A spasso tra i vigneti della Rioja in Spagna – Vera De Luca

artigiano intento alla preparazione dei tini in Spagna.JPGÈ a settembre che l’uva diventa protagonista in assoluto nei paesi che coltivano l’arte della vigna e dell’uva, ma ad ottobre si comincia a godere dei frutti della vendemmia. La Rioja, la comunità autonoma più piccola del nord della Spagna, che deve il suo nome al fiume Río Oja, è la prima area vinicola della penisola iberica alla quale è stato riconosciuto il massimo grado del sistema di qualità Denominacion de Origen Calificada. Al nome de La Rioja si associa soprattutto all’uva Tempranillo ed ai vini rossi di carattere. Cinquantasettemila sono gli ettari coltivati e producono 250 milioni di litri di vino all’anno, di cui l’85% è rosso, prevalentemente tempranillo. Un segno distintivo della produzione enologica della regione è la lunga maturazione del vino in botti di rovere che vedono l’utilizzo delle barriques francesi e dal XIX secolo le botti di rovere americano al fine di favorire la produzione di vini più freschi e fruttati riducendo Museo del vino Bodegas Dinastia Vivanco.JPGi tempi di maturazione. Gli Uffici Spagnoli del Turismo di Milano e di Roma (www.spain.info/it) hanno organizzato, in collaborazione con l’Ente di Promozione Turistica de La Rioja (www.lariojaturismo.com), un tour nella regione all’insegna della cultura del vino. Nella regione della Rioja sono presenti oltre cinquecento cantine, di cui settanta possono essere visitate dai turisti. Il periodo più bello per visitare la regione è proprio quello delle Feste della Vendemmia, note popolarmente come Feste di San Matteo, che si svolgono nel capoluogo, Logroño. La città si veste a festa per una tradizione antica: la pigiatura dell’uva da parte di vignaioli in costume e l’offerta del primo mosto alla Virgen de Valvanera, una pregevole statua in oro e avorio custodita nella chiesa Santa Maria de la Redonda. Per chi vorrà conoscere più dettagliatamente il vino della Rioja potrà utilizzare il “Vinobus”, un autobus turistico con una guida, messa a disposizione dall’ufficio turistico di vitigni a La Rioja.jpgLogroño (www.logroturismo.org), che vi permetterà di percorrere diversi itinerari legati ai siti archeologici con tracce di dinosauri, Al Cammino di Santiago e, ovviamente, al vino. Il museo della cultura del vino Dinastia Vivanco a Briones è un esempio di quanta passione dedicano al nettare di Bacco gli abitanti della regione. Al suo interno è collocata la più grande collezione al mondo di cavatappi – se ne contano 3.500 – che mostrano l’evoluzione nel tempo di questo semplice e utile strumento. Da non perdere la visita alla cantina centenaria Tondonia di Haro. Sotto la montagna 13.000 barriques sono conservate in una galleria centrale di 130 metri. In una sala adiacente c’è il vero patrimonio dell’azienda: migliaia di bottiglie, le più antiche delle quali risalgono al 1885. In uno spazio tutto dedicato alle degustazioni la tradizione e la La Rioja - Briones.jpgmodernità ben si coniugano tra di loro. A realizzare questa sala è stata l’ architetto Zaha Hadid. Intanto che visitiamo queste aziende c’è tempo di incontrare anche un laboratorio artigianale  di “Botas de vino” vale a dire borracce di vino fatte di pelle e di andare alla scoperta di opere d’arte in ceramica che escono dalle mani di Antonio Naharro. 

Prima di lasciare la Rioja è d’obbligo recarsi ai Monasteri di Yuso e  di Suso, dichiarati, proprio a Napoli, il 4 dicembre 1997 patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO, adagiati nella valle di S. Millan de la Cogolla. C’è da chiedersi quale è la differenza tra i due siti. Quello di Suso è il più antico dei due, qui vennero scritte le prime frasi in spagnolo e basco. Il codice in questione venne in il Monastero spagnolo patrimonio dell'Umanità.JPGseguito custodito nella biblioteca del monastero di Yuso prima di essere trasferito a Madrid, dove tuttora si trova. L’importanza di S. Emiliano quale creatore della lingua spagnola è rafforzata dalla vicinanza del villaggio di Berceo, associato a Gonzalo de Berceo, primo poeta in lingua spagnola. Lo stile di vita monastico si è evoluto con il tempo: i monaci che un tempo abitavano le abbazie erano eremiti, ma Yuso si sviluppò divenendo prima una comunità benedettina, ed infine agostiniana. Oggi una parte del monastero di Yuso è stato convertito in hotel, ciò a dimostrazione dell’evolversi dei tempi.  

 

Vera De Luca

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Strada del vino Colli del Trasimeno: Una “App” per scopire il territorio e le sue eccellenze enogastronomiche su Tablet e Smartphone

APP TRASIMENO.JPGL’Umbria risulta essere nella top ten delle mete mondiali per il vino, almeno per i più importanti social network dove ogni utente può lasciare una recensione sulla qualità della propria esperienza turistica in questo territorio. Per questo diventa importante offrire a ogni visitatore, turista, o semplice appassionato di vino amante dei tour del gusto, uno strumento in cui trovare tutti gli indirizzi e le informazioni per rendere il suo passaggio in Umbria non solo indimenticabile dal punto di vista ambientale, ma anche dei sapori. Presto tutto ciò sarà possibile grazie alla nuova App Strada del Vino Colli del Trasimeno, uno strumento – consultabile su smartphone e tablet – per ricevere in tempo reale informazioni utili sul territorio, dai luoghi ai monumenti, fino agli itinerari da percorrere a piedi e in bici. 

Comoda, gratuita e disponibile sia per prodotti Apple che Android, con questa nuova App – messa a punto da DigiSin – l’utente avrà accesso a fotografie e filmati riproducenti gli splendidi scorci di questa terra, audioguide, tracciati di itinerari e sentieri con cartografia escursionistica e posizionamenti gps, oltre a un calendario degli eventi da consultare per essere aggiornati in real time sulle attività delle aziende consorziate del territorio e sulle caratteristiche dei vini. Ricercare prodotti tipici e strutture ricettive, commerciali e ricreative non è mai stato così facile.Uno strumento per immergersi nel territorio del Lago Trasimeno e portarlo sempre in tasca, facendosi guidare dai QR code o attraverso i gps degli smartphone. Per ogni azienda aderente alla Strada del Vino saranno infatti create schede georeferenziate e, a seconda della posizione dell’utente, un sistema di geolocalizzazione gps fornirà mappe e indicazioni stradali per trovarle più agevolmente. Ma non è tutto. Sarà infatti possibile integrare l’APP con i principali social network – che rivestono una importanza sempre maggiore nella promozione di un territorio – al fine di favorire l’inserimento di commenti, foto e video da parte degli utenti, lasciare recensioni e diffondere informazioni utili ad altri potenziali utenti. 

 

Ufficio Stampa evento “Divino Trasimeno”

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Il futuro della Doc Trasimeno sta nella ricerca e nella tipicità – Ufficio Stampa evento “Divino Trasimeno”

Produttori ed esperti a convegno ieri mattina a Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago

Senza ricerca non c’è futuro, così come non c’è futuro senza una tipicità che renda riconoscibile un vino in un territorio. La Strada del Vino Colli del Trasimeno ha già iniziato questo percorso, mettendo a confronto i massimi esperti con i produttori, come è avvenuto anche ieri mattina nel corso del convegno tenutosi a Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago dal titolo “Clima e ricerca sul campo, la DOC Trasimeno si presenta” a cui sono intervenuti – dopo un breve saluto introduttivo del Sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino – il Presidente della Strada del Vino Colli del Trasimeno Roberto Berioli, il Prof. Alberto Palliotti dell’Università degli Studi di Perugia, il Dirigente dell’Associazione dei Comuni del Trasimeno – Medio Tevere Louis Montagnoli e il Presidente del Consorzio di Tutela DOC Colli del Trasimeno Emanuele Bizzi.

 “Considerando che il turismo enogastronomico sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’economia turistica italiana – ha esordito il Presidente della Strada del Vino Roberto Berioli – anche nella zona del Trasimeno stiamo lavorando per sottolineare la centralità della produzione vinicola in questo territorio e per valorizzarla e renderla fruibile in termini di offerta turistica. Per questo motivo la Strada del Vino Colli del Trasimeno mette in rete una App per smartphone e tablet per ricevere in tempo reale informazioni utili sul territorio: dall’elenco delle cantine con relative schede tecniche, agli itinerari turistici. Obiettivo di questa iniziativa è di portare gente nelle cantine del territorio, per raccontare la storia di ognuna e far entrare il consumatore in contatto diretto con il produttore”.

L’importanza della ricerca è stato l’argomento centrale del convegno, in particolare la sperimentazione scientifica portata avanti dall’Università degli Studi di Perugia su “Tecniche colturali per il controllo in vigna dell’alcolicità potenziale dei vini”, spiegata dal Prof. Alberto Palliotti: “Fino a pochi anni fa, la preferenza dei consumatori era indirizzata verso vini decisamente strutturati, di forte carattere territoriale e caratterizzati da elevati tenori alcolici. Oggi, due nuovi fattori – noti come global warming e bere consapevole – portano a riconsiderare gli attuali modelli produttivi oltre a essere responsabili di un processo che per alcune aree vocate potrebbe voler dire perdere la propria vocazionalità, mentre altre che non lo erano potrebbero diventarlo. Alla base di queste necessità, l’anticipo di tutte le fasi fenologiche, l’accelerazione del processo di maturazione delle uve, l’accelerato depauperamento del quadro acidico dei mosti e aumenti rapidi del Ph con possibile instabilità microbiologica delle masse in fase di prefermentazione, disallineamento tra la maturazione tecnologica e fenolica dell’uva e l’aumento dei fenomeni di disidratazione veloce ed irreversibile degli acini. In questo contesto, è necessario puntare l’attenzione sugli scenari futuri e definire interventi programmatici e di messa a punto di tecniche colturali idonee a superare – almeno nel breve e medio periodo – gli effetti negativi di queste problematiche”. 

Una tendenza che in qualche modo potrebbe andare a incidere anche sulle prossime vendemmie, considerando che negli ultimi 56 anni il tempo della raccolta si è anticipato di circa un mese in funzione anche dei suddetti fattori. Intanto, la vendemmia 2013 ha fatto registrare una buona raccolta, quantitativamente superiore a quella del 2012, come spiega Emanuele Bizzi, Presidente del Consorzio Tutela Vini Colli del Trasimeno: “Le aziende consorziate, che messe insieme ricoprono una superficie di circa 270 ettari, nel 2013 hanno certificato nel complesso 2700 ettolitri e immesso sul mercato circa 360mila bottiglie. Molte delle aziende iscritte fanno parte anche della Strada del Vino e questo testimonia il forte sentimento di aggregazione e volontà di promuovere le eccellenze enologiche del Trasimeno. Negli ultimi 15 anni il Consorzio ha lavorato molto per affinare la qualità rivedendo nel disciplinare la base ampelografica introducendo vitigni internazionali e rivedendo parametri produttivi e di vinificazione tra cui la diminuzione della produzione di uva per ettaro e gradazioni alcoliche più elevate. Negli ultimi 5 anni si raccolgono i risultati di questo rinnovamento in vigna e in cantina”.

