celebra il vino, da I Balzini si premiano i giovani più promettenti in occasione della terza edizione della “Borsa di Studio Vincenzo D’Isanto”, iniziativa promossa e ideata dall’azienda vitivinicola I Balzini in onore del proprio fondatore Vincenzo D’Isanto.
In un prato suggestivo, all’ombra di un grande albero e sotto un romantico balcone, a metà strada tra Firenze e Siena, alcuni tra i più promettenti neo sommelier della delegazione AIS di Firenze si sono contesi la borsa di studio “Vincenzo D’Isanto”: un assegno di 700 euro, pari al costo d’iscrizione al corso di terzo livello. Una vera e propria sfida a colpi di degustazioni fra i migliori sommelier della delegazione AIS di Firenze che ha visto vincere il primo premio Vincenzo D’Isanto una grande Romina Ridolfi in una finale tiratissima davanti ad Anna Maria Taccioli e Valentina Mannucci.
“Da sempre I Balzini – spiega la moglie di Vincenzo Antonella D’Isanto, da qualche anno alla guida dell’azienda e Delegata Regionale de Le Donne del Vino della Toscana – si impegna nella diffusione e promozione della cultura del vino e del bere consapevole. Crediamo, infatti, che i giovani Sommelier di oggi ereditino sia l’onore che la responsabilità di coltivare e trasmettere questi valori. Valori che rappresentano certamente Antonella e Vincenzo D'Isanto con la vincitriceuna passione ma anche la possibilità di costruirsi un futuro professionale e un bene inestimabile per tutto il nostro territorio”.
Vincenzo D’Isanto è sommelier Ais dal 1984 ed è proprio nel 2014, in occasione dei festeggiamenti per il trentesimo anno di iscrizione all’Associazione, che Antonella ha deciso di istituire una borsa di studio che incentivasse e stimolasse i neo Sommelier a proseguire nel proprio percorso.
La giornata di gara ha previsto, durante la mattinata, lo svolgimento della prova scritta e di quella di degustazione bendata, durante la quale i candidati hanno dovuto riconoscere un vino de I Balzini. Nel pomeriggio, i tre candidati che hanno ottenuto i migliori risultati si sono affrontati in una prova orale, aperta al pubblico, durante la quale, tra l’altro, hanno raccontato l’azienda.
In palio, oltre al rimborso del corso per il primo classificato e una targa celebrativa, ci sono stati anche una doppia Magnum e una Magnum de I Balzini White Label per il secondo e il terzo classificati.
Vincenzo e Antonella D’Isanto, da una vita, una passione comune, tenersi per mano e camminare insieme lungo i viottoli, tra i filari e i terrazzamenti de I Balzini…..

marketing@ibalzini.it
www.ibalzini.it
text cristina vannuzzi

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Vino arte e sapori

chianti-classico-riserva-docg-lodolaio-castelvecchiVino arte e sapori
le emozioni di Elisabetta Rogai in un bicchiere di vino…..
il Lodolaio Chianti Classico Riserva Docg della Fattoria di Castelvecchi in Chianti alla Cascina Malingamba

Ascolta il profumo del cielo, i colori della terra, è l’autunno che avanza.
Stephen Littleword

E’ l’inizio dell’autunno, il vino, nel periodo magico per la vendemmia, il grande tassello alla base del vino: è festa, è gioia pura, è il vino toscano, il vitigno per eccellenza, la spina dorsale del Chianti Classico, l’uva che ci rappresenta nel mondo, quell’aroma, quel profumo, è qualcosa di ineguagliabile.
Ed ecco la Toscana di Lodolaio di Chianti Castelvecchi ed EnoArte di Elisabetta Rogai alla Cascina Malingamba di Origgio (Varese) per ascoltare il tempo e la natura per un magico incontro in una storica cascina lombarda, alla scoperta di questo incredibile mondo, dove si indovina un lungo lavoro fatto di passione e amore, valori, cultura e tradizione.
Ed Elisabetta Rogai coglie l’attimo, lo vive, trasformandolo in un momento evocativo, ma anche innovazione, pensato, riflesso dai suoi pensieri, dalla sua curiosità, dal suo eclettismo….. la tecnica EnoArte per una performance live, l’abbinamento dell’arte con il vino. usare, con l’arte, il prodotto del territorio che rappresenta in maniera efficace la nostra terra e tutte le caratteristiche della cultura come tradizioni, storia e la proiezione verso il futuro, stagione dopo stagione, emozioni in un bicchiere di vino, l’evoluzione delle aspettative e delle esigenze, gesti armonizzati da un rapporto che acquisisce le sfumature più sofisticate per far nascere un capolavoro della natura, e l’artista usa il vino di Casa Paladin, il toscano Lodolaio Chianti Classico Riserva Docg della Fattoria di Castelvecchi in Chianti, lei lo domina, con grazia e con sapienza, lo fa vivere, plasma il colore, gli da un anima.
All’inizio dell’autunno, proprio per celebrare il periodo della vendemmia, la Rogai si cimenta con il vino con una sua performance live e lo fa in Lombardia, alla splendida Cascina Malingamba di Origgio e racconta con le sue pennellate le lunghe distese di viti, la tavolozza infinita di sfumature di rosso, di arancio, i gialli, gli ocra, i viola, suggestioni autunnali, richiami alla terra che la ospita dove lo chef Massimo Dellavedova accoglie gli ospiti con i suoi sapori, che raccontano il territorio, la sua storia e le sue genti, emozionando e comunicando il ricordo del momento e delle persone con cui l’abbiamo condiviso, per un incontro magico tra vino, cucina e arte…..una serata perfetta!
www.elisabettarogai.it
www.cascinamalingamba.com
www.paladin.it

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La cena per Amatrice….il ricordo

1280px-Terremtoo_del_1908_cartolina_antica_con_indicazione_di_Reggio_e_MessinaLa cena per Amatrice….il ricordo

28 dicembre 1908 – 16 settembre 2016
Cene, incontri, eventi, Amatrice, chef, giornalisti……tutta l’Italia si è mobilitata, con generosità, verso le persone e le città rimaste coinvolte dal sisma e anche Slow Food Calabria, le istituzioni con Filippo Cogliandro, hanno voluto porgere il 16 settembre un cenno di solidarietà ad Amatrice, che, in questo caso diventa emblematico perché si trasforma in una sorta di anniversario, va il ricordo al terremoto di Messina del 1908, citato anche come terremoto della Calabria meridionale o terremoto calabro-siculo che è considerato uno degli eventi più catastrofici del XX secolo.
Il sisma, che si verificò alle ore 5:20 (ora locale) del 28 dicembre 1908, in 37 secondi danneggiò gravemente le città di Messina e Reggio; metà della popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese persero la vita, metà popolazione della città siciliana e un terzo di quella della città calabrese persero la vita, si è trattato della più grave catastrofe naturale in Europa per numero di vittime, a memoria d’uomo, e del disastro naturale di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici.
piatto 3Ma Filippo Cogliandro, con la sensibilità che lo contraddistingue, in punta di piedi e in rispettoso silenzio vuole rispondere con i suoi sapori, far parlare la sua Calabria attraverso i suoi piatti del suo ristorante L’Accademia che il 16 settembre dedica ad Amatrice, la grande umanità di Reggio che consola, col suo sole d’oro e il suo mare di cristallo.
Press Cristina Vannuzzi Landini
L’ACCADEMIA RISTORANTE GOURMET
DI Filippo Cogliandro
www.laccademia.it

 

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Il vino toscano incanta i russi

