Vinitaly. Bottega presenta il limoncino di Sicilia sa Cultivar selezionata – Cristina

Limoncino 2013.jpgIl liquore della tradizione mediterranea viene prodotto con una pregiata cultivar siciliana: Femminello Siracusano. 

In degustazione presso lo stand Bottega (C 7, Pad. 5)

Notizia

Il gruppo Bottega ormai da anni produce il Limoncino con una selezione di limoni di Sicilia, che garantiscono al prodotto freschezza e aromaticità. Al fine di rendere questo liquore più tipico e caratteristico, l’azienda trevigiana ha sviluppato, in collaborazione con i propri fornitori siciliani, un’accorta ricerca sulle caratteristiche organolettiche dei limoni. Da questo studio è risultato che la cultivar Femminello Siracusano si presta particolarmente alla trasformazione in spirito, regalando al liquore aromi e profumi di rara eleganza.

In occasione del Vinitaly, Bottega presenta quindi la nuova produzione di Limoncino con l’indicazione esplicita della provenienza e della tipologia dei limoni utilizzati, che vengono sbucciati a mano per conservarne al meglio le caratteristiche organolettiche. 

Nello specifico le caratteristiche della cultivar selezionata sono le seguenti:

Femminello Siracusano. Questa varietà, di probabile derivazione per mutazione gemmaria del “Femminello comune”,  presenta caratteri qualitativi di eccellenza e viene apprezzata per le sue caratteristiche aromatiche. La ricchezza di ghiandole oleifere, le piccole sacche che si trovano sulla buccia degli agrumi, incrementa la quantità di oli essenziali, da cui hanno origine i profumi del frutto. La finezza della grana della buccia e lo scarso spessore dell’albedo rendono questa cultivar largamente apprezzata in Italia e all’estero. Le fioriture del Femminello Siracusano sono 3: il “Primofiore”,  tra Ottobre e Maggio; il “Bianchetto”, tra Aprile e Giugno; e il “Verdello”, tra Luglio e Settembre.

Approfondimento

Limoncino Bottega. Fresco, dolce, lievemente aspro, il limoncino è un liquore dalle piacevoli suggestioni mediterranee. Nel giro di una decina d’anni ha perso il carattere di prodotto essenzialmente regionale, limitato ad alcune zone dell’Italia meridionale, e si è imposto a livello nazionale. L’azienda Bottega, dopo una lunga serie di ricerche e sperimentazioni, ha “personalizzato” il limoncino, lasciando in infusione in alcol e grappa veneta le scorze di succosi limoni di Sicilia, sbucciati a mano. Ne deriva un liquore, che con i suoi 30° alcolici si rivela facile e non impegnativo, l’ideale per incontrare il gusto di una vasta fascia di consumatori, tra cui le donne e i giovani. L’immagine naturale, quasi salutistica, di questo prodotto è strettamente legata al limone, frutto prezioso, genuino e ricco di virtù benefiche. Il packaging pulito e accattivante è stato studiato per chi é attento alle cose genuine e al tempo stesso apprezza la cura dei dettagli estetici. 

 

Contatti: Giovanni Savio – Bottega S.p.A. – Tel. 0438-406801

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Distilleria Bottega: dopo 30 anni, 500 volte più grande – Cristina

_MG_8444.jpgQuesto è il risultato dall’8 marzo 1983 – 30 anni dalla morte del fondatore:
da 15.000 btg a 8 milioni,  da 50 milioni di lire a 37 mil di euro di fatturato  nel 2012, da unità familiare a 100 dipendenti e un marchio conosciuto da oltre 2 miliardi di persone: una crescita costante nonostante la crisi.

In quell’anno l’azienda produceva solo grappa, tutta distribuita nel comprensorio Coneglianese, con un’immagine artigianale e di qualità conquistata grazie alla lunga esperienza della famiglia Bottega nel mondo della distillazione. Già due generazioni prima Domenico Bottega era infatti un notissimo enotecnico e mediatore di vini e dopo la seconda guerra mondiale, Aldo continuò l’attività fino ad aprire la propria azienda.

Notturno m.rCMYK.jpgLa crescita l’ha fatta divenire uno dei più importanti esempi nel proprio settore, arrivando non solo ad un fatturato importantissimo, ma anche una produzione di vini di altissima qualità, dall’amarone al brunello, dal prosecco al moscato, tutti prodotti in prima persona, con vigneti anche coltivati direttamente.
Tutto questo è avvenuto grazie al lavoro di Sandro, Barbara e Stefano, senza contributi pubblici di alcun genere, in perfetta trasparenza e nonostante un settore in crisi da almeno vent’anni. E anche oggi, a dispetto della recessione mondiale, l’azienda continua il proprio galoppo a ritmi del 10-15% di crescita all’anno, sempre con mezzi propri.
Non ci sono segreti per tutto questo, se non rispettare il consumatore offrendogli sempre il meglio che la natura può dare, utilizzare una tecnologia che rispetti l’ambiente, avere l’intuito di capire i tempi, e viaggiare, in un mondo che oggi chiede il meglio dell’Italia.
La grappa Alexander e i vini Bottega sono presenti anche nelle più piccole isole della Micronesia, nell’isola di Svalbard, ai confini con il Polo Nord e nella Terra del Fuoco ai confini con il Polo Sud, senza dimenticare paesi sconosciuti come il Kirghizistan o i paesi nel cuore dell’Africa Nera come la Nigeria.

L’azienda è un team di persone che credono nel progetto e che danno il proprio contributo, motivate dalla passione per fare le cose belle e buone:
un team fatto di contadini che lavorano la terra e di bellissime donne commerciali che ne propongono i frutti.
Tutto questo perché trent’anni fa gli insegnamenti di Aldo vennero raccolti e custoditi come un prezioso tesoro.

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Una Pasqua di sacralità, grandi vini, antichi piatti e fiabe alla Fattoria del Colle – Cristina

donatella.JPGSpiritualità e tradizione per ritrovare la carica con tanti eventi, visite, assaggi, fiabe, il pesce d’aprile e un esclusivo laboratorio di decorazione delle uova
Un week end lungo, da trascorrere nel verde con tutta la famiglia, amici a 4 zampe compresi: ecco la proposta per la Pasqua 2013 di Donatella Cinelli Colombini alla Fattoria del Colle di Trequanda, incastonata nella campagna più bella, suggestiva e intatta d’Italia in cui i panorami sembrano dipinti medioevali e dove è possibile vivere nelle case degli antichi contadini con i confort dei nostri giorni.
Questo fine settimana che va da venerdì 29 marzo a lunedì 1 aprile, inizierà il Venerdì Santo, con una lezione su come preparare i pinci,  pasta fresca tipica della campagna senese da servire poi in tavola per cena con sughi di magro – aglione e briciole – insieme alle acciughe sotto pesto e il baccalà alla fratina. Ma prima di cena, visita nella storica cantina per l’Happy Wine a base di vino bianco Sanchimento e crostini con tartufo bianco delle crete senesi. Dopo cena, veglia in cantina a lume di candela con Donatella che racconterà ai presenti le fiabe della Fattoria del Colle.
staff.jpgSabato 30 marzo, vigilia di Pasqua, inizierà con una ricca colazione a base di torte fatte in casa, salumi e formaggi tipici, prima di trasferirsi al Casato Prime Donne a Montalcino – con auto propria – per la visita guidata alla cantina di Brunello con assaggi dei celebri vini rossi Rosso e Brunello di Montalcino e Brunello riserva e la possibilità – su prenotazione – di un brunch con formaggio pecorino di diversa stagionatura, salumi di cinta senese e crostata fatta in casa accompagnati da Rosso di Montalcino (15€ a persona). 