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Prosecco Cycling, un’emozione lunga dieci anni

ProCycling_b_L'arrivo_di_Bianchin.jpgCiclisti da 18 nazioni per celebrare la decima edizione dell’evento che dal 2004 coniuga, in grande stile, ciclismo e promozione del territorio. Nel percorso lungo (114 km) vittorie di Igor Zanetti e Maria Cristina Prati. Nel corto (71 km) successi del trevigiano Alessandro Bianchin e di Michela Giuseppina Bergozza. Il ritorno di Giancarlo Moretti Polegato e Rossano Galtarossa. La prima volta del boss della Formula 1, Tony Purnell, velocissimo nel corto. Partenza sotto la pioggia, ma comunque un grande spettacolo         

Per il decimo anno non è voluta mancare neanche lei: la pioggia, che mai si era vista a Valdobbiadene nelle nove precedenti edizioni della Prosecco Cycling. Però è stato bellissimo lo stesso. Una grande festa che ha mescolato coriandoli e canzoni, bollicine e grandi ospiti, passione per la bicicletta e promozione del territorio.

ProCycling_b_Le_prime_pedalate.jpg“Qui si fa la storia”, ha detto in partenza il sindaco di Valdobbiadene, Bernardino Zambon. E il suo vice, Pietro Giorgio Davì, l’uomo che da primo cittadino tenne a battesimo la Prosecco Cycling nel 2004, ha interpretato in pieno la partecipazione della città, salendo egli stesso in bicicletta, anche se poi non è giunto al traguardo a causa di un problema fisico.

La mattinata della Prosecco Cycling è iniziata con una torta e dieci candeline. E con i ciclisti ad alzare le mani, bene aperte, sulla linea di partenza: dieci dita per sintetizzare la voglia di esserci. Per contribuire a scrivere, ognuno, la decima pagina di un evento che ormai rappresenta il simbolo sportivo, e non solo, di un territorio sempre più legato alle due ruote.  

Un botto, un’esplosione di coriandoli, il sorriso della fotomodella Francesca Lukasik. Poi via. Tutti insieme a pedalare sotto la pioggia, sino a perdersi nel verde delle colline ricamate di vigneti, dove la fatica non è mai eccessiva, perché il panorama attorno riempie lo sguardo e il cuore. E dove, al termine della salita più attesa e temuta, il mitico Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, capita di essere accolti da un campione come l’olimpionico della ginnastica Igor Cassina. Un testimonial d’eccezione per un ristoro d’eccezione: fasolari e Prosecco, il mare e la collina. Nulla di sorprendente, in fondo, nel cuore del “Giardino di Venezia”. Dove quest’anno è transitato anche il Giro d’Italia.  

ProCycling_b_un_passaggio_sul_Colle_della_Tombola.jpgA proposito di piaceri della tavola, la festa del decennale ha avuto un sapore particolare per il veneziano Igor Zanetti, impostosi in volata sul percorso lungo – il suo primo successo alla Prosecco Cycling – ai danni del vicentino Paolo Minuzzo. Bronzo per l’udinese Andrea Chiminello. Tra le donne, la più veloce è stata la romagnola Maria Cristina Prati, che ha preceduto la tedesca Kerstin Brachtendorf e la bellunese Gloria Bee.     

Nel corto (71 km), dov’è stato dirottata per ragioni di sicurezza anche una parte dei partecipanti alla prova lunga, trionfo per il trevigiano Alessandro Bianchin, punta di diamante del team Prosecco Cycling, alla seconda vittoria consecutiva in Piazza Marconi. Il ciclista di Crocetta del Montello ha preceduto allo sprint il trentino Jonathan Demattè e un altro trevigiano, Alberto Bet, di Farra di Soligo, ancora terzo come nel 2012. Tra le donne, recita solitaria della vicentina di Thiene, Michela Giuseppina Bergozza, salita sul gradino più alto del podio dopo il bronzo dell’anno scorso. Alle sue spalle, la padovana Valentina Gallo e un’altra vicentina, Nuria Mazzoni.   

ProCycling_b_un_passaggio_davanti_al_castello_di_San_Salvatore.jpgLa Prosecco Cycling è stata anche una passerella per alcuni ospiti noti. Il britannico Tony Purnell, ex amministratore delegato dei team di Formula 1, Jaguar e Red Bull, ora consulente tecnico per la federazione ciclistica del suo Paese, è andato velocissimo, giungendo al traguardo sul percorso corto in poco più di 2 ore (2h08’04”, 28°). Poi sono giunti l’olimpionico di canottaggio, Rossano Galtarossa (2h31’56”, 204°), e l’entusiasta presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato (3h06’14”, 460°). “Una corsa stupenda anche con la pioggia, un’esperienza che consiglio a tutti”, ha detto sul traguardo Moretti Polegato, tornato alla Prosecco Cycling dove nel 2012 aveva fatto il suo debutto in bicicletta.    

I numeri – oltre 1.700 iscritti, provenienti da 18 nazioni, sia pur con un numero di defezioni superiore alla norma a causa del maltempo – confermano che la Prosecco Cycling, grazie anche alla vivace partnership con il Consorzio di Promozione Turistica Marca Treviso, gode di fama crescente all’estero. Il gran finale di stagione, per moltissimi appassionati, non solo italiani, è qui: tra vigneti e cantine, tra saliscendi mai troppo impegnativi e la sincera ospitalità della gente. Qui, dove se pedali troppo forte, puoi rischiare di vincere, ma pure di smarrire la vera essenza di una domenica da assaporare a piccoli sorsi, come si farebbe con un buon calice di Prosecco. 

Dall’estero sono giunti anche Mark Garnish e David Best, premiati con una pregiata opera in vetro di Murano, in rappresentanza del folto gruppo di partecipanti (una settantina di ciclisti) provenienti dalla Gran Bretagna.  Poi, per tutti, chiusura in bellezza al Palagusto, il grande salone delle eccellenze enogastronomiche a km 0, sviluppato nell’accogliente cornice di Villa dei Cedri. Mentre, per gli stranieri, ha esordito, con successo, la Prosecco Lounge, un’area riservata, in Piazza Marconi, in cui si sono mescolate lingue e pensieri, con le bollicine del frutto più pregiato delle colline trevigiane a rendere tutto più frizzante. E indimenticabile. Arrivederci al 2014, con nuove emozioni.  

CLASSIFICHE. Percorso lungo (114 km, 1.700 metri di dislivello). Uomini: 1. Igor Zanetti (Iperlando) 3h18’47” (media 34,41 km/h), 2. Paolo Minuzzo (Legend-Miche-Gobbi) 3h18’52”, 3. Andrea Chiminello (Punto Bike Team) 3h21’56”, 4. Devid Tronchin (I Falchi di Tuxon) 3h21’56”, 5. Marco Dazzi (Team Soullimit) 3h22’01”, 6. Simone Boscaini (Legend-Miche-Gobbi) 3h25’51”, 7. Nicola Cassol (Team Mictu Sanvido) 3h27’16”, 8. Marco Toniutti (Chiarcosso) 3h27’18”, 9. Alois Vigl (Team Rewel) 3h27’19”, 10. Giuliano Avi (Bren Team Trento) 3h28’04”. Donne: 1. Maria Cristina Prati (Cicli Maettoni FRW) 3h42’51” (media 30,69 km/h), 2. Kerstin Brachtendorf (Fiat Rotwild) 3h44’42”, 3. Gloria Bee (Gs Fonzaso) 3h47’51”, 4. Amanda Kay Tucker (Cipollini Giordana) 4h23’15”, 5. Maria Costanza Trapani (Gs Torrile) 4h35’44”, 6. Margherita Paronz Boschian (individuale) 4h44’00”.   

Percorso corto (71 km, 850 metri di dislivello). Uomini: 1. Alessandro Bianchin (Prosecco Cycling) 2h00’07” (media 35,46 km/h), 2. Jonathan Demattè (Bren Team Trento) 2h00’07”, 3. Alberto Bet (Spezzotto Test Team) 2h00’09”, 4. David Ulliana (Team Perfomance Rudy Project) 2h00’09”, 5. Enea Grego (Ca’ 30 Schio) 2h00’09”, 6. Marco Trevisan (Team X-Bionic Lapierre) 2h00’09”, 7. Davide Bedon (Team Fondriest) 2h00’10”, 8. Fabio Ciot (Team Professional Bike) 2h00’12”, 9. Cristian Stradiotto (Uc Romano d’Ezzelino) 2h00’19”, 10. Matteo Stocco (Uc Vallà) 2h02’46”. Donne: 1. Michela Giuseppina Bergozza (Hot Wheels Team) 2h08’38” (media 33,11 km/h), 2. Valentina Gallo (Team Armistizio Hard Service) 2h15’03”, 3. Nuria Maccioni (Uc Romano d’Ezzelino) 2h15’05”, 4. Nicol Oh (Le Filles Rt) 2h31’51”, 5. Manuela Povolo (individuale) 2h33’04”, 6. Nora Ganarin (Fiordifrutta La Superette) 2h34’34”, 7. Kai O’Brinner (Les Filles Rt) 2h41’37”, 8. Emanuela Bianchedi (Bd Fast) 2h41’43”, 9. Sabine Gasser (Rodes Val Badia) 2h42’36”, 10. Claudia Lai Hendriks (individuale) 2h42’56”.  

 

Nelle foto: la partenza (Photo Credit/FotoStudio3); una sosta sul Muro di Ca’ del Poggio con l’olimpionico della ginnastica Igor Cassina (secondo da sinistra; Photo Credit/FotoStudio3); un passaggio davanti al Castello di San Salvatore (Photo Credit/Francesco Galifi); un passaggio sullo sterrato del Colle della Tombola (Photo Credit/Francesco Galifi);  l’arrivo di Alessandro Bianchin (Photo Credit/FotoStudio3); la festa con l’ultimo concorrente (Photo Credit/FotoStudio3).   

 

 

 

Mauro Ferraro press officer Prosecco Cycling 

Cell. +39 338 2103931  –  Skype: ferraro.mau

 

area valdobbiadene

 
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Firmato il decreto attuativo del “Pacchetto qualità” Ufficio stampa AICIG

Il ministro De Girolamo Plaude agli ottimi risultati ottenuti sul fronte della Tutela Made in Italy agroalimentare e con la protezione Ex-Officio

E intanto nasce la piattoforma www.dop-igp.eu 

 

Per segnare le infrazioni in tutta Europa

Firmato ieri a Roma il decreto attuativo del Reg. UE 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, meglio noto come “Pacchetto Qualità”. Un ambìto traguardo per AICIG, da sempre in prima linea nella difesa del Made in Italy, ma soprattutto un passo importante per il settore agroalimentare, che anche il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo ha accolto come un risultato significativo a favore non solo delle eccellenze italiane, ma anche dei consumatori e degli imprenditori. 

Con la firma del decreto, la protezione ex-officio del “Pacchetto Qualità” diventa quindi una risposta concreta alla salvaguardia del patrimonio agroalimentare italiano, salutata positivamente da tutti gli operatori del settore che in questo modo potranno vedere tutelate le indicazioni geografiche italiane non solo nel nostro paese ma in tutta l’UE, mettendo a disposizione di tutte le autorità competenti degli Stati Membri uno strumento capace di rendere la protezione di prodotti DOP, IGP ed STG concreta ed immediata.

“Il sistema consortile – ha dichiarato il Presidente di Aicig Giuseppe Liberatore – che tanto ha insistito per questa norma, ha lavorato costantemente e senza riserva alcuna al fine di ottenere questo importantissimo strumento, indispensabile per ottenere riscontri immediati sui casi di contraffazione. Tutti noi auspichiamo che le recenti vicende che hanno interessato Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano contraffatti esposti da un’azienda statunitense alla Fiera Anuga in Germania, non si ripetano e comunque possano essere contrastati con provvedimenti d’ufficio.”

Al fine di rendere più efficaci i controlli, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in collaborazione con AICIG, Ismea, Federdoc e Fondazione Qualivita ha inoltre attivato www.dop-igp.eu, un portale specifico in cui raccogliere informazioni e fornire strumenti pratici agli operatori del settore per contrastare le contraffazioni delle denominazioni di origine. Attraverso questa piattaforma sarà infatti possibile segnalare infrazioni a tutti gli operatori d’Europa, grazie anche al coinvolgimento di organismi di controllo in grado di certificare i disciplinari di produzione.