MonsantoIl vino toscano incanta i russi
A Forte dei Marmi l’EnoArte di Elisabetta Rogai
Un entusiasmo …alle stelle….. da parte di un selezionato pubblico di magnati russi per una serie di prodotti toscani che hanno accompagnato la performance live con il vino dell’artista fiorentina Elisabetta Rogai nella sua personale “Oltre le Stelle” a Forte dei Marmi, usando la sua tecnica EnoArte, dipingere con il vino. Ed è stata proprio la notte di San Lorenzo, la caduta delle stelle, il picco atteso nella notte quando abbiamo assistito ad un vero e proprio show con “più di una stella cadente al minuto, circa un’ottantina all’ora in media”.
Secondo una credenza ancora molto diffusa, un desiderio espresso nel momento in cui si vede nel cielo una stella cadente si realizzerà. Quest’anno il consiglio è di prepararsene più di uno e di restare svegli fino all’alba: il fenomeno sarà più visibile nella seconda parte della notte, dalla mezzanotte in poi. Fin dall’antichità gli uomini hanno aspettato a testa in su la pioggia di stelle cadenti di metà agosto, tradizione di speranza, ma sempre e comunque spettacolo suggestivo e che quest’anno lo sarà ancora di più, vista l’assenza della Luna. Le stelle cadenti non sono stelle, il fenomeno è causato da minuscoli frammenti di polvere e roccia, i meteoroidi, che cadono dallo spazio nella nostra atmosfera dove bruciano per attrito, divenendo visibili anche a occhio nudo e diventando così “meteore”, quelle che comunemente chiamiamo stelle cadenti.
Ma per l’artista fiorentina Elisabetta Rogai non è un fenomeno casuale, sono veramente stelle, simbolo di speranza, e l’artista ha voluto condividere il prodigio che si ripete tutti gli anni il 10 agosto nella notte calda d’estate, la notte di San Lorenzo, con i nuovi estimatori della sua arte, il gruppo di magnati e collezionisti russi di Art Dinasty Gallery, la Galleria più glamour di Forte dei Marmi, con sede a Ginevra e Mosca diretta con competenza dal Direttore Francesca Giuli, per presentare la personale con le sue fantasie e i sogni impressi sul canvas, sul jeans, su tela, il cachemere delle pashmine, dipinti al vino su lastre di marmo….l’eclettismo dell’artista che cerca solo bellezza nei volti che dipinge. Il prossimo step per l’artista sarà una sua personale a Mosca, proprio dipingendo con i vini toscani, infatti nella notte delle stelle vernaccia pietraserenacadenti, la notte di San Lorenzo, la sorpresa per una inedita e inaspettata performace live davanti ad un pubblico attento, sorpreso, gente che viene da un mondo di una cultura diversa che non ha mai visto il capolavoro del vino che si trasforma in arte, il nostro prodotto della terra che la Rogai esalta, scopre e usa, gestendolo in maniera diversa, competente, unica.
E si apre uno spaccato d’Arte, quella di Elisabetta Rogai nelle sue eclettiche composizioni, dipinti a olio e su jeans, opere fatte usando il vino, con la tecnica Enoarte, la sensualità dei suoi foulard/pashmina e dei caftani ricavati dalla stampa dei suoi dipinti con il vino, e poi i vini toscani, il rosso e il Brunello di Corte dei Venti di Clara Monaci, il magnifico rosso Nemo e lo Chardonnay del Castello di Monsanto della Famiglia Bianchi, il fresco rosè di Villa Pillo di Gambassi Terme, il Pietraserena di San Gimignano, i pecorini toscani al vino di Forme d’Arte di Paolo Piacenti, le cofaccine stuzzicanti di Nome, produzioni artigianali toscane che accolgono gli ospiti in una location affascinante, dove in realtà il primo attore diventa il vino, per una architettura musicale, armoniosa, dove l’arte della Rogai, artista che sa ascoltare il tempo e la natura, dotata di uno spirito libero e colorato, piena di fantasia e magia, si sposa con il gusto e le tonalità del vino, dando colore alla tela, dandole un anima, svelando talento ed estro, passione e curiosità di conoscere mondi nuovi, come nuove tecniche, materiali insoliti, l’arte prestata al fashion, al food, al vino……una musica lontana, la calda voce di Barbara Vignali, le stelle cadenti, una serata che solo la Versilia può regalare, una bella sera d’estate.
Le sue opere sono create con la tecnica di Enoarte, una personalissima invenzione dell’artista, unica in Italia, che consiste nel dipingere usando il vino come colore. Dopo anni di studio e molti tentativi, attraverso l’aiuto del professor Roberto Bianchini (docente di chimica organica dell’Università degli Studi di Firenze) Elisabetta Rogai è riuscita a capire come “fissare” il vino sulla tela, un procedimento particolare che dona al quadro una vita vera e propria. Ciò che rende queste opere d’arte davvero particolari è il fatto che dopo un primo tratteggio della bozza del disegno fatta con la fusaggine di vite – carboncino – l’artista nella loro realizzazione usa solo ed esclusivamente vino rosso (e bianco per le sfumature) senza aggiungervi altri componenti. Un fissaggio naturale impedisce poi al vino di invecchiare oltre un certo limite, stabilito da Elisabetta: in questo modo i colori restano sempre luminosi, senza sbiadire troppo, la realtà che cambia a seconda del punto di osservazione dell’artista, ma rimane sempre arte pura.
www.elisabettarogai.it
Personale di Elisabetta Rogai “Oltre le stelle” Forte dei Marmi, 6/31 agosto 2016
Art Dinasty Gallery – Piazzetta dei Marmi – (via Barsanti) – Forte dei Marmi

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Vino e marmo

francesca navariVino e marmo
La bellezza scolpita nel marmo con il vino
La creatività dell’Artista fiorentina Elisabetta Rogai, il senso della mostra “Donne Oltre”, la pittura con il vino sul marmo,  rendere immortale una lastra di marmo bianco di Carrara, arrivato dal Monte Altissimo a valle, un viaggio eterno nel tempo, il ricordo del primo blocco sceso su un carro della lizza e che ancora oggi si ammira al Bargello, trasformato in scultura, ne “La Vittoria”  del Gianbologna.
Due volti di donne, le donne oltre, come ci dice l’artista, un messaggio, quello della Rogai, per mettere in evidenza l’economia del marmo come asse fondamentale per il territorio, ma anche come presidio territoriale e strategico per evitare lo spopolamento della montagna, le donne dei cavatori, le vedove del marmo,  le tante disgrazie accadute, le leggi non rispettate,  aiutare i cavatori a continuare ad abitare dove sono sempre vissute le loro famiglie, sostenere il percorso di estrazione e lavorazione delle pietre, incentivare gli investimenti e l’osservanza  delle leggi sulla sicurezza.
21Prosegue la personale dell’artista “Donne Oltre”, alla Galleria Open One con il marmo di Carrara dell’azienda Bovecchi, con il Patrocinio del Comune di Pietrasanta e Fidapa, Versilia, BPW Italy sezione Versilia, Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari: ed Elisabetta Rogai coglie l’attimo, lo vive, trasformandolo in un momento evocativo, ma anche innovazione, pensato, riflesso dai suoi pensieri, dalla sua curiosità, dal suo eclettismo…..nasce una nuova materia dove dipingere con il vino, il Marmo, bianco, che quasi sgomenta da com’è bianco, ma lei lo domina, con grazia e con sapienza, lo fa vivere, lo plasma di colore, gli da un anima.
E l’eclettismo della Rogai ci porta per la prima volta ad un inedito abbinamento, marmo e vino, il marmo usato come inedita tela d’artista per dipingere con il vino, un abbinamento insolito ma anche logico, quello di unire, con l’arte, due prodotti del territorio che rappresentano in maniera efficace la nostra terra e tutti le caratteristiche della cultura come tradizioni, storia e la proiezione verso il futuro, stagione dopo stagione; niente, infatti, come il vino e il marmo parlano della nostra terra, fatta da uomini e donne veri, ruvidi e ironici, gente della terra e venuta dalla terra, gente che ti guarda diretta in faccia quando alza gli occhi, e perciò ancora più diretta, che, coinvolgendo le emozioni in un bicchiere di vino suggerisce la ricerca per individuarlo, l’evoluzione delle aspettative e delle esigenze, gesti armonizzati da un rapporto che acquisisce le sfumature più sofisticate per far nascere un capolavoro della natura.
www.openone.it
www.elisabettarogai.it

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“Oltre le Stelle”

2014-09-01 08.49.59(1)“Oltre le Stelle”
personale di Elisabetta Rogai a Forte dei Marmi

Star light, star bright… …First star I see tonight, cantava Madonna con i versi di un’antica nenia inglese per bambini.
10 agosto, la caduta delle stelle nella notte di San Lorenzo, il picco è atteso nella notte quando assisteremo a un vero e proprio show con “più di una stella cadente al minuto, circa un’ottantina all’ora in media”. Secondo una credenza ancora molto diffusa, un desiderio espresso nel momento in cui si vede nel cielo una stella cadente si realizzerà. Quest’anno il consiglio è di prepararsene più di uno e di restare svegli fino all’alba: il fenomeno sarà più visibile nella seconda parte della notte, dalla mezzanotte in poi. Fin dall’antichità gli uomini hanno aspettato a testa in su la pioggia di stelle cadenti di metà agosto, tradizione di speranza, ma sempre e comunque spettacolo suggestivo e che quest’anno lo sarà ancora di più, vista l’assenza della Luna. Le stelle cadenti non sono stelle, il fenomeno è causato da minuscoli frammenti di polvere e roccia, i meteoroidi, che cadono dallo spazio nella nostra atmosfera dove bruciano per attrito, divenendo visibili anche a occhio nudo e diventando così “meteore”, quelle che comunemente chiamiamo stelle cadenti.
Ma per l’artista fiorentina Elisabetta Rogai sono veramente stelle, simbolo di speranza, e l’artista ha voluto condividere il prodigio che si ripete tutti gli anni il 10 agosto nella notte calda d’estate, la notte di San Lorenzo, con i nuovi estimatori della sua arte, il gruppo di magnati e collezionisti russi di Art Dinasty Gallery, la Galleria più glamour di Forte dei Marmi, con sede a Ginevra e Mosca diretta con competenza dalla D.ssa Francesca Giuli, per presentare la personale con le sue fantasie e i sogni impressi sul canvas, sul jeans, su tela, il cachemere delle pashmine, dipinti al vino su lastre di marmo….l’eclettismo dell’artista che cerca solo bellezza nei volti che dipinge.
Nella notte delle stelle cadenti, la notte di San Lorenzo, la sorpresa per una inedita e inaspettata performace live davanti ad un pubblico attento, sorpreso, gente che viene da un mondo di una cultura diversa che non ha mai visto il capolavoro del vino che si trasforma in arte, il nostro prodotto della terra che la Rogai esalta, scopre e usa, gestendolo in maniera diversa, competente, unica.
E si apre uno spaccato d’Arte, quella di Elisabetta Rogai nelle sue eclettiche composizioni, dipinti a olio e su jeans, opere fatte usando il vino, con la tecnica Enoarte, la sensualità dei suoi foulard/pashmina e dei caftani ricavati dalla stampa dei suoi dipinti con il vino, e poi i vini toscani, il rosso e il Brunello di Corte dei Venti di Clara Monaci, il magnifico rosso Nemo e lo Chardonnay del Castello di Monsanto della Famiglia Bianchi, il fresco rosè di Villa Pillo, i pecorini toscani al vino di Forme d’Arte di Paolo Piacenti, le cofaccine stuzzicanti di Nome, produzioni artigianali toscane che accolgono gli ospiti in una location affascinante, dove in realtà il primo attore diventa il vino, per una architettura musicale, armoniosa, dove l’arte della Rogai, artista che sa ascoltare il tempo e la natura, dotata di uno spirito libero e colorato, piena di fantasia e magia, si Art Dinasty Gallerysposa con il gusto e le tonalità del vino, dando colore alla tela, dandole un anima, svelando talento ed estro, passione e curiosità di conoscere mondi nuovi, come nuove tecniche, materiali insoliti, l’arte prestata al fashion, al food, al vino……una musica lontana, la calda voce di Barbara Vignali, le stelle cadenti, una serata che solo la Versilia può regalare, una bella sera d’estate.
Le sue opere sono create con la tecnica di Enoarte, una personalissima invenzione dell’artista, unica in Italia, che consiste nel dipingere usando il vino come colore. Dopo anni di studio e molti tentativi, attraverso l’aiuto del professor Roberto Bianchini (docente di chimica organica dell’Università degli Studi di Firenze) Elisabetta Rogai è riuscita a capire come “fissare” il vino sulla tela, un procedimento particolare che dona al quadro una vita vera e propria. Ciò che rende queste opere d’arte davvero particolari è il fatto che dopo un primo tratteggio della bozza del disegno fatta con la fusaggine di vite – carboncino – l’artista nella loro realizzazione usa solo ed esclusivamente vino rosso (e bianco per le sfumature) senza aggiungervi altri componenti. Un fissaggio naturale impedisce poi al vino di invecchiare oltre un certo limite, stabilito da Elisabetta: in questo modo i colori restano sempre luminosi, senza sbiadire troppo, la realtà che cambia a seconda del punto di osservazione dell’artista, ma rimane sempre arte pura.
www.elisabettarogai.it
Personale di Elisabetta Rogai “Oltre le stelle” Forte dei Marmi, 6/31 agosto 2016 – inaugurazione 10 agosto, su invito strettamente personale
Art Dinasty Gallery – Piazzetta dei Marmi – (via Barsanti) – Forte dei Marmi