 Nel pomeriggio, possibilità di spostarsi a Montisi per la Pasqua Eco Trail, corsa campestre in sentieri che traversano boschi e campi coltivati, oppure di rientrare alla Fattoria del Colle per partecipare al laboratorio di decorazione delle uova con la praghese Jana Kurucova, da attaccare ai rami fioriti di laburno come simbolo festoso della Resurrezione e della rinascita della natura collegata con la primavera. Una visita guidata della Fattoria del Colle, con le sue sale storiche, la cucina con il camino monumentale e la cappella farà da anteprima alla visita della cantina storica, dove prima di cena si svolgerà il secondo Happy Wine, stavolta con il “Drago e le 8 colombe IGT” abbinato a un assaggio di ciancifricola, zuppa di pane senese. A seguire, cena all’Osteria di Donatella a base di pappardelle allo zafferano “Oro della val d’Orcia”.
Domenica di Pasqua dedicata alla spiritualità della mente ma anche del corpo, con la Santa Messa all’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore concelebrata con canti gregoriani e – in alternativa – il trekking nei 4 percorsi segnalati della Fattoria del Colle. Il pranzo di Pasqua sarà un trionfo di sapori della tradizione toscana: uovo benedetto con capocollo, zuppa pasqualina, agnello arrosto, schiacciata di Pasqua (dolce di Montalcino) e molte altre specialità tipiche del territorio. Nel tardo pomeriggio, possibilità di partecipare a una piccola lezione di cucina sulla zuppa pasqualina e la ciancifricola, due antiche zuppe toscane. Per chi non lo avesse fatto il sabato, anche il giorno di Pasqua visita guidata della fattoria con le sale storiche, la cucina con il camino monumentale, la cappella e la cantina dove – a partire dalle 19 – si terrà un nuovo Happy Wine con il Cenerentola Doc Orcia abbinato alla schiacciata di Pasqua salata della Val di Chiana, prima della cena a base di cacciagione con terrina di fagianella, pappardelle con ceci e cinghiale.
Lunedì I° aprile, giornata di Pasquetta alla scoperta dei borghi e delle città più suggestive del circondario: la mattina a Buonconvento (circa 20 km dalla Fattoria del Colle) per visitare il mercatino antiquario sotto le mura medioevali a Siena, poi pranzo a base di pappardelle al sugo di “nana” tradizionale di Trequanda e “pesce finto” e a seguire, nel pomeriggio, visita a Siena con ritrovo (arrivo con auto propria) in Piazza del Campo davanti a Fonte Gaia dove i bambini potranno partecipare al percorso giocoso “L’angelo e il pesce” con i simboli della primavera, al costo di 6€ a persona.
Il costo del pacchetto è di 195€ a persona e comprende: 2 pernottamenti in camera doppia, 2 colazioni, 2 pranzi o cene vini esclusi, happy wine, visite e assaggi previsti nel programma. Per le famiglie che soggiornano in appartamento, 50€ per ogni bambino sotto i 12 anni. A pagamento e su prenotazione, eventuali massaggi e accesso al percorso benessere nello spazio wellness attrezzato con bagno turco, sauna, docce emozionali, sala relax e una panoramica jacuzzi affacciata sui vigneti circostanti e sulla Valdorcia.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI
Casato Prime Donne – Montalcino, SI
Fattoria del Colle – Trequanda SI
Alessia Bianchi 0577 662108 pr@cinellicolombini.it

Addetta stampa
Marzia Morganti Tempestini 3356130800
marzia.morganti@gmail.com

 

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Negroamaro – Cristina

Il Salento, in Puglia, è la regione del Negroamaro, il vitigno più diffuso e antico, dal quale si ricavano tra i migliori vini rossi e rosati d’Italia, tanto da essere impiegato per la ”correzione” di vini extra regionali, conosciuti anche all’estero. Colore Vino di un intenso colore rosso–granato. Il profumo è intenso, vinoso e fruttato, con riconoscimenti di piccoli frutti a bacca nera e talvolta sentori di tabacco. Gusto pieno, amarognolo, rotondo. Gradazione Media di 12°-13°. Costo Medio. Abbinamento Vino a tutto pasto. Si sposa benissimo con i ricchi piatti della tradizione del Salento, come la pasta fatta in casa, ad esempio le tipiche Sagne ‘incannulate , servite con una zuppa di ceci, o con polpette al sugo. Si abbina bene anche con la carne di agnello o gli “gnomerelli”, involtini di frattaglie legati con budello.
Vitigni impiegati:
E’ raro che venga utilizzato in purezza, ma in genere unito ad altre uve come la Malvasia nera, Primitivo, Montepulciano, Sangiovese.
Le uve del vitigno Negroamaro sono la base di parecchie DOC salentine, il più noto è il Leverano, un vino che nasce appunto dal vitigno Negroamaro e contiene Malvasia Bianca e Nera. È un vitigno versatile che può offrire profumati vini rosati, se unito ad una piccola percentuale di Cabernet Sauvignon, o grandiosi rossi, che esprimono eleganza e morbidezza, fino a produrre un vino asciutto e austero, vellutato riconoscibile per i sentori di tabacco e frutta, ideale a tutto pasto. 
Tutto il Salento, in particolare nelle province di Lecce, Taranto e Brindisi.
La Puglia è la regione d’ Italia con la più alta produzione vitivinicola, e il Salento contribuisce notevolmente con i numerosi viticultori presenti sul territorio. Il vino a base di uva Negramaro, è al terzo posto tra i vini a denominazione d’origine controllata col maggior tasso di crescita nelle vendite per la grande distribuzione, secondo un’indagine svolta per il Vinitaly nel 2008
 
 
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Vinitaly Bottega Celebra il Bicentenario di Verdi e Wagner – Cristina

Renato_Bruson_01.jpgAlla presenza del grande baritono Renato Bruson, verranno presentate in questa occasione due bottiglie in vetro soffiato dedicate ai due grandi compositori.

