Dazi Usa: Origin Italia importamte collaborazione per le DOP e IGP Un ringraziamento alle autorità italiane ed europee per il lavoro svolto Il timore di un inasprimento dei dazi USA all’importazione per i prodotti DOP ed IGP è svanito e dunque la filiera può tirare un sospiro di sollievo e concentrarsi sulle azioni per dare stabilità al mercato. La buona notizia arriva in queste ore insieme alla pubblicazione della lista dell’Ustr americana che indica i prodotti soggetti a dazi e nella quale l’agroalimentare italiano non compare. “Un ulteriore aumento dei dazi oltre il 25% del valore applicato ad ottobre sarebbe stato un duro colpo per tutta la filiera produttiva delle DOP ed IGP – afferma il Presidente di OriGIn Italia Cesare Baldrighi – così come per gli importatori e gli stessi consumatori statunitensi che ricercano nei nostri prodotti distintività e specificità”. In più occasioni – aggiunge – abbiamo espresso l’auspicio e la convinzione che solo un efficace lavoro delle istituzioni sia italiane che europee sarebbe stato utile alla nostra causa e l ‘importante risultato di oggi ci conferma di aver ben riposto la nostra fiducia”. E’ stato dunque scongiurato il rischio di far subire alle eccellenze Made in Italy danni economici irreparabili e questo grazie soprattutto all’encomiabile lavoro di squadra condotto negli ultimi mesi dalle Istituzioni sia nazionali che comunitarie. In tale processo, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha giocato un ruolo senz’altro determinante, mostrando capacità ed autorevolezza ed un presidio constante dei tavoli europei. Ufficio Stampa Origin Italia – AICIG Marte Comunicazione snc press@origin-italia.it Marzia Morganti cell. 335 6130800 email: marzia.morganti@gmail.com Niccolò Tempestini cell. 3398655400 email: ntempestini@gmail.com

0038a8d5-fced-468a-9122-3cfce5ddde1cDazi Usa: Origin Italia importamte collaborazione per le DOP e IGP
Un ringraziamento alle autorità italiane ed europee per il lavoro svolto
Il timore di un inasprimento dei dazi USA all’importazione per i prodotti DOP ed IGP è svanito e dunque la filiera può tirare un sospiro di sollievo e concentrarsi sulle azioni per dare stabilità al mercato. La buona notizia arriva in queste ore insieme alla pubblicazione della lista dell’Ustr americana che indica i prodotti soggetti a dazi e nella quale l’agroalimentare italiano non compare.

“Un ulteriore aumento dei dazi oltre il 25% del valore applicato ad ottobre sarebbe stato un duro colpo per tutta la filiera produttiva delle DOP ed IGP – afferma il Presidente di OriGIn Italia Cesare Baldrighi – così come per gli importatori e gli stessi consumatori statunitensi che ricercano nei nostri prodotti distintività e specificità”. In più occasioni – aggiunge – abbiamo espresso l’auspicio e la convinzione che solo un efficace lavoro delle istituzioni sia italiane che europee sarebbe stato utile alla nostra causa e l ‘importante risultato di oggi ci conferma di aver ben riposto la nostra fiducia”.

E’ stato dunque scongiurato il rischio di far subire alle eccellenze Made in Italy danni economici irreparabili e questo grazie soprattutto all’encomiabile lavoro di squadra condotto negli ultimi mesi dalle Istituzioni sia nazionali che comunitarie. In tale processo, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha giocato un ruolo senz’altro determinante, mostrando capacità ed autorevolezza ed un presidio constante dei tavoli europei.

Ufficio Stampa Origin Italia – AICIG
Marte Comunicazione snc press@origin-italia.it
Marzia Morganti cell. 335 6130800 email: marzia.morganti@gmail.com
Niccolò Tempestini cell. 3398655400 email: ntempestini@gmail.com

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Sapeur, i sapori della tradizione italiana – Forlì

Sapeur, i sapori della tradizione italiana – Forlì

Dal 24 al 26 gennaio 2020
18ª edizione

Mercato con prodotti tipici e di qualità

6° Forlì Wine Festival

1° Forlì Beer Festival

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Forlì Beer Festival

Forlì Beer Festival

Dal 24 al 26 gennaio 2020

1° edizione

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Numeri in crescita per il consorzio cooperativo Terre Cevico che ha presentato la gestione 2018/2019.

 Numeri in crescita per il consorzio cooperativo Terre Cevico che ha presentato la gestione 2018/2019.
I risultati della gestione 2018-2019 di Terre Cevico. Fatturato consolidato 167 milioni di euro (+1,8%), Patrimonio netto a 71 milioni (+1,4%), Export in forte crescita (+12,9%). Boom del vino bio: primo esportatore in Cina.
Marco Nannetti: “Una cooperativa internazionale col cuore in Romagna”
Una cooperativa internazionale col cuore in Romagna. Terre Cevico, consorzio cooperativo presieduto da Marco Nannetti, ha celebrato alla Fattoria Guiccioli a Mandriole di Ravenna la sua assemblea annuale presentando i risultati della gestione 2018/2019.
Tutti in crescita i numeri del gruppo: 167 milioni di euro di fatturato consolidato (+1,83%), 71 milioni di patrimonio netto (+1,40), 49,3 milioni di export (+12,98), 7,1 milioni di plusvalore riconosciuto ai soci (+4,22%).
Di rilievo la crescita dell’export (era di 42,9 milioni nello scorso esercizio) con vendite in 65 paesi e quattro mercati in evidenza: Cina (primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Stati Uniti e Russia.
Terre Cevico nasce in Romagna e lì mantiene il proprio ‘cuore’, ma per affrontare adeguatamente le richieste del mercato globale, col tempo si è strutturata per proporre vini che rappresentino tutta l’enologia italiana. La rete di imprese che fa capo alla cooperativa lughese si è estesa e si sta estendendo nelle altre regioni italiane e in tutto il mondo: è una filiera moderna in cui ogni passaggio, dalla produzione alla commercializzazione, è coordinato e controllato scrupolosamente. Così, oggi, Terre Cevico può contare su circa 7 mila ettari di vigneto, gran parte dei quali in Romagna, condotti da circa 5.000 soci viticoltori, in grado di fornire uve per una quantità di vino stimata in oltre 1 milione di ettolitri, e 100 milioni di bottiglie prodotte. Terre Cevico, quindi, gestisce oltre il 30% della produzione del bacino romagnolo e oltre la metà del vino del gruppo è venduto confezionato.
Terre Cevico comprende una serie di società (Terre Cevico, Le Romagnole, Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina e Medici Ermete & Figli) ed altre partecipazioni(tra cui cantine Giacomo Montresor e Bolé) per un fatturato complessivo di 167 milioni di euro. In crescita costante il giro d’affari della capogruppo che al 31 luglio scorso aveva raggiunto i 103,4 milioni.
Grazie alla sua potenzialità produttiva, Terre Cevico si colloca fra le prime imprese vitivinicole italiane sia nel segmento del vino confezionato, commercializzato in 65 nazioni, sia in quello del vino sfuso, esportato praticamente verso tutti i Paesi della UE.
“Il modello cooperativo è l’elemento fondamentale di questa strategia imprenditoriale: al centro ci sono i soci produttori delle uve e dei vini che, proprio attraverso le dinamiche cooperative, sviluppano al meglio il rapporto mutualistico sia per quanto riguarda gli aspetti economici, sia per quelli di qualificazione produttiva. Il modello viene sviluppato e ampliato con nuove zone e nuovi vini, sempre aumentando la qualità e la sostenibilità della produzione”, dice il presidente Marco Nannetti.
In grande evidenza i numeri del vino biologico di Terre Cevico. Il consorzio lughese ha puntato da tempo sul vino biologico con un incremento importante delle bottiglie vendute in Italia (3,6 milioni) e in 34 Paesi del mondo, dove il numero di bottiglie equivalenti è quasi quintuplicato; in pratica si è passati dai 5.620 ettolitri di vino bio confezionato in vari contenitori venduto nel 2017-18 ai 27.178 ettolitri dell’esercizio 2018/2019. Di rilievo la performance in Cina dove Terre Cevico è il primo esportatore di vino italiano bio su un mercato assai esigente in termini di certificazione. La linea vini Bipuntoio, la prima lanciata dal gruppo, è arrivata a quasi 4.500 ettolitri nel 2018-19, con un fatturato di quasi 2 milioni di euro. B.io valorizza i vitigni più tradizionali, contribuendo a mantenere la biodiversità e i paesaggi viticoli con piccole vigne inframmezzate a frutteti, oliveti, prati e terre seminate.
Nell’ambito del Bilancio di sostenibilità, sono stati evidenziati i numeri del personale di Terre Cevico. Analizzando la squadra (260 addetti), si nota un rispetto delle “quote rosa”, che rappresentano complessivamente un 38% del personale. Lo staff si distingue anche per una bassa età media: più del 60% dei dipendenti ha un’età compresa tra i 18 e i 48 anni, con i più giovani che fanno parte del gruppo degli avventizi. Di più: osservando la provincia di residenza si nota come la maggior parte del personale provenga dal bacino romagnolo, con particolare riferimento alle province di Ravenna e Forlì-Cesena, dove operano i due principali stabilimenti per l’imbottigliamento. Questi dati accreditano la sostenibilità economico-sociale di Terre Cevico, che alimenta il lavoro sul territorio e contribuisce a diminuire lo stress da trasferimento al luogo di lavoro dei dipendenti. Non va trascurato poi il minor input energetico legato a più brevi percorsi casa-lavoro e viceversa.
Gli interventi all’Assemblea. Sono intervenuti, a presentare i risultati di gestione e i progetti, il direttore amministrativo e finanziario Massimo Gallina e il direttore generale Lauro Giovannini.
Portando il saluto dell’Amministrazione comunale di Ravenna, l’assessore allo Sviluppo economico Massimo Cameliani ha indicato in Terre Cevico una storia di successo e un modello vincente di impresa cooperativa legata alle tradizioni e al territorio, attenta alla crescita sui mercati internazionali. Un ringraziamento al Consorzio di Lugo per l’attenzione al territorio, all’ambiente e al rapporto con le istituzioni locali è venuto anche dal Sindaco di Lugo, Davide Ranalli.
Il neo-coordinatore del settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Luca Rigotti, ha sottolineato l’importanza del lavoro comune del mondo cooperativo vitivinicolo su temi di grande rilievo come l’autogoverno dell’offerta di vini generici e varietali e il recupero dei sottoprodotti che oggi sono un peso per i produttori. “Il lavoro fatto a livello europeo, ha detto Rigotti – è stato prezioso per sbloccare alcuni dossier di grande rilievo per il nostro export, come l’eliminazione del limite dei 5 anni per la promozione nei paesi extra-Ue”.
Giovanni Monti, presidente Legacoop Emilia Romagna, ha indicato in Terre Cevico la punta di diamante di un comparto agroalimentare che “in regione cresce creando sviluppo e occupazione e che annovera alcuni tra i più importanti marchi del food and wine made in Italy. Le imprese cooperative di ogni comparto, che in regione fatturano qualcosa come 44 miliardi, hanno davanti a loro la sfida della nuova programmazione dei fondi europei e della crescita sui mercati internazionali nonostante le incognite legate alla Brexit, ai dazi americani e risorgente protezionismo in tante aree del mondo”.
Le conclusioni all’Assessore Regionale alle Politiche Agricole Simona Caselli: “Complimenti a Cevico realtà importante di questa regione. La scommessa delle viticoltura dei prossimi anni è l’innovazione: lo ha ribadito di recente l’Unione Europea, tanto che i futuri fondi comunitari saranno indirizzati all’economia circolare ed ecosostenibile. Noi come Regione siamo pronti a questa sfida avendo investito 50 milioni di euro, più di tutti gli altri. Infine, un altro tema importante è la sostenibilità economica, ambientale e sociale; e qui la cooperazione riveste un ruolo fondamentale. Siete sulla strada giusta, andate avanti così”.
Ufficio Stampa Terre Cevico
(Maurizio Magni – Filippo Fabbri)
Tel. 0547.24284 / 3471567681
Filippo Fabbri – Agenzia PrimaPagina
Via Sacchi 31 – 47521 Cesena
tel. 0547 24284 – fax 0547 27328
cell. 347 1567681
fabbri@agenziaprimapagina.it
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Filippo Magnani e Fufluns wine Tour in Italy celebrano il ventennale