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Donne Oltre” Performance live di Elisabetta Rogai EnoArte sul marmo

cavalli dipinti con il vino“Donne Oltre”
Performance live di Elisabetta Rogai
EnoArte sul marmo
a Pietrasanta Galleria Open One
La bellleza è nei dettagli

Ascoltare il tempo e la natura per un magico incontro, quello del 16 luglio di Elisabetta Rogai, alla Galleria Open One con il marmo di Carrara dell’azienda Bovecchi, con il Patrocinio del Comune di Pietrasanta e Fidapa, Versilia, BPW Italy sezione Versilia, Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari, una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e politico del nostri paese, per un viaggio nelle terre che ci regalano il loro prodotto, alla scoperta di questo incredibile mondo, dove si indovina un lungo lavoro fatto di passione e amore, valori, cultura e tradizione.
Il legame della Versilia con l’arte e il marmo è datato, risale al 1500, quando Michelangelo sceglieva il marmo per le sue opere e lo faceva ph 4trasportare a mare dai carri trascinati da buoi, e poi avanti negli anni, fino al 1956 quando Henry Moore iniziò la sua collaborazione con gli scalpellini della zona, e poi le fonderie che hanno lavorato per artisti come Botero, Joan Mirò, Isamu Noguchi, Giacomo Manzù, artisti come Lorenzo Viani: la Versilia ha sempre avuto un fil rouge privilegiato con l’arte, artisti che qui hanno creato e lavorato, dalla natura della Versilia e dal suo mare traggono ispirazione, natura rivolta all’arte, che, a volte è dolce e spudorata nei colori e a volte dura e violenta. Ed Elisabetta Rogai coglie l’attimo, lo vive, trasformandolo in un momento evocativo, ma anche innovazione, pensato, riflesso dai suoi pensieri, dalla sua curiosità, dal suo eclettismo…..nasce una nuova materia dove dipingere con il vino, il Marmo, bianco, che quasi sgomenta da com’è bianco, ma lei lo domina, con grazia e con sapienza, lo fa vivere, lo plasma di colore, gli da un anima.
E l’eclettismo della Rogai ci porta per la prima volta ad un inedito abbinamento, marmo e vino, il marmo usato come inedita tela d’artista per dipingere con il vino, un abbinamento insolito ma anche logico, quello di unire, con l’arte, due prodotti del territorio che rappresentano in maniera efficace la nostra terra e tutti le caratteristiche della cultura come tradizioni, storia e la proiezione verso il futuro, stagione dopo stagione; niente, infatti, come il vino e il marmo parlano della nostra terra, fatta da uomini e donne veri, ruvidi e ironici, gente della terra e venuta dalla terra, gente che ti guarda diretta in faccia quando alza gli occhi, e perciò ancora più diretta, che, coinvolgendo le emozioni in un bicchiere di vino suggerisce la ricerca per individuarlo, l’evoluzione delle aspettative e delle esigenze, gesti armonizzati da un rapporto che acquisisce le sfumature più sofisticate per far nascere un capolavoro della natura.
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Intervista a Elisabetta Rogai e la sua EnoArte sul marmo

ph 4Intervista a Elisabetta Rogai e la sua EnoArte sul marmo

Enoarte, dipingere con il vino…….per Elisabetta Rogai è un progetto che nasce da una riflessione sul ruolo dell’arte contemporanea nel rispondere a problemi globali e sociali quali la sicurezza alimentare ed energetica, la dispersione e la tutela dell’ambiente.
Il «bere insieme», come cita la Rogai, nell’antica Grecia implicava l’idea di un’uguaglianza che era uno dei valori che caratterizzava la pratica,  si beveva “tra uguali”.
Per cui un compito a cui l’artista adempie non solo attraverso parole che stimolano ad una maggiore consapevolezza, ma anche con un’azione concreta in favore dello sviluppo sostenibile. Ed è quello che l’artista effettua ogni giorno, con tocco gentile ma fermo, da sempre, e maggiormente oggi, compatibile alla linea guida di Expo e con il Comune di Siena che l’ha fortemente voluta per dipingere anche con il vino del territorio senese il Drappellone del Palio dell’Assunta, il 16 agosto 2015.
L’artista che inaugura il 16 luglio una sua personale alla Galleria Open One di Pietrasanta vuole porgere, con la sua nuova “scoperta” d’arte, Enoarte su Marmo bianco di Carrara, un omaggio al marmo e ai cavatori, alla zona fortemente lapidea di tradizione, con grande rispetto per i caduti del marmo, infatti è il vino come prodotto della terra il fil rouge che collega le opere dell’artista in mostra, usando il marmo come “tela d’artista” e il vino come colore per dipingere, abbinandoli come messaggio d’arte, come idea della memoria e del ricordo, che lega ogni persona alle proprie origini e tradizioni, intesa come unico strumento di conoscenza che l’uomo ha a disposizione, in quanto rende ciascun individuo consapevole delle proprie esperienze passate e solo così pronto ad affrontare quelle presenti e quelle future.
La personale di Elisabetta Rogai comprende diversi ambiti della vita umana e diverse discipline, dove il tema è il vino nelle sue mille sfaccettature, dall’arte figurativa e concettuale, per passare attraverso le percezioni sensoriali di oggetti (foulard/pashmnine e caftani ricavati dalle stampe dei suoi quadri, la tecnologia di T.A.D. Design, l’oreficeria di Simone Mencherini), fino ad arrivare ai sapori di Forme d’Arte, i pecorini toscani personalizzati dalle sue etichette con il vino.
“Una mostra di racconto, composita, con il vino come tema – osserva la Rogai – che si sviluppa attraverso un linguaggio ad elevato impatto emozionale, usando una inedita tela d’artista, invece del canvas o tela jeans, ho cominciato ad usare il marmo….bianco, a volte questo candore quasi sgomenta….”
Parole leggere, quelle della Rogai, ma contenuti importanti, la sensazione unica e sensuale data dal bianco, il non colore, morbido e unico nella sua concezione glamour, incontri di culture diverse per un progetto di estrosa fantasia, EnoArte sul marmo, pensato e non banale, e su tutto il cavalli dipinti con il vinoconcetto stesso del progetto espresso nel marchio, un dipinto leggero, la magia di rendere leggera la pesantezza del marmo, farlo sembrare un battito d’ali rubato al vento, il non colore del vino che emoziona, leggero e iconico, il presente che narra il passato, la fantasia che ruba suggestioni  ad un mondo fatto di civiltà a cui guardare, confrontarsi, apprendere.
Come dice la Rogai Forse ha ragione Nietzsche, forse la storia è davvero un eterno ritorno dell’eguale. Da noi, un ettaro di terra, produce 1989 euro di valore aggiunto: ottocento euro in più della Francia, il doppio di Spagna e Francia, il triplo dell’Inghilterra.
Intervista di Elisabetta Rogai, Pietrasanta, Galleria Open One, 16 luglio ore 19,00

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press. cristina vannuzzi

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L’arte di fare un pecorino, un pecorino d’arte A Pietrasanta, arte, vino, marmo, fashion e forme d’arte

