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Lambrusco di Sorbara “Leclisse” conquista i “Tre Bicchieri” Paride Rabitti Il Lambruscologo

Lambrusco di Sorbara “Leclisse” conquista i “Tre Bicchieri” .
La”Guida Vini d’Italia”del Gambero Rosso giunta alla ventiquattresima edizione, analizza e recensisce oltre 20.000 vini, a ciascuno attribuisce un punteggio espresso in bicchieri, da un minimo di uno a un massimo di tre.
Nell’edizione 2011, solo 402 vini si sono aggiudicati il massimo riconoscimento dei tre bicchieri.
Per un produttore di vino, vincere questo premio è un po’ come per un attore ricevere il premio Oscar o per uno scienziato il premio Nobel.
Alberto Paltrinieri assieme alla moglie Barbara gestisce la Cantina a livello famigliare, in questi anni si è visto consegnare diversi riconoscimenti e premi per i propri prodotti di grande qualità.
Quello che considerano il premio più importante, sta nel testare quotidianamente la soddisfazione della gente che consuma il loro vino e nel vederla tornare ogni anno in cantina con lo stesso entusiasmo per il loro Lambrusco di Sorbara.
Come un cantante considera un premio, essere apprezzato dal pubblico e vendere molti dischi, ancor più soddisfazione arriva se anche la critica apprezza, non disdegnando un premio importante come vincere il Festival di San Remo.   

Come non complimentarsi con questa piccola grande Cantina, per un premio così importante che paragonata a grandi gruppi vinicoli, viene da pensare alla vittoria di Davide contro Golia.
Leclisse senza apostrofo, è sinonimo di Lambrusco di grande qualità e di Sorbara in purezza.
Il Lambrusco di Sorbara Leclisse è una di quelle bottiglie che si tengono in cantina per le grandi occasioni, anche se volendo, si trova sempre la scusa per aprirne una.
Il termine “purezza” la Cantina Paltrinieri lo usa da più di un decennio, con lungimiranza andando contro corrente, in tempi in cui andavano di moda “lambrusconi” scuri corposi più simili al lambrusco reggiano, con grande percentuale di uva Ancellotta, di bassa acidità, ha cominciato a vinificare Sorbara in purezza, con sola uva di Lambrusco di Sorbara senza aggiungere quella percentuale di Salamino che il disciplinare consente fino a un massimo di 40% e che rende il Sorbara più morbido e corposo, ma allo stesso tempo ne tarpa le ali da tutte quelle caratteristiche di grande qualità, che avvicinano il Sorbara ai più blasonati Champagne, con buona acidità, frizzantezza e bassa percezione tannica.
Le uve selezionate e raccolte a mano nel vigneto denominato “Vigna del Cristo”, una delle più importanti di tutta la zona che produce Lambrusco di Sorbara, sono diraspate e poste a macerare in vasche a bassa temperatura.
Presa di spuma con metodo Martinotti-Charmat a temperatura controllata.
La bottiglia spicca subito per la bellissima etichetta e per il tappo raso legato a spago.
Il vino è di un vivace rosso rubino chiaro, molto brillante.
La spuma nel bicchiere è rosa color fragola, compatta ed evanescente.
Il perlage è fine e persistente.
Profumo: fragolina di bosco, di viola e di rosa.
Il gusto è vivace, secco, fresco, fruttato con chiusa brusca e amarognola.
Le sue caratteristiche di acidità e freschezza rendono questo Lambrusco perfetto con tortellini in brodo di cappone, cotechino o zampone, paste asciutte al ragù e salumi emiliani e gnocco fritto, quindi un ottimo vino invernale ma non da meno durante il periodo estivo con frittura di pesce, anguilla o frittelle di baccalà.
Grado alcolico 11°/12°
Servite in un ampio bicchiere alla temperatura di 12-14 gradi o servito più freddo come aperitivo.
Un vino ben fatto, franco di ottima beva, dissetante e persino sotto i 10 euro.
Paride Rabitti Il Lambruscologo   
   

Lambrusco di Sorbara “Leclisse” conquista i “Tre Bicchieri” Paride Rabitti Il Lambruscologoultima modifica: 2011-10-05T19:24:00+02:00da
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