d162556c-120a-427b-a1bb-56fdbc4b7fb4Filippo Magnani e Fufluns wine Tour in Italy celebrano il ventennale
Filippo Magnani, pioniere del il turismo esperienziale del vino e del cibo, lancia due nuovi siti web

Creare esperienze di viaggio personalizzate uniche ed irripetibili, all’insegna del vino, del cibo e di un lifestyle apprezzato in tutto il mondo, nonché fungere da trait d’union tra appassionati e professionisti stranieri con i produttori,   i vini ed i territori italiani. È questa la filosofia di Filippo Magnani e di Fufluns, la prima agenzia in Italia ad aver sviluppato itinerari legati all’enoturismo del Bel Paese.“Come per l’assemblaggio di un grande vino, ideare un itinerario in Italia comporta conoscenza, passione, amore per il nostro territorio – spiega Filippo Magnani in occasione dei suoi 20 anni di attività – e spesso quando si sente parlare di Luxury Wine Tours non ci soffermiamo a pensare che la ricchezza non sta nel portafoglio, ma nel condividere esperienze autentiche, non ripetibili altrove”.

Fufluns Wine Tour nacque nel luglio del 1999 a Suvereto in Toscana, con l’intento di far fronte all’esigenza di confezionare tours ed itinerari improntati sul migliore Made in Italy enogastronomico. Ispirato nel nome alla divinità Etrusca del vino, il primo tour operator dedicato all’enoturismo prende forma nella mente del suo fondatore dopo un viaggio in California, nella Napa Valley (nel 1996), dove il turismo del vino era già una realtà consolidata. L’entusiasmo di sperimentare l’enoturismo anche in Italia, in particolare nella sua Toscana, è il propulsore che spinge Filippo Magnani a strutturare un progetto che oggi, al traguardo dei primi vent’anni di attività, conta un importante team di addetti e wine expert guide, ed è considerato realtà leader nel suo ambito. Le esperienze di viaggio si rivolgono sia a viaggiatori internazionali, “appassionati” di vino, di cibo, delle bellezze e dello stile di vita dell’Italia, sia a “professionisti” del settore enogastronomico come importatori, sommelier, wine club, giornalisti, associazioni di produttori di vino e ristoratori provenienti da tutto il mondo.

“Fin dall’inizio – aggiunge Magnani – per progettare itinerari su misura e di un certo livello ho cercato di viaggiare in lungo ed in largo in Italia e all’estero per conoscere da vicino i territori e le persone del vino. Oggi mi rendo conto sempre più che il mio viaggio della conoscenza non finirà mai. Celebrare il ventennale di questo ambizioso e pionieristico progetto è una soddisfazione e anche un modo per ringraziare tutti coloro che mi hanno dato fiducia: dai produttori agli enologi e a quanti quotidianamente operano nel settore, unitamente al grande bagaglio di conoscenze che proprio grazie a loro ho potuto apprendere sul campo”.

In occasione del ventesimo anno dalla fondazione sono presentati i due nuovi siti internet – quello “personale” del fondatore Filippo Magnani www.filippomagnani.it e l’altro “istituzionale” del tour operator www.fufluns.com, che separano i due filoni concettuali su cui si articola l’attività (vino e turismo), rinnovando e attualizzando così la sua la presenza nel mondo digitale.

Filippo Magnani, non è infatti solo il fondatore di Fufluns: la sua presenza nel mondo del vino è consolidata ormai da molti anni, vantando la collaborazione con testate specializzate, nonché l’organizzazione dei corsi della Wine & Spirit Education Trust in Italia, frutto del suo diploma WSET, di educational tour per stampa e buyer di settore e di eventi b2b, fino alle docenze universitarie presso istituti di formazione privati sul tema dell’accoglienza e l’ospitalità nelle aziende vinicole.

A maggio 2019, Fufluns di Filippo Magnani è stato selezionato dal circuito regionale delle cantine di design (www.winearchitecture.it) per promuovere l’esperienza di un inedito tour a tema architettura. Toscana Wine Architecture promuove il territorio attraverso il legame tra vino e architettura, coniugandolo con l’arte dell’accoglienza. Un grande riconoscimento visto che fanno parte di questa rete i grandi nomi dell’enologia toscana.
Filippo Magnani
Fufluns
Filippo Magnani
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Cantine di Natale

cantine di nataleCantine di Natale

Dal 13 al 15 dicembre teatro, vino, musica e artisti nel centro storico di Terlizzi

Vino teatro, musica e artisti di strada, dal 13 al 15 dicembre il centro storico di Terlizzi accoglierà Cantine di Natale. L’evento si presenta come un momento enogastronsensoriale,  organizzato dall’associazione SenzaStoria e dal Comune di Terlizzi, Assessorato al Marketing  Territoriale.

cantine di natale 3Più di dieci etichette e altrettanti punti food di prodotti e ricette tipiche della tradizione faranno da percorso ad una delle più innovative esperienze e che proietterà Terlizzi in una dimensione di altri tempi, grazie alla direzione artistica della Compagnia Il Carro dei Comici diretta d a Francesco Tammacco le strade verranno interpretate in  La via delle favole del natale, e quella dei Cunti dei pastori.

Per informazioni email. teamsenzastoria@gmail.com – tel. 349.3820497 –

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Enrico Ruggeri e i Decibel chiudono Mangiamusica 2019

c814b04e-b989-41d7-98bd-189598b39c8eEnrico Ruggeri e i Decibel chiudono Mangiamusica 2019
Sabato 14 dicembre al Teatro Magnani di Fidenza. E in degustazione gratuita il Parmigiano Reggiano del Caseificio Sociale Coduro
FIDENZA (Parma) – Esattamente ventiquattro ore prima uscirà il loro nuovo lavoro, che è un cofanetto speciale con le riprese dei due storici concerti del Fabrique e del Teatro Nazionale di Milano del 2017 e del 2018. Due dvd, un doppio cd, un triplo vinile, un libro fotografico, un’intervista: “punksnotdead” è la strenna natalizia in tiratura limitata (mille copie) firmata da Enrico Ruggeri, Fulvio Muzio e Silvio Capeccia. Vero e proprio oggetto da collezione per fan, e non solo.
Sono i Decibel gli attesissimi protagonisti dell’ultima serata di Mangiamusica – Note pop, cibo rock 2019, rassegna giunta alla quarta edizione, che ha debuttato con Roberto Brivio, Flavio Oreglio e Alberto Patrucco in “Invenzioni a tre voci”, che ha proposto l’applauditissimo spettacolo-concerto “Jazz Trent’anni da Brividi” con Rossana Casale accompagnata da Emiliano Begni al pianoforte, e che ha fatto registrare il terzo sold out consecutivo con Renato Pozzetto protagonista dell’intervista con l’ombrèla “A me mi piace il cine”.
FOREVER PUNK
Sabato 14 dicembre sul palco del Teatro Magnani di Fidenza, alle 21 e a ingresso libero, i Decibel saranno protagonisti dell’evento “Forever Punk”: i classici di oltre quarant’anni di carriera,  tra punk e new wave, raccontati (e proiettati) in un’intervista multimediale con Enrico Ruggeri, Fulvio Muzio e Silvio Capeccia, che presenteranno al pubblico e alla stampa questo speciale cofanetto che segue l’uscita dei due album del 2017 e del 2018 “Noblesse oblige” e “L’anticristo”. A condurre l’intervista sarà il direttore artistico di Mangiamusica Gianluigi Negri.
IN DEGUSTAZIONE GRATUITA IL MIGLIOR PARMIGIANO D’ITALIA
A Mangiamusica si raccontano le grandi storie della musica, ma anche del gusto: ogni serata prevede, infatti, la “scoperta” e la degustazione dei migliori prodotti del Made in Borgo. La degustazione di sabato, annunciata al termine dell’evento nel foyer del Teatro, sarà firmata dal Caseificio Sociale Coduro e guidata dal casaro Fabio Serventi: per “Gambero Rosso” il loro è il miglior Parmigiano Reggiano d’Italia.
#mangiamusica   #cantachesimangia   #madeinborgo
I PARTNER
Mangiamusica è un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Fidenza e dal suo sindaco Andrea Massari, organizzato dall’associazione culturale Mangia come scrivi, con il supporto di Gas Sales, Vittoria Assicurazioni, Ze.Ba., Gaibazzi Costruzioni, First Point, Superborgo Conad, PianoMania.
L’illustrazione di Mangiamusica è firmata da Victor Cavazzoni.
Mangiamusica
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Incanto di Natale

76950612_782857805498175_3587194756209311744_n-300x276Incanto di Natale

La ventitreesima edizione del Villaggio di Natale Flover
Dal 2 novembre 2019 al 6 gennaio 2020
Flover Garden Center – Bussolengo (VR)

“L’incanto ha il suono delle risate dei bambini, profuma di cioccolato, di zenzero e cannella. È grande come il mondo, mapuò nascondersi in ogni cuore, senza di lui non può esserci il Natale”

Sta per tornare il Villaggio di Natale più famoso ed emozionante d’Italia!Dal 2 novembre al 6 gennaio, il Villaggio di Natale Flover(a Bussolengo – VR)sarà aperto con oltre 15.000 metri quadrati (di cui ben 8.000 al coperto) per far riscoprire a grandi e piccini la magia, l’incanto e la meraviglia di questa festività, attraverso un percorso emozionante tra pupazzi di neve, fate, gnomi, folletti, oggettistica, spettacoli, laboratori a tema, eventi, decorazioni, gastronomia e prodotti tipici.