DSC_5178aaL’arte di fare un pecorino, un pecorino d’arte A Pietrasanta, arte, vino, marmo, fashion e forme d’arte
Galleria Open One, 16 luglio ore 19,00

L’arte può essere anche in un pecorino, secondo Paolo Piacenti, “affinatore”…. termine di uso esclusivo ai produttori di formaggio, che significa  colui che aggiunge al prodotto un ingrediente che lo renderà unico e inconfondibile: per affinare il formaggio può servirsi di foglie di noce, cenere, vinacce, pomodoro; può affinare in barrique o utilizzare tanti altri ingredienti.
L’Arte per Piacenti è una componente della sua vita, una sensibilità particolare verso il bello in quanto, cresciuto in una casa dove il padre viveva in un contesto d’arte circondandosi di artisti e scultori, ha avuto l’idea – innovativa – di farsi fare delle etichette dei suoi pecorini da artisti, toscani e non, ogni artista una tipologia diversa di formaggio.
Pittori toscani, tra cui Elisabetta Rogai, realizzano appositamente le etichette dei formaggi, rendendo così ogni “forma” unica ed inconfondibile per un abbinamento di cibo, arte  e bellezza medioevale tra le mura di San Gimignano, sede dell’azienda.
E il 16 luglio, in una notte di stelle, a Pietrasanta, alla galleria Open One, Elisabetta Rogai per “Donne Oltre” una personale su un prato verde smeraldo punteggiato dal bianco immacolato di grandi massi di marmo di Bovecchi, l’artista fiorentina abbina la sua Enoarte al candido marmo di Carrara, alle sue pashmine ricavate dalle stampa dei suoi quadri e ai pecorini al vino di Paolo Piacenti, come ormai effettua da tempo per le etichette personalizzate con i suoi quadri dipinti con il vino.
Per il Pecorino a latte crudo della Garfagnana, per esempio, in cui si percepiscono tutte le essenze delle erbe pascolate, l’artista giapponese Masato Yoshioka ha realizzato Vento sulla spiaggia, una figura femminile con i capelli scomposti da una folata; il Pecorino a latte crudo di l_538_Forme-d-ArteVolterra, invece, rappresenta la facciata della chiesa di Santa Chiara per opera del pittore Nico Paladini. Il Pecorino di Pienza stagionato è opera di Masato Yoshioka che sceglie per etichetta Una notte tranquilla: l’immagine di una donna sullo sfondo di un cielo notturno toscano. Sul Pecorino stagionato in grotta, stagionato su assi di castagno, si riconosce l’immagine di un villaggio bianco. È Sassi, un’etichetta disegnata sempre dal fiorentino Nico Paladini. E poi ancora, opere di Fabio Calvetti, Fabio Romiti, dell’artista americano Edwuard Giobbi e del fiorentino Giovanni Maranghi. Nove artisti hanno lavorato su circa quaranta prodotti differenti, ciascuno unico per sapore e immagini. Infine le etichette create da Elisabetta Rogai, l’artista che ha avuto l’incarico di dipingere anche con il vino del territorio senese il Drappellone del Palio dell’Assunta 2015, che ha creato per Piacenti etichette dipinte con il vino con immagini di donne, ebbre di vino, passionali e sognanti, scapigliate e sensuali.
Dunque arte, declinata in mille modi, privilegiando le immagini femminili in quanto, come afferma Piacenti, “il tema ricorrente è sempre la donna in quanto, a differenza di altre regioni, in Toscana la prerogativa di fare il formaggio è stata, fin dal Medioevo, prettamente femminile. Erano le donne che si occupavano dei formaggi e i metodi di lavorazione si tramandavano di madre in figlia. Solo le donne possiedono la forme d'artesensibilità giusta per capire quando lavorare la cagliata”
Paolo Piacenti crea un prodotto unico, nato da una intuizione, di qualità ma anche una facile comunicazione, dare una veste colta ad un prodotto toscano, i suoi pecorini al vino, un prodotto della terra, dunque “artista del formaggio”, esperto selezionatore e affinatore appassionato della tradizione casearia toscana, uno che ha lungamente cercato, e ritrovato, i pastori che lavorano il latte come si faceva una volta, ottenendo formaggi di cui s’era quasi persa traccia.
Forme d’Arte Formaggi
Via San Matteo –  53037 San Gimignano SI
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Pietrasanta, 16 luglio ore 19,00, Galleria Open One

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Simone Mencherini…L’arte è in una conchiglia

Pendente Nautilus USB Argento Smalto Oro Rubini 2Simone Mencherini…L’arte è in una conchiglia
16 luglio Galleria Open One di Pietrasanta Elisabetta Rogai e Simone Mencherini Gioielli

Simone Mencherini Gioielli, artigiano orafo dell’Impruneta, per lui una nuova storia, nuove emozioni, lavori nuovi in partner con Elisabetta Rogai, l’artista curiosa ed eclettica, affascinante come la luna, insieme a lei, iniziando una collaborazione dal Drappellone del Palio, dall’anello raffigurante la città di Siena creato durante il Palio di Siena, è nata una affascinante partnership che va oltre, dal titolo della mostra della Rogai – Donne Oltre – su un prato verde smeraldo di Pietrasanta, dominato da enormi giganti di marmo bianco di Carrara della Bovecchi Marmi, mentre l’artista da il via ad una nuova tecnica, EnoArte su Marmo, quella di dipingere con il vino sul  marmo, il candore delle lastre che la portano a dare luce e colore, velature e flash emozionali, fatti con il vino per nuove prove d’artista, su tele immaginarie, spicca sul prato un corner sicuramente d’effetto, dove l’arte è sicuramente di casa, si scorge nei dettagli dei gioielli  di Simone Mencherini, dettagli  che parlano di qualcosa di diverso, unico, sorprendente.
Opere posate su un prato verde, come negli angoli più reconditi della mente, sono fissate da leggerezza e trasparenza, su assurdi manichini creati con la rete di un pollaio, immagini  e racconti fantastici nei quali gli occhi e il cuore di Simone Mencherini si sono fissati, posati con leggerezza come farfalle, uno sbattere di ali….e il prodigio si compie. Dalle mani di questo orafo colto vengono fuori, come flash back, tutti i suoi ricordi, le rane, i girasoli, fiori e animali, foglie, pampini d’uva e in questa serata fantastica sotto le stelle Mencherini scorge il mare, profondo, scrigno di gioielli dove rubare le fantasie, dove scorge conchiglie e sirene, onde e guizzi di mare, richiami e ricami, bagliori lucenti, riccioli come lacrime di acqua di mare, trovando una eleganza che resta immutata, senza tempo, li plasma a suo piacimento, vivendoli, animandoli, le pietre preziose e l’oro sono un mezzo e non un fine, usa le pietre preziose per fare un racconto, della sua vita…..
Collana _Gioia Marina_ (1)E mentre l’artista Rogai gioca con le declinazioni dell’arte, con un messaggio ironico, fiabesco, sorprendente, nel modo più semplice, rubando i colori dalla natura usando il vino come colore e fissandoli sul marmo e poi, sovvertendo le regole, li lascia, come ricordi indelebili, sulla seta, sul jeans, sul cachmere, creando un collage , fantastico, fatto di oggetti e pensieri creati con arte, ma anche suoni e sapori, profumi toscani, con amore e sapienza, che solo le donne sanno fare, perché è di arte che si parla,  l’arte e l’oreficeria più raffinata di Simone Mencherini Gioielli, ricucendo e sovrapponendo immagini, in una notte magica di cose, oggetti, arte, moda, fragranze couture, musica e suoni magici, gioielli, sapori gourmet, sogni…..
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L’arte le rose e il vino