Lunedì 8 aprile, ore 12,30, presso lo stand Bottega (C 7, Pad. 5)

Nel 2013 ricorre il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner, due tra i più grandi compositori di tutti i tempi, che hanno contribuito a rendere la lirica l’arte nobile per eccellenza. Nel corso di quest’anno diversi teatri, in Italia, in Germania e nel mondo, hanno in calendario un programma più o meno articolato per celebrare il genio dei due artisti.
In occasione del Vinitaly l’azienda Bottega ha inviato al proprio stand il grande baritono Renato Bruson, per portare il proprio tributo alla cultura lirica all’interno della massima rassegna italiana, dedicata al vino e ai distillati. Il gruppo trevigiano, attraverso le proprie grappe e i vetri che le contengono, ha cercato di interpretare la personalità dei due grandi uomini, dedicando ad entrambi un omaggio postumo ad alta gradazione.  
Giuseppe Verdi, sanguigno, parsimonioso, legato alla terra e alle tradizioni contadine, viene idealmente rappresentato da una selezione di grappa di Amarone, risultato della distillazione delle vinacce di uve rosse, lasciate precedentemente ad appassire su graticci.

Richard Wagner, algido, spigoloso, cosmopolita e bon vivant, potrebbe invece apprezzare una delicata grappa di Riesling che ha origine da profumate uve bianche, caratterizzate da sentori eleganti e fruttati. Il compositore tedesco era tra l’altro molto legato all’Italia e in particolare a Venezia, dove morì nel 1883. Nella città lagunare visse gli ultimi due anni della sua vita, ospite di Palazzo Ca’ Vendramin Calergi. 
Le bottiglie sono invece dei pezzi unici, appositamente creati dalla Soffieria Alexander per contenere i due nettari ad memoriam. Per Verdi il tributo si è concretizzato in una bottiglia in vetro soffiato da 3 litri che riproduce al suo interno il celebre cilindro nero, copricapo predilietto dal maestro di Busseto. A Wagner viene invece dedicata un’analoga bottiglia, caratterizzata al suo interno da un anello dorato, per evocare L’Anello dei Nibelunghi (Der Ring des Nibelungen), l’opera lirica che forse meglio rappresenta l’universo wagneriano.
Renato Bruson, “verdiano in pectore”, darà spessore alla presentazione, contribuendo a rafforzare i già solidi legami tra il mondo dell’enologia e quello della lirica.
Il duplice bicentenario dei due compositori, uno italiano e l’altro tedesco, cade in un anno particolare in cui i rapporti bilaterali tra Italia e Germania sono segnati da alcune incomprensioni. L’improrogabile necessità italiana di investire, per riprendere a crescere, si scontra infatti con il dogma tedesco del rigorismo a tutti i costi. Non è facile trovare la sintesi tra le ragioni dei due paesi che, al di là dello storico antagonismo calcistico e delle recenti tensioni legate allo spread, negli ultimi 60 anni hanno visto le rispettive economie strettamente interconnesse e sono stati due pilastri dell’Europa unita.
La celebrazione congiunta, nel segno del vino e della grappa, dei due maestri nati nello stesso anno vuole anche essere un segno per ritornare alla piena armonia e comprensione tra due paesi dalle esigenze molto spesso analoghe.

Contatti: Giovanni Savio – Bottega S.p.A. – Tel. 0438-406801

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L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino al traguardo dei 25 anni – Cristina

Sarà il prossimo Vinitaly, dal 7 al 10 aprile, il palcoscenico di tutti gli eventi voluti dalla Presidente Elena Martusciello per celebrare questo importante anniversario. Un’eccezionale degustazione di etichette storiche, un concorso al femminile per premiare chef emergenti, un importante convegno dedicato alla nuova informazione via web, una cena di  gala in una sede prestigiosa promossa da Vinitaly in chiusura della manifestazione fieristica, senza dimenticare l’ormai rinomato ristorante gestito dalle socie e operante presso l’Area H della Cittadella Gastronomica tutti i giorni dalle 11 alle 17.
Domenica 7 aprile ore 15:30 nella Sala Tulipano (Palaexpo Ingresso A1), grazie alla collaborazione con la prestigiosa rivista Civiltà del Bere, Alessandro Torcoli, direttore di questa testata, condurrà un’eccezionale degustazione di etichette storiche del millesimo 1988, coetanee dell’Associazione, con 10 socie.

Lunedì 8 aprile ore 11 nel ristorante Le Donne del Vino si svolgerà una gara tra cinque giovani chef emergenti provenienti da diverse regioni italiane: Sara Samuel dal Piemonte, Elena Kristancic dal Friuli Venezia Giulia, Cinzia Meriggioli dal Friuli Venezia Giulia, Simona Fantoni dalla Toscana, Fabiana Scarica dalla Campania. A giudicarle una giuria di personalità di spicco del settore enogastronomico che dovrà premiare la chef che meglio avrà saputo interpretare il proprio territorio nel piatto. Insieme a Stevie Kim  – Managing Director Vinitaly International, i componenti della giuria saranno: Marco Bolasco, resp. Guida Osterie d’Italia Slowfood, Fede e Tinto – Decanter Radiodue Rai, Paolo Marchi – Ideatore Identità Golose, Fiammetta Fadda – Panorama, Alberto Schieppati – Direttore Rivista Artù, Elisabetta Tosi –  Giornalista Wineblogger Vinopigro. Commenterà l’evento la Wine Educator Aurora Endrici. Alla prima classificata verrà offerto uno stage presso ristoranti prestigiosi delle Donne del Vino. Particolari riconoscimenti verranno assegnati alle seconde classificate tutte a pari merito.
Martedì 9 aprile alle ore 11 nella Sala Puccini si svolgerà il convegno dal titolo “La netnografia per un approccio strategico al nuovo marketing del vino”, frutto della prima ricerca in materia nel settore vitivinicolo. Interverranno il  Direttore Generale dell’Ente Fiera Dr. Mantovani, Elena Martusciello Presidente Associazione Nazionale Donne del Vino, Stevie Kim  – Managing Director Vinitaly International, Oscar Farinetti Patron di Eataly il lavoro sarà presentato dagli autori : Alex Giordano – Docente di Società delle Reti e Societing IULM Milano -Co-Direttore Centro Studi Etnografia Digitale, Adam Arviddson – Docente di Sociologia Univ. Statale di Milano Co-Direttore Centro Studi Etnografia Digitale, Luca Basilico – CEO ViralBEat centro Media 2.0,  modererà Luciano Pignataro giornalista de Il Mattino. Il convegno porta il contributo di esperti a livello internazionale sul tema della comunicazione del vino attraverso i nuovi mezzi destinati a diventare in un prossimo futuro un elemento fondamentale per la diffusione della cultura enologica.
Per presentare al grande pubblico le eccellenze italiane sapientemente elaborate da famosi chef in abbinamento con una selezione dei vini delle Associate, sarà di scena La Grande Cucina del Vinitaly con il Ristorante d’Autore al 1° piano Palaexpo Ingresso AI ed il Self Service d’Autore al 1° Piano Galleria dei Signori Pad.10-11.
Mercoledì 10 aprile – Da quest’anno la direzione di Vinitaly celebrerà la chiusura della manifestazione in collaborazione con l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino con il Finitaly Cena di Gala del Venticinquennale alle 20 nel Palazzo Verità Poeta Verona. Un gran buffet in uno dei più bei palazzi della città di Giulietta che condurrà gli ospiti in un viaggio ideale alla scoperta delle specialità enogastronomiche italiane.
                                                                                                            