VDN19-3-300x200Oltre all’immancabile Baita di Babbo Natale, al magico trenino Flover Express, la Cucina e la Dispensa di Mamma Natale, alla Fabbrica dei Giocattoli… quest’anno nuove ed emozionanti ambientazioni ed attrattive aspettano i visitatori. Quali? Si comincia entrando nella Grotta dei Pupazzi di Neve e si finisce per… pattinare su una vera pista sul ghiaccio!

“Ogni anno ci impegniamo e lavoriamo perproporre un Villaggio di Natale sempre più sorprendente e coinvolgente – afferma Silvano Girelli, l’ideatore -.Nutriamo la speranza che i visitatori possano trovare spunti, idee ed emozioni per portare il Natale anche nelle loro case e vivere un periodo di armonia e serenità con i propri cari. Io ne sono convinto: se ci credi si avvera…”.

Le novità e le proposte più amate di sempre

La scenografia: unaGrotta dei Pupazzi di neve,un percorso ghiacciato alla scoperta della vita segreta dei pupazzi, le loro battaglie a palle di neve, lo sport, i negozi, la musica…

Una vera pista di pattinaggio sul ghiaccio: ben 300 metri quadrati di scivoloso divertimento!

L’accensione spettacolare del meraviglioso Albero di Natale gigante a palle di neve, tutti i giorni all’imbrunire.

All’ingresso, ungrande albero luminoso – con oltre 10.000 luci a led controllabili tramite smartphone per un infinito numero di effetti -accoglierà infatti tutti i visitatori al loro arrivo al Villaggio di Natale

Lo spettacolo ON ICE! Tutte le domeniche alle 15.30

Il racconto inedito “Incanto di Natale”, un libro che narra il viaggio dei fratelliNat e Joy insieme alla piccola luce M.A.G.I.A. alla ricerca dell’Incanto del Natale. La scoperta più bella sarà quella di trovarlo …dentro al proprio cuore! L’incanto è forte, grande, luminoso e prende forma ed energia da chi crede al Natale, alla famiglia, alla voglia di stare bene insieme. Il libro, disponibile in esclusiva solo da Flover, è scritto con ironia e leggerezza da Claudia Casamassa e illustrato da Giulia Bracesco. Babbo Natale leggeràalcuni brani del libro nella sua Baita: ogni bambino potrà farsi autografare una copia e scattare con lui una foto ricordo da inserire nel libro

Il trenino Flover Express, a bordo del quale i bambini e i loro genitori potranno fare un magico viaggio verso la FloverWinterWonderland

Le Trend Room, cinque aree interamente dedicate al colore dove scoprire le tendenzedel Natale 2019 per decorare ed abbellire casa: il Fantasy Castle, ispirato alla fiaba e al mondo della fantasia, dove il rosa viene presentato in un grande castello che svetta al centro della piazzetta del Villaggio; Crystal Palace, dedicato ad azzurro e tinte ghiaccio, per i quali l’abbinamento più elegante è quello con il bianco;VelvetGlam, con viola, velluto e oro, il mood più prezioso e importante;Christmas Legend per il rosso e il verde della tradizione; e, infine,Champagne & Chic, l’area shabby dominata dal bianco e dai colori naturali.Idee e suggerimenti per tutti – dai più tradizionali ai più originali – per arredi, decorazioni e tessuti alla moda. Inoltre, il Colorful Christmas, l’angolo più fantasioso e ricco di colori, e la stanza Mountain Feeling, per un Natale tradizionale e riscaldato dal profumo del legno e dai colori della tradizione. Infine, Red and White, un angolo caratterizzato dai tipici colori rosso e bianco dei candycane, degli gnomi dallo stile nordico, ecc…

La grande serra con i fiori artificiali, Botanic Christmas, dove esperte e fantasiose fioriste creeranno e personalizzeranno ghirlande, centritavola, alberi di natale (e molto altro…)

Il reparto presepi ospiterà una incredibile sequenza di diorami realizzati da maestri presepistie ambientati in alcuni degli scorci più caratteristici della città di Verona e della sua provincia

La Piazzetta degli Elfi, con il mercatino e le performance live degli incredibili artigiani. Artisti appassionati che con le loro mani e con tecniche antiche realizzano oggetti unici e personalizzati: palline di vetro serigrafate, creazioni in porcellana fredda, incisione del legno con il fuoco, realizzazione di biglietti e segnalibri con l’arte del fiore d’erbario.Attrazione assoluta di questa edizione: per la prima volta in Italia una collezione di sfere in vetro dalla Repubblica Ceca che verranno realizzate e personalizzate dal vivo.

Le golose propostedella Cucina del Villaggio e le prelibatezze della Dispensa di Mamma Natale, perfette per avvicinarsi al Natale in maniera sfiziosa: ottimi prodotti artigianali, dai dolci, ai salumi, passando per le confetture speciali e il vino.

Il ricchissimo programma di eventi, spettacoli e animazioniper incantare adulti e bambini nella magica atmosfera del Natale (il programma su www.ilvillaggiodinatale.it)

Corsi e workshop per personalizzare e decorare la propria casa con gusto, ambientare presepi o villaggi di Natale (il programma su www.ilvillaggiodinatale.it)

Le postazioni fotografichelocalizzate in varie zone del Villaggio, per avere una foto ricordo con Babbo Natale, e personalizzare palline emagneti con un ricordo indimenticabile.

Infine, non mancheranno alcuni “classici”: dal Bosco degli Gnomi (con gli alberi di Natale),alle Luci d’Inverno (area dedicata alle luci e all’illuminazione),ai Villaggi in Miniatura (i presepi americani), senza dimenticare il Portico dei Presepi, la Fioreria del Villaggio, il Mondo di Carta (area cartoleria con fiocchi, carte da regalo, biglietti…)e le Calde Idee (area dedicata a sciarpe, berretti, pantofole e tessuti per la casa)…

Informazioni:

Dove: Flover Garden Center, via Pastrengo 14 a Bussolengo (VR)

Quando: dal 2 novembre al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.30 orario continuato (chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio).

Come: l’ingresso libero sempre nei giorni feriali; dal 2.11 al 15.12 il sabato e la domenica ingresso a € 2 a persona. Non pagano i bambini al di sotto di 1 metro di altezza, i portatori di handicap e loro accompagnatori, capogruppo e autista pullman.
Per i gruppi è richiesta la prenotazione attraverso il sito www.ilvillaggiodinatale.it

Contatti: tel. 045 6704141 info@ilvillaggiodinatale.it www.ilvillaggiodinatale.it
Facebook: @VillaggiodiNatale
Instagram @Floververona

Ufficio stampa per info:

lesalondelamode@gmail.com

Gabriella Chiarappa
Cristina Vannuzzi

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Sancrispino sostiene il progetto “Teatro No Limits” del Centro Diego Fabbri

Foto GruppoSancrispino sostiene il progetto “Teatro No Limits” del Centro Diego Fabbri

15milioni di pezzi del celebre vino promuovono l’iniziativa a valenza sociale e culturale per i non vedenti e ipovedenti

Il vino incontra la cultura in un progetto a valenza sociale. Si chiama “La cultura nel cuore” l’iniziativa messa in campo dal vino Sancrispino della società Due Tigli di Forlì, del gruppo cooperativo Terre Cevico, in sostegno del progetto “Teatro no Limits” del Centro Diego Fabbri di Forlì. “Teatro No Limits” consiste nella possibilità di fare seguire gli spettacoli teatrali anche ai non vedenti attraverso l’ausilio di particolari audioguide che descrivono lo spettacolo in corso. Il progetto, oltre a interessare il Centro Diego Fabbri, coinvolge anche l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) in ambito nazionale nonché nella sezione territoriale di Forlì-Cesena: entrambe hanno dato il loro patrocinio.

La cultura nel cuore

Nel concreto Due Tigli-Terre Cevico ha deciso di dare visibilità nazionale al progetto apponendo su tutti i brik del celebre vino Sancrispino il marchio dell’iniziativa sociale “Teatro No Limits”. Un sostegno dai grandi numeri dal momento che si parla di 15 milioni di pezzi del vino distribuiti in tutta Italia, apposto sui brik dei vini rosso, bianco e rosato, sia nei formati da 1 litro sia da mezzo litro. Dunque una presenza di notevoli proporzioni tenuto conto che il vino Sancrispino si trova in tutti i principali canali della grande distribuzione a livello nazionale. Si aggiunge una visibilità anche mediatica attraverso la presenza del prodotto con il logo Teatro No Limits nello spot Tv in onda sui canali nazionali della Rai.

Con questa iniziativa il gruppo cooperativo Due Tigli-Terre Cevico ha voluto ribadire il sostegno al territorio attraverso progetti di sostenibilità sociale. Un’attenzione manifestata in questi giorni con un altro progetto a valenza culturale che coinvolge le scuole superiori del forlivese, in visita al Museo Archeologico nazionale di Sarsina grazie a Due Tigli-Terre Cevico.

Teatro No Limits

L’accesso alla cultura è un diritto di tutti, da questo presupposto nasce “Teatro No Limits”, progetto a valenza sociale per garantire la fruizione del patrimonio culturale da parte degli spettatori con disabilità sensoriali. Promosso e realizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì, grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna, è attivo dal 2010, il sistema di audiodescrizione consente di rendere “visibili” scene, costumi e movimenti degli attori, ovvero quei particolari silenziosi che permettono al pubblico con disabilità visiva di assistere pienamente allo spettacolo. Il Progetto prevede anche il tour tattile, un vero e proprio viaggio sul palco: guidati da attori e tecnici della compagnia, gli spettatori hanno la possibilità di recarsi sul palco e toccare con mano le scenografie, gli elementi di scena e i costumi. Il servizio viene effettuato dotando il pubblico non vedente e ipovedente di cuffie wireless, collegate alla sala di regia. Da qui una voce narrante, in diretta, accompagna gli utenti lungo lo sviluppo narrativo dello spettacolo, inserendosi nelle pause della recitazione.