val-delle-rose-4L’arte le rose e il vino

Una perfetta declinazione di Elena Conti a Val delle Rose
Sabato 9 luglio, dalle 19,00, vernissage insolito, alla tenuta Val delle Rose, per dare l’opportunità di vedere i colori del mare dai quadri di Elena Conti, giornalista appassionata di pittura e di mare, per avere in insolita visione della Maremma, attraverso gli occhi dell’artista.
Sarà proprio in mezzo alle vigne e agli strepitosi roseti di Val delle Rose una degustazione dei vini della tenuta Val delle Rose,​ della famiglia Cecchi, ​a Grosseto, 100 ettari di terreno coltivato a vite, davanti agli intensi colori del mare di Elena Conti​.
E l’artista crea un racconto, con i suoi colori, in questa magnifica terra, nato dalla memoria e dal ricordo del vino della Toscana, prodotto dalla rose-coprisuolo-paesaggistiche-900x720famiglia Cecchi, che rappresenta in maniera efficace la nostra terra e tutti i caratteri della toscanità, come le tradizioni, la storia e la proiezione verso il futuro, stagione dopo stagione; niente, infatti, come il vino, prodotto di una cultura sapiente, parla della nostra terra, fatta da uomini e donne veri, ruvidi e ironici, gente della terra e venuta dalla terra, gente che ti guarda diretta in faccia quando alza gli occhi, e perciò ancora più diretta, che, coinvolgendo le emozioni in un bicchiere di vino suggerisce la ricerca per individuarlo, l’evoluzione delle aspettative e delle esigenze, per un gesto armonizzato da un rapporto che acquisisce le sfumature più sofisticate per far nascere un capolavoro della natura.
In Toscana, una saggia abitudine della cultura contadina è quella di inserire una pianta di rose alla fine e all’inizio di ogni filare; questa abitudine è una caratteristica per la salvaguardia stessa delle piante di vite, in quanto ogni pianta di rosa indica lo stato di salute delle piante stesse, diciamo una sorta di osservatorio naturale, un monitoraggio “medico”; e il “ricordo emozionale” dell’insieme di queste fragranze toscane, cespugli di rose rampicanti, pampini d’uva, pergole in fiore e terra fresca e profumata, è il capolavoro effettuato nella Tenuta Le Rose, infatti, che prende il suo nome dalla numerosa presenza di roseti selvatici diffusi in tutta la vallata, dove sono state piantate circa 2000 piante di rose rosse e bianche, che sono adesso in completa fioritura. Uno spettacolo unico, di colore e profumo, che si apre sulle geometrie tracciate dai filari di viti, che si scorgono all’improvviso attraverso le aperture delle linee architettoniche della tenuta.
13569766_10208401533870366_666802435_oNell’aria una fragranza unica e sorprendente, nata da un mix di aromi primari, vino rosso dolce e suadente, tipici dei vitigni, soprattutto di quelli aromatici che esaltano le fragranze dell’uva, passionale e sensuale come solo può essere un prodotto della terra Toscana per un’occasione unica per scoprire una Maremma insolita, decisamente ​​ricca di fascino.​ Il vernissage sarà l’opportunità di vedere i colori del mare dei quadri di questa giornalista appassionata di pittura e di mare, proprio in mezzo alle ​vigne e agli strepitosi roseti di Val delle Rose.
Sabato 9, dopo una giornata di mare a cuocersi sotto il sole caldo del litorale maremmano, appuntamento quindi per ​ una suggestiva degustazione al tramonto, per scoprire i sapori della Maremma nei bouquet di quattro vini della Tenuta: Litorale, Aurelio, Morellino di Scansano e Poggio Leone Morellino di Scansano Riserva​.
Per tutto il mese di luglio i quadri saranno in esposizione nelle sale interne della tenuta ​Val delle Rose situata ​a pochi chilometri da Grosseto.
Elena Conti, giornalista con la passione per la pittura, realizza quadri dove il blu e tutte le sue sfumature dominano nei suoi dipinti che raccontano 13090886_10207945175981704_774587906_ol’acqua e gli altri elementi primordiali, la terra, la roccia, i sassi e il legno. Il blu, che prima della sintesi chimica dei colori veniva realizzato in modo complesso mescolando olio di lino e preziosa polvere di lapislazzulo e veniva usato con estrema parsimonia dai pittori, oggi irrompe dalle tele esposte a Val delle Rose, lasciando la sensazione di essere chiamati da quel mare verso orizzonti di luce estiva.

Val Delle Rose

Azienda vinicola
Località Poggio la Mozza, 58100 Grosseto

 

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A Montecatini Hotel San Giorgio

13344622_1730262863891643_3107117852232494033_nA Montecatini Hotel San Giorgio

Inaugurazione 19 giugno h. 18/30

Felice ritorno a Montecatini della Famiglia Pirillo, imprenditori alberghieri,  dopo un periodo impegnato nella gestione di un raffinato ristorante in pieno centro a Firenze.

Con loro rinasce a nuova vita l’ Hotel San Giorgio, delizioso Albergo con Ristorante,   in pieno centro in Via Trieste, a cinque minuti dalla Stazione centrale, dall’uscita della autostrada, dalle Terme e dalle strade glamour dello shopping.

La gestione è totalmente a carattere familiare, per aggiungere confort e cura ad ogni servizio, il direttore dell’Hotel è Massimiliano Pirillo mentre il direttore del ristorante è Antoniodomenico Pirillo, maitre Anastasia Pirillo, Kitchen Supervisor Achille Pirillo, Chef Patron  Annastefania Ciprioti.

Le 29 camere sono arredate in uno stile esclusivo classico chic. Alcune con balcone privato, aria condizionata indipendente e riscaldamento centralizzato, TV 24p, telefono, ADSL WIFI, bagno privato.

roseE domenica 19 giugno inaugurazione con aperitivo bagnato dal Rosè di Villa Pillo, per madrina un personaggio internazionale nel mondo della cultura, l’artista fiorentina  Elisabetta Rogai, amici fiorentini e non, autorità, giornalisti.

La famiglia Pirillo, nei numerosi servizi che la struttura offre, vuole anche sottolineare il loro grande amore per la Toscana e ai mondi  che la caratterizzano, con un progetto di grande appeal, un bouquet che abbina i fiori e il vino, fare riscoprire la bellezza dei profumi floreali e delle piante – i Vivai di Pistoia – con le cantine del territorio vicine, per una esperienza sensoriale, legata non solo ad una degustazione prettamente tecnica ma anche al piacere di trascorrere una serata estiva in una avvolgente atmosfera che lega appunto fiori e vini. Percorsi che offriranno al turista grandi giardini storici pieni di fiori e piante, cantine e degustazioni di prodotti tipici.

Servizi dell’Hotel:
ascensore, portineria 24 h su 24, ristorante e lounge bar, colazione a buffet dolce e salata, colazione in camera, pranzo a sacco, menù per celiaci e diabetici, menù per bambini, set cortesia, servizio fax e fotocopie, quotidiani, sala tv e/o relax con biblioteca, culla su richiesta, giochi per bambini e baby sitter. Sono ammessi gli animali di piccola taglia. Gli altri servizi che offriamo, inoltre, sono le prenotazioni di biglietti aerei e ferroviari, per cinema e teatro, musei e concerti, lavanderia e stireria, parrucchiere e beauty farm convenzionati, terme 10% di sconto, personal shopper, wedding planner e cook for cingalinowedding cake, catering, organizzazione di eventi e banchetti, disc golf.

Hotel San Giorgio
Via Trieste, 23
Montecatini Terme
0572 635602
https://www.instagram.com
press; cristina.vannuzzi@gmail.com

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I falchi, la musica, l’arte e il vino per Elisabetta Rogai

13173938_10208382163023686_2021651546002319770_nI falchi, la musica, l’arte e il vino per Elisabetta Rogai

Elisabetta Rogai, il mio compleanno alla Certosa di Pontignano:
Ho voglia di casa….riuscirò a ricordare i miei profumi, le fragranze, i sogni?
E qui, con il timore di scordarli, alla Certosa di Pontignano, lontana dalla folla, dai rumori, in una pace verde ovattata, sospesa nel tempo, celebro il mio patrimonio affettivo con chi amo, i miei amici più cari, suoni e ombre che si materializzano, fate cortesi e gnomi dispettosi, la luce del sole che brilla sulla mia pelle, il colore del cielo riflesso sul prato e quella sensazione di quando ero bambina ..quel senso di festa, vacanza e magia di quando la scuola e’ finita ed ero pronta alle avventure, agli amori, alle prime uscite a sera, tardi..
Desidero sentire il vento come una carezza….dopo aver corso per ore sotto al sole di giornate roventi… calde come solo la mia terra sa fare….sono nella amata campagna senese, desidero fermarmi e ascoltare il vento sulla mia pelle, che mi accarezza dolcemente, desidero sentire i profumi della mia terra, il giardino fiorito della mia vita, il calore tiepido delle sere, questi gli odori, le fragranze, che finalmente ricordo, qui alla Certosa, mi sento a casa.
Per Elisabetta Rogai un lungo viaggio, tracciato sulla carta, che va dalla Certosa di Pontignano a Siena, passando il 20/22 maggio per la Cina a Interwine China 2017, al suo ritorno l’inaugurazione a Firenze di un trendissimo ristorante, e poi a Napoli una sua Performance davanti al Vesuvio fermandosi a Forte dei Marmi, successivamente un salto in una delle più belle cascine trasformate in un ristorante gourmet fuori Milano per inaugurare il locale di uno 13239166_10208382163543699_1651060941690965742_nstellatissimo chef, a ottobre presente all’Impruneta al Museo del Cotto ed infine di nuovo a Siena per la sua personale con le sue declinazioni d’arte che spaziano dai dipinti al vino, dipinti su jeans, i foulard di cachmere e modal con la pazza corsa dei cavalli del Palio di Siena come tema, i caftani in seta, la linea orafa by Simone Mencherini Gioielli, e la presentazione della sua inedita capsule collection di camicie per un brand di alta moda, edizione 2017 ai Magazzini del Sale del Palazzo Comunale di Siena….ed è con Siena nel cuore che Elisabetta Rogai con gli amici più cari, arrivati da tutta Italia che festeggia “Un Week End alla Certosa di Pontignano” in una delle più belle location toscane, ricca di storia e fascino, gestita dalla Famiglia Galardi. Sono i meravigliosi Guelfi Falconieri ammaestrati che accolgono gli ospiti al loro arrivo nel chiostro principale, cuore della Certosa, che ospitava la vera vita dei monaci. Aperitivo e cena placèè bagnati dalle bollicine del Castello di Querceto, il rosato di Villa Pillo e il rosso di Caparzo, ammirando il meraviglioso pozzo in pietra del ‘300, ancora perfettamente funzionante e poi via alla musica anni ‘70, con la bella voce di Barbara Vignali e un arrivederci dell’artista al suo prossimo compleanno, sempre qui, alla Certosa di Pontignano.
www.lacertosadipontignano.com
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EnoArte protagonista in Cina