          Anna Pesenti Buonassisi
marzo 2013

Associazione Nazionale Le Donne del Vino
 Via S. Vittore al Teatro, 3 – 20123 Milano – Tel. e Fax 02.86.75.77
info@ledonnedelvino.comwww.ledonnedelvino.com

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La primavera del valdobbiadene DOCG Perlage D’Autore – Cristina

285353_528078553903512_1876077677_n.jpg26 marzo 2013

Col San Martino – Mostra Valdobbiadene DOCG – 26 marzo 2013 ore 20.30

La conoscenza da parte del consumatore è un passaggio essenziale finalizzato a favorire la penetrazione sul mercato di un determinato prodotto.
Questo step è quanto mai importante in ambito enogastronomico dove, a fronte di prodotti di assoluta eccellenza, non corrisponde un’adeguata conoscenza da parte del consumatore che quindi non è in grado di distinguere prodotti di diversa qualità, e accettare le differenze di prezzo. Alla secolare tradizione produttiva di un determinato cibo o vino non sempre corrisponde una reale consapevolezza delle caratteristiche e del valore qualitativo e culturale dello stesso da parte della popolazione locale.

383446_458886880822680_1075878723_n.jpgEcco quindi nascere, proprio partendo dal cuore della sua zona di produzione, l’idea di realizzare, nell’ambito della Primavera del Prosecco Superiore – Mostra del Valdobbiadene DOCG di Col San Martino, una serata tecnico – divulgativa di approfondimento sulla storia, le tecniche produttive e le caratteristiche gusto – olfattive delle diverse tipologie di questo importantissimo vino Italiano.  

La serata, condotta dal sommelier/degustatore AUGUSTO GENTILLI, direttore editoriale del portale di cultura enogastronomica World Wine Passion (www.worldwinepassion.itwww.worldwinepassion.com), affronterà inizialmente i più importanti aspetti inerenti il territorio, i vitigni, le tecniche di produzione e le diverse denominazioni e tipologie del prosecco. La serata continuerà con la degustazione alla cieca di tutte le tipologie di Valdobbiadene Prosecco Docg prodotte a Col San Martino.

Vini in degustazione:
1. Secco
2. Amabile
3. Frizzante Rifermentato in bottiglia
4. VALDOBBIADENE DOCG Spumante brut
5. VALDOBBIADENE DOCG Spumante Extra Dry
6. VALDOBBIADENE DOCG Spumante Rive di Col San Martino
7. Passito

Seguirà una degustazione di pesce con preparazioni a cura del Gruppo Ristorazione Tipica Caorlotta, il tutto abbinato ad un banco d’assaggio di tutti i vini di Col San Martino presenti alla Mostra, ad allietare la serata saranno le note Jazz dell’orchestra Blueberry Trio di Rovigo. La serata è rivolta ad appassionati, ristoratori, enotecari, degustatori, sommelier. L’evento si terrà martedi 26 marzo ore 20.30 presso gli storici locali della Mostra del Valdobbiadene DOCG a Col San Martino.
E’ previsto, nei 20 giorni dell’evento, l’arrivo di 20 mila visitatori.
Cristina Vanuzzi
PressOffices comunicazione

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Consenso wine – Cristina

con(senso)_per_vino_biologico.jpg.jpgSergio Pappalardo: un meridionale che da 10 anni svolge consulenze al Nord
“Ora voglio concentrarmi sulla Campania, quella biologica che punta ai vini senza solfiti”
 
36 anni, una laurea in Tecnologie Alimentari, una specializzazione in Scienze Viticole ed Enologiche, una forte passione per il mondo agricolo e naturale, fondatore del marchio con(senso)wine. Quest’anno Sergio Pappalardo si appresta a vivere la sua decima vendemmia da consulente e ci tiene a raccontare del suo approccio a questo mestiere.
 
“Non mi piace usare protocolli, ogni volta che scelgo di seguire una nuova azienda comincio con il conoscere a fondo la sua realtà. Ascolto il produttore, gli operai, cerco di comprendere ciò che si desidera, cosa non funziona, cosa si crede vada continuato a fare. Insomma il mio lavoro è certamente seguire la produzione vitivinicola, ma faccio bene attenzione a seguire l’azienda nella sua interezza. Non si può lavorare facendo finta che esista solo la vigna e la cantina. Esistono i principi, i miei, quelli delle persone con cui ho a che fare, quelli dei consumatori. E poi esiste l’ambiente che va tutelato nel rispetto della terra e del nostro futuro”.
 
PAPPALARDO02.JPGUna consulenza a 360° che comincia in Liguria, come mai?
 
“La vita è fatta anche di casualità. Una visita ad alcune aziende insieme a due colleghi che con me hanno seguito la specializzazione a Torino, eravamo alla scoperta della cosiddetta viticoltura eroica. E poi mi sono fermato per un po’… Oggi mantengo due consulenze, una a Monterosso nelle Cinque Terre ed una sulle colline di Chiavari in provincia di Genova. Nonostante siano anni che mi sono ristabilito in Campania, mantengo con piacere questi rapporti di lavoro e non nego che mi diverte essere un meridionale che porta consulenze al Nord. Quasi sempre succede il contrario…”.
Sembra che ci sia una vena ironica tra le tue parole…
 
“Si, in qualche modo. Nel senso che ho sempre “sofferto” la corsa delle aziende del Sud al consulente toscano o comunque che viene da lontano. Credo che sia solo un modo sciocco di pensare di riuscire nella propria impresa, senza considerare le grandi professionalità che abbiamo al Sud e le conoscenze delle nostre diversità. Spesso (ma non sempre) il consulente noto abbandona a se stessa l’azienda, limitandosi a inviare protocolli uguali per tutti. E’ importantissimo invece conoscere bene il territorio, proprio ora che ha grande valore l’enologia varietale. E poi oggi più che mai – per via di questo momento di crisi, il vino dev’essere sempre più autentico, cioè prodotto del territorio e della sua interpretazione, e non un vino-bevanda pienamente standardizzato in vista del mercato globale. Sarebbe una grande perdita identitaria sia per il vino che per il Made in Italy, considerato che la concorrenza mondiale è forte e il vino viene bevuto sempre in minor quantità”.
 
 
 
Ci spiegavi che non solo i vini possono essere standardizzati…
 
“E’ così, in effetti se ne parla poco ma altrettanto grave è la standardizzazione delle pratiche agronomiche che ha portato anche a costi insostenibili nella produzione delle uve. In parole povere anche per le vigne sono stati usati dei protocolli a prescindere dalle annate,dalle varietà, dai suoli. Niente di più sbagliato, che ha portato ad un circolo vizioso nell’uso di agro-farmaci e dunque all’impoverimento del patrimonio ambientale e all’indebolimento di ogni singola pianta a costi crescenti”.
 