“Sono soddisfatto del risultato raggiunto – ha sottolineato il Presidente dell’ISMEA, Arturo Semerari – e dell’importante contributo di ISMEA nella realizzazione di questo progetto, che rappresenta uno strumento fondamentale per supportare concretamente la difesa del patrimonio nazionale di prodotti Dop e Igp.”

“La piattaforma www.dop-igp.eu vuole essere il punto di riferimento per tutti gli operatori del settore – ha aggiunto Liberatore – per una gestione più omogenea e coordinata di un mercato che rappresenta la punta di diamante dell’intera economia agroalimentare comunitaria”.

Ufficio stampa AICIG

 

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Campari annuncia la data di uscita del Calendario 2014 e presenta l’iconica immagine di copertina

00 Campari Calendar 2014_Worldwide Celebration_INTRO_lr.jpgMilano – 15 ottobre 2013 –  Campari® svela oggi ufficialmente l’immagine di copertina del Calendario 2014, dal titolo “Worldwide Celebration”, e conferma che la data ufficiale di uscita della prossima edizione sarà l’11 novembre 2013. 

L’intrigante immagine di copertina del Calendario vede la protagonista femminile, Uma Thurman, in un meraviglioso abito da sera rosso goffrato impreziosito da un ricamo raffigurante una mappa del mondo, emblema della profonda essenza globale del Calendario 2014. Il Calendario Campari 2014 è stato realizzato dall’affermato fotografo di moda Koto Bolofo, celebre per le sue immagini molto creative e coinvolgenti.  

Il Calendario Campari, stampato in sole 9.999 copie, non sarà in vendita, ma verrà distribuito agli amici di Campari in tutto il mondo. anza vintage della Bugatti.

Per maggiori informazioni, visitare gli indirizzi:

www.campari.com

http://www.facebook.com/campari 

www.camparigroup.com

 

 

Gruppo Campari

Paola Baravalle – PR Manager Italia  

Tel. +39 02 6225.1

paola.baravalle@campari.com

 

Havas PR Milan

Marianna Lovagnini 

Tel  +39 02 85457040 – marianna.lovagnini@havaspr.it

Elisabetta Kluzer 

Tel  +39 02 85457048 –elisabetta.kluzer@havaspr.it

 

Il Calendario Campari

Il Calendario Campari rientra tra i calendari artistici più emblematici a livello globale. Distribuito in sole 9.999 copie in edizione limitata internazionale, rappresenta un piccolo bene di lusso da collezione che fa la gioia dei pochi che lo ricevono e costituisce un tributo al talento mondiale e ai fotografi che contribuiscono ogni anno alla sua realizzazione.

 

Campari

Campari è un classico contemporaneo e carismatico. La sua ricetta segreta, tutt’oggi immutata, è nata a Novara nel 1860 e costituisce la base di alcuni dei cocktail più noti al mondo. Campari è una bevanda alcolica ottenuta dall’infusione in alcol e acqua di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta. L’acceso colore rosso, l’aroma intenso e il gusto inebriante lo rendono da sempre un intrigante simbolo di piacere al centro di un’avvolgente esperienza degustativa. Sono questi i valori che hanno reso il marchio Campari famoso in tutto il mondo quale icona dello stile, della passione e dell’eccellenza italiani.

 

 

Gruppo Campari

Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton, Campari, Cinzano, SKYY Vodka e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 4 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 16 paesi. Il Gruppo impiega oltre 4000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM)  sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: www.camparigroup.com.

 

Uma Thurman: Biografia

Grazie alla convincente interpretazione di molti  personaggi diversi, Uma Thurman si è imposta come una delle giovani attrici più versatili. Nata a Boston e cresciuta ad Amherst, in Massachusetts, all’età di quindici anni è stata scoperta da due agenti di New York e a sedici si è trasferita alla Professional Children’s School di New York per perseguire la carriera di attrice.

 

Il ruolo della dea Venere nella commedia fantastica di Terry Gilliam LE AVVENTURE DEL BARONE DI MÜNCHAUSEN ha segnato il vero e proprio esordio della Thurman sul panorama del cinema mainstream, portandola all’attenzione del pubblico internazionale. Dimostrandosi attrice straordinaria e versatile, ha in seguito ricevuto gli elogi della critica per la sua interpretazione di una giovane illibata appena uscita di convento, Cécile de Volanges, sedotta da John Malkovich nel film ambientato nel XVIII secolo e diretto da Stephen Frears LE RELAZIONI PERICOLOSE. L’anno seguente ha recitato al fianco di Fred Ward e Maria de Medeiros in HENRY & JUNE di Philip Kaufman, nelle vesti della consorte esotica, bisessuale e nevrotica di Henry Miller e successivamente ha interpretato Daphne McBain nel trio di bambini viziati della commedia DALLA PARTE DEL CUORE, diretta da John Boorman. Nel 1991, al fianco di Richard Gere e Kim Basinger, la Thurman ha vestito i panni di Diana, subdola paziente in terapia nel thriller di Phil Joanou ANALISI FINALE, mentre un altro thriller, GLI OCCHI DEL DELITTO l’ha vista in seguito tornare sulla scena con Malkovich nel ruolo di Helena, la ragazza cieca di Andy Garcia. In LO SBIRRO, IL BOSS E LA BIONDA ha recitato la parte di una barista che si ritrova alla mercé di Robert De Niro per salvare la vita di Bill Murray. Ad oggi il suo film più eccentrico resta tuttavia COWGIRL – IL NUOVO SESSO di Gus Van Sant, in cui ha interpretato Sissy Hankshaw, autostoppista hippie bisessuale caratterizzata da due enormi pollici.

 Nel 1995 la Thurman è stata nominata all’Oscar grazie al ruolo di Mia Wallace, la moglie sexy e comica del gangster in PULP FICTION di Quentin Tarantino, osannato dalla critica. Più tardi nello stesso anno è comparsa nei film romantici UN MESE AL LAGO con Vanessa Redgrave e BEAUTIFUL GIRLS diretto da Ted Demme, di impronta storica e contemporanea. La Thurman ha in seguito recitato in UN UOMO IN PRESTITO , BATMAN & ROBIN, GATTACA – LA PORTA DELL’UNIVERSO al fianco di Ethan Hawke, I MISERABILI con Liam Neeson e THE AVENGERS – AGENTI SPECIALI.

 Gli altri lavori di Uma includono ACCORDI E DISACCORDI di Woody Allen, con Sean Penn e Samantha Morton; VATEL, con Gérard Depardieu e Tim Roth; THE GOLDEN BOWL, diretto da Ivory e prodotto da Merchant, con Nick Nolte, Angelica Huston e Jeremy Northam; il thriller PAYCHECK di John Woo e TAPE con Ethan Hawke e Robert Sean Leonard, grazie a cui è stata nominata agli Independent Spirit Awards come Migliore attrice non protagonista. Uma ha inoltre prodotto per la HBO il film GLI OCCHI DELLA VITA, in cui ha tra l’altro interpretato Debby Miller, ruolo che nel 2003 le ha fruttato un Golden Globe come Migliore attrice.

 I due capitoli di Kill Bill, KILL BILL: VOLUME 1 e KILL BILL: VOLUME 2 diretti da Quentin Tarantino, che le sono valsi entrambi una nomination al Golden Globe; BE COOL, con John Travolta, prodotto dalla MGM e seguito del celebre GET SHORTY; PRIME con Meryl Streep; THE PRODUCERS – UNA GAIA COMMEDIA NEONAZISTA con Nathan Lane e Matthew Broderick; LA MIA SUPER EX-RAGAZZA con Luke Wilson; MOTHERHOOD – IL BELLO DI ESSERE MAMMA con Anthony Edwards e Minnie Driver; OSSESSIONE D’AMORE, film della HBO basato sull’opera teatrale di David Hare; DAVANTI AGLI OCCHI con Evan Rachel Wood; PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO: IL LADRO DI FULMINI di Chris Columbus in cui interpreta la figura mitologica di Medusa; CEREMONY di Lee Pace in cui recita nei panni di Zoe, una donna al centro di un triangolo amoroso e BEL AMI – STORIA DI UN SEDUTTORE di Declan Donnellan al fianco di Robert Pattinson.

 Più di recente la Thurman si è guadagnata la prima nomination agli Emmy nella categoria Miglior attrice non protagonista in una serie drammatica per la parte interpretata in un ciclo di episodi di SMASH della NBC. La Thurman tornerà sugli schermi quest’anno in NYMPHOMANIAC di Lars von Trier ed è stata ingaggiata per recitare il ruolo controverso di Anita Bryant nel film di produzione indipendente ANITA, che verrà diretto da Rob Epstein e Jeff Friedman.

 Koto Bolofo: Biografia

Nato in Sudafrica, ma costretto a fuggire dopo il ritrovamento di alcuni scritti di Karl Marx tra il materiale scolastico di suo padre, insegnante di storia, Koto Bolofo si è trasferito in Gran Bretagna con la sua famiglia quando era ancora un bambino. Dopo aver vissuto per quasi 25 anni da rifugiato politico, è ritornato in Sudafrica insieme al padre, documentando l’esperienza nel cortometraggio The Land Is White, the Seed Is Black. La sua abilità nel catturare immagini piene di vita e dinamismo ha fruttato numerosi riconoscimenti agli scatti di moda di Bolofo – i suoi editoriali sono comparsi su Vogue, GQ e Interview, per citarne alcuni, mentre tra le sue collaborazioni pubblicitarie si ricordano quelle con Hermes, Louis Vuitton e Dior. Il fotografo residente a Parigi ha inoltre pubblicato numerosi libri fotografici, tra cui un coffee table book prodotto nel 2008 con Steidl e contenente una serie di ritratti unici di Venus Williams (Bolofo ha ottenuto libero accesso alla vita dell’atleta di fama internazionale), e Vroom! Vroom!, pubblicato nel marzo 2010, un omaggio all’eleganza vintage della Bugatti.

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Viva Verdi,viva il fastaff, viva Carpene Malvolti – Ufficio stampa Carpene Malvolti

Rosanna Carpené e Renato Bruson alla Prima del Falstaff.JPGLe bollicine di Conegliano protagonista, alla prima del Fastaff con  Renato Bruson a Busseto

Grande successo di pubblico per la prima del Falstaff, andato in scena a Busseto sabato 12 ottobre con il Teatro Verdi gremito in ogni ordine di palco. E grande successo per Carpenè Malvolti, sponsor ufficiale del Falstaff nell’ambito del Festival Verdi, che con le sue bollicine ha firmato il brindisi inaugurale dell’opera verdiana, magistralmente interpretata dal baritono Renato Bruson che ne ha curato anche la regia insieme a Marina Bianchi.”Viva Verdi, Viva il Falstaff, Viva Carpenè Malvolti” è stato il saluto che, alzando i calici, il grande interprete ha tributato a Rosanna Carpenè – quinta generazione dell’azienda storica, leader nella DOCG del Prosecco – nel corso della cena di gala che si è tenuta al termine della rappresentazione, andata in scena con l’allestimento storico realizzato dal Teatro alla Scala nel 1913, in quel teatro costruito dall’architetto Pier Luigi Mantechini su commissione del Podestà Corbellini e inaugurato nel 1868, lo stesso anno di fondazione della Carpenè Malvolti

“Il privilegio di gestire l’attività di Impresa sull’esempio di chi ci ha preceduti impone una “Responsabilità Storica”- ha affermato Rosanna Carpenè – nel preservare le scelte del passato e introdurne di nuove su un ampio orizzonte temporale: dal 1868 all’avvenire. Il continuum storico – continua Rosanna Carpenè – che esige di aggiungere un tassello di innovazione alla storia dell’Azienda, poggiata sulla centralità dei nostri valori storici e fondanti, ci ha esortato ad intervenire sulle determinazioni strategiche degli anni in corso, attualizzando in primis le prospettive comunicative con un  respiro ancor più storico-culturale. Ecco che il Festival Verdi, in occasione del Bicentenario organizzato dal Teatro Regio di Parma, concede a noi l’occasione prima per esordire in questo nuovo percorso, onorati di poter accompagnare un evento di tale significato e rilevanza internazionale”.