Dall’inizio del progetto più di 1000 spettatori hanno usufruito del servizio di audiodescrizione degli spettacoli teatrali.

San Crispino anche versione biologica

“San Crispino, il nostro vino”, recita lo spot che vede protagonista l’attore Cesare Bocci, insieme ad alcuni soci viticoltori di Due Tigli-Terre Cevico. Nato nel 2006, il vino in brik del gruppo cooperativo, dalle referenze base di bianco e rosso, nel corso degli anni si è arricchito di nuovi formati e tipologie. I formati, dal litro si sono ampliati a 250 ml, 500 ml, 750 ml. Verso l’alto il posizionamento del brand con l’ottenimento dell’IGT, dunque con i vitigni del territorio emiliano-romagnolo, e la versione IGT biologico, unico vino in brik in questa tipologia.

Ufficio Stampa Gruppo Cevico

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A Lidia Bastianich il Premio Artusi 2019

Lidia-Bastianich-JenMayPhoto-3374A Lidia Bastianich il Premio Artusi 2019
La consegna a Casa Artusi lunedì 2 dicembre alle ore 15.30 dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini
Lidia Bastianich negli Stati Uniti è un’autentica istituzione. Da vent’anni spiega a oltre 49 milioni di americani cos’è il cibo italiano nel programma Lidia’s Kitchen sulla Pbs, una delle trasmissioni più seguite negli States. L’autorevolezza le deriva dalla sua storia: autrice di best sellers di cucina, tra le prime negli Usa a fare conoscere la cucina italiana con i suoi “veri” prodotti, imprenditrice di successo nel mondo della ristorazione con fior di locali. Lidia è una viaggiatrice instancabile lungo le cucine regionali dell’Italia, un po’ come fece Pellegrino Artusi circa 130 anni fa quando codificò la cucina italiana nel celebre manuale oggi tradotto in tutto il mondo (l’ultima versione è in giapponese).
Impossibile che un personaggio di questa statura non incontrasse la città di Forlimpopoli. E infatti a Lidia Bastianich lunedì 2 dicembre alle 15.30 a Casa Artusi sarà consegnato il Premio Artusi. A scegliere il nome di Lidia è stato il Comitato scientifico di Casa Artusi, con questa motivazione: “quale cuoca, scrittrice e imprenditrice, per la straordinaria vita personale e professionale che costituisce un caso esemplare di italiana di successo nel mondo”.
A consegnarle il Premio il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini al termine di un incontro che vedrà i saluti del sindaco di Forlimpopoli Milena Garavini e della presidente di Casa Artusi Laila Tentoni. A seguire gli interventi deli imprenditori Massimo Buli per Flamigni e Maria Grazia Silvestrini per Corte San Ruffillo, mentre Piero Meldini, componente del Comitato Scientifico di Casa Artusi nonché celebre scrittore e studioso di gastronomia dialogherà con Lidia Bastianich. Coordina la giornata Paolo Rambelli, Assessore alla Cultura del Comune di Forlimpopoli.
Riconoscimento tra i più prestigiosi nel panorama della cultura enogastronomica, il Premio Artusi viene assegnato a coloro che si distinguono per l’originale contributo nella riflessione e nell’attività sul cibo. Per citare i nomi più recenti: Wendell Berry (2008), Serge Latouche (2009), Don Luigi Ciotti (2010), Oscar Farinetti (2011), Andrea Segrè (2012), Mary Ann Esposito (2013), Enzo Bianchi (2014), Alberto Alessi (2015), Carlo Petrini (2016), Vittorio Citterio (2017), Josè Graziano da Silva (2018). E adesso Lidia Bastianich, vera e propria ambasciatrice della cucina italiana negli Stati Uniti.
Chi è Lidia Bastianich
Lidia Bastianich è un’ospite televisiva pluripremiata, autrice di best sellers di cucina, ristoratrice di successo e proprietaria di un fiorente business per il cibo e l’intrattenimento. Nata nel 1947 a Pola, in Croazia, già nel 1958 si trasferisce negli Stati Uniti con la sua famiglia. Qui sposa Felice Bastianich, da cui ha avuto due figli: Tanya e Joseph, meglio conosciuto al pubblico televisivo e culinario come Joe.
Dal 1998 la sua passione per la cucina e per il cibo italo-americano la porta a condurre programmi televisivi culinari e a scrivere diversi libri. Lidia riesce a portare avanti contemporaneamente le sue grandi passioni, la sua famiglia e l’amore per il cibo, protagonista di multipli sforzi culinari sempre affiancata dai figli Joseph e Tanya. In società con i figli, Lidia possiede oggi quattro acclamati ristoranti di New York: Felidia, Becco, Esca e Del Posto. Insieme a sua figlia Tanya, possiede anche i ristoranti Lidia’s a Pittsburgh e Lidia’s a Kansas City, così come Felidia. Lidia è anche partner dei ristoranti Eataly di New York, Chicago, Boston, Los Angeles, Las Vegas e San Paolo in Brasile. Insieme a Tanya e al cognato Corrado, ha sviluppato una linea di paste artigianali e salse naturali dal marchio “Lidia’s”, vendute nei più raffinati negozi di alimentari americani.
Lidia fa parte di “Les Dames D’Escoffier” oltre ad essere membro fondatore de “Woman Chefs and Restaurateurs”, due organizzazioni non-profit di donne leader nell’industria del cibo e dell’ospitalità; inoltre collabora con l’Associazione delle Nazioni Unite per il programma “Adopt a future” per supportare l’educazione dei rifugiati.
Tra i numerosi premi ed encomi che Lidia ha ottenuto nel corso della sua carriera, ci sono sette James Beard Awards (come Chef eccezionale, Show culinario televisivo, I migliori chef in America, Who’s Who of Food & Beverage in America, premio speciale del 2016, del 2017 e del 2018) e due Emmy Awards come ospite culinario eccezionale (Outstanding Culinary Host) nel 2013 e nel 2018.
E’ stata ospite delle versioni statunitense e italiana del programma televisivo MasterChef e dal 2014 al 2015 ha rivestito i panni di giudice nel programma televisivo Junior MasterChef Italia assieme a Bruno Barbieri e Alessandro Borghese.
Numerosi i libri che ha pubblicato insieme alla figlia Tanya, come “Lidia’s Celebrate Like an Italian”, “Lidia’s Mastering the Art of Italian Cuisine”, “Lidia’s Commonsense Italian Cooking”, “Lidia’s Favorite Recipes”, “Lidia’s Italy in America”, “Lidia Cooks from the Heart of Italy”, and “Lidia’s Italy”, “Lidia’s Italy in America”. Di recente pubblicazione è il suo libro autobiografico intitolato “My American Dream: A Life of Love, Family, and Food” pubblicato nell’aprile 2018.
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Il secondo evento extra di Mangiacinema in Brianza, per ricordare il grande scrittore milanese scomparso poco meno di un anno fa

4e90a4e5-d464-426b-ad5a-f16eab9120beIl secondo evento extra di Mangiacinema in Brianza, per ricordare il grande scrittore milanese scomparso poco meno di un anno fa

Invito a Mangia come scrivi
“Pinketts è ovunque”
Giovedì 21 novembre al Ristorante Il Garibaldi di Cantù speciale cena di Mangiacinema con gli amici di una vita Andrea Carlo Cappi, Maestro Zac, Elisabetta Friggi, Lucio Nocentini. E con la partecipazione straordinaria di Wilma De Angelis

CANTÙ (Como) – La sesta edizione (anno zero) di Mangiacinema – Festa del Cibo d’autore e del Cinema goloso svoltasi a Salsomaggiore Terme (con madrina l’attrice Laura Morante, che ha ricevuto il Premio Mangiacinema – Creatrice di Sogni) contiene anche due eventi extra, annunciati a Cantù (Como) e inseriti ufficialmente nella kermesse diretta dal giornalista Gianluigi Negri.

PINKETTS È OVUNQUE
La cena “Pinketts è ovunque” di giovedì 21 novembre, in programma al Ristorante Il Garibaldi di Cantù con inizio alle 20.30 (info e prenotazioni: 031 704915), è il secondo e ultimo degli eventi extra (che il mese scorso hanno visto protagonisti Marco Buticchi e il maestro Vincenzo Zitello). Nasce da un titolo straordinario (e da un’idea) di Andrea Carlo Cappi, amico di una vita del grande scrittore milanese Andrea G. Pinketts, scomparso poco meno di un anno fa, lo scorso dicembre 20 dicembre.

A ricordarlo, insieme a Cappi (che con lui fondò, tra i tanti progetti, anche “M-Rivista del Mistero”), ci saranno Elisabetta Friggi (principale responsabile dell’associazione culturale Andrea G. Pinketts), il Maestro Zac (che lo ha reso protagonista della canzone “Indagine Song”, scritta, come numerose altre, insieme a lui), Lucio Nocentini (che nel suo ultimo romanzo “Algida” aveva la prefazione di Pinketts). Inoltre è prevista la partecipazione straordinaria di Wilma De Angelis (Premio “Mangiacinema – Creatrice di Sogni” alla carriera nel 2017), protagonista di alcuni racconti gialli di Nocentini (come “Caccia al ladro”), nei quali formava, con lo stesso Pinketts, una strepitosa coppia di investigatori.
Tutti insieme, tra una portata e l’altra e con la conduzione del direttore artistico Gianluigi Negri, ricorderanno l’amico di scrittura, di musica, di vita, di arte e di bevute. E presenteranno, secondo la collaudata formula Mangia come scrivi (di cui Pinketts fu ospite nel 2011), il suo libro postumo “E dopo tanta notte strizzami le occhiaie” (Mondadori).