E allora cosa si può fare?
 
“Io credo nel biologico. Purtroppo fin’ora l’approccio è stato uguale a quello standard, cioè sono state cercate delle soluzioni alternative ai prodotti di sintesi, mentre il biologico è soprattutto prevenzione. La vite è un essere vivente come il suolo da cui si sviluppa, ricco di microrganismi utili, quindi il biologico è volto prima di tutto a tutelare la loro salute in modo che possano autodifendersi, evitando la suscettibilità alle varie patologie. Anche per questo è importante che il consulente sia vicino all’azienda, la vigna va vissuta e osservata”.
 
Ma parliamo di vino, per te il non plus ultra è il senza solfiti, sei il primo enologo ad averne fatto uno in Campania!?
 
“Ho sempre fatto in modo di lavorare utilizzando al minimo i solfiti e solo quando necessario. L’obiettivo era – ovviamente – quello di eliminarli del tutto e ci sono riuscito con Tenute del Fasanella nella vendemmia 2010. 500 quintali di uva – l’intera produzione aziendale – sono stati vinificati senza uso di solfiti. Questo è stato possibile partendo da un’eccellente materia prima e da un maniacale lavoro in cantina. Il risultato è stato stupefacente, siamo di fronte a dei vini con un forte potenziale di antiossidanti che gli permette di non subire invecchiamenti precoci. Inoltre a questo punto posso smentire categoricamente che i senza solfiti perdano i profumi, credo sia una partita tutta da giocare e ancora da scoprire…”.
 
Solo aziende con vigne proprie, in conduzione biologica, senza uso di solfiti. Questi i tuoi principi, cosa aggiungeresti?
 
“Che per ottenere una buona qualità è davvero importante partire dalla vigna, e dunque non mi presterei a fare del vino da un prodotto che non conosco e che non ho seguito. La conduzione biologica interpreta bene il mio amore per l’ambiente ed il senza solfiti credo sia una scelta etica nei confronti dei consumatori”.
 
Salerno, 3 aprile 2012
 
 
 
Per ulteriori info su Con(senso)wine
www.consensowine.it
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Brandimarte Wine Collection un pezzo di storia di un talento artigianale italiano dell’ Oltrarno fiorentino – Cristina

foto brandi.jpgFreddo, lunare, gelido, ma anche vivo e sensibile, caldo, affascinante, la mano lo scalda e lo tempera, con gli occhi si culla e si esalta ma in mano si anima e vive…….è l’argento del Brandi.

 “..l’argento è da vivere, cucinare nell’argento, gustare la fragranza di un buon vino in un bicchiere d’argento può diventare un esperienza unica da non perdere…”

Oggi i figli Stefano e Giada ricordano il loro grande babbo nel portare avanti il messaggio del padre, messaggio comune a noi amici, ai quali ha lasciato un ricordo di fantasia, arte e artigianalità, genio e generosità, gli occhi infantili e birboni, gli leggevi persino lo stupore per essere diventato un grande maestro.

Decanter.jpgIn questi giorni che i figli hanno creato la linea Brandimarte Wine Collection   , mi sono venuti in mente, come flash back, ricordi passati, personaggi, Geo e Lalla, Beppe, Mara e Giancarlo, Nino e Giovanna, Silvano ed Elena, e gli amici che non ci sono più, amici cari del Brandi, cene con i suoi argenti, usati e buttati sulle fratine lunghe metri, a contenerci tutti, a capotavola con il suo colbacco che portava “per tutte le stagioni”. Il Brandi, che quando comprò un televisore lo rimandò brontolando perché “non c’erano film western!!!”

….il tuo è blu e ha una luce speciale….mi diceva compiaciuto, perché apprezzava e riscopriva gli oggetti del suo lavoro nelle case degli altri.

Grande Brandi, che, anticipando le moderne tendenze, ha insegnato il mestiere ai carcerati fiorentini con un accordo particolare con le Istituzioni per il loro reinserimento: entrò nel dolente mondo delle carceri, fatto di dolore e sfiducia del futuro, per insegnare un mestiere, creare posti di lavoro, dare una speranza al futuro di uomini, ritornati liberi.

Nasce diladdarno la sua “bottega”, una azienda che ben presto arriverà a dare lavoro ad un centinaio di operai artigiani; qui l’atmosfera è d’altri tempi, gli abitanti che si conoscono tutti e si chiamano per nome; Il fornaio, l’edicolante, la bottega del restauro, il doratore, il ciabattino che risuola le scarpe, l’ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questo piccolo borgo. La città sembra lontana, qui siamo in Oltrarno, la parte meno conosciuta di Firenze dal turismo del mordi e fuggi, ma amata dai fiorentini in quanto non meno glamour, fatta da botteghe e fondi, tra un bociare che è quasi un leit motive affascinante, un base musicale al tran tran cittadino, “le botteghe” dei maestri d’arte dei mestieri dimenticati, tramandati, nozioni apprese da padre al figlio, locali e magazzini appartati, discreti, quasi nascosti.

La filosofia del Brandi, dell’uso dell’argento,  è stata semplice e innovativa: abbandonare il ruolo degli oggetti d’argento che avevano un uso esclusivamente ornamentale per portarli alla quotidianità, ma non per esibirli come ricchezza o status simbol, ma una produzione di oggettistica da mettere in tavola, usarla in maniera naturale, pentole e coperchi, ceste, mezzine e romaioli, le vecchie brocche  del latte, piatti e bicchieri, copiati dalla natura e dalla campagna che amava, la terra come tema ispiratore, con le sue spighe di grano, le ulive e le viti, ceselli di frutta, novello Cellini, fra tradizione e contemporaneità.
Il suo essere anfitrione nella fattoria “Il Milione” sul poggio di Giogoli, non lontano dalla Certosa, sempre circondato da un mondo di affetti e di ammirazione, un ironico e ospitale padrone di casa.

Oggi i fratelli  Brandimarte, Giada e Stefano, che sono cresciuti con gli insegnamenti morali e artistici del padre, e hanno portato l’azienda ad essere conosciuta in tutto il mondo, presentano una linea di bicchieri da tavola,  la Brandimarte Wine Collection, una collezione creata per esaltare i profumi del vino, un’esperienza straordinaria, in quanto questo metallo ha proprietà uniche nella capacità di valorizzare il gusto e i sapori del vino più importante.
Decanter dalle forme raccolte per favorire l’ossigenazione del vino e conservare intatti limpidezza e sapori, bicchieri da vino realizzati con il prezioso aiuto di professionisti enologi, nel pieno rispetto del rapporto volumetrico-ossigenativo, ed esaltando la sottile percezione dell’argento.