 Con la sponsorizzazione del Festival Verdi, in coerenza con l’innovativa strategia di comunicazione e di immagine introdotta di recente, Carpenè Malvolti vuole proiettarsi al futuro, intensificando il proprio contributo alla Cultura e all’Arte e accompagnando eventi culturali di grande respiro, tra cui proprio il sopracitato Festival Verdi, contestualmente celebrato in prestigiosi siti teatrali e musicali su scala internazionale. Un percorso comunicativo che ben si sposa, peraltro, con l’impegno che la Famiglia Carpenè si è storicamente assunta, da sempre attenta alla valorizzazione delle proprie profonde radici storiche e sensibilmente coinvolta nel tramandare siffatti valori alle nuove generazioni.

Conegliano, 16 ottobre 2013   

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

 

Tel 335 6130800 Email marzia.morganti@gmail.com

 

www.carpene-malvolti.com – www.martecomunicazione.com

 

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Barilla Center for Food & Nutrition

Il Barilla Center for Food & Nutrition è un centro di pensiero e proposte dall’approccio multidisciplinare che affronta il mondo della nutrizione e dell’alimentazione mettendolo in relazione con le tematiche ad esso correlate: economia, medicina, nutrizione, sociologia, ambiente.  Organismo garante dei lavori del Barilla Center for Food & Nutrition è l’Advisory Board, composto da: Barbara Buchner, Direttrice del Climate Policy Initiative  Europe, Ellen Gustafson, esperta alimentazione sostenibile, Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo Ricordi, scienziato Università di Miami. Nel 2013 sono entrati a far parte dell’advisory board anche Riccardo Valentini, premio Nobel per la Pace nel 2007 e Direttore della Divisione Impatti sul Clima presso il Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici, e Danielle Nierenberg, esperta di agricoltura sostenibile e cofondatrice del FoodTank: the Food Think Tank. Mario Monti è stato membro dell’Advisory Board fino al novembre 2011. 

Per ulteriori informazioni:

 

Barilla – Luca Di Leo/Caterina Grossi

 

Tel. 0039 0521 2621 – info@barillacfn.com

 
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Grapperie aperte migliaia di visitatori nonostante la pioggia – Ufficio Stampa Grapperie Aperte 2013

In distilleria anche visitatori stranieri

L’appuntamento con Grapperie Aperte si conferma un successo. Nonostante il maltempo abbia imperversato per l’intero fine settimana sulla nostra penisola, in migliaia hanno risposto alla chiamata dell’Istituto Nazionale Grappa e dei suoi soci per trascorrere una giornata all’insegna del distillato di bandiera, occasione imperdibile per curiosi ed appassionati di entrare in contatto diretto con l’affascinante mondo della grappa, attraverso degustazioni e visite guidate agli impianti. La decima edizione si è conclusa con buoni risultati in termini di presenze, ma anche con la conferma che l’interesse verso questo prodotto continua ad unire simbolicamente ogni volta l’Italia “spiritosa” da nord a sud. Si è riscontrata anche la presenza di turisti stranieri, che hanno scelto di visitare le grapperie per conoscere più da vicino l’acquavite di bandiera italiana ed il mondo che la circonda.

 

 “Una visita in un certo senso “simbolica”, quella degli stranieri – commenta il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo –  che confermano quanto il nostro distillato sia apprezzato anche oltre confine. Lo testimoniano anche i numeri della grappa: dal 2011 è cresciuta la produzione del 18% circa e a fronte di una leggera flessione sul mercato interno è cresciuta la quota di export di un buon 15% con prevalente sviluppo delle vendite sui mercati europei in cui viene esitata gran parte della quota export –circa il 30%- , ma anche con interessanti nicchie in mercati in via di sviluppo come l’Est Europa: crescono le vendite in Estonia (+10%), Lettonia (+24%), Slovacchia (+13%) mentre è vero boom in Albania con +64%. Anche in Russia, dove il distillato di bandiera è andato diffondendosi sempre più negli ultimi anni, si registra un ulteriore incremento del 27% e questa “porta” verso l’Asia apre il corridoio anche verso i paesi orientali: la Thailandia a sorpresa fa registrare un +60% il quale, unito al +40% delle Filippine, al +76% di Taiwan e al 20% del Giappone fa del mercato asiatico uno dei più dinamici dal punto di vista della creazione e diffusione di una cultura della grappa. In termini assoluti – conclude Bonollo – si tratta di quantità contenute, ma le percentuali esprimono tutta la forza e l’entusiasmo che i nostri associati stanno mettendo nella diffusione internazionale della nostra acquavite di bandiera”. 

Ufficio Stampa Grapperie Aperte 2013

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini

Tel. 335 6130800 Email: marzia.morganti@gmail.com

www.istitutograppa.org – www.grapperieaperte.it

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Un artista a forte belvedere – Cristina

betta 1.jpgA Firenze

una sera il  Forte Belvedere

Una serata fiorentina, al Forte Belvedere, il vino e una fragranza che sottolinea un artista unica, Elisabetta Rogai

 

Una sera di inizio autunno, al Forte Belvedere….

DSC_9726aaa.jpgda qui si possono anche toccare le stelle, ma la stella più bella, questa sera incantata, è Elisabetta Rogai, artista fiorentina, che con la sua mano veloce crea e racconta, ispirata dalla sua EnoArte©, la tecnica del dipinto fatto con il vino, dipinto che si evolve e muta al pari del vino, per una performance live davanti ad uno dei più suggestivi panorami del mondo, e fa rivivere la terra toscana, con la storia infinita dell’uomo legato alla sua terra. Tecnica unica, la sua, tentata da tanti artisti ma mai con risultati concreti, usando un  materiale semplice, il vino, adattato da tecniche sofisticate, nate dalla collaborazione con l’Università di Firenze; ed Elisabetta dipinge, qui a Firenze, ma soprattutto in tutto il mondo, in un suo girovagare, portando arte e Firenze, arte e vino Toscano, arte e cultura in giro per il mondo: è infatti l’artista che è stata scelta dalla forte-belvedere-firenze-586x439.jpg“Friend of Art Foundation” e dal gruppo editoriale “Wilhelm” per rappresentare in Venezuela il nostro Paese in una serie di mostre ed eventi.

E in questa notte piena di stelle Elisabetta è presente in una performance live esclusiva allestendo un insolito “studio d’artista” in queste mura della terrazza del Forte Belvedere, fondato nel 1590, realizzato sui disegni di Bernardo Buontalenti,  tornato agibile dopo lavori durati 5 anni, che, tenendo fede al suo nome regala un panorama mozzafiato su tutti i monumenti del centro storico; performance live, unica e insospettata per i materiali: un mix unico  per la pittura con un vino…che sa di profumo, di pampini e glicine in fiore, di formaggi.jpgfilari di vite e di terra toscana…..la EnoArte© di Elisabetta Rogai e Teatro Fragranze Uniche, l’azienda fiorentina totalmente al femminile, che ha presentato con grande successo la Linea Divini all’ultima edizione 2012 del White Show Milano.

Terzo attore di questa insospettabile performance un maestoso Brunello di Montalcino della Tenuta di Argiano,  che è il tema ispirante dell’artista: la cantina, una delle più antiche di Montalcino, ha aderito con entusiasmo a mettere a disposizione di Elisabetta Rogai i suoi vini di altissimo livello, nati da terra toscana, ed è ricordata anche da Giosuè Carducci, in una lettera del 1886, dove il premio Nobel scrisse: “mi tersi con il vin d’Argiano, il quale è buono tanto”

DSC_9660aa.jpgOrganizzata in collaborazione con Once Events e Vino&Salute, la serata al Forte sarà anche l’occasione per una serie di connubi… di gusto: in degustazione per gli ospiti, oltre al Brunello di Montalcino della Tenuta di Argiano, i pecorini di Paolo Piacenti (la cui etichetta è ricavata da alcune opere di Elisabetta Rogai), le mozzarelle e i latticini Obikà, il menù autunnale del “Cavolo Nero Bistrot” creato dall’executive chef Achille Pirillo e i dolci della chef Beatrice Segoni (Borgo San Jacopo). Per tutti i presenti, poi, un cadeau al profumo… di vino, realizzato da Teatro Fragranze Uniche 

 

Brunch autunnale

Creato da Achille Pirillo

executive chef de

IL CAVOLO NERO BISTROT

Per la performance live di Elisabetta Rogai

 

•crostini con caprino e peperone rosso arrosto

 

•crostini di manzo con maionese al rafano

 

•crostini con fegatini di pollo al Vin Santo

 

•zuppa di zucca e suo fiore

 

•pappa al pomodoro dello chef

 

•ribollita rivisitata del Cavolo Nero Bistrot

 

•polenta con funghi spinaci e pomodori

 

•Mousse di ricotta e mascarpone aromatizzata al pistacchio di Bronte

 

•Succo d’ananas e di arance rosse di Sicilia

 

Ristorante Cavolo Nero Bistrot

Via Guelfa, 138 R

50123 Firenze – telefono 055/496433 – 329 0137397

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Un mare di…vino nelle Terre salentine del Negroamaro – Harry di Prisco

Settembre andiamo è tempo di vendemmiare

Quest’anno l’Italia torna a riconquistare il primato di primo produttore mondiale di vino, superando la Francia. Secondo le previsioni di Assoenologi la produzione dovrebbe attestarsi tra i 44 e i 45 milioni di ettolitri e, grazie alle favorevoli condizioni metereologiche, dovremmo poter contare anche su un’ottima qualità.

E la Puglia è tra le regioni dove si ha il maggior trand di crescita.

E allora tutti nel Salento per vendemmiare e scoprire la storia dei grandi vini, ma anche per raccontare l’eccellenza della terra salentina con i colori, i profumi e i sapori di una delle tradizioni agricole più importanti e ricche del territorio nazionale. Una vacanza-relax dove si può ben combinare una sosta sulle spiagge, lambite da un mare stupendo per prendere l’ultima tintarella della stagione, con il turismo tutto-da-vivere.