IL MENU D’AUTORE DEGLI CHEF DEL GARIBALDI
Quattro saranno le portate d’autore del menu firmato dagli chef del Garibaldi Alda Zambernardi e Marco Negri, abbinate a tre vini (malvasia e lambrusco premiati a Vinitaly e prodotti dall’Azienda Vitivinicola Amadei di Parma, prima di un dolce finale con il moscato rosé di Elio Perrone). Tra i piatti, da segnalare il panettone della Bassa (mariola con crema di patate e verze stufate all’agro di vino, racchiusi in un guscio di pasta sfoglia e serviti su fonduta di Parmigiano) come antipasto e gli anolini alla parmigiana serviti in doppio brodo di cappone come primo.
Pregusta il menu della cena “Pinketts è ovunque”
Pinketts
Maestro Zac feat. Pinketts: “Indagine Song”
GUARDA IL VIDEO – “Indagine Song”
(Maestro Zac, Andrea G. Pinketts e Andrea Carlo Cappi)

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Vino e cultura insieme nel progetto di Terre Cevico con il Museo Archeologico di Sarsina in Romagna

20191121_094239Vino e cultura insieme nel progetto di Terre Cevico con il Museo Archeologico di Sarsina in Romagna

Oltre 250 studenti delle scuole del forlivese in visita al Museo Archeologico Nazionale di Sarsina. Promotore del progetto il gruppo cooperativo Terre Cevico

Oltre 250 studenti delle scuole superiori del forlivese, accompagnati dagli insegnanti, fanno visita al Museo Archeologico Nazionale di Sarsina nell’anno 2019. Artefice del progetto a uno dei maggiori punti di interesse culturale in Emilia Romagna è il gruppo cooperativo Terre Cevico che si è fatto promotore di questa iniziativa che coinvolge le giovani generazioni.

Il progetto ha preso il via oggi (giovedì 21 novembre) con il Liceo Classico Morgagni a cui faranno seguito nei prossimi giorni alcune classi dell’Istituto Itaer di Forlì e l’Istituto Raggi sempre di Forlì. Presente ad accogliere gli studenti questa mattina l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Sarsina Maria Vittoria Cesaretti. L’iniziativa è di lunga durata dal momento che si concluderà nella primavera del 2020 coinvolgendo anche altre classi e istituti del territorio. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio e farlo conoscere ai giovani. Finalità condivisa dal gruppo cooperativo Terre Cevico che ha sempre dedicato grande importanza ai progetti di sostenibilità sociale per la crescita del territorio.

Come nel caso del sito di Sarsina, uno dei più importanti Musei Archeologici dell’Italia settentrionale, noto per la ricchezza e la varietà dei reperti in esposizione che coprono un ampio arco temporale storico, con forte presenza di ritrovamenti del periodo romano, quando Sarsina era fulgido centro di scambi commerciali e culturali.

Tra i reperti rinvenuti nell’area della città, di eccezionale interesse è il grande mosaico pavimentale policromo “Trionfo di Dioniso”, dal quale i vini Galassi hanno tratto spunto, riportando in etichetta alcune immagini elaborate da alcuni dettagli decorativi del mosaico. In tal modo il noto marchio vinicolo (celebre il claim “Galassi, un sorso di Romagna”) si è fatto “ambasciatore” di una eccezionale opera d’arte, facendola conoscere in tutta Italia e all’estero, creando una liaison esclusiva tra vino e cultura.

Il “Trionfo di Dioniso” è stato rinvenuto a Sarsina nel 1966, ornamento del pavimento della sala da pranzo, il Triclinium, di una tipica abitazione romana, la Domus, risalente al II secolo d.C. Con un grande lavoro di restauro lo splendido mosaico è stato ricomposto all’interno del Museo in una enorme parete verticale di 52 metri quadrati per consentire al pubblico di ammirarne la bellezza dei personaggi e delle fiere rappresentate, e la ricerca dei dettagli con tutta la sua ricchezza di tessere colorate.

Se il Trionfo di Dioniso è la punta di diamante della raccolta, di grande fascino ed interesse è un altro mosaico con protagonista il celebre eroe mitologico Ercole, opera rinvenuta nella domus di Finamore e inserita nella ricostruzione di una stanza da pranzo (triclinium) allestita all’interno del Museo.

Tra le altre opere di rilevante interesse sicuramente è da evidenziare l’imponente Mausoleo di Rufus esposto nella ricchissima sala dove si trova il Trionfo di Dioniso.

Ufficio Stampa Gruppo Cevico

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Back to the Wine 2019: gli artigiani del vino

paolo cianferoniBack to the Wine 2019: gli artigiani del vino

protagonisti alla Fiera di Faenza il 17-18 novembre

Previsti oltre 150 banchi di assaggio con vignaioli

provenienti da tutta Italia e dall’estero

Arriva la quarta edizione di Back to the Wine, la prima e più rilevante manifestazione della Romagna dedicata agli artigiani del vino e alla loro esclusiva produzione. L’appuntamento è per domenica 17 e lunedì 18 novembre 2019, alla Fiera di Faenza.

A curare l’evento è Andrea Marchetti, ideatore della comunità di Vinessum, mentre l’organizzazione è in capo a Blu Nautilus.

Supporter della manifestazione sono la Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, istituto di credito da sempre attento alla vita del territorio, e Mo.Me.Vi., Mostra della meccanizzazione in Vitivinicoltura. Patrocinio della Regione Emilia – Romagna, della Provincia di Ravenna e del Comune di Faenza.

Le cantine

Giorgio Mercandelli uvaProtagonisti assoluti di Back to the Wine 150 produttori di Vino Artigianale di eccellenza, provenienti da tutta Italia, ma anche dall’estero.

Particolarmente significativa la presenza emiliano – romagnola, con ben 40 espositori equamente suddivisi fra Emilia e Romagna. Fra loro ci sono anche quattro cantine faentine (Ancarani, Gallegati, Paolo Francesconi, San Biagio Vecchio) e sei di Brisighella (Andrea Bragagni, Baccagnano, Fondo San Giuseppe, Vigne dei Boschi, Filippo Manetti, Villa Liverzano).

Grande la varietà enologica che si potrà assaggiare durante la fiera, con oltre 800 le etichette disponibili. A legarle, però un comune denominatore: sui banchi ci sarà esclusivamente una produzione artigianale, spesso a livello familiare, con una ‘tiratura limitata’ (quasi sempre fra le 15mila e le 20mila bottiglie annue) ispirata a una filosofia di fondo fatta di grande attenzione alla sostenibilità ambientale, al non utilizzo di chimica di sintesi, al rispetto del territorio ed ad un metodo di lavoro che riduce al minimo l’interventismo in cantina, accompagnando un’uva necessariamente sana dalla vigna alla sua massima espressione in bottiglia.

E oltre alla qualità e originalità dei vini in degustazione, a rendere speciale la visita a Back to the Wine è la possibilità di incontrare i vignaioli presenti ai banchi e di conoscere direttamente da loro la storia, la cultura, la tradizione del loro vino e dei loro territori.

Fiera professionale, mercato vini e food

Back to the Wine si rivolge in primo luogo ai professionisti che operano in attività del settore (enoteche, winebar, ristoranti, import/export), per i quali sono previste particolari agevolazioni. Lo scorso anno sono stati oltre 500 gli operatori accreditati, di cui il 10% arrivati dall’estero (Europa, ma anche USA, Canada, Giappone e Cina).

Ma anche i privati possono trascorrere una piacevole giornata a Back to the Wine, fra assaggi e acquisti di vini e non solo. Ad arricchire l’offerta, infatti, una ventina di banchi tra food e ristorazione (sempre con un occhio di riguardo per la qualità artigianale).

Laboratori di degustazione dedicati al Chianti classico di Radda e ai vini alchemici

Back to the Wine propone anche due imperdibili classroom: la prima dedicata al Chianti Classico di Radda, la seconda ai vini alchemici.

Domenica 17 novembre, alle ore 15, protagonista sarà il Chianti Classico e durante il laboratorio di degustazione sarà proposta una verticale di Caparsino a cura di Francesco Falcone, con la partecipazione del produttore Paolo Cianferoni. E’ dal 1982 che, nella tenuta di Caparsa, Cianferoni produce vini in tutto e per tutto ‘devoti’ all’ambiente che li genera e al vitigno che lì fa la differenza: il Sangiovese.

Sono ancora disponibili alcuni posti; 30 euro la quota di partecipazione.

Per prenotazioni: fra.falcone2003@libero.it

Lunedì 18 novembre, invece, doppio appuntamento con i vini a fermentazione alchemica e con Giorgio Mercandelli. Infatti, visto l’alto numero di richieste di partecipazione, si terranno due laboratori, uno alle 13 (già esaurito), l’altro alle 16, con ancora qualche posto disponibile. Anche in questo caso il costo è di 30 euro, la prenotazione è obbligatoria scrivendo a ordini@cantinaalchemica.it.

Pioniere, con l’azienda di famiglia, del biologico e della biodinamica fin dagli anni Ottanta, oggi Giorgio Mercandelli coltiva le sue vigne vecchie di cento anni, situate a Canneto Pavese, secondo i principi tanto semplici, quanto ardui, della filosofia biotica: la vigna è considerata un essere senziente, che memorizza nei frutti il suo rapporto col mondo, e il lavoro del vignaiolo è di supportarne l’armonia, portando gradualmente le viti al massimo grado di libertà e senza alcun compromesso per la purezza dei frutti.

Per chi non riuscisse a partecipare alla classroom di Mercandelli, ci sarà la possibilità di degustare alcuni vini alchemici presso il banco comune di assaggio del gruppo costituito da Heliantus, Oreste Sorgente, Cantina Alchemica.

Alla scoperta del Dolcetto di Ovada e di una nuova Valpolicella

Da segnalare anche il banco comune di assaggio Uò Patanù – Ovada Naked, a cura di un gruppo produttori di Ovada (AL), costituito dalle cantine Cascina del Vento, Cascina Boccia, La Signorina, Rocco di Carpeneto. Sempre dal territorio di Ovada arriveranno altre tre cantine con un proprio banco: Forti del Vento, Rocca Rondinaria e Cascina Boccaccio.

Sarà l’occasione per scoprire (o riscoprire) la produzione di una zona del Piemonte enoicamente meno nota rispetto alle denominazioni più famose, ma che produce vini di grande qualità e personalità, e dove il vitigno principe è il Dolcetto.

A Back to the Wine parteciperà anche ReValpo, ovvero, Valpo(licella) Revolution, un gruppo di sei aziende (Antica Valpolicella, Corte Bravi, Il Monte Caro, Il Roccolo di Monticelli, Montenigo, Terre di Pietra) che vive e produce vini naturali nel territorio della Valpolicella. In un territorio considerato classico e già noto, ReValpo si propone come una sferzata di nuove idee. A Faenza ci saranno tutte le sei aziende, ognuna col proprio banco.

Gli espositori stranieri

Back to the Wine conferma la sua vocazione internazionale ospitando una decina di aziende straniere, provenienti da Slovenia, Francia, Spagna e Georgia.

Millenaria la tradizione vitivinicola di quest’ultimo Paese (definito da alcuni la “culla del vino”); il giovane vignaiolo Beka Kereselidze, che partecipa per la prima volta alla manifestazione faentina, arriva dalla regione Racha dove, con la sua Sad Meli Winery, porta avanti la tradizione di famiglia utilizzando varietà autoctone quali Saperavi, Tetra, Alexsandrouli e seguendo le tecniche ancestrali georgiane con vinificazione e affinamento in Qvevri.