Arco001EnoArte protagonista in Cina
Interwine China 2016 – Dal 20 al 22 maggio 2016
China Import & Export Fair Complex Guangzhou (Cina)
Il  Paese/Continente continua a fare da volano all’economia mondiale e la classe alta/media diventa artefice di un profondo cambiamento socio-culturale. In questo contesto il Made in Italy è ricercato, oltre che copiato, è diventato uno status symbol di classe, dal fashion al food, dall’edilizia alla musica, all’arte, al vino. La Cina continua ad essere il motore del business economico e finanziario mondiale ma anche uno sconfinato serbatoio di start-up e nuove tendenze, una porta spalancata sul futuro.
Obiettivo su Interwine China edizione 2016: La Cantina toscana L’Arco vola in Cina per partecipare alla più importante Fiera di settore in programma a Guangzhou dal 20 al 22 maggio. La Fiera vedrà le cantine italiane impegnate a promuovere le loro eccellenze enoiche pronte a scommettere su uno dei bacini che in soli dieci anni ha visto un incremento del 57% dei consumi di vini fermi, passando dai dieci milioni di ettolitri del 2000 ai sedici milioni del 2013 (fonte: WineMonitor – Nomisma) rappresentando uno dei Paesi target fondamentali per l’export italiano.
“La Cina – come afferma Lorenzo Mitola AD della Cantina Toscana L’Arco – e Canton ed Hong Kong in particolare, negli ultimi anni si sono affermate come centri nevralgici per la penetrazione nei mercati di tutto il continente asiatico, da qui la necessità delle nostre aziende di presidiare e tenere sotto la lente d’ingrandimento un mercato in continua evoluzione e che nei prossimi anni si auspica possa essere una delle piazze mondiali più importanti per l’export dei nostri vini.
ph 4Ho voluto proporre,  per questa edizione 2016, oltre alla degustazione dei miei vini, anche l’arte attraverso l’uso di questi, infatti sarà presente nel mio stand per cinque performance live l’artista fiorentina Elisabetta Rogai, famosa a livello internazionale per dipingere con il vino, tecnica unica da lei inventata nel 2010; infatti l’artista dipinge utilizzando il vino al posto dei tradizionali colori, in un modo decisamente diverso da ogni tentativo finora provato in quanto il vino invecchia letteralmente sulla tela, parallelamente al vino.
“E’ la terza volta che vengo in Cina – parla l’artista Elisabetta Rogai – e sono sempre sorpresa e affascinata dalla vita e dall’enorme movimento di gente che si vede nelle strade e l’interesse che il popolo cinese ha nei confronti degli italiani e dei nostri prodotti, e soprattutto per  la nostra cucina e il vino e, nel mio caso, per la mia tecnica di dipingere con il vino, arte e tecnica che li fa assistere a bocca aperta mentre dipingo, e ho deciso, per questa edizione, di privilegiare  soggetti di cavalli, che mi sono rimasti nel cuore dopo aver dipinto il Drappellone del palio di Siena 2015”
Nella più dinamica città della Cina, che durante l’ultimo quinquennio si è affermata come l’hub di riferimento per la commercializzazione e la distribuzione di vino in tutta l’area Asia-Pacifico ed in Cina, l’Interwine China, nella passata edizione, ha visto la partecipazione di oltre 1.000 espositori ed è stata visitata da oltre 20mila buyer provenienti da più di 80 Paesi, confermandosi un trampolino d’eccezione per introdursi e rafforzare il proprio brand nel mercato asiatico, molto sensibile ai prodotti italiani di alta qualità.
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L’appuntamento toscano alla Villa Medicea di Poggio a Caiano

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Cibo vino e arte per un Konnubio perfetto

87Cibo vino e arte per un Konnubio perfetto
Firenze, martedì 22 marzo Ristorante Konnubio, Via dei Conti, 8, ore 18,00

La terra toscana e tre donne, cibo e vino attraverso colore, gusto e forma che diventano arte: Eugenia Battisti, Beatrice Segoni ed Elisabetta Rogai, un Konnubio perfetto per fare “squadra”, un magico incontro per vivere, attraverso l’arte, la somma della durata, del tempo, del ricordo che il cibo e il vino provocano, scardinando il luogo comune che fra donne non ci possa essere complicità e amicizia, ma la consapevolezza che, attraverso la tecnica di Elisabetta Rogai – EnoArte©, si dona al vino l’eternità dell’arte unendo mondi di creatività, di passione, di materia della terra.
Ci accoglie la padrona di casa, la chef stellata Beatrice Segoni, direttore d’orchestra del Konnubio, location affascinante in Via dei Conti, in pieno centro fiorentino che abbina le storiche “botteghe” alla magnificenza dei Medici delle Cappelle Medicee, in cucina una architettura musicale, armoniosa, dove il cibo si sposa con il gusto e il colore, svelando talento ed estro, passione assecondata dalle esperienze maturate in scuole come Marchesi, Tacchella, Mei, Jaccarino, Beatrice dirige la brigata di un locale che è diventato ben presto un Top a Firenze, interpretando la cucina dove la sua materia prima, per sua ammissione, è l’amore.
Elisabetta Rogai, artista mutevole come la luna, eclettica e dalle mille sfaccettature ma, sostanzialmente, artista donna e la sua EnoArte©, il filo conduttore dell’incontro, la tecnica di dipingere con il vino … la sua arte che nasce dall’essere affascinata dal bello, ma soprattutto avere occhi speciali per le sue donne, per le criniere al vento dei suoi cavalli, per la natura, per i bambini…coglie l’anima nei suoi soggetti, cerca e trova la 35bellezza, che lei scorge al di là delle sue emozioni e che riesce a trasmettere, l’artista Rogai non vede ma guarda, va in fondo al cuore e ai sentimenti di chi fissa la tela, il suo essere libero le fa recepire il mondo che la circonda, come un istinto di difesa, per guardare solo il bello.
Ed infine non ultimo ma elemento cardine dell’evento, Luteraia, il vino di Eugenia Battisti, il sogno del vino toscano iniziato dal marito Sergio: il Luteraia, vino che, ricordando Veronelli, può essere considerato “Poesia della terra”, una produzione situata a Montepulciano, in una terra dotata di differenti caratteristiche morfologiche che contribuiscono a creare una combinazione di terroir unica.
Tre donne in un gioco sapiente dove l’abbinamento cibo/vino è secondario soltanto all’abilità d’una grande artista, tre donne, una sede affascinante, ottimo cibo e ottimo vino. Una sera l’arte che si sposa con il vino. Una bella storia.
www.konnubio.it – Via dei Conti 8
www.elisabettarogai.it – Studio a Firenze, Via Tartini 13b
www.luteraia.com – Montepulciano
Firenze, martedì 22 marzo Ristorante Konnubio, Via dei Conti, 8 – ore 18/00
press cristina vannuzzi
cibo vino e arte per un Konnubio perfetto
Firenze, martedì 22 marzo Ristorante Konnubio, Via dei Conti, 8, ore 18,00

La terra toscana e tre donne, cibo e vino attraverso colore, gusto e forma che diventano arte: Eugenia Battisti, Beatrice Segoni ed Elisabetta Rogai, un Konnubio perfetto per fare “squadra”, un magico incontro per vivere, attraverso l’arte, la somma della durata, del tempo, del ricordo che il cibo e il vino provocano, scardinando il luogo comune che fra donne non ci possa essere complicità e amicizia, ma la consapevolezza che, attraverso la tecnica di Elisabetta Rogai – EnoArte©, si dona al vino l’eternità dell’arte unendo mondi di creatività, di passione, di materia della terra.
Ci accoglie la padrona di casa, la chef stellata Beatrice Segoni, direttore d’orchestra del Konnubio, location affascinante in Via dei Conti, in pieno centro fiorentino che abbina le storiche “botteghe” alla magnificenza dei Medici delle Cappelle Medicee, in cucina una architettura musicale, armoniosa, dove il cibo si sposa con il gusto e il colore, svelando talento ed estro, passione assecondata dalle esperienze maturate in scuole come Marchesi, Tacchella, Mei, Jaccarino, Beatrice dirige la brigata di un locale che è diventato ben presto un Top a Firenze, interpretando la cucina dove la sua materia prima, per sua ammissione, è l’amore.
konnubio-3_11 (1)Elisabetta Rogai, artista mutevole come la luna, eclettica e dalle mille sfaccettature ma, sostanzialmente, artista donna e la sua EnoArte©, il filo conduttore dell’incontro, la tecnica di dipingere con il vino … la sua arte che nasce dall’essere affascinata dal bello, ma soprattutto avere occhi speciali per le sue donne, per le criniere al vento dei suoi cavalli, per la natura, per i bambini…coglie l’anima nei suoi soggetti, cerca e trova la bellezza, che lei scorge al di là delle sue emozioni e che riesce a trasmettere, l’artista Rogai non vede ma guarda, va in fondo al cuore e ai sentimenti di chi fissa la tela, il suo essere libero le fa recepire il mondo che la circonda, come un istinto di difesa, per guardare solo il bello.
Ed infine non ultimo ma elemento cardine dell’evento, Luteraia, il vino di Eugenia Battisti, il sogno del vino toscano iniziato dal marito Sergio: il Luteraia, vino che, ricordando Veronelli, può essere considerato “Poesia della terra”, una produzione situata a Montepulciano, in una terra dotata di differenti caratteristiche morfologiche che contribuiscono a creare una combinazione di terroir unica.
Tre donne in un gioco sapiente dove l’abbinamento cibo/vino è secondario soltanto all’abilità d’una grande artista, tre donne, una sede affascinante, ottimo cibo e ottimo vino. Una sera l’arte che si sposa con il vino. Una bella storia.
www.konnubio.it – Via dei Conti 8
www.elisabettarogai.it – Studio a Firenze, Via Tartini 13b
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Firenze, martedì 22 marzo Ristorante Konnubio, Via dei Conti, 8 – ore 18/00
press cristina vannuzzi