Alcune opere di Brandimarte

• Riproduzione in argento dell’anfora di Baratti, consegnata al Presidente della Repubblica Italiana On. Francesco Cossiga (1997)

• Candelieri giganti (2 metri) e tavoli in malachite, lapislazzuli e argento per emiri e principi arabi.

• Candelieri a 9 fiamme conservati presso il Museo di Antropologia di Gerusalemme

• Calici destinati al Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Firenze.

• Trofei in argento destinati alla Premiazione del Motomondiale

• Riproduzione in argento di zanne di elefante e teste di bufalo arredano tutti gli show room dello stilista fiorentino Stefano Ricci nel mondo (Hong Kong, Mosca, New York, Montecarlo, Costa Smeralda)

 

Di Giada Guscelli Brandimarte
L’argento è un potente antibiotico naturale usato per migliaia di anni.
Le proprietà mediche dell’argento erano già conosciute ai tempi dell’antica Grecia. Si era notato che nelle famiglie in cui si mangiava utilizzando utensili in argento ci si ammalava meno e le infezioni erano rare.

Questa conoscenza si è tramandata tra Re, Imperatori, Zar, Sultani, tra I loro familiari e tra I membri di corte. Si mangiava su piatti in argento, si utilizzavano posate in argento, il cibo veniva conservato in contenitori d’argento e, nel tempo, delle piccole quantità d’argento si mescolavano ai cibi.
Così si è osservato che dopo una o due generazioni, I benefici dell’argento rendevano praticamente immuni a qualsiasi malattia infettiva. Questi lignaggi reali venivano chiamati “Sangue Blu” per la caratteristica tinta bluastra del loro sangue dovuta alle tracce minime di argento puro.
Firenze, ricordo del Brandi di Cristina Landini Vannuzzi

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Le donne del vino ospiti “Delsignorvino” – Cristina

donna36_pp.jpg22 Gennaio 2013
     
Il 2013 coincide con il 25° compleanno dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. 
Queste due giovani donne, dallo sguardo fiero e deciso, i cui capelli simili a chicchi d’uva si intersecano fra di loro per mostrare l’unità  di intenti e di ideali, sono riuscite a raggiungere i 25 anni di attività.
Il logo di questa Associazione è un simbolo entrato nel cuore di molte donne in Italia, che hanno saputo proporre, con la loro operosità, una diversa chiave di lettura di un mondo tipicamente maschile.
Le donne parlano di vino mescolando dettagli tecnici a quel pizzico di brio e colore che grande peso gioca nella comunicazione di oggi.
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988, è oggi tra i sodalizi più attivi e vivaci nel panorama dell’enogastronomia e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile.
Nella serata di Milano, la Presidente Elena Martusciello ci esporrà il programma delle diverse manifestazioni che si terranno nelle regioni d’Italia in occasione di questo importante traguardo e dell’intenso programma del Vinitaly edizione 2013.
L’importanza economico-finanziaria di questa Associazione  verrà esposta dal giornalista  Giorgio Lonardi, per molti anni penna del settore finanza di Repubblica.
Modera la giornalista Rossana Bettini Illy, nostra socia, mentre la scrittrice Sveva Casati Modignani sarà nostra testimonial e gradita ospite.
E, poi, brindiamo con IL vino, LA vigna, LA vite, L’uva, LA vendemmia, LA botte, LA bottiglia, L’etichetta … però, ironia a parte, c’è tutto un mondo femminile dentro un bicchiere di vino 2013 coincide con il 25° compleanno dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. 
Queste due giovani donne, dallo sguardo fiero e deciso, i cui capelli simili a chicchi d’uva si intersecano fra di loro per mostrare l’unità  di intenti e di ideali, sono riuscite a raggiungere i 25 anni di attività.
Il logo di questa Associazione è un simbolo entrato nel cuore di molte donne in Italia, che hanno saputo proporre, con la loro operosità, una diversa chiave di lettura di un mondo tipicamente maschile.
Le donne parlano di vino mescolando dettagli tecnici a quel pizzico di brio e colore che grande peso gioca nella comunicazione di oggi.
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988, è oggi tra i sodalizi più attivi e vivaci nel panorama dell’enogastronomia e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile.
Nella serata di Milano, la Presidente Elena Martusciello ci esporrà il programma delle diverse manifestazioni che si terranno nelle regioni d’Italia in occasione di questo importante traguardo e dell’intenso programma del Vinitaly edizione 2013.

donne7.jpgL’importanza economico-finanziaria di questa Associazione  verrà esposta dal giornalista  Giorgio Lonardi, per molti anni penna del settore finanza di Repubblica.
Modera la giornalista Rossana Bettini Illy, nostra socia, mentre la scrittrice Sveva Casati Modignani sarà nostra testimonial e gradita ospite.
E, poi, brindiamo con IL vino, LA vigna, LA vite, L’uva, LA vendemmia, LA botte, LA bottiglia, L’etichetta … però, ironia a parte, c’è tutto un mondo femminile dentro un bicchiere di vino!!!

WINE STORE SIGNORVINO
Piazza del Duomo – angolo Corso Vittorio Emanuele
Per ulteriori informazioni:  Anna Pesenti – Cell. 334-3997914   335-6376458

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Gruppo Illy – Le eccellenze italiane Dal caffè al the, dal cioccolato gourmet alle confetture e ai grandi vini- Cristina

Il nome del Gruppo Illy è sinonimo di caffè di alta qualità; dopo aver conquistato e confermato una leadership nel settore del caffè, con un brand conosciuto su scala mondiale, Illy ha ampliato la sua offerta puntando su prodotti di alta gamma in altri settori in cui l’eccellenza fa la differenza. Fra questi il cioccolato gourmet, le miscele di the, le confetture e la frutta candita, i grandi vini italiani.

E’ una strategia di sviluppo, quella degli Illy,  che risponde a una mission precisa: creare un polo del gusto in una cornice di eccellenza di alta gamma.

 Polo del gusto che, attualmente, comprende le controllate Domori (cioccolato di alta qualità, acquisita nel 2006), Damman Frères (casa di the francese rilevata nel 2007), Mastrojanni (l’ azienda vinicola di Montalcino comprata nel 2008 e condotta da Francesco Illy junior produce 80mila bottiglie l’ anno) e per Agrimontana (leader nei prodotti di alta pasticceria come marrons glacés e confetture, al 40%) e per Grom (gelaterie, partecipate al 5% con ricavi 2011 per 22,8 milioni).

Come afferma Riccardo Illy: «Faremo con cioccolata, the, confetture lo stesso percorso di successo maturato con il caffè. Parlo di affermazione di marchi in una comune cornice di eccellenza».

Di Domori, azienda riferimento nel mondo del cioccolato gourmet (7 milioni il fatturato 2011), Illy racconta che i suoi tecnici hanno identificato e salvato in Venezuela il germoplasma del “criollo”, la più pregiata delle varietà di cacao.