Il recupero delle coltivazioni e delle tecniche tradizionali è alla base anche del lavoro dei ragazzi di Baldovar 923, anch’essi ospiti per la prima volta a Back to the Wine. Provenienti dalla regione montana Alto Túria presso Valencia, hanno recuperato la cultura naturale dell’uva Merseguera e Bobal ristrutturando una vecchia cantina abbandonata.

Ristorazione, pacchetti turistici e altri servizi

Back to the Wine mette a disposizione dei suoi visitatori anche tre punti di ristorazione al servizio dei visitatori.

C’è poi un servizio molto interessante per chi fa acquisti: non deve preoccuparsi di dover portare via pacchi ingombranti perché in fiera sarà presente punto spedizione colli JTD Kipoint.

Da segnalare, inoltre che, in occasione di Back To The Wine, sono stati messi a punto pacchetti turistici, a cura di IF Imola Faenza Tourism Company, per trascorrere il week end a Faenza, abbinando la partecipazione alla manifestazione con la visita al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, dove attualmente è allestita la mostra “Picasso. La sfida della ceramica”.

Partnership

Fra le novità di quest’anno anche la partnership con Kaataa, un web-magazine in lingua inglese, sui temi del cibo e del vino pensato e rivolto, in particolare, a un pubblico giovane e internazionale.

Nuova partnership anche con Raisin, app nata in Francia ma oggi diffusa in Italia e altre nazioni, che permette di cercare wine bar e locali che offrono vini naturali.

Fra le collaborazioni più consolidate, invece, quella con Trattoria Stazione ed Agricola Raffetta realtà virtuose del mantovano. In particolare, Trattoria Stazione, partner di Back To The Wine fin dalla prima edizione, propone un’ampia carta dei vini con oltre 300 proposte di vignaioli artigiani e, attraverso l’azienda di famiglia Agricola Raffetta, produce diverse materie prime che impiega a filiera chiusa nel ristorante in un reale Km zero.

Info Back to the Wine

Domenica 17- lunedì 18 novembre 2019

Fiera Faenza (viale Risorgimento, 3)

Orario: domenica 10-20

lunedì 11-19.

Biglietto ingresso: domenica € 25; prevendita online € 20 (entro il 10 novembre)

lunedì € 20; prevendita online € 15 (entro il 10 novembre)

Biglietto per operatore (previa registrazione sul sito entro l’11 novembre): 10 euro valido 2 giorni.

Il biglietto d’ingresso comprende: calice, degustazione libera dei vini.

Sito: www.backtothewine.it

Ufficio Stampa

Federica Bianchi

tel. 392 0017699

fbianchipress@gmail.com

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Leonardo da Vinci ed i suoi codici arrivano in esclusiva al ristorante Vitique

Leonardo da Vinci ed i suoi codici arrivano in esclusiva al ristorante Vitique
Dal 31 ottobre al 4 novembre una mostra unica nel cuore del Chianti Classico

Via Citille, 43, 50022 Greti FI

Sarà Vitique la prossima tappa di Leonardo da Vinci e dei suoi codici, che dal 31 al 4 novembre saranno le star di una mostra dal fascino ineguagliabile.

“Vi aspetto da 500 anni”, questo il titolo dell’esposizione dedicata ad uno dei più grandi geni, offrirà un’occasione unica per sfogliare, pagina per pagina, tutti i volumi di una raccolta prestigiosa di copie dei codici firmati da Leonardo da Vinci; una raccolta di disegni, studi anatomici, macchine militari, ottica, astronomia e tanti altri temi a lui cari.

La mostra, promossa da Vitique e da Santa Margherita Gruppo Vinicolo e curata da EvOrArt, con il patrocinio del Comune di Greve in Chianti, inaugurerà, alla presenza delle autorità locali e degli organizzatori, il 31 ottobre alle ore 18 con un aperitivo aperto anche al pubblico, e continuerà fino al 4 novembre.

Ad ingresso gratuito, sarà fruibile dalle ore 16 alle ore 20 e sarà accompagnata da un video che guiderà i visitatori nella “lettura” dei codici.

Una volta visitata la mostra, ed ammirate le opere del grande Leonardo, sarà possibile, per chi lo vorrà, assaporare e farsi coccolare dalla cucina dello chef Antonio Guerra al ristorante Vitique.

Di proprietà di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Vitique è un locale fuori dai soliti schemi, dalle mille sfaccettature e dalle tante sfumature. Oltre ad essere ristorante, infatti, dove la sera si propone una cucina creativa, solida ed intrigante, è anche bistrot a pranzo, con piatti più semplici ma ugualmente ricchi di carattere, è cantina di affinamento di Santa Margherita Tenimenti Toscani, è enoteca, dove si possono degustare ed acquistare tutte le etichette del Gruppo Santa Margherita Vini (Santa Margherita e Torresella in Veneto, Kettmeir in Trentino Alto Adige, Ca’ del Bosco e Ca’ Maiol in Lombardia, Lamole di Lamole, Tenuta Sassoregale e Vistarenni in Toscana, Terreliade in Sicilia e Cantina Mesa in Sardegna), ed è, inoltre, spazio eventi.

Il ristorante, cuore pulsante di Vitique, si sviluppa in un’area riservata e tranquilla dell’ampio e luminoso locale. In stile contemporaneo ed avvolgente, in sintonia con gli altri ambienti, è stato creato per offrire ai clienti un angolo ancora più intimo e raccolto dove poter gustare le creazioni dello chef Antonio Guerra, che può vantare esperienze con gli stellati Luigi Taglienti al Lume di Milano, Giancarlo Morelli e Antonello Sardi alla Bottega del Buon Caffè di Firenze.

La carta dei vini, altra chicca di Vitique Ristorante, è un viaggio tra oltre 200 referenze, con un focus sulle etichette del Gruppo Santa Margherita e con una selezione di particolari referenze italiane, francesi e tedesche firmate da produttori anche piccoli e di nicchia.

A Vitique è possibile, grazie al suo stretto legame con Bacco, vivere anche un’esperienza a 360 gradi tra vino e ristorazione di qualità: diversi, infatti, sono i pacchetti che vengono proposti agli ospiti, che possono visitare la cantina di affinamento, fare una degustazione delle etichette del Gruppo Santa Margherita, e farsi poi trasportare dai profumi e dai sapori dei piatti del Bistrot.

Press Kit Vitique (cartella stampa, cs, foto e materiale mostra)

Evorart

La EvOrArt nasce dal successo di due grandi realtà: la Elle2A, impegnata nell’organizzazione eventi e la Galleria d’Arte Bianciardi, che è essa stessa l’evento per eccellenza.
Per maggiori info: www.evorarteventi.it

Vitique

Via Citille, 43, 50022 Greti FI
Mail – Sito Vitique
Giorno di chiusura mercoledì
Orari: dalle ore 11 alle ore 23