«E’ in bassa stagione – dice la dottoressa Tonia Riccio, dirigente dell’Ufficio turismo della Regione Puglia – che il Salento e la Puglia, mostrano il loro volto più  autentico»: questo il leit motiv del progetto di comunicazione, realizzato su fondi europei e ideato dalla Regione Puglia, assessorato al turismo, fortemente voluto dall’assessore Silvia Godelli, in collaborazione con Pugliapromozione, presieduta da Giancarlo Piccirillo, con i Comuni di Guagnano (capofila), San Donaci e Porto Cesareo e la rivista di turismo e cultura del Salento “Spiagge”, diretta da Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it). Tra le peculiarità c’è il fare la vendemmia negli sterminati campi di Negroamaro e vedere dove nasce il vino esportato ormai in tutto il mondo. Due grandi città del vino, Guagnano, in provincia di Lecce e San Donaci, in provincia di Brindisi, hanno voluto presentare il proprio territorio nel periodo destinato alla vendemmia, combinando i profumi del mosto che fermenta in cantina con l’indimenticabile sapore di mare. Infatti completa il pacchetto turistico il prodotto mare, per il quale il Salento è tra le mete più ambite in Italia. «Promuovere il mare al di fuori del classico agosto – dice l’assessore al turismo e al marketing territoriale di Porto Cesareo, Pietro Falli – è tra le priorità dell’amministrazione comunale. Per questo abbiamo deciso di essere partner dell’iniziativa “Salento, emozioni d’autunno in un mare di…vino nelle Terre del Negroamaro” per far scoprire in Italia e nel mondo, quanto siano belle le coste salentine in bassa stagione». E a proposito di cantine l’accoglienza qui nel Salento è sempre delle migliori, offrendo la possibilità di provare l’ottimo vino accompagnato dai prodotti tipici locali. Siamo nella zona del Salice Salentino, la doc più antica ed esportata di Puglia. Ad accoglierci è Guagnano, situato nel Salento settentrionale. Nella periferia del paese è stato possibile visitare, guidati dal sindaco Fernando Leone e dal Vice Sindaco Danilo Verdoscia, la casa/museo “Vincent City”, che l’artista locale Vincent Brunetti ha realizzato mediante materiale di recupero. La casa (e l’eclettico proprietario), che compaiono nel film documentario etnico Italian Sud Est, è meta di pellegrinaggio nei percorsi cicloturistici e, quotidianamente, di visitatori. «L’attività economica più importante del comune – ci dice il Sindaco Leone – è quella legata alla coltivazione della vite. Guagnano è collocato al centro della produzione doc del Salice Salentino e si attesta come il comune con maggiore estensione di vitigno negroamaro. Rilevante è la produzione di uve da tavola ma anche quelle destinate alla vinificazione. Per valorizzare ed esportare i prodotti vitivinicoli sono sorte diverse cantine e consorzi».  Con poco più di cinquemila abitanti si contano ben sei grandi cantine. Il nostro tour inizia dalla dinamica Cantele (www.cantele.it), che nasce dall’amore della settentrionale Teresa Manara, per le terre salentine. Suo marito, Giovanni Battista Cantele, infatti commercializzava il vino del Salento, ma non pensava certo di scendere nel profondo Sud. Teresa Manara, cui sono dedicate le migliori etichette della cantina, invece, volle vivere nel Salento, dove oggi operano i suoi quattro nipoti Paolo, Gianni, Umberto e Luisa, che conducono con successo la cantina, che ha da poco inaugurato “I Sensi”, un laboratorio sinestetico, dove è possibile degustare vino, ascoltare musica ammirando dal terrazzo le grandi distese dei vigneti.

 

Ha iniziato a imbottigliare da pochi anni, ma ha già conquistato i mercati internazionali con le sue etichette top Varale, un igp Salento rosso di negroamaro e Vinea Electa chardonnay, la cantina Lucio Leuci (www.vinileuci.it), giunta con Lucio e Francesco alla terza generazione di una famiglia di antiche tradizioni, che si va affermando nel campo dell’enologia mondiale.

Un discorso di eccellenza lo riscontriamo nella cantina Taurino (www.taurinovini.it), ben nota negli Stati Uniti come altrove con l’etichetta principe “Il Patriglione”, riconosciuta tra i primi cento vini al mondo. A condurre l’azienda sono gli eredi di Cosimo Taurino, che sul finire degli anni ’70 ebbe il coraggio di rinunciare a un futuro sicuro in farmacia per imbottigliare il vino. La qualità delle uve e la sapienza enologica portarono presto i vini Taurino a un grande successo internazionale, facendo in modo che il negroamaro divenisse ambasciatore del Salento nel mondo.

 E’ cultura e arte del vino la nuovissima struttura che ospita la cantina Emèra di Guagnano del gruppo Magistravini (www.magistravini.it), che raccoglie tre aziende vitivinicole sotto la consulenza enologica di Vincenzo Mercurio, due delle quali sono in Puglia: Emèra è nel Salento, Casino Nitti nel tarantino a Carpignano, mentre in Irpinia  si è deciso di investire nelle terre del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino,  mettendo a punto l’azienda San Paolo. Il titolare, Claudio Quarta, affascinato dal mondo della viticoltura, ha recuperato nel centro di Guagnano, sulla provinciale per San Pancrazio, una vecchia cantina con palmento, che è stata impreziosita dagli affreschi del famoso artista Ercole Pignatelli. Il maestro ha realizzato qui la terza opera dedicata alla “Germinazione” (le altre due sono: una imponente alle porte di Lecce, che con i suoi dieci metri d’altezza vuole dare il benvenuto all’ospite ed un’altra all’ingresso del Palazzo della Regione Lombardia). Nella suggestiva cantina c’è anche una ricca collezione di vasi della Magna Grecia, alcuni dei quali in stile Egnatia. «Curata nei minimi dettagli – dice la ventiquattrenne general manager Alessandra Quarta – la nostra cantina punta ad accogliere e avvolgere il visitatore nell’affascinante mondo del vino e nella storia del territorio. Per questo si presta molto bene a visite guidate e degustazioni».  L’etichetta più importante Anima di Negroamaro è un Lizzano doc di negroamaro vinificato in purezza, affinato solo in acciaio.

Importante a Guagnano è la realtà della cantina sociale Enotria che come tutte le cantine sociali  (attualmente conta 400 soci) ha venduto il vino sfuso per anni, approdando solo in tempi molto recenti all’imbottigliamento. «Siamo forti – dice il presidente, l’agricoltore Angelo Scarciglia – della qualità dei nostri vigneti e quindi della nostra uva, unica in tutto il territorio pugliese ed italiano». Insieme al vicepresidente, Antonio Imperiale,  Scarciglia ci ha illustrato le varie fasi della lavorazione dell’uva. Le cantine di Guagnano sono una più interessante dell’altra e a scoprirle una per una ci ubriachiamo della saggezza dei salentini dediti alle imprese vitivinicole tutte di eccellenza.

E’ una sfida nata da giovani imprenditori la cantina Feudi di Guagnano, fondata per impedire che i vigneti di negroamaro finissero nell’abbandono. Nero di Velluto, un negroamaro igp, vinificato in purezza, è l’etichetta espressione di questo progetto imprenditoriale, premiato dai mercati internazionali. La Cantina, nell’occasione dell’incontro con la stampa, ha inaugurato un monumento in acciaio dedicato alla Forza del Negroamaro, che simboleggia l’energia della Natura stessa, come ha chiarito l’amministratore delegato, Gianvito Rizzo.

Il tour delle cantine non poteva avere tappa migliore se non al Castello Monaci (www.castellomonaci.com), una dimora di charme, di proprietà della famiglia Memmo Seracca Guerrieri, che la apre al pubblico “per il piacere di condividere le cose belle con gli altri”. Castello Monaci, una dimora storica, forse un convento, di cui si ha notizie certe solo a partire dal 1600, venne acquistato nell’800 dal nonno dell’attuale proprietaria, la signora Lina Memmo e adibito a casa di villeggiatura per l’estate. Aperto attualmente per ospitare matrimoni e convegni, punta a diventare un resort grazie alla realizzazione di dieci ampie camere di charme che saranno pronte per la prossima stagione estiva. Circondato da 200 ettari di vigneti Castello Monaci è anche una cantina del Gruppo italiano vini di cui la famiglia è socia. Vitantonio Seracca Guerrieri segue con particolare cura e passione la cantina, puntando alla valorizzazione dei vitigni autoctoni salentini. A Castello Monaci è possibile peraltro prendere parte alla vendemmia di notte, un’esperienza unica, facendo degustazioni guidate in cantina e visitando il Museo del Negroamaro. Per completare il tour delle cantine imperdibili le tappe golose nei ristoranti di Guagnano: Aia Noa  e la Favorita.  

 

Per il sindaco di San Donaci, Domenico Fina ed il Vice Sindaco Mariangela Presta l’economia della zona è in espansione grazie all’allevamento degli ovini, gli stabilimenti vinicoli, i frantoi e gli stabilimenti per la lavorazione dei fichi secchi.

 

« Con le sue grandi cantine e la storia degli imprenditori che hanno saputo affrontare e vincere le sfide dei mercati internazionali – afferma Mariangela Presta – la nostra città si presenta come una realtà ricca ancora tutta da scoprire. Crediamo nella forza della comunicazione per esportare al di fuori dei confini regionali non solo il nostro vino, ma anche la bellezza e la forza del nostro territorio».  A San Donaci tra le più antiche aziende dell’agro salentino c’è la Cantina San Donaci (www.cantinasandonaci.eu), dove è nata l’idea imprenditoriale di un gruppo di 12 agricoltori che per sviluppare l’economia del loro prodotto e della loro terra ha fondato ottanta anni fa quella che è l’attuale cantina composta da quattrocento soci. «I nostri vini arrivano in tutta Europa e anche negli Stati Uniti, dice il presidente, Marco Pagano. Per anni abbiamo venduto cisterne di negroamaro a compratori di tutta Italia e d’Europa. Adesso lo stiamo imbottigliando noi, conquistando sempre più ampi mercati».  Per la sua continuità e per il suo forte radicamento al territorio è stato possibile dare un forte contributo alla storia agricola del Salice Salentino, diventandone un autorevole punto di riferimento dell’enologia italiana.

Sempre più affermata nei mercati internazionali è l’azienda “Paololeo” (www.paololeo.it), una cantina nata nell’84 grazie al coraggio di Paolo, che decise di investire i 30 milioni di lire, ricevuti in regalo per il proprio matrimonio con Roberta d’Arpa, per edificare la nuova cantina e rafforzare in questo modo una tradizione di vignaioli. Oggi la Paololeo è arrivata alla quinta generazione e non a caso le etichette più significative nascono dai vitigni più importanti del Salento. L’igp Fiore di vigna è un primitivo vinificato in purezza, l’igp Orfeo è un negroamaro, che viene commercializzato solo dopo un anno e mezzo dalla vendemmia.

 

 Storica e di antiche tradizioni è poi la cantina Candido (www.candidowines.it), nata nel 1929 per l’intuizione di Francesco e conosciuta per il suo Cappello di prete, un negroamaro vinificato in purezza, igp e il Duca d’Aragona, un blend  di negroamaro e montepulciano. Oggi l’azienda è condotta da Alessandro e Giacomo. Qui è possibile organizzarsi con wine tasting direttamente in cantina e scoprire la vasta gamma di etichette (ben 16 sono in produzione), dal sapore antico. Ed è da questi stabilimenti che parte il vino che per il 65% è esportato all’estero (Nord Europa, Canada, Giappone). Ci sono poi piccole grandi realtà che, grazie alla bontà del vino e alle sapienti tecniche di vinificazione hanno conquistato i mercati internazionali come le cantine Baldassarre (www.cantinebaldassarre.it), presenti in tutto il mondo con il loro prodotto e Lolli (vincenzo.lolli2@tin.it), una piccola azienda a conduzione familiare, nei cui vigneti si coltivano produzioni autoctone di Negroamaro, Malvasia e Primitivo. L’azienda, che esporta anche all’estero, ha voluto dedicare, grazie al figlio Enzo, un suo vino a “Nico” all’insaputa dell’anziano genitore, l’ottantacinquenne Nicola Lolli. Tra le tappe golose che consigliamo quella al ristorante Antico Melograno (www.anticomelograno.com), dove c’è un posto a tavola anche per le persone celiache. E per terminare questa panoramica nelle Terre del Negroamaro ci rifacciamo a Molière: “Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico” e se nella bottiglia c’è un buon Negroamaro da bere con un vero amico è la maggior fortuna che ci possa capitare.