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I primi 40 anni del Consorzio Vini Doc Colli Euganei

collieuganei1.jpg4 novembre 2012
 
Grandi festeggiamenti in arrivo  per il 40 compleanno
del Consorzio Vini Doc Colli Euganei.
 
 
 
In programma per il 4 di novembre una giornata di incontri, momenti conviviali e degustazioni che troveranno ancora più risonanza all’interno del cartellone dell’altrettanto attesa Mostra Vini di Luvigliano.
 
I festeggiamenti cominceranno nella barchessa della splendida Villa dei Vescovi con la tavola rotonda intitolata “40 anni per i Colli Euganei” e sarà l’occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della vita consortile, quale spaccato rappresentativo della vita di tutta la viticoltura euganea.
Maggiori dettagli  cliccando qui potete visitare le pagine web di questa realtà sempre più in ascesa nel mondo dell’enologia italiana e fra gli appassionati del buon bere.
Che proprio nel pomeriggio di domenica 4 novembre, dalle 14 alle 19 potranno degustare i vini Doc e Docg degli Euganei ai banchi d’assaggio insieme ai produttori.
 
IL Consorzio Vini Doc Colli Euganei sarà ben lieto di avervi graditi ospiti domenica 4 Novembre a Luvigliano di Torreglia a Fai-Villa Vescovi
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Estonia alla Distilleria Bottega Il premio Best Tallink Duty Free Fait Partners 2012

RaspberryBottega.jpgLo scorso 13 settembre a Tallinn, in Estonia, si è svolta la Tallink Duty Free Conference organizzata dalla compagnia di navigazione che opera nel Baltico e che rappresenta uno dei più importanti operatori duty free su scala mondiale.
In questo contesto la Distilleria Bottega si è aggiudicata il premio “Best Tallink Duty Free Fair Partner 2012”. Si tratta di un riconoscimento di innovativa concezione che non è stato assegnato da una commissione ad hoc, ma che è stato attribuito sulla base dei voti degli equipaggi delle navi Tallink. Lo staff di bordo, in occasione della manifestazione, ha infatti visitato gli stand delle aziende presenti. Il netto successo targato Bottega ed è stato conseguito per la qualità dei prodotti e per le accattivanti modalità espositive all’interno dello stesso stand.
Nel corso della Tallink Duty Free Conference sono stati assegnati altri 4 riconoscimenti che hanno premiato i seguenti marchi: Fazer (cioccolato), Pernod-Ricard, Procter & Gamble e Bacardi.
Per Distilleria Bottega, tra i prodotti più apprezzati, va segnalato il nuovo Raspberry (liquore cremoso a base di lampone), che ha riscosso un grande interesse in tutta l’area del Baltico. 

Raspberry Bottega, liquore cremoso a base di lamponi, cioccolato bianco e grappa, è stato lanciato sul mercato all’inizio del 2012. Si caratterizza per la moderata gradazione alcolica, che lo rende morbido al palato, e per l’inconfondibile sapore di lamponi, che regala piacevoli sensazioni gustative. La bassa gradazione alcolica (15°) rende questo prodotto un ottimo afterdinner, da consumare preferibilmente freddo, non solo dopo i pasti ma anche in qualsiasi momento della giornata. È inoltre un apprezzato ingrediente per la preparazione di gustosi cocktail e si sposa egregiamente con gelati a base crema, che vengono arricchiti dalla sua verve alcolica.

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega srl. – Tel: 0438-406801 – savio@alexander.it

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Torta Bio alla Grappa – Suggerito da Cristina

E’ una torta espressione della tradizione pasticcera italiana, che è stata arricchita dall’inconfondibile sapore dell’uva sultanina e della Grappa Bottega. Gustosa e aromatica, si presta ad essere consumata a tavola come dessert o in qualsiasi momento della giornata. Tutti gli ingredienti, inclusa la grappa, sono di produzione biologica.
 

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega – Tel. 0438-406801 – savio@alexander.it

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Mosì Cantine Terre di San Vito – Suggerito da Cristina

mosì.jpgIGP 2011: Con le uve Bombino Nero e Uve di Troia questo vino si colora di un rosa tenue illuminato da delicati riflessi cerasuoli. Al naso è piacevolmente fruttato con note di amarena e lamponi intrecciati a fiori di violetta. Fresco in bocca con una piacevole mineralità che sfuma in note fruttate persistenti.
Un rosato fresco prodotto in 1300 bottiglie, sempre della cantina TERRE DI SAN VITO: il Mosì (uve nero di troia e bombino nero)
 

Link: vino http://www.dfood.it/vino-rosato/247-il-vescovo-vino-rosso-malbec-cabernet-sauvignon-puglia.html 

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Risotto con gamberi e melone mantecato al gorgonzola – Chef Gabriele Ferron

Notte degli Aromi_Risotto gamberi melone e gorgonzola 008.jpgIngredienti per il fumetto 
gusci di gambero
1 cipolla vino bianco secco
2 carote alloro
3 coste di sedano prezzemolo
sale olio extravergine di oliva

Ingredienti per il risotto
320 gr riso Carnaroli 
1 costa di sedano
Notte degli Aromi_Risotto gamberi melone e gorgonzola 011.jpg7 dl fumetto di pesce
1 spicchio d’aglio
200 gr code di gambero da sgusciare
1 foglia di alloro
100 gr formaggio gorgonzola
1 bicchiere di vino bianco secco
2 meloni piccoli maturi
½ bicchiere vin santo
2 scalogni 50 g olio extravergine di oliva
2 carote 

Preparazione
Preparazione del fumetto Lavate e sgusciate i gamberi. Ponete in una pentola la metà della cipolla, la carota, il sedano tagliati grossolanamente e imbiondite il tutto con 20 g di olio extravergine di oliva. Aggiungete la foglia di alloro, i gusci delle code di gambero, rosolate e spruzzate il vino bianco, aggiungete 1 litro d’acqua circa, sale q.b. e fate bollire per circa 45 minuti.
Preparazione risotto
Tagliate a metà i meloni e svuotateli. Mettete quindi la polpa tagliata a dadini a macerare con il vin santo, e conservate i 4 mezzi meloni svuotati per utilizzarli come piatto di portata.
In una casseruola tostate il riso con 20 g di olio extravergine di oliva. Aggiungete tutto il fumetto bollente e mescolate delicatamente.
Coprite la pentola e lasciate cuocere con la fiamma regolata al minimo.
In una padella imbiondite lo scalogno tritato con olio extravergine di oliva, aggiungete il melone, insaporite con sale e pepe e fate cuocere per pochi minuti.
In un’altra padella con olio extravergine di oliva imbiondite l’aglio in camicia schiacciato, spadellate le code di gambero con una spruzzata di vino bianco, insaporite con sale e pepe, e lasciate cuocere per qualche minuto.
Ultimata la cottura del riso, spegnete la fiamma, aggiungete il melone, il gorgonzola a pezzetti e i gamberi. Infine mantecate delicatamente e servite il risotto nei mezzi meloni decorati con un rametto di prezzemolo.