Ufficio Stampa
Roberta Perna Comunicazione Enogastronomica

Roberta Perna – Mail
Tel. 329 9293459 –Sito Roberta Perna

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Tramonto DiVino in 10 tappe

Tramonto DivTramonto DiVino in 10 tappe:
dalla Riviera alla via Emilia fino a Francoforte
Fino al 20 ottobre 2019
Gran tour del gusto insieme ai protagonisti dell’enogastronomia dell’Emilia-Romagna
Fra cultura enogastronomica ed educazione al corretto abbinamento cibo/vino, dopo l’anteprima di maggio in Germania, torna a metà luglio il road show delle tipicità regionali che collega riviera, borghi e città d’arte attraverso l’antico tracciato della via Emilia fino a Francoforte. Un’esperienza enogastronomica irripetibile con centinaia di assaggi di vini e cibi tipici concentrati in una sola serata. Protagonisti prodotti e vini Dop e Igp dell’Emilia-Romagna spettacolarizzati con degustazioni e abbinamenti, show cooking e il racconto di animatori, chef, sommelier e giornalisti.
Dieci tappe e un’anteprima, dalla Riviera alla via Emilia, fino in Germania, per comunicare e promuovere la cultura del vino e del cibo dell’Emilia-Romagna. Torna per il quattordicesimo anno consecutivo ‘Tramonto DiVino’, il tour del gusto che per tutta l’estate mette in contatto le eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna con migliaia di winelover, gastronauti e addetti ai lavori, italiani e stranieri. Un format consolidato che coniuga l’assaggio consapevole e il racconto dei migliori prodotti certificati abbinati a centinaia di etichette di vino provenienti dai quattro angoli della regione.
Dopo un’anteprima speciale, che ha fatto volare la carovana di Tramonto DiVino in Germania, anche quest’anno la bella stagione emiliano-romagnola si animerà nelle più suggestive piazze della riviera, dei borghi e delle città d’arte, di qua e di là dalla via Emilia. E per tre mesi, dal 18 luglio al 20 ottobre, verrà offerta alle decine di migliaia di turisti, viaggiatori, enoappassionati, un’esperienza unica dell’incredibile offerta enogastronomica dell’Emilia-Romagna, chiudendo il cerchio in novembre a Francoforte dove quest’anno tutto è cominciato con l’anteprima del 9 maggio ospitata dal ristorante ‘In Cantina’ aperto nella capitale economica tedesca da Enoteca Regionale Emilia-Romagna.
Sul palcoscenico del gusto di Tramonto DiVino, andrà in scena il meglio delle produzioni Dop e Igp dell’Emilia-Romagna, dal Prosciutto ‘coronato’ di Parma a quello di Modena, al Parmigiano Reggiano declinato in diverse stagionature, alle tre Dop di Piacenza (Coppa, Salame e Pancetta), alla Mortadella Bologna, allo Squacquerone di Romagna e alla Piadina rigorosamente Romagnola e Igp, all’Olio Evo di Brisighella, fino agli Aceti Balsamici Tradizionali di Modena e Reggio e al famoso Aceto Balsamico di Modena Igp. E ancora le Dop Patata di Bologna e Aglio di Voghiera, il Salame Cacciatore il dessert gourmand preparato a cura dei maestri gelatieri del Carpigiani Gelato Museum completeranno l’offerta del food, insieme ad occasionali compagni di viaggio selezionati fra le migliori offerte enogastronomiche del territorio.
A duettare con i prodotti della gastronomia, centinaia di etichette emiliano-romagnole selezionate, raccontate e proposte in degustazione dai sommelier Ais che spaziano da Sangiovese, Albana, Trebbiano e Pagadebit di Romagna, ai Lambruschi emiliani freschi e frizzanti, ai vini ferraresi delle sabbie, al Pignoletto dei Colli bolognesi, alle Malvasie parmensi, fino ai Gutturnio e Ortrugo piacentini, solo per citarne alcuni. Completano l’offerta dei vini le frizzanti bollicine Metodo Classico in costante crescita anche in Emilia-Romagna.
Tutti i vini sono ordinati e offerti seguendo il rigido pedigree dell’ultima edizione di Emilia-Romagna da Bere e da Mangiare (PrimaPagina editore), guida regionale redatta dall’Associazione Italiana Sommelier consegnata all’ingresso della manifestazione a tutti i partecipanti per orientare e selezionare l’assaggio delle centinaia di etichette regionali a disposizione.
Le Tappe
Dieci le tappe previste questa estate per l’edizione 2019 di Tramonto DiVino, di cui sette organizzate direttamente e tre in collaborazione organizzativa con consolidati partner del tour.
Si comincia giovedì 18 luglio sul nuovo lungomare di Milano Marittima con un Tramonto DiVino ‘on the beach’, per poi spostarsi in città, a Imola (Piazza Matteotti) il 31 luglio. Si torna in riviera il 2 agosto, nella splendida Piazza Spose dei Marinai di Cesenatico, dove un brindisi in anteprima alla Notte Bianca del Cibo Italiano lancerà la tappa successiva a Forlimpopoli (4 agosto, Corte di Casa Artusi), in collaborazione con il Comune di Forlimpopoli e la Fondazione Artusi. Dopo la pausa agostana, tutti in Emilia: si riparte da Ferrara il 4 settembre (Piazza Municipio) e, tre giorni dopo (7 settembre), si fa tappa a Piacenza con una serata organizzata in collaborazione con il Consorzio Salumi Piacentini nell’ambito della due giorni ‘Piacenza è un mare di sapori’. Il 14 settembre è la volta di una delle location più sceniche del tour: la corte della magnifica rocca di Fontanellato nel week end concomitante al mercato dell’antiquariato e la vicina fiera del Camper di scena a Parma. Si prosegue a Scortichino di Bondeno il 21 settembre con la ‘tappa della solidarietà’ organizzata dalla Società Sportiva Nuova Aurora per un gemellaggio a scopo benefico, avviato già 5 anni fa. Ultima tappa italiana del tour il 20 ottobre a Bologna a Fico Eataly World, il più grande parco a tema gastronomico d’Europa, meta ogni anno di milioni di visitatori che da tutto il mondo vengono ad assaggiare l’enogastronomia più blasonata dei cinque continenti.
Chiusura definitiva, ancora una volta a Francoforte, al Ristorante ‘In cantina’, vero baluardo dei prodotti e dei vini a denominazione d’origine all’’estero, per continuare a promuovere il verbo enogastronomico emiliano-romagnolo in quella Germania primo partner commerciale italiano per l’agroalimentare e il vino. La tappa di Francoforte, si inserisce nelle iniziative che la Regione Emilia-Romagna ha organizzato per la “Settimana della cucina italiana nel mondo 2019” nelle tre città tedesche di Berlino, Monaco di Baviera e, appunto, Francoforte.
I banchi d’assaggio
Per favorire la conoscenza, l’assaggio e orientare la scelta fra le centinaia di etichette presenti in ogni tappa, i vini saranno suddivisi per cantina produttrice. In Romagna saranno presenti fra le 40 e le 50 cantine romagnole a tappa per un totale di circa 200 etichette. Ogni cantina avrà tutti i vini raggruppati insieme, seguiti e serviti dai sommelier di Ais che oltre ai vini potranno raccontare l’esperienza, la storia e il territorio di ogni azienda e suggerire gli abbinamenti con i prodotti in assaggio. Un’ampia selezione di vini emiliani raggruppati invece per tipologia completerà l’offerta ai banchi d’assaggio. La stessa cosa avverrà nelle tappe emiliane dove le cantine da Bologna a Piacenza saranno le protagoniste e le etichette romagnole completeranno l’offerta divise per tipologia nei banchi d’assaggio. A Fico e in Germania la selezione sarà orientata dall’appartenenza territoriale in modo da offrire uno spaccato della Regione partendo dai vitigni.
Nuova spinta ai prodotti protagonisti
Per distinguere e valorizzare le Dop e Igp regionali partner di Tramonto DiVino anche quest’anno la distribuzione del food verrà sdoppiata. Da una parte i ragazzi e gli chef dell’Istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Forlimpopoli, partner storici di Tramonto DiVino, si occuperanno della distribuzione di alcuni dei prodotti dei consorzi partner con un food truck d’appoggio. Parallelamente in ogni tappa verrà creata l’isola dei protagonisti in cui due o tre prodotti a rotazione e in accordo con i Consorzi, verranno spettacolarizzati come ‘protagonisti di tappa’ attraverso il racconto e lo show cooking curato da chef professionisti e dal presentatore della manifestazione Daniele De Leo.
Ospiti d’onore
Ogni tappa avrà iniziative e ospiti particolari: il tradizionale gemellaggio con il Consorzio della Franciacorta con le cui bollicine si brinderà ‘on the beach’ nella glamour Milano Marittima durante la prima tappa del tour; il premio Miglior Spumante Metodo Classico dell’Emilia-Romagna con degustazione di oltre 40 spumanti top regionali, giuria popolare e premiazioni a Cesenatico. Sempre a Cesenatico, una novità 2019: il Mercatino di Tramonto DiVino nel quale saranno presenti alcune aziende food selezionate dai consorzi regionali per promuovere e per la prima volta vendere, i loro prodotti Dop e Igp. E ancora, gli assaggi a cura della Strada dei Vini e dei Sapori della Romagna, il banco d’assaggio ‘monografico’ dedicato ai vini cugini di San Marino le preparazioni della locale Strada dei vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara e tanto altro ancora nelle diverse tappe del tour 2019.
Animazione e storytelling
Per valorizzare e promuovere il patrimonio enogastronomico dell’Emilia-Romagna, ogni tappa del road show sarà animata da giornalisti e blogger e da una serie di “giochi” che hanno l’obiettivo di sviluppare uno “storytelling” mirato ai vini e ai prodotti tipici in degustazione.
Novità di quest’anno è il grande ritorno di “Matrimonio e Tradimento”, pur con un format tutto nuovo, che porta il pubblico a caccia del miglior abbinamento (sodalizio perfetto) tra la ricetta in degustazione e i vini scelti dai due sommelier (avvocati) contendenti. Durante lo show cooking sarà proposto un doppio abbinamento con due vini autoctoni, uno in ‘matrimonio’, l’altro in ‘tradimento’ al piatto in degustazione. Toccherà a due sommelier-attori, che avranno a disposizione 3 minuti ciascuno per la loro arringa, convincere il pubblico durante la degustazione del piatto su quale sia il vino migliore per l’abbinamento e perché. A fine degustazione ci sarà una votazione da parte del pubblico che decreterà in modo spettacolare il miglior abbinamento.
Seconda novità dell’anno, il selfie corner in versione analogica. Ogni partecipante al road show potrà farsi scattare una foto e riceverne subito in omaggio una copia stampata, a patto che si scarichi sul proprio smartphone l’app Via Emilia Wine&Food, una guida completa e a portata di clik, o meglio di tap, dell’enogastronomia dell’Emilia-Romagna.
Non finisce qui, l’intero tour sarà accompagnato dalle note lievi e inedite di un sassofonista e di una vocalist.
Contest facebook e instagram
Che cosa rende unica agli occhi dei winelovers l’Emilia-Romagna e la sua offerta enogastronomica? È questa la domanda alla base del contest #TramontoDiVino2019. Che sia un aperitivo al tramonto con i piedi nella sabbia, i colori e i profumi di un vigneto o un ricco calice sorseggiato in una delle città d’arte lungo la Via Emilia, sta agli utenti del web trovare la risposta con un post su Facebook o Instagram che associ la forza delle immagini all’efficacia delle parole. Il contest si conclude a fine settembre e i vincitori, selezionati da una giuria popolare a suon di like, saranno premiati con prodotti enogastronomici durante l’ultima tappa di Tramonto DiVino, quella del 20 ottobre a FICO.
Partner dell’evento
Tramonto DiVino è un evento dell’Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna in partnership con l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, APT Servizi e Unioncamere Emilia-Romagna, organizzato da Agenzia PrimaPagina Cesena insieme alle Ais di Emilia e Romagna. Partner dell’edizione 2019 sono: Carpigiani Gelato Museum, i Consorzi delle principali Dop e Igp dell’Emilia-Romagna: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e di Modena, Salumi Piacentini, Pesca e Nettarina di Romagna, Pera dell’Emilia-Romagna, Mortadella Bologna, Consorzio Salame Cacciatore, Associazione dello Squacquerone di Romagna (rappresentata dalla Centrale del Latte di Cesena), Olio Extravergine di Oliva di Brisighella, Aceti Balsamici Tradizionali di Modena e Reggio Emilia, Aceto Balsamico di Modena, Patata di Bologna, Piadina Romagnola, Aglio di Voghiera, Zampone e Cotechino di Modena. E ancora le Strade dei vini e dei sapori della Romagna e della Provincia di Ferrara.
Info e partecipazione
Per operare una corretta selezione dei partecipanti all’evento, indirizzando ad una degustazione e ad un consumo consapevole dei vini e dei prodotti gastronomici regionali, è previsto un ticket d’ingresso fissato a 20 euro. Il ticket, secondo una collaudata prassi, prevede la consegna ai partecipanti della Guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare”, un calice per le degustazioni con marsupio e un carnet di assaggi prodotti della gastronomia, mentre la degustazione dei vini è libera. L’assaggio limitato della ricetta a cura dello chef nell’Isola dei protagonisti richiederà un ticket supplementare del costo di € 3. Tutte le informazioni e il programma sul sito www.emiliaromagnavini.it e scaricando l’App Via Emilia Wine & Food.
Bologna, 3 luglio 2019
Ufficio Stampa PrimaPagina
Maurizio Magni – Filippo Fabbri
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Gilles Degboe Coffi vince la III edizione del Master dell’Albana