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Presentazione del libro “Letteratura di vino” di Daniela De Liso

linea vite

Presentazione del libro “Letteratura di vino” di Daniela De Liso

Giovedì 21 gennaio da Cuculia, in via dei Serragli, 3r
alle ore 18,00

E’ un viaggio alla scoperta del vino quello che troviamo tra le pagine del libro “Letteratura di Vino” di Daniela De Liso, insieme al vino Luteraia, l’EnoArte di Elisabetta Rogai e il Ristorante Libreria Cuculia …….un appuntamento, giovedì 21 gennaio alle ore 18,00, da Cuculia in via dei Serragli 3R, gestito con arte dall’Editore Franco Cesati che diventa il collante dell’incontro, il vino per tema, l’EnoArte, la letteratura come filo conduttore e il food della location dell’incontro.
Qui da noi, in Toscana, amiamo parlare del vino citando Stephenson “il vino è poesia in bottiglia” per cui tutto il mondo legato al vino è un ricordo emozionale che mixa fragranze e profumi di mosto, cespugli di rose, pergole in fiore e glicine arrampicato ai ferri di un cancello, infatti la Toscana è bella tutta, unica, nel suo verde, le colline delineate dai cipressi, il cielo azzurro, il succedersi regolare dei filari di vite, i profumi della macchia e della terra umida, il mare, il Tirreno mai uguale con il suo profumo di salmastro.
E parlare di vino, in tutte le sue declinazioni, è sempre importante ma soprattutto piacevole, ritrovarsi in un ambiente caldo e accogliente come Cuculia, inedito ristorante libreria in Oltrarno, parlare e sentir parlare di vino da Daniela De Liso, ricercatrice di Letteratura italiana al Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studio Federico II di Napoli, e mentre si gusta Luteraia, il Nobile di Montepulciano della terra dei grandi vini, si ammira opere dell’artista fiorentina Elisabetta Rogai, e si apprende la spiegazione della sua tecnica di dipingere con il vino, un appuntamento per una serata unica.
Franco Cesati Editore
Cesare Guasti, 2 50134 Firenze Tel./fax 055486441 ufficiostampa@francocesatieditore.com francocesatieditore.com
Cuculia Ristorante Libreria
Via dei Serragli, 3r, 50124
Firenze Tel./fax 055 2776205 info@cuculia.it
Azienda Luteraia
Via Luteraia, 4 – 53045 Acquaviva di Montepulciano Siena
E’ giovedì 21 gennaio un appuntamento da non perdere, da Cuculia, che fa incontrare Daniela De Lisio, che presenta la sua ultima opera “Letteratura di vino” vini e vigne citati da grandi scrittori
sul tema del vautrice del volume Letteratura di vino, ripercorrerà la letteratura italiana dalle pagine di Virgilio alla poesia dei nostri giorni, per scoprire i vini citati, le vigne descritte in opere memorabili come quelle di Manzoni, Verga, Pavese, fino a Corrado Alvaro. Un viaggio enoico coordinato dal giornalista di Repubblica Fulvio Paloscia e accompagnato dalla degustazione di un vino tipico toscano, il Nobile di Montepulciano dell’azienda Luteraia, fatto con procedure tradizionali e metodi naturali. Ad arricchire l’incontro di suggestioni visive, ci saranno le tele e la presenza di Elisabetta Rogai, l’artista che dal 2011 dipinge quadri wine-made, opere realizzate con il vino che col passare del tempo invecchia e cambia colore, proprio come un buon rosso.
Luteraia, il Nobile di Montepulciano della terra dei grandi vini
Accanto a Montepulciano, lungo l’antica via Cassia Adriana, c’è una collina che da il nome a questa piccola azienda agricola a conduzione familiare. La Valdichiana è una terra dal passato ricco di storia, etruschi e romani hanno lasciato le proprie tracce, che raccontano delle loro civiltà. l noe dell’azienda inatti un toponio di origine roana, derivato da lutearia, che indica la presenza di terreni ricchi di argille sabbiose. In queste terre si coltivano vitigni dal 1965, quando Guido Paolini coinci a lavorare sul prio ettaro ’esposizione del terreno, l’altitudine, il lavoro della terra e la iducia nelle sue qualit hanno atto s che l’appezzaento crescesse ancora di generazione in generazione: ecco il significato del logo con i tre grappoli. Guido, Marino e Sergio hanno curato le loro viti con la stessa costanza, lo stesso metodo tradizionale che ha reso il vino Luteraia di grande qualità, con i suoi sentori di frutti di bosco, chiodi di garofano e delicata vaniglia. ggi l’azienda gestita dalla signora ugenia, oglie di ergio aolini, e dal figlio Andrea con lo stesso amore e la stessa dedizione. Elisabetta Rogai, l’artista del wine-made
Con EnoArte ha girato mezzo mondo: dal Giappone alla Svizzera, passando per il Venezuela, gli Stati Uniti e la Francia. Famosissime le sue performance in cui la tela bianca incontra un pennello bagnato di vino rosso, in cui linee porpora e violacee si trasformano in mani, visi, sguardi come quello benevolo e delicato della Madonna dipinta nel drappellone dell’ultimo Palio di Siena, che guarda in basso verso Piazza del Campo. È Elisabetta Rogai, pittrice dallo stile originale: una combinazione di figurativo e informale fatta di infinite macchie di colore e volumi. Il tratto sicuro, denso, diretto come lei, una vera toro, «tostissima», una che considera l’arte un mestiere e la questione dell’ispirazione una «stupidaggine da dilettanti». Forse per questo sono in molti a dirle che dipinge come un uomo, il che non le dispiace affatto. Una pittrice ardita, che ha fatto dello sperimentalismo la sua filosofia artistica: non si accontenta di dipingere su tela ma affonda i suoi pennelli nella iuta, nel cotone, nell’intonaco, nella carta di giornale, nel tessuto denim: un’intuizione che l’ha resa celebre a livello internazionale. Ultima in ordine di tempo, è la suggestiva EnoArte, ormai un vero e proprio marchio di fabbrica: dipinti che invecchiano come i colori con cui sono stati realizzati, vini rossi e bianchi. Una tecnica di grande impatto visivo mai realizzata prima; un altro strumento di cui l’artista si serve per raccontare la vita, le storie, i sentimenti dei protagonisti dei suoi ritratti. «Rappresento stati d’animo, anche i miei. Ogni quadro rappresenta alla perfezione il momento esatto della mia vita in cui l’ho realizzato», anche le «donne senza testa» degli esordi, disegnate così un po’ per provocazione, «un po’ perché, probabilmente, all’epoca non ero abbastanza matura per dedicarmi completamente all’arte». Ciò che fa dal 2001, anno in cui le viene proposto di esporre negli spazi della storica Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella. Da lì inizia la sua straordinaria carriera: l’esordio internazionale a Lugano e poi sulla Croisette di Cannes nel 2002, le mostre personali a Capri, Firenze, Venezia, Pietrasanta, Milano, Napoli, Washington che hanno reso i suoi quadri tra i più apprezzati nel mondo. Anche se l’arte Elisabetta ce l’ha dentro da sempre, sin da ragazzina; per lei dipingere è come vivere: naturale, «una sensazione assoluta di appagamento». Tra le opere di cui va più fiera, il Ritratto di Oriana Fallaci, l’affresco realizzato su commissione nel 2008 per il 70esimo anniversario della Scuola di Guerra Aerea di Firenze (di fronte a quello di Pietro Annigoni) – «Unica donna in uno degli ambienti maschili per eccellenza» – e la sua Sintesi, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore Aeronautico al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per gli 85 anni del Corpo.
Ed infine Cuculia……Andando oltre ponte alla Carraia si imbocca via de’ Serragli, la strada della cuculia. Il nome nasce dal canto dei cuculi, che trovavano riparo tra le mura di palazzi nobiliari e monasteri di questa via. Si racconta che i fiorentini camminassero fino a qui per ascoltarne il canto. Oggi Cuculia vuol dire ospitalità, buona tavola, un ambiente accogliente che dagli scaffali della libreria offre interessanti spunti di lettura, ambienti in cui si possono gustare speciali tipi di tè e dolci in bella mostra su alzate di vetro. Laureata in Lettere, appassionata d’arte e di teatro, Roberta Del Prete è nata a Napoli, ha vissuto a Firenze e ha studiato a Parigi; è l’anima di Cuculia insieme al marito, Oliver Betancourt, chef venezuelano. La sua passione per la cucina ha radici familiari, ma anche lui ha viaggiato molto, da Parigi alla Corsica, fino a Madrid: questo gli ha permesso di padroneggiare tradizioni culinarie diverse e fonderle in piatti fantasiosi. Insieme, dal 2012, Roberta e Oliver coniugano la passione per i libri e la buona cucina, dando ai propri piatti un’impronta artistica e personale.
L’autrice Daniela De Liso è ricercatrice di Letteratura italiana al Dipartimento di Studi umanistici dell’Università degli Studio Federico II di Napoli.
Cuculia Ristorante Libreria Via dei Serragli, 3r, 50124 – Firenze Tel./fax 055 2776205 info@cuculia.it cuculia.it
Ufficio Stampa – Franco Cesati Editore Via Cesare Guasti, 2 50134 – Firenze Tel./fax 055486441 ufficiostampa@francocesatieditore.com francocesatieditore.com
Elisabetta Rogai elisabettarogai.it enoarte.it
Azienda Luteraia Via Luteraia, 4 – 53045 Acquaviva di Montepulciano Siena Tel./fax: 0578 767017