 

 

 

Harry di Prisco

 
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Nasce Foovel.La community che ti premia il primo social network degli appassionati di food&travel

Immagine 1.pngNasce Foovel.La community che ti premia il primo social network degli appassionati di food&travel che è al tempo stesso un blog di informazione e una piattaforma di social commerce

Un’idea dell’imprenditore e sommelier Francesco Sarri 

Nasce Foovel.La community che ti premia  il primo social network degli appassionati di food&travel che è al tempo stesso un blog di informazione e una piattaforma di social commerce

A Siena nasce un progetto innovativo nel campo del turismo finanziato dalla Regione Toscana attraverso POR CReO 1.3.E 2007-2013

Nasce “FOOVEL.La community che ti premia”, il primo social network dedicato agli appassionati di food&travel. Nato da un’idea di Francesco Sarri, imprenditore e sommelier senese, FOOVEL è al tempo stesso un blog di informazione, un luogo di condivisione, una piattaforma di social commerce che premia l’attività dei suoi foovel’ers, ma anche un progetto innovativo nel campo del turismo, finanziato dalla Regione Toscana attraverso POR CReO 1.3.E 2007-2013 (Innovazione settore terziario e servizi-turismo e commercio) uno dei più importanti programmi operativi regionali mediante il quale la Regione Toscana e l’Europa sostengono i progetti di investimento migliori.  

 

Dinamico e intuitivo, FOOVEL ha una navigazione user-friendly che ricorda quella di Pinterest e si adatta ad ogni esigenza. Food e Travel sono le macro aree di interesse intorno alle quali ruotano i contenuti del portale, la cui immagine-simbolo è la mongolfiera. Più di ogni altra suggestione la mongolfiera, infatti, è in grado di evocare lo spirito curioso di FOOVEL e la sua idea di avventura. La community degli iscritti è il vero motore di una piattaforma pensata prima di tutto come luogo di scambio e di condivisione. Con FOOVEL è possibile informarsi ma soprattutto raccontarsi con la stessa libertà e leggerezza con cui si scrivono le pagine di un diario di viaggio. Segnalare luoghi da vivere, esperienze inedite da fare, cibi tipici da gustare, è il modo giusto per essere protagonisti ed accumulare straordinari vantaggi. FOOVEL, infatti, è l’unico portale di enogastronomia e viaggi che premia l’attività dei propri foovel’ers con una speciale moneta – la FOOVEL COIN – che dà diritto a promozioni sui prodotti e le offerte di viaggio del FOOVEL SHOP, la vetrina di social commerce dedicata agli acquisti, una doppia opportunità per chi vuole promuovere i propri prodotti e per chi vuole acquistare a condizioni vantaggiose. 

Un design responsivo è il risultato dell’uso di CSS3, HTML5 e Ajax che permette agli utenti una visualizzazione ottimale del sito anche con l’utilizzo di diverse periferiche e browser: i contenuti si dispongono in maniera ottimizzata alla risoluzione dello schermo automaticamente e si adattano anche a dispositivi come Tablet, Pc con schermo normale o wide. Le varie funzionalità del sito sono compatibili anche con tutti i dispositivi mobili. Tutti i contenuti del portale sono a portata di click, attraverso una serie di filtri e tags, geolocalizzati attraverso la MAPPA che mostra nel dettaglio la provenienza di tutte le news, le note e le answer inserite. La ricerca sulla cartina è semplice e immediata, basta un click per ottenere subito un’anteprima del contenuto oggetto di interesse. Inoltre con la funzione INTORNO A TE, è possibile scoprire chi sono i foovel’ers più vicini nel raggio di alcuni km e quali sono i luoghi, le notizie o i cibi consigliati per singola area geografica.

 IL MONDO DEL FOOD E DEL TRAVEL ATTRAVERSO I VOSTRI OCCHI

 In FOOVEL la narrazione ha un ruolo centrale, è il filo conduttore di tutte le attività che si possono fare all’interno del portale. Il racconto è sempre il fulcro intorno al quale ruotano il blog di informazione, il social network e la piattaforma di e-commerce. Del racconto i principali artefici sono proprio i foovel’ers. Le FOOVEL NOTE, infatti, sono redatte direttamente da loro. I post raccontano attraverso testi e immagini, avventure mozzafiato, viaggi non convenzionali, angoli del Paese sconosciuti, ma anche l’assaggio di un vino nuovo, le ricette della nonna, le ultime esperienze enogastronomiche che hanno esaltato il palato. La dimensione social consente di visualizzare, leggere e commentare ogni contenuto postato ed esprimere gradimento attraverso il meccanismo dei “like”. La sezione FOOVEL NEWS segue invece le regole narrative del blog d’informazione. E’ a cura della redazione e si arricchirà sempre di più con nuove rubriche. La prima a partire sarà “SCATTI DI FOOVEL” uno spazio di raccolta dei migliori scatti firmati dai foovel’ers in grado di descrivere al meglio un’esperienza di viaggio o di food. Periodicamente saranno lanciati contest tematici e a vincere sarà sempre la foto più cliccata. La seconda rubrica che troverà spazio in questa sezione è “FOOVEL PEOPLE”, uno spazio di interviste a personaggi più o meno noti che ci regaleranno appunti di viaggi e consigli enogastronomici partendo dai propri ricordi. FOOVEL è la piattaforma ideale per lo scambio di informazioni, anche perché attraverso le FOOVEL ANSWER – che ricordano il meccanismo delle più conosciute Yahoo Answer – mette in rete i membri della community e li fa dialogare tra loro. Ogni foovel’er può pubblicare domande alle quali gli altri membri della community possono rispondere rispettando però i tempi di scadenza di ogni domanda. 

 

 

LA COMMUNITY CHE TI PREMIA

 

L’attività dei foovel’ers è premiata fin da subito, dall’istante cioè in cui ci si iscrive alla community. Gli utenti accumulano i primi 40 FOOVEL COINS – moneta spendibile all’interno dell’area shop del portale – già con la semplice attività della compilazione del proprio profilo con tutte le informazioni necessarie. Da questo momento in poi il numero di COINS cresce con la quantità e la qualità delle attività svolte accedendo al portale quotidianamente. Come? Invitando gli amici ad entrare nella community (qualora l’iscrizione andasse in porto), pubblicando note o domande, commentando le attività degli altri foovel’ers. E soprattutto, nel caso in cui la propria nota o risposta risultasse la più cliccata. Ma non è finita, perché FOOVEL non premia solo con ottime opportunità di acquisto riservate ai propri membri, ma con la possibilità per i foovel’ers più popolari di diventare “ambasciatori del loro territorio” ed avere accesso all’area news riservata alla redazione. Grazie a FOOVEL PLUS, infine, con un investimento di pochi euro al mese raddoppi la tua attività e moltiplichi i COINS che hai a disposizione e puoi premiarti con sconti sugli acquisti ancora maggiori. Alla sicurezza di FOOVEL è stata dedicata particolare attenzione per evitare l’accumulo di punti in maniera illecita o oltre i limiti prefissati.

 Follow us on www.foovel.it 

 UFFICIO STAMPA FOOVEL

 NatAscia Maesi

 Giornalismo & Comunicazione

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Soffieria Alexander – Suggerito da Cristina

La Soffieria Alexander, inaugurata nel 2011, si trova a Pianzano di Godega (Tv) negli spazi della sede originaria della Distilleria Bottega. Qui vengono prodotti i soffiati tutti i soffiati a marchio Alexander. Un accorto restauro ha reso possibile la trasformazione, creando nella Marca Trevigiana uno spazio magico che richiama il fascino di Murano. In questo contesto quattro esperti mastri vetrai trasformano il vetro, modellano la forma delle bottiglie, soffiandovi dentro l’aria dei propri polmoni, e cesellano con l’ausilio di fiamma ossidrica e pinze le piccole sculture che caratterizzano ogni pezzo Alexander. In ogni sua fase il lavoro ha carattere esclusivamente manuale e consente pertanto una produzione giornaliera compresa tra 80 e 150 pezzi, a seconda delle diverse difficoltà tecniche che caratterizzano la realizzazione delle diverse bottiglie.

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Campari “cattura” le passioni degli italiani su Twitter

Una ricerca condotta da “Voices from the Blogs” sul tratto distintivo del marchio

Milano, 18 settembre 2013 – La passione, da sempre carattere distintivo del marchio Campari, e protagonista del Red Passion Prize, andato in scena nel corso della Vogue Fashion’s Night Out, è stata l’ispirazione per una ricerca geolocalizzata, commissionata a “Voices from the Blog”. L’obiettivo è quello di identificare le “iPassion” degli Italiani, che hanno caratterizzato l’estate 2013 attraverso il social network Twitter.

 

Amori, sport, cibo, aperitivi, musica, vacanze, film, natura, amicizia e famiglia: sono queste le passioni degli italiani che hanno caratterizzato i 790.150 tweet analizzati. Il cinguettio è stato preso in considerazione dal 21 giugno al 31 agosto, attraverso un’analisi dedicata a 10 centri urbani della penisola: Firenze (83.635 tweet), Milano (121.340), Roma (88.720), Napoli (101.702), Bari (73.722), Palermo (67.023), Venezia (99.135), Cagliari (70.234), Torino (102.868) e Bologna (94.845). 

Per ogni città, “Voices from the Blogs”, ha identificato un indicatore iPassion, calcolato estrapolando un numero di tweet, classificabili come “passionali” in base al loro contenuto, sul totale del numero di tweet postati da una certa città. 

Firenze si attesta come la città più passionale d’Italia (iPassion 16,5), con 1 tweet ogni 6 dedicato alle passioni. Milano, capitale della moda e dell’happy hour, raggiunge, invece, il secondo posto (iPassion 10,9), seguita a breve distanza da Roma (iPassion 9,5). A scalare Napoli (iPassion 7,5), Bari (iPassion 6,8), Palermo (iPassion 6,3).  

Ogni città d’Italia ha confermato il proprio speciale carattere. A Bari, ad esempio il flirt estivo è stato la passione prevalente. Più tradizionali i bolognesi, divisi tra buona cucina, riposo e l’immancabile passione per i motori. Per Cagliari e Firenze, invece, vince su tutto il mare, un classico dell’estate Italiana, seguito dalla vita mondana. Aperitivi, videogiochi e molto calcio, caratterizzano, invece, le passioni dei milanesi. Napoli si distingue per l’amore rivolto a musica leggera, cinema e pizza, per trascorrere appassionatamente le giornate d’estate, mentre a Palermo vince la tintarella quasi a pari merito della voglia di fare pazzie con gli amici. Roma si attesta come la città dove relax e lavoro sono in cima alle passioni dei suoi abitanti, a Torino trionfa il cinema, mentre Venezia si conferma la città più mondana d’Italia.

 

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Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton, Campari, Cinzano, SKYY Vodka e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 4 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 16 paesi. Il Gruppo impiega oltre 4000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM)  sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: www.camparigroup.com.

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Paola Baravalle – PR Manager Campari Italia  

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Campari premia Valeria Golino con il Red Passion Prize

Red Passion Prize_Valeria Golino 3.jpgLa passione e l’eccellenza italiana protagoniste nella storica cornice di Camparino in Galleria 

Milano, 18 settembre 2013 – Campari e Vogue Italia hanno rinnovato la passione per le eccellenze italiane con la consegna del Red Passion Prize nell’ambito della quinta edizione milanese della Vogue Fashion’s Night Out. 

L’ormai consolidato appuntamento del Campari Red Passion Prize, che da quattro anni identifica un personaggio del panorama artistico culturale italiano, distintosi per aver fatto della passione il motore del proprio lavoro, ha visto salire sul palco per la premiazione Valeria Golino. 

Il Red Passion Prize è stato consegnato da Jean Jacques Dubau, Direttore Generale Italia di Gruppo Campari, sul palco insieme a Franca Sozzani, Direttore di Vogue Italia, nonché madrina della serata milanese, e all’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano, Cristina Tajani.

