Vini,birre,cocktail & company

Francesco Bellei un Lambrusco da Re! – Il lambruscologo

Il Vinitaly per me rappresenta un’occasione per salutare amici produttori di Lambrusco, è come teletrasportarmi in pochi secondi da una cantina all’altra.
Non mancano prodotti degni di suscitare in me grande interesse, eccellenze, novità, stravaganze ma le vere sorprese quest’anno sono state proprio le certezze assodate, a volte date per scontate che ritornano prepotentemente a stupirmi di nuovo come d’incanto. Mi riferisco al Lambrusco di Sorbara Metodo Classico Extra Cuvee Brut Francesco Bellei, un’opera d’arte enologica.
 E’ l’ora di svelare un grande segreto: “ Molti tra i più interessanti Metodi Classici sono prodotti nelle terre del Sorbara ”. Peccato che nessuno riveli questo segreto nelle varie bibbie enogastronomiche: ” tu chiamala se vuoi … disinformazione”.
Bomporto in provincia di Modena, non è la glam Franciacorta o il tradizionale Trento D.O.C. ma il lambrusco non prende lezioni di spumantizzazione da nessuno, tanto meno la Cantina Francesco Bellei, la rifermentazione in bottiglia siamo noi, il metodo classico ci si cuce addosso come un abito da sera di seta color rubino.
La storica Cantina Francesco Bellei è condotta dal 2005 da Sandro Cavicchioli grande enologo e dai suoi fratelli Claudio e Federica.
Il termine Metodo Classico è sinonimo di spumante, ma definirlo Champagne, gli conferirebbe quel tocco di dignità che merita, visto che di spumanti osceni sono pieni i supermercati,  spesso ricordano quelle bottiglie che si vincono al luna Park.
Le grandi Cantine di lambrusco dovrebbero fare a gara per produrre il Metodo Classico migliore. Certo si tratta di un sistema di vinificazione che allunga i tempi, e i lieviti oltre al vino fanno lievitare anche il prezzo della bottiglia, ovviamente non sono i lieviti, ma è il procedimento a essere più costoso e complesso; però l’immagine del lambrusco e del territorio ne guadagnerebbe molto e, cosa non trascurabile, l’utilizzatore finale ne godrebbe non poco.
Il discorso sulla qualità del prodotto che alcune cantine hanno sposato da alcuni decenni e che negli ultimi anni si sta espandendo a macchia di lambrusco, progredirebbe esponenzialmente, solo con la qualità si vince e si convince.
La potenzialità del vino rosso più venduto al mondo sfonderebbe definitivamente il muro della diffidenza, il vino da osteria avrebbe un alterego da cene di gala e da ristoranti stellati.
Il Brut Extra Cuvée, Metodo Classico è un lambrusco di Sorbara in Purezza rifermentato in bottiglia e sottoposto al remuage, ossia quell’operazione con la quale è fatto scendere contro il tappo della bottiglia, il deposito formatosi durante la presa di spuma altresì chiamata “feccia” (e da quando ho scoperto cos’è, non uso più questa parola per definire alcuno, anche se chi mi conosce, sa che non sono avvezzo al turpiloquio).

Le bottiglie sono gradualmente inclinate e poste con il collo all’ingiù, il sedimento si raccoglie tutto sotto il tappo, quando la bottiglia è pronta per il dégorgement o sboccatura, è immersa per circa un paio di centimetri in una sostanza refrigerante a meno venticinque gradi, togliendo il tappo a corona provvisoriamente utilizzato, la pressione espelle la parte congelata contenente la feccia.
La bottiglia è rabboccata con la liqueur d’expédition, ossia la firma dell’enologo, una formula segreta composta da vino e zucchero.
La sboccatura permette al vino di poter ritrovare una grande limpidezza, il colore è rosso rubino chiaro, la spuma è rosa e compatta, il perlage finissimo di estrema raffinatezza.
Sorprendente al naso, spiccano sentori di frutta rossa, fragola, mora, viola, il gusto è fresco minerale morbido prolungato nel tempo, l’acidità commovente.
Gradazione alcolica 12%
Servire a temperatura di dieci gradi circa.
Abbinamento gastronomico dalle ostriche alla mortadella.
E tutto questo accade nella Champagne, pardon, nella campagna della bassa modenese, capitale del Lambrusco nel mondo.

Francesco Bellei un Lambrusco da Re! – Il lambruscologoultima modifica: 2012-04-24T10:15:00+02:00da
Reposta per primo quest’articolo