Premiazione 2Gilles Degboe Coffi vince la III edizione del Master dell’Albana
Nato in Benin, in Romagna dal 1994, ha sbaragliato la giuria prevalendo sui 10 concorrenti da tutta Italia. Incoronato ambasciatore del vitigno autoctono per eccellenza, si è aggiudicato anche il premio Miglior Sommelier comunicatore Romagna Docg Albana.
Bertinoro (14 ottobre 2019) – L’Albana ha un nuovo ambasciatore. È il sommelier Gilles Degboe Coffi, classe 1989, nato in Benin, ma ormai romagnolo doc: infatti, vive a Cesena da quando aveva cinque anni.
Il trentenne cesenate si è aggiudicato la terza edizione del Master dell’Albana svoltasi a Bertinoro (Chiesa San Silvestro). Una sfida all’ultimo voto, che ha visto confrontarsi dieci sommelier da tutta la Penisola alle prese con il vitigno autoctono bianco per eccellenza della Romagna, prima Docg in Italia nel 1987.
Dopo le eliminatorie del mattino, nel pomeriggio il confronto si è ristretto, in una sorta di playoff, a quattro sommelier: Maura Gigatti (Parma), Gianluca Martini (Imola), Riccardo Ravaioli (Faenza) e Gilles Degboe Coffi (Cesena).
Infine, le prove di degustazione su due Albana – analizzate su vinificazione, affinamento, vendemmia, territorio, annata e prezzo – hanno portato la giuria tecnica a scegliere per la finale Riccardo Ravaioli e Gilles Degboe Coffi.
Il confronto a due su degustazione, servizio, comunicazione e storia, ha visto il trionfo di Gilles Degboe Coffi, che si aggiudicato anche secondo premio di giornata, quello Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana. A Degboe Coffi vanno 2mila euro messi in palio dal Consorzio Vini di Romagna, organizzatore dell’evento insieme ad Ais Romagna, Comune di Bertinoro e Consorzio Vini di Bertinoro.
A premiarlo, Carlo Pagano vincitore del Master dell’Albana 2018, insieme a Roberto Giorgini presente Ais Romagna, Giordano Zinzani Presidente del Consorzio Vini di Romagna, Gabriele Fratto e Mirko Capuano, sindaco e vicesindaco di Bertinoro, Fabrizia Ventura, food designer.
 La soddisfazione di Gilles Degboe Coffi
“Sono molto contento, è il terzo anno che partecipo – sono state le parole a caldo del neo ambasciatore – Questa vittoria è il risultato di tanto lavoro e sacrificio, ho studiato tantissimo, spesso la notte. Ho assaggiato oltre 300 albana di diverse annate. Dedico questo prestigioso risultato alla mia famiglia”.
Sommelier professionista dal 2012, Degboe Coffi non è nuovo ad exploit nel mondo del vino, vincitore quest’anno del Master del Negroamaro. Nato nel 1989 in Benin, arrivato in Romagna nel 1994, sin da giovanissimo ha maturato una forte passione per il mondo del vino, diplomandosi poi presso l’Istituto istruzione superiore dei servizi alberghieri di Forlimpopoli. Tante le esperienze professionali nel mondo, attualmente insegna nell’istituto forlimpopolese.
Albana, vitigno versatile.
Se qualcuno cercava una riprova sulla versatilità dell’Albana l’ha trovata nel Master e nei suoi vincitori. L’albo d’oro ha visto nel 2017 trionfare il sommelier romagnolo Marco Casadei, lo scorso anno è stata la volta del molisano Carlo Pagano, per concludere il tour con Gilles Degboe Coffi, il cui curriculum è un intreccio di storie da più parti del mondo.
Questi invece i dieci finalisti del Master di quest’anno: Lorena Ceolin (Veneto), Gilles Degboe Coffi (Romagna), Elena Emiliani (Romagna), Maura Gigatti (Emilia), Gianluca Martini (Romagna), Andrea Montini (Lombardia), Riccardo Ravaioli (Romagna), Davide Ritrovati (Toscana), Marco Saiani (Romagna), Giorgio Salmi (Emilia).
Hanno detto del Master
Roberto Giorgini, presidente Ais Romagna: “Siamo soddisfatti della terza edizione di questo Master che ha posto i riflettori nazionali sull’Albana. Decisamente alto il livello di preparazione dei partecipanti a riprova di un’attenzione sempre maggiore da parte del mondo della sommellerie e dei produttori”.
Giordano Zinzani, presidente Consorzio Vini di Romagna: “La provenienza dei tanti partecipanti e il passaggio da un romagnolo, a un molisano e ancora a un romagnolo nella geografia dei vincitori dà l’idea di come l’Albana sia sempre più al centro dell’attenzione del panorama enologico nazionale. Questo Master ha un ruolo importante nella valorizzazione del nostro vitigno autoctono”.
 Mirko Capuano, vicesindaco Bertinoro: “E’ una scommessa che come Comune abbiamo fatto alcuni anni fa e di cui andiamo fieri. Per noi non è solo un momento di competizione ma di valorizzazione del territorio e dei nostri produttori”.
Il Master dell’Albana è stato ospitato nell’ambito della manifestazione “Vino al vino promosso dal Comune di Bertinoro, dal Consorzio Vini di Romagna, dal Consorzio Vini di Bertinoro e dall’Associazione Italiana Sommelier Romagna.
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A Bertinoro la III edizione del Master dell’Albana

A Bertinoro la III edizione del Master dell’Albana
Dieci sommelier degustatori si sfidano per la medaglia d’oro al Concorso Nazionale dedicato alla regina a bacca bianca di Romagna. In palio 2mila euro messi in palio dal Consorzio Vini di Romagna e la “qualifica” di ambasciatore dell’Albana.
Bertinoro (8 ottobre 2019) – Sono 10 e arrivano da tutta la Penisola. Domenica 13 ottobre a Bertinoro (Fc) si confrontano sulla prima Docg di un vino bianco in Italia: l’Albana. Lo faranno nella terza edizione del Master dell’Albana, concorso nazionale dedicato alla regina a bacca bianca della Romagna. In palio 2mila euro per il vincitore messi in palio dal Consorzio Vini di Romagna e la “qualifica” di ambasciatore dell’Albana per l’anno 2019-2020.
Il Master è il momento clou della due giorni di “Vino al vino” a Bertinoro (12 e 13 ottobre) dedicata al suo vitigno autoctono per eccellenza. In programma degustazioni guidate, laboratori, eventi aperti al pubblico, menu a tema Albana, e visite per conoscere la produzione vinicola del territorio. A promuovere la manifestazione, il Comune di Bertinoro, il Consorzio Vini di Romagna, il Consorzio Vini di Bertinoro e l’Associazione Italiana Sommelier Romagna.
L’Albana, primadonna di Romagna
Primo vino bianco in Italia ad aver ottenuto la Docg, fin dal 1987, l’Albana ha ormai cancellato da tempo lo stereotipo del ‘vino dolce da accompagnare alla ciambella’, per collocarsi a buon diritto nell’Olimpo dei grandi ‘bianchi’ italiani, grazie al grande lavoro di tanti produttori eccellenti del territorio, che hanno saputo offrire al mercato prodotti di altissima qualità e piacevolezza, sia nella versione secco che in quelle passito e spumante, fino all’ultima frontiera della macerazione in anfora.
A connotarlo e a renderlo inimitabile è la sua identità territoriale: i vitigni dell’Albana crescono in un’area di circa 900 ettari che si estende fra le colline del Cesenate e quelle a sud di Bologna. Un centinaio le cantine produttrici, che ogni anno, attualmente, licenziano circa 700.000 bottiglie (ma potenzialmente si potrebbe arrivare a due milioni).
In questo contesto, un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone, la roccia scaturita da una barriera corallina preistorica. Lo Spungone costringe le radici delle viti a penetrare in profondità aggrappandosi alle rocce del sottosuolo, regalando così ai vini caratteristiche di grande pregio.
 La III edizione del Master dell’Albana
Dovranno dimostrare di conoscere a fondo l’Albana nelle sue diverse sembianze e di saperla raccontare con professionalità e passione i dieci sommelier che prendono parte al III Master Romagna Albana Docg, concorso prestigioso e trampolino di lancio per ulteriori traguardi, come altri concorsi Ais. La carta di identità dei partecipanti vede tre donne e sette uomini, con la provenienza da quattro regioni d’Italia (Veneto, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna).
La prima serie di prove si terrà a porte chiuse, nella mattina di domenica 13. Al termine di questa fase vengono scelti i 4 campioni che nel pomeriggio, a partire dalle ore 16 prendono parte a play off e finale davanti al pubblico nella cornice della chiesa di San Silvestro. A loro sarà chiesto di cimentarsi in degustazioni alla cieca, ma anche in una vera e propria presentazione di fronte a ipotetici clienti, abbinando i loro desideri gastronomici a vini prestigiosi, decantando vecchie bottiglie e rispondendo a insidiose domande.
A decretare il vincitore, valutando le capacità di degustazione, comunicazione e racconto, competenza, studio e conoscenza dei vini, capacità manageriale e gestionale dei concorrenti, sarà una giuria di esperti, composta da rappresentanti della somellerie nazionale e romagnola e del Consorzio Vini di Romagna.
Una ulteriore Giuria formata da produttori determinerà un Premio Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto fra i quattro finalisti.
I vincitori del Master
L’albo d’oro del Master dell’Albana ha visto nel 2017 trionfare il sommelier romagnolo Marco Casadei, vincitore anche del Master del Friulano. L’edizione 2018 invece ha visto al primo posto il molisano Carlo Pagano, di Isernia.
In palio per chi vince 2mila euro del Consorzio Vini di Romagna, 1000 euro per la piazza d’onore, 250 euro ognuno per il terzo e quarto dei finalisti.
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“Il vino fa cantare” Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”

Il vino fa cantare“Il vino fa cantare”  Pinacoteca Metropolitana “Corrado Giaquinto”

5 settembre – 7 ottobre 2019

Inserita nell’ambito dell’evento “SENTIERI METROPOLITANI passeggiando tra arte e vino”, in Pinacoteca è stata organizzata l’iniziativa “Il vino fa cantare”.
In mostra due dipinti di proprietà della Pinacoteca che, attraverso un documentato excursus testuale e iconografico, si prefigge di analizzare il connubio tra arte e vino, riservando particolare attenzione al rapporto identitario che presiede a questo singolare binomio.

Prevede, altresì, un percorso articolato nelle sale alla ricerca di emblemi, simboli, dettagli riconducibili al tema in oggetto.

Pinacoteca Metropolitana di Bari “Corrado Giaquinto”

Via Spalato, 19/Lungomare N. Sauro, 27  (IV piano)

70122  Bari

Infotel. 080/5412420

dal martedì al sabato 09,00 – 19.00

(ultimo ingresso consentito ore 18:30)
domenica 09.00 – 13.00 (ultimo ingresso consentito ore 12:30)
lunedì e festività infrasettimanali chiuso

Anna Martucci  Pinacoteca Metropolitana di Bari   080/5412427

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