Red Passion Prize_Valeria Golino_Jean Jacques Dubau_Franca Sozzani_Cristina Tajani.jpgValeria Golino, personaggio eclettico, che è riuscita a trasmettere, nelle sue pellicole e nelle sue interpretazioni, l’essenza più vera della passione, ha ricevuto Campari Red Passion Prize nell’anno del suo esordio come regista, con la pellicola “Miele” presentata nella categoria Un certain Regard del Festival di Cannes. Un grande successo di pubblico e di critica, che ha apprezzato il film intenso e profondo dedicato a un argomento complesso. Valeria Golino inizia la sua carriera giovanissima prima come modella e poi come attrice, ha raggiunto la notorietà a livello internazionale con film come “Rain Man”, “Lupo Solitario” e “Respiro”. L’attrice e regista riceve il prestigioso riconoscimento dopo Massimiliano Fuksas (edizione 2010), Dante Ferretti (edizione 2011), e il regista italiano d’adozione Ferzan Özpetek (edizione 2013).  

Protagonista, invece, della passione dell’aperitivo nella Vogue Fashion’s Night Out è stato Campari Orange Passion, il nuovo cocktail aperitivo perfetto connubio tra il gusto intenso di Campari, freschezza del succo d’arancia e la dolcezza dello zucchero di canna, che ha colorato di rosso alcuni dei più blasonati fashion store di Milano. Campari Orange Passion è da quest’anno disponibile nel formato in bottiglietta, perfettamente miscelato e pronto da servire, per riproporre anche a casa tutta la magia dell’happy hour  (maggiori informazioni: http://campari.socialrelease.it/campari/campari-orange-passion/).

 

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Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton, Campari, Cinzano, SKYY Vodka e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 4 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 16 paesi. Il Gruppo impiega oltre 4000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM)  sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: www.camparigroup.com. 

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Produttori di grappa indignati, a rischio la sopravvivenza di un patrimonio culturale ed economico

Il Governo Letta aumenta del 27,4% l’accisa sugli spiriti. A forte rischio la continuità  di molte distillerie familiari che nel corso di generazioni di esperienza e duro lavoro hanno fatto la Grappa e sono depositarie della tradizione produttiva che rende unica la nostra acquavite di bandiera.

Col decreto legge 12 settembre 2013, n. 104 il Governo Letta prevede la parziale copertura finanziaria dei maggiori costi tramite un forte e progressivo innalzamento delle accise sui prodotti alcolici, che subiranno un aumento di oltre il 13% a partire già dal primo ottobre, per poi aumentare ancora il primo gennaio , e nuovamente il primo gennaio del 2015, stabilizzandosi a quota +27,4% rispetto al livello odierno.

L’Istituto Nazionale Grappa lancia un forte grido di allarme per le conseguenze che certamente deriveranno da tale decisione, la quale è destinata a penalizzare fortemente proprio le distillerie dell’acquavite nazionale di bandiera:  “la Grappa infatti – spiega il Presidente dell’Istituto, Elvio Bonollo – ha un consumo essenzialmente nazionale, e quindi un aumento delle accise nel nostro Paese è destinato a colpire praticamente l’intera produzione, riflettendosi in un calo immediato dei consumi, già penalizzati dalla crisi economica in corso.”

Va detto che, pur essendo l’Italia tra i Paesi europei nei quali le accise sugli alcolici sono ai livelli inferiori, il peso di tale tassa sul prodotto è veramente straordinario: si pensi solo che un litro di alcool puro ha un valore di produzione di circa un euro, ma su di esso grava una accisa di oltre 8 euro sulla quale poi si dovrà applicare anche l’IVA del 21% o 22%! 

“Il sistema delle accise ‘forti’  viene utilizzato nei Paesi nordici, che le fissano su livelli più elevati di quelli italiani, per limitare il consumo smodato di alcool – sostiene Bonollo- ma in Italia questo aspetto sociale, non si rileva. Nel nostro paese le accise rivestono, dunque, una utilità quasi esclusivamente fiscale. Tuttavia, è dimostrato che agli attuali livelli di accisa ogni aumento si rivela essere un clamoroso ‘flop’ da parte dello Stato, che incassa minori accise poiché i consumi, a fronte dei forti aumenti di prezzo, determinati appunto dalla maggior pressione fiscale, calano più che proporzionalmente, con l’effetto di lasciare un maggior buco nelle casse dello Stato, non coprire i fabbisogni finanziari previsti e in più rovinare l’economia delle molte aziende di piccole e medie dimensioni che costituiscono l’industria italiana delle bevande alcoliche”.

 

Si tratta di un vero e proprio dramma, poiché le aziende, già oberate da incombenze burocratiche estremamente pesanti legate alle dichiarazioni fiscali giornaliere richieste dal sistema di accise, si troveranno a fronteggiare cali produttivi legati ai rincari appena deliberati: una stima prudenziale da noi effettuata prevede che verrà innescata una contrazione dei consumi di circa il 35-40% , che di fatto annullerà il previsto aumento di introiti, e costringerà le 140 distillerie italiane a ridurre significativamente il personale e gli investimenti, ed in molti casi probabilmente costringerà molte di esse a chiudere definitivamente i battenti. A tutto vantaggio delle multinazionali delle bevande alcoliche, i cui mercati sono variegati e sparsi in tutto il mondo, per le quali l’aumento di accise in Italia comporterà, sì, una riduzione dei fatturati nazionali, ma non inciderà sulla loro sostanziale economia globale: un ulteriore autogol per la nostra economia, che davvero ci indigna.

Auspichiamo vivamente che il Parlamento, nella discussione per la conversione in legge di questo provvedimento, vorrà apportare ogni possibile variazione tesa ad annullare il suo dirompente potenziale distruttivo per il tradizionale settore della Grappa.

 

Ufficio Stampa Istituto Nazionale Grappa

Marte Comunicazione snc

Via P. Grocco, 5 59100 Prato

Cell. 3356130800

www.martecomunicazione.com – www.istitutonazionalegrappa.org

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Enrico Luppi riceve il premio “Piazza De’ cavoli ” 2013 come personaggio dell’anno

La consegna dell’Oscar della Cucina Italiana è avvenuta a Palazzo Blu di Pisa

Enrico Lupi ha ricevuto oggi a Palazzo Blu a Pisa, il prestigioso premio “Piazza de’ Chavoli” come personaggio dell’anno, giunto alla XIII edizione e considerato l’Oscar della Cucina Italiana che premia ogni anno 6 personaggi che si sono distinti nel mondo dell’enogastronomia. Un prestigioso riconoscimento per il Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, conferitogli dall’Associazione Cuochi Pisani che – coniugando la storia della città con l’attività enogastronomica – ha organizzato l’evento con il patrocinio e la collaborazione di Federazione Italiana Cuochi, Regione Toscana, Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Camera di Commercio, Sat e con i partner ufficiali Fondazione Pisa e Servair Air Chef.
La cerimonia di consegna del premio, a cui ha fatto seguito la cena di gala in onore dei premiati nella suggestiva cornice del Chiostro del Museo dell’Opera del Duomo in Piazza Duomo, è stata preceduta da un incontro con il giornalista enogastronomico Luigi Cremona, anch’esso premiato in questa edizione nella categoria giornalista in virtù della sua storica collaborazione con l’Espresso e Touring Club. Tra gli altri vincitori dell’edizione 2013, Massimo Derflingher chef patron ed executive dell’Armani Ristorante GinzaTower di Tokio nella categoria cuochi, Massimo Bottura chef tre stelle Michelin titolare dell’Osteria Francescana di Modena nella categoria ristoratori, l’Abbazia di Novacella fondata nel 1142 e tra le più significative del Tirolo per la categoria viticultore e Michele D’Agostino rettore dell’Ateneo della Cucina Italiana della FIC nella categoria storico gastronomico.

Un riconoscimento che nel corso degli anni ha premiato personaggi del calibro di Gualtiero Marchesi, Giuseppe Bigazzi, Giorgio Pinchiorri e molti altri. Il premio prende il nome dall’antica denominazione di piazza Cairoli, già piazza della Berlina e piazza dell’abbondanza, dove già in epoca medievale si svolgeva un importante mercato cittadino e dove è collocata la statua dell’Abbondanza, simbolo del premio, che fu realizzata da Pierino da Vinci, nipote del grande Leonardo su commissione di Cosimo I° De’ Medici.
CHI E’ ENRICO LUPI

Nato ad Imperia dove ha ricoperto anche la carica di assessore alle Attività Produttive di quel Comune, è Presidente di Confcommercio Regione Liguria e Comune di Imperia, Presidente di PromImperia azienda speciale della C.C.I.A. Presiede inoltre la Società di sviluppo economico per le imprese commerciali e turistiche FAIMIMPRESA srl di Imperia, ed il Forum Internazionale Dieta Mediterranea di Imperia. Membro del Comitato Direttivo Progetto Strategico UE-ENPI–Dieta Mediterranea. E’ Presidente della Rete Città dell’Olio del Mediterraneo e dell’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”, l’associazione fondata nel 1994 a Larino (Campobasso) con sede attuale è a Monteriggioni (SI) che riunisce Comuni, Provincie, Comunità Montane e Camere di Commercio a chiara vocazione olivicola. “Città dell’Olio” si impegna a promuovere l’olio extravergine d’oliva quale prodotto fondamentale nella tradizione agricola, alimentare e culturale del nostro Paese e a valorizzare i suoi territori di produzione. Tra gli altri compiti: la divulgazione della cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità; la tutela e promozione dell’ambiente e del paesaggio olivicolo; la diffusione della storia dell’olivicoltura; garantire il consumatore attraverso la valorizzazione delle denominazioni di origine, l’organizzare eventi, e l’attuazione di strategie di comunicazione e di marketing mirante alla conoscenza del grande patrimonio olivicolo italiano.

Ufficio Stampa Associazione Nazionale Città dell’Olio

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Tel. 335 6130800 – 320 6434045

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MedDiet Camp a Cagliari: è caccia agli ultimi 10 posti disponibili

grecia 5.jpgIscrizioni aperte fino al 23 settembre. Info su www.cittadellolio.it  

Sabato 28 e domenica 29 settembre due giorni di laboratori nel Parco Molentargius, per il primo dei cinque eventi del progetto ENPI CBC MED “MedDiet. Dieta Mediterranea e valorizzazione dei prodotti tradizionali” per promuovere lo stile di vita mediterraneo

Si sono aperte le iscrizioni per il MedDiet Camp e tra i foodblogger di tutta Italia è già cominciata la caccia agli ultimi dieci posti disponibili. Saranno, infatti, solo 50 i foodblogger selezionati per partecipare al campus formativo spagna 5.jpge informativo dedicato alla Dieta Mediterranea che si terrà a Cagliari nel Parco Molentargius, il prossimo 28 e 29 settembre. Laboratori sulla Cucina Mediterranea condotti da chef internazionali provenienti da Libano, Egitto, Tunisia e Italia, workshop di fotografia  e foodstyle, officine di scrittura creativa applicata al food e incontri di approfondimento sulla cultura alimentare mediterranea, saranno al centro dell’offerta formativa di questi due giorni dedicati alla promozione e valorizzazione della Dieta Mediterranea, che per tutti gli appassionati di food, si preannuncia già come un’esperienza indimenticabile. 