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Cantina Tramin, custode dei più bei profumi del Gewürztraminer – Suggerito da Cristina

Grazie al clima dolomitico e alla conformazione dei terreni, i vigneti di Gewürztraminer della Cantina Tramin regalano vini estremamente ricchi di tessitura setosa e minerale, equilibrati ed eleganti, con una vibrante intensità olfattiva che vira dall’aroma di moscato, ai petali di rose, alle spezie e ai frutti orientali come il litchi in un crescendo di suggestioni che evolvono attraverso gli anni di produzione e affinamento. I migliori vigneti consacrati a questo vitigno si trovano nelle microzone di Söll (Sella) e Rungg (Ronchi), dove il vino diventa ricco e morbido, grazie all’apporto minerale, e i profumi dei grappoli sono salvaguardati dalle condizioni climatiche fresche e alpine.

Cantina Tramin
Strada del Vino 144
Termeno (BZ)
Tel 0471 096633
info@CantinaTramin.it
www.CantinaTramin.it

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Raspberry Bottega – Suggerito da Cristina

RaspberryBottega.jpgRaspberry Bottega, liquore cremoso a base di lamponi, cioccolato bianco e grappa, è stato lanciato sul mercato all’inizio del 2012. Si caratterizza per la moderata gradazione alcolica, che lo rende morbido al palato, e per l’inconfondibile sapore di lamponi, che regala piacevoli sensazioni gustative. La bassa gradazione alcolica (15°) rende questo prodotto un ottimo afterdinner, da consumare preferibilmente freddo, non solo dopo i pasti ma anche in qualsiasi momento della giornata. È inoltre un apprezzato ingrediente per la preparazione di gustosi cocktail e si sposa egregiamente con gelati a base crema, che vengono arricchiti dalla sua verve alcolica.
 

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega srl. – Tel: 0438-406801 – savio@alexander.it

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Alla Cantina Tramin un matrimonio di aromi e sapori – Suggerito da Cristina

Notte degli Aromi_Risotto gamberi melone e gorgonzola 008.jpg11 agosto 2012

 L’eccellenza del riso incontra i vini altoatesini

In occasione della ‘Notte degli Aromi’ che si terrà il prossimo 11 agosto 2012 presso la Cantina Tramin, due tradizioni care agli intenditori gourmet si esalteranno a vicenda: il riso artigianale firmato dalla veronese Riseria Ferron e i vini aromatici dai vigneti altoatesini della Cantina Tramin. Nel piazzale antistante la splendida architettura contemporanea della Cantina Tramin, incastonata da vigneti e cime a perdita d’occhio, la ‘Notte degli Aromi’ offrirà la possibilità di degustare una delle più raffinate e pregiate produzioni di riso, quella della Riseria Ferron di Isola della Scala (VR) abbinata a una selezione di etichette provenienti dalla Cantina Tramin, responsabile di alcune tra le più pregiate e premiate interpretazioni del Gewürztraminer. Il Maestro di cucina Gabriele Ferron, discendente della famiglia che da sei generazioni lavora il riso presso la Pila Vecia, la più antica struttura di lavorazione artigiana ancora funzionante in Italia, cucinerà ben otto risotti creando un matrimonio di aromi e profumi con i vini di Cantina Tramin nelle fasi di cottura. Ognuno degli otto piatti creati appositamente, saranno serviti in sequenza a coppie di due piatti caldi ogni ora. L’abbinamento ad alcuni dei migliori vini prodotti dalla Cantina Tramin, dimostra la versatilità delle etichette nate dal lavoro dell’enologo Willi Stuerz, che dal 1995 ha accompagnato verso il successo internazionale questa cantina altoatesina. Le anticipazioni parlano di un esotico e inaspettato Risotto al melone e gamberi mantecato al gorgonzola, che sarà arricchito dai profumi intensi del Gewürztraminer Roen Vendemmia Tardiva, grazie al suo fondo mielato e alle intense note di frutta esotica e candita. Corposa ed essenziale la scelta che metterà invece in valore le caratteristiche del Lagrein di Cantina Tramin: un Risotto al Lagrein che sfida nella sua purezza la classicità di questo rosso intenso e pieno, con profumo di viole e more.  

La Notte degli Aromi sarà dunque un open air festival ideale per godere di una fresca serata estiva, allietata da musica dal vivo, durante la quale sarà possibile acquistare un pacchetto di questo pregiato riso e il vino consigliato in abbinamento. Una festa che continuerà online, perché sul sito www.cantinatramin.it si troveranno pubblicate due delle originali ricette create per l’occasione.

Cantina Tramin, custode dei più bei profumi del Gewürztraminer

Grazie al clima dolomitico e alla conformazione dei terreni, i vigneti di Gewürztraminer della Cantina Tramin regalano vini estremamente ricchi di tessitura setosa e minerale, equilibrati ed eleganti, con una vibrante intensità olfattiva che vira dall’aroma di moscato, ai petali di rose, alle spezie e ai frutti orientali come il litchi in un crescendo di suggestioni che evolvono attraverso gli anni di produzione e affinamento. I migliori vigneti consacrati a questo vitigno si trovano nelle microzone di Söll (Sella) e Rungg (Ronchi), dove il vino diventa ricco e morbido, grazie all’apporto minerale, e i profumi dei grappoli sono salvaguardati dalle condizioni climatiche fresche e alpine.

Cantina Tramin Strada del Vino 144 Termeno (BZ) Tel 0471 096633 info@CantinaTramin.it www.CantinaTramin.it

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Pere al Chianti e cannella caramellate su salsa di cioccolato al Moscadello – Donatella Volpi Chef Ristorante Le scuderie Del Granduca

TORTINO_PERE.jpgIngredienti

4 pere non troppo mature

500 ml di Chianti

10 cucchiai di zucchero

2 Bastoncini di cannella

Per la salsa di cioccolato

2 quadrotti di cioccolato fondente

2 bicchierini di Moscadello 

Preparazione

Preparate le pere su una teglia da forno, aggiungete il vino con lo zucchero e la cannella, mettete tutto in forno  170 gradi per circa mezz’ora.

Togliete le pere e continuare la cottura del vino fino a che non risulterà quasi caramellato

Per la Salsa, sciogliete i quadrottoni di cioccolato a bagnomaria.

Una volta sciolto aggiungete i due bicchierini di Moscadello, amalgamare bene.

Componete il piatto con il vino caramellato a specchio nel piatto, sistemate la pera, versate il cioccolato appena sciolto e decorate con granella di nocciole.

 

Ristorante Enoteca “Le Scuderie del Granduca”

Via Scarlinese, 62  – Loc.Puntone – Scarlino (GR)

Telefono  0566 866230      

 339 8708133       Gianluca

 347 1452723       Donatella

www.scuderiegranduca.it

www.facebook.com/RistoranteScuderieGranduca

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