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Reggio Calabria Città Gourmet “una cena a quattro mani”

arrosto di npescespada dello stretto    Reggio Calabria Città Gourmet “una cena a quattro mani”
Luca Abbruzzino incontra Filippo Cogliandro
Domenica 17 Gennaio ore 21, L’A Gourmet L’Accademia, Reggio Calabria.
Mani che si incontrano, mani di uomini che lavorano ed esprimono la loro arte attraverso il cibo,  mani che si stringono in un emblematico abbraccio, uomini che amano il loro paese, e attraverso il cibo e la creatività nel comporlo, formulano insieme un messaggio di legalità e speranza.
E saranno proprio le 4 mani insieme, quelle di Filippo Cogliandro, Ambasciatore antiracket per la Ristorazione Italiana e nel Mondo, abbinate alle mani di Luca Abbruzzino, già insignito con 1 stella Michelin e Giovane Chef dell’Anno per L’Espresso, a creare un concerto unico di sapori.
Domenica 17 Gennaio alle 21 nei saloni del ristorante L’A Gourmet, nel cuore della città, a due passi dal Museo Archeologico Nazionale che ospita i Bronzi di Riace e dal lungomare Falcomatà, il chilometro più bello d’Italia che si affaccia sullo Stretto, appuntamento per una cena gourmet, organizzata dall’Associazione COE’, di 3 giovani imprenditrici, Laura Pizzimenti, Valeria Bellantone e Alessandra Stilo, riunite per creare eventi importanti, con entusiasmo e professionalità per evidenziare l’imprenditoria giovanile del Sud, e l’assoluta voglia di emergere e raccontare la  loro meravigliosa Regione; questa cena è la prima di un progetto che inaugura un percorso stagionale di cene gourmet a più mani con chef stellati proprio a Reggio Calabria, città che ha grandi potenzialità da valorizzare per poter diventare protagonista di una propria proposta identitaria. dove protagonista sarà il cibo e i prodotti del territorio.
Sono convinto, dice lo Chef Filippo Cogliandro, che il Progetto di “Reggio Calabria Città Gourmet” abbia una notevole valenza per porre l’attenzione della stampa e degli addetti al settore della buona ristorazione al capoluogo calabro, e sono felice e orgoglioso di ospitare nel mio ristorante L’Accademia un evento gourmet di tale importanza, in quanto L’A Gourmet L’Accademia è ritenuto ormai, anche dalle guide nazionali, il “Ristorante Gourmet” per eccellenza di Reggio Calabria. Successivamente a questo evento ospiteremo a Reggio Calabria altri chef, legandoli al mio progetto di rinascita di questa Regione, partendo proprio dalla cucina.
Ho avuto modo di conoscere e apprezzare il giovanissimo chef Luca Abbruzzino, crotonese, figlio d’arte, il primo calabrese ad arrivare in finale alla competizione Miglior Chef Emergente ed a soli 23 anni aveva già conquistato la ambitissima Stella Michelin. Di Luca mi ha colpito la sua passione per la materia prima territoriale, la capacità creativa, la tecnica, il talento nell’abbinare terra e mare e la sua umiltà, che lo spinge sempre a crescere ed imparare dai grandi maestri della cucina italiana e internazionale.
Mi ha colpito la sua cucina e la sua creatività, il suo ingrediente segreto è il sole, il nostro mare, La Calabria ce l’ha nel cuore, ed è ad Andali, vicino Crotone, che ha imparato ad amare le cose genuine e tradizionali della sua terra. La sua cucina è puro intuito ma anche gusto e consapevolezza, sia delle tecniche che delle materie prime adoperate. L’ispirazione la cerca nei sapori di una volta, rivisitati in moderne inattese combinazioni. Ed è questa filosofia che lo avvicina moltissimo alla mia filosofia del cibo, della cucina e dei valori.
Appuntamento dunque a domenica 17 gennaio per la cena evento a L’A Gourmet L’Accademia dove sarà proposto un menù, preparato in collaborazione con la brigata ospitante, con le sue ricette più apprezzate in chiave rivisitata per la sua “prima volta a Reggio Calabria”.
Prenotazioni Associazione COE’:
Valeria Bellantoni 349 3251535 Laura Pizzimenti 320 6434400 Alessandra Stilo 349 67017
L’A Gourmet L’Accademia, Via Largo Cristoforo Colombo 6, Reggio Calabria – tel 0965312968
Press: Cristina Vannuzzi
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Mostra di Elena Conti

elena 4Mostra di Elena Conti
Enoteca Italiana Siena Fortezza Medicea inaugurazione12 dicembre 2015
13 dicembre 2015 – 9 gennaio 2016
L’avevamo lasciata sul mare, scapigliata e sorridente, l’immagine di una sirena gentile, che presentava il suo mare, i sogni e i colori, il suo elemento racchiuso nei suoi dipinti, immagini rubate alla natura e fissate sulla tela, quasi a celare ricordi di viaggi, attimi; oggi la ritroviamo alla Fortezza Medicea di Siena, presso l’Enoteca Italiana, dove Elena Conti, di professione giornalista, espone tutto il suo mondo di emozioni, fatte di volti di bimbi, lampi di risate e riccioli scomposti,  donne dagli occhi trasparenti, dettagli nei quali si nasconde la chiave per comprendere meglio la personalità dell’artista, che Elena Conti trasforma in pretesti di arte le sue emozioni nel guardare il suo mondo, con occhi nuovi.
Oggi Elena Conti trova il pretesto per mostrarci la sua fonte d’ispirazione, la vita che la circonda, in una mostra di sicuro impatto, un vernissage inaugurato il 12 dicembre 2015 e che prosegue fino al 9 di gennaio 2016,  che rappresenta il suo mondo, il suo punto di vista rispetto alla scoperta di sentimenti, immagini, attimi di sosta e di riflessione, occhi chiari, trasparenti e attenti sulla vita……. tutta una serie di risvolti, persone, bimbi che l’artista  obbliga il visitatore a ricordare, flash back che ti riportano indietro, ad incontri ma anche ad abbandoni, a momenti di gioia e di tristezza.
Mostra di Elena Conti
Enoteca Italiana Fortezza medicea di Siena
13 dicembre 2015/9 gennaio 2016
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Sa.Mo.Car Maserati Ghibli presenta Una serata a tutt’Emilia

apericena Sa.Mo.Car Maserati Ghibli presenta  Una serata a tutt’Emilia
Firenze, 18 dicembre 2015
All’Officina Ferrucci l’Aperitivo è una cosa seria……ogni serata è perfetta.
Eleganza senza tempo, sportività, stile e bellezza italiani, primi attori la Maserati Ghibli e Sa.Mo.Car, concessionaria ufficiale per Ferrari e Maserati per la Toscana, Lazio e Sardegna, che organizzano una serata perfetta nelle rinnovate sale de l’Officina Ferrucci, quella che si sta affermando come una delle più suggestive e dinamiche location di Firenze; Maserati e la sua Concessionaria ufficiale Sa.Mo.Car hanno voluto fare un cadeau di Natale al bel pubblico di Firenze creando “un isola” statica all’esterno del luogo magico de L’Officina Ferrucci, dove lo stile serve a distinguersi, nell’occasione di un apericena glamour, una serata di gala, per presentare alcune potenti berline Maserati, la mitica Ghibli e la Quattroporte.
Sa.Mo.Car Maserati, orgogliosa del proprio ruolo di ambasciatore internazionale di quella eccellenza italiana che solo il nostro Paese sa esprimere, ha scelto una location “nata” da poco, che ha riaperto  i battenti più bella che mai, un locale storico a Firenze, con un nuovo nome, l’Officina Ferrucci, guidata da Moreno Baccello e dalla bella figlia Giulia, che torna ad aprire le sue porte su un crocevia tra Piazza Ferrucci e Via Giampaolo Orsini, da una parte una strada immersa nel via vai cittadino, dall’altra una piazza piena di verde su cui insiste un dehor e un patio, ideale per la stagione primaverile ed estiva, proprio per sottrarsi al traffico.
E in una serata scintillante, fatta di auto di sogno, la Maserati Ghibli, belle donne e un locale affascinante, si celebra “L’aperitivo”, un fenomeno che si è evoluto, diventando un “concept” gastronomico, un’occasione di consumo con nuove regole e costumi: infatti la serata è impostata alla degustazione di prodotti emiliani dando una firma ben precisa di stile alla serata, presentando le tipicità della gastronomia del territorio emiliano, piatti che si fanno esteticamente belli e desiderabili, dove il colore degli appetizer, la ricerca delle materie prime, la fantasia messa nella preparazione dell’aperitivo dimostrano la flessibilità di queste occasioni di consumo, apparentemente frivole ma invece non banali, momenti da vivere e far vivere sempre più come un’esperienza, un colto viaggio fra i sapori e i piaceri.
Press: Cristina Vannuzzi Landini
Officina Ferrucci Bar Pasticceria
Piazza Ferrucci/ Via Giampaolo Orsini, 125, Firenze Telefono:055 687788
Sa.Mo.Car. Spa

Via Roubaix, 31, 59100 Prato PO Telefono:0574 444746

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