 I dieci foodblogger che si iscriveranno entro e non oltre il 23 settembre, andranno ad unirsi alla compagine dei 40 foodblogger già selezionati: Maria Luisa Colucci (lasagnapazza), Cristian Muccio (resi.sten.za.po.e.ti.ca), Alessandra Gennaro (Menù Turistico), Sabina Fiorentini (cook ‘n’ book), Roberta Restelli (Il senso gusto), Serena Cagnone (Sere in Cucina), Laura Adani (Laura Adani photography), Aurelia Bartoletti (Profumi in Cucina), Sandra Pilacchi (Indovina chi viene a cena?), Marianna Franchi (Menta & Liquirizia), Gianlidia Tonoli (Giato Salò), Stefania Oliveri (Cardamomo & Co.), Agnese Malatesti e Antonietta Ulivieri (la Banda dei Broccoli), Giulietta Robert (Alterkitchen),Greta De Meo (Greta’s corner), Eleonora Postizzi (Asinochileggeancora), Silvia Censi (La Gelida Anolina), Valentina Serethà (Sale Qu Bi). E ancora Veronica Frison (Cucino per te, scemo), Marina Della Pasqua (La Tarte Maison), Rossella Venezia (Vaniglia – storie di cucina), Maria Pia Bruscia (La Apple Pie di Mary Pie), Parizia De Angelis (I dolci nella mente), Sara Bardelli (Qualcosadirosso), Annarita Rossi (Il bosco di Alici), Teresa De Masi (Scatti Golosi), Monica Zacchia (dolcigusti), Loredana Carrieri (la cucina di mamma Loredana), Patrizia Malomo (Andante con gusto), Benedetta Marchi (Fashion Flavors), Pinella Orgiana (I Dolci di Pinella), Anna Gentile (Anna The Nice), Agnese Gambini (l’amaranto e il melograno), Serena Angelini (Pici e Castagne), Cinzia Donadini (essenza in cucina), Gabila Gerardi (Panedolcealcioccolato), Marina Bogdanovic (Mademoiselle Marina), Flavia Silipigni (cuocicucidici) e Vatinee Suvimol (A Thai Pianist). 

Insieme saranno i veri protagonisti di questo primo dei cinque grandi eventi del progetto ENPI CBC MED “MedDiet. Dieta Mediterranea e valorizzazione dei prodotti tradizionali”- sostenuto dall’Unione Europea con un finanziamento complessivo che sfiora i 5 milioni di euro e coinvolge altri 5 Paesi del Mediterraneo (Spagna, Tunisia, Grecia, Egitto e Libano) con Unioncamere capofila, CSI (Centro Servizi per le imprese) della CCIAA di Cagliari, il Forum delle CCIAA dell’Adriatico e dello Ionio e Associazione nazionale Città dell’Olio quali partner italiani – che mette al centro di una intensa e articolata attività formativa e informativa la Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco nel 2010. 

Per iscriversi al “MedDiet Camp” c’è tempo fino al 23 settembre. Basta inviare una richiesta a info@cittadellolio.it con tutte le informazioni di contatto e relative al blog o telefonare allo 0577 329109. Il programma dell’evento è disponibile sul portale www.cittadellolio.it nella sezione “MedDiet. Siamo ciò che mangiamo”. 

Natascia Maesi
Ufficio Stampa Progetto ENPI – MedDiet per Associazione Nazionale Città dell’Olio
+39 335 1979414 – 338 3423462 
natascia.maesi@gmail.com; maesinatascia@gmail.com

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Teatro fragranze uniche ….Linea Divini – Cristina

nero_di_vino_foto.jpgL’emozione di un sorso di vino in una fragranza

Ultima creazione in casa di Teatro Fragranze Uniche …nasce nero divino

Presentazione ufficiale a Firenze della nuova  Linea Divini di Teatro Fragranze Uniche, azienda del Gruppo Teatro Abbigliamento,  in una eccezionale location, l’Auditorium di Santo Stefano al Ponte Vecchio, chiesa sconsacrata risalente al 1116 che conserva al suo interno meravigliose opere d’arte, fra cui la singolare scalinata del Buontalenti, con balaustra marmorea del 1574, proveniente da Santa Trinita,  l’ altare ideato dal Giambologna del 1591, numerose tele, dipinti e crocifisso risalenti al periodo Rinascimentale.

teatro_bicchieri.jpgLa sezione fragranze è curata da tre signore fiorentine, Fiorella Lucci, Federica Schirra e Gaia Caiani, imprenditrici in settori diversi, ma unite in un progetto comune, quello di creare una linea fashion di essenze e profumazioni d’ambiente, da collocare, per le sue molte caratteristiche, in una nicchia di mercato particolare, come  particolari sono i prodotti creati.

Una linea, a tiratura limitata, realizzata seguendo i suggerimenti della creatività olfattiva del maitre parfumeur Narciso (Luigi Correra) con le più innovative tecniche di produzione ma con lo stesso spirito degli antichi maestri profumieri fiorentini, un “naso” considerato dagli esperti come uno dei nomi più  talentuosi nel campo delle profumazioni, “L’obiettivo delle imprenditrici è stato quello di creare nelle case, nelle aziende e negli uffici un profumo che identifichi quel luogo, dando vita ad un’esperienza multisensoriale capace di fissare l’immagine nella memoria attraverso l’odore”. 

Come afferma la d.ssa Federica Schirra, la “responsabile tecnica” del gruppo, la filosofia Green philosophy è la nostra “scuola di pensiero”. Ci ha spinto, da sempre, a considerare che, anche una “nuvola” di essenza, rappresenta un tassello dell’ecosistema in cui viviamo. Un approccio ecologico che ci ha permesso di sviluppare uno stile ben preciso, dal segno forte e riconoscibile, diventato il “valore aggiunto” delle nostre realizzazioni. Per noi è importante il rispetto della natura, da cui deriva la qualità del prodotto, la tutela dell’ambiente e una grande attenzione alla salute….una vera e propria filosofia di un progetto che ci rappresenta in un mondo che deve cambiare in attenzione. Noi poniamo anche una grande cura a  tutta la filiera produttiva, con un packaging riciclabile al 100% con carta certificata  per scatole eleganti e raffinate realizzate con elementi naturali, i tappi delle bottiglie sono in legno, il vetro è riciclato, così anche per le ricariche in PET riciclato al 100%..

La scelta green caratterizza anche la produzione delle fragranze stesse: meno alcool ed una più alta concentrazione di Oli Essenziali completamente naturali e più resistenti nell’aria dove la diffusione avviene attraverso bastoncini di puro midollino noto per le sue proprietà capillari.

Il Fashion e la città di Firenze sono il fil rouge che guida la nostra linea, parla Fiorella Lucci, imprenditrice che guida una importante azienda votata impostata fortemente sulla moda, noi seguiamo con la nostra linea di Teatro Fragranze Uniche i maggiori eventi di moda, sia a Firenze gli eventi di Pitti che gli eventi milanesi, come il White, ed ora li presentiamo anche al New York Fashion Coterie, perché la nostra linea olfattiva deve seguire i mutamenti della moda, essere attuale, moderna, per donne e uomini che vivono attivamente una vita di relazione e lavoro, per percorsi scanditi da sensazioni olfattive, per dare significati e atmosfere a location operative e luoghi di lavoro, dei flash di emozioni creati dal ricordo dei nostri profumi.

 

Ed infine, ma non meno importante, la parte solidarietà, raccontata da Gaia Caiani: il nostro progetto di Teatro Fragranze, già dal suo debutto. ha seguito subito due progetti che ci stanno molto a cuore: la creazione di un prodotto per il bambino, Batuffolo,dedicato a 2 progetti: il primo che è la Fondazione Tommasino Bacciotti, fiorentina, nata dal ricordo dei genitori di un bimbo bellissimo ma sfortunato e al secondo che è una realtà sempre fiorentina, l’Ospedale Pediatrico Meyer, per la  mission che ha a Firenze e  in tutta Europa, per la sua capacità di “prendersi cura” del bambino ed anche per far conoscere i progetti di accoglienza, di implementazione tecnologica, di cooperazione e di ricerca scientifica.

 

Come si può rilevare dalle donne/imprenditrici che hanno creato un prodotto unico, come Teatro Fragranze Uniche, si evidenzia come il mondo femminile, in particolare,  sia fortemente attento alla filosofia green,  all’innovazione che passa dallo scambio di antichi saperi, competenze e tecnologie fino alla relazione. 

Ecco perché le donne sono una delle più grandi opportunità di business e speranza di ripresa del XXI secolo, e il successo di una azienda, in qualsiasi settore operi, sta nell’equilibrio dei sessi e nella valorizzazione dei talenti nel rispetto delle diversità. Al secolo XXI spetta trasformare le idee in pratica diffusa, qualsiasi possa essere il soggetto dell’impresa: la speranza è in una proiezione per cercare di prevedere come sarà un mondo GREEN governato anche dalle donne…perché….il talento, in realtà,  non ha sesso.

 

Certi ricordi bastano a profumare un’anima per sempre…….

 

Gabriele D’Annunzio

 

 

 

Teatro Fragranze Uniche

Showroom Italia

Via Maragliano, 56

50144 Firenze

www.teatrofragranzeuniche.it

info@teatrofragranzeuniche.it

Showroom USA

469 7th. Avenue

New York, NY 10001

 
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I Divini – Cristina

nero_di_vino_foto.jpgIl vino è poesia in bottiglia 

Roberto Louis Stephenson (1850-1894)

La Toscana è bella tutta, unica, nel suo verde, le colline delineate dai cipressi, il cielo azzurro, il succedersi regolare dei filari di vite, i profumi della macchia e della terra umida, il suo mare, il Tirreno mai uguale con il suo profumo di salmastro; in Toscana, una saggia abitudine dei contadini è quella di inserire una pianta di rose alla fine e all’inizio di ogni filare; questa abitudine, che fa parte della cultura contadina, è una caratteristica per la salvaguardia stessa delle piante di vite, in quanto ogni pianta di rosa indica lo stato di salute delle piante stesse, diciamo una sorta di osservatorio naturale, un monitoraggio “medico”; e il “ricordo emozionale” dell’insieme di queste fragranze toscane, cespugli di rose rampicanti, pampini d’uva, pergole in fiore e terra fresca e profumata,  è il capolavoro effettuato da Teatro Fragranze Uniche, l’azienda fiorentina di profumazioni, che è riuscita a creare una nuova linea di fragranze, I DIVINI: una fragranza unica e sorprendente, nata da un mix di aromi primari, vino rosso dolce e suadente, tipici dei vitigni, soprattutto di quelli aromatici che esaltano le fragranze dell’uva fragola, la fragolina di bosco, la mora con lievi note fiorite, passionale e sensuale come solo può essere un prodotto della terra Toscana.

Linea nero divino

L’ispirazione per Nero Divino nasce dai ricordi della terra toscana, piena di rose, iris, pampini d’uva e pergolati, il gracidare delle cicale, il profumo della terra umida. Le note di testa della mora e della fragolina di bosco si uniscono al mosto dall’anima succosa di uva rossa caratterizzato da sfumature di cuoio e legno di cedro. Nero Divino sprigiona il suo potenziale in ambienti conviviali come la sala da pranzo e ricercati come una veranda o un giardino d’inverno, in uno studio di professionisti ammalia e seduce con il suo aroma, nelle hall degli alberghi e nei ristoranti favorisce l’accoglienza.

La linea Nero Divino, rivolta alle profumazioni di ambienti, si presenta in un packaging decisamente innovativo, total black, sia per la scatola, quella ormai classica di Teatro, sia per il liquido, sia per i bastoncini di midollino indispensabili per esaltare le fragranze.

 

Linea Bianco Divino

Una esperienza creativa per un sofisticato bouquet fiorito e fruttato con tocchi muschiati. In testa spicca la vitalità delle note frizzanti del perlage della rosa canina impreziosito da una sinfonia primaverile di note gustose della mela. Sfumature frizzanti di champagne caratterizzano le note di testa della fragranza, con sfaccettature e variazioni pensando a una giovane donna contemporanea, audace e irresistibile. 

Il packaging è chiaro, solare, il flacone mantiene le linee pure che caratterizzano la gamma di Teatro Fragranze Uniche, con il fiocco stilizzato in seta bianca; la linea di Bianco Divino trova una perfetta collocazione in ambienti chiari e conviviali dove amplifica i sensi ed aiuta a rilassarsi.

 

Teatro Fragranze Uniche

Showroom Italia

Via Maragliano, 56 int. A

50144 Firenze

www.teatrofragranzeuniche.it

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Show room USA

SHOW ROOM 

469 – 7th. Avenue

New York, NY 10001

 

PressOffices Comunicazione

Cristina Vannuzzi Landini

 

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