C’era una volta…il castello di Verrazzano

Cantina_05 (1)C’era una volta…il castello di Verrazzano

C’era una volta…….vedo occhioni sgranati e bocche infantili aperte, sorpresi, incuriositi a ragione, perché non è facile trovare un castello che risale al decimo secolo capace di mantenere intatto il fascino della sua storia, evidenziata da un attento e continuo restauro, oggi reinterpretata in chiave moderna.
Tra bellezza e natura la passione disegna i sogni, quelli di Luigi Cappellini che ha saputo dare una nuova anima e incredibile bellezza a questo straordinario luogo. Non si può che cedere alle emozioni che portano alla poesia vivendo le immagini variegate che la natura offre in questo posto, immagini sospese nel tempo, disegnate dal passare delle stagioni, il verde che muta, i colori che cambiano, i profumi che fanno un concerto, appagante, unico.
Della famiglia Cappellini io ho conosciuto il primo proprietario del castello, Luigi Cappellini, che lo acquistò nel 1958, era il padre dell’attuale proprietario, Gigi per gli amici, un turbine di simpatia, ironico, divertente, fiorentino…e con questo si dice tutto!
E oggi ritrovo Luigi, il figlio, e osservo compiaciuta l’imprenditore, pieno di entusiasmo e talento per ricomporre un nuovo rinascimento, una proposta nella riscoperta della sua Toscana, della natura unica e ancora incontaminata dei luoghi, lontano dai ritmi della città, dove il primo attore, armonioso, imponente e pieno di storia, diventa il Castello di Verrazzano, testimone di un nuovo turismo, la strada per conservare un patrimonio storico di grandissimo valore mantenendo l’equilibrio tra la tutela del posto e la necessità di renderlo vivo e fruibile al turista, evidenziandone le peculiarità, come il vino e l’olio.
Come dice Luigi Cappellini percorrendo le sue vigne….L’atmosfera in vigna è unica, un grappolo d’uva è un capolavoro della natura, è fatto da tanti cerchi, piccole sfere. In Giapponese la parola cerchio è tradotta in ensō, e significa illuminazione, forza, universo. E’ il momento in cui la mente si libera dando sfogo alla creatività che è anche una mia caratteristica. In 220 ettari di terra, di cui 52 adibiti a vigneto, noi riusciamo a produrre 250 mila bottiglie di vino l’anno e il vino è per noi il punto fermo dell’Azienda, invece per il Cantina_04 (1)turismo io viaggio molto, specialmente in America dove abbiamo legami strettissimi. La sa la storia del castello? qui è nato Giovanni da Verrazzano, e da qui è partito per la sua importante scoperta dell’America, insieme a Cristoforo Colombo. Fu proprio Verrazzano che scoprì la baia di New York e al ponte, costruito e inaugurato nel 1964, gli hanno dedicato il nome e dove sono incastonate 4 pietre del castello nel quale, a sua volta, sono incastonate 3 grosse pietre del ponte stesso, usate per la sua costruzione, un gentleman agreement di riconoscenza e ringraziamento.
Io volo sempre a New York, dove il ponte, il più italiano dei ponti, ha compiuto 50 anni fra mille festeggiamenti, e sono invitato proprio come testimone di Verrazzano, il capitano di ventura che amava il mare e le vele per andare a conoscere nuove terre e nuovi popoli, che, tra l’altro, ha dato anche il nome al castello, infatti Verrazzano viene da verro, terra dei cinghiali, i verri, terra dei capobranco, infatti abbiamo chiusi in un recinto una ventina di cinghiali, tra le serre e le vasche di fiori, gli orci e la fontana zampillante, una presenza emblematica in un mare di verde.
Fattoria Castello di Verrazzano
Via Citille, 32° Località Greti
50022 Greve in Chianti – Fi
www.verrazzano.com

Share
Pubblicato in News

Un invito alla scoperta del prezioso tubero a Savigno (Bo)

12105735_10207795874925678_8884516147630762633_nTre week end per vivere il tartufo

Un invito alla scoperta del prezioso tubero a Savigno (Bo)
31 ottobre 1 novembre – 7 e 8 novembre – 14 e 15 novembre

Ultime giornate di sole, l’autunno e i suoi mille colori, le declinazioni della natura che si mostra nel suo eterno racconto,  profumi di fiori e sottobosco, colori  che diventano sempre più intensi con il passare del tempo per poi dolcemente svanire, le foglie che cadono, lentamente, una stagione che passa, lieve e poi il sottile fascino della bruma, la nebbia leggera, l’abbaiare festoso dei cani ed infine il tartufo, pregiato e profumato, unico e raro, il re tartufo!!!!
A Savigno il festival internazionale del tartufo bianco pregiato è giunto alla trentaduesima edizione, e quest’anno si rinnova, duplicando la durata della kermesse e offrendo un ricco programma di iniziative.
Dal 31 ottobre 1 novembre – 7 e 8 novembre – 14 e 15 novembre 2015 Savigno si animerà con numerose offerte sia gastronomiche che culturali, ideate e promosse dalla ProLoco in collaborazione con le Associazioni locali, Ascom e partners commerciali e con il patrocinio del Comune di Valsamoggia.
Anche quest’anno sarà possibile gustare il menù dello chef stellato Igles Corelli a base, ovviamente, di tartufo, e assaggiare i piatti presentati dai ristoratori locali, che daranno il meglio per declinare il tartufo bianco in tutte le sue versioni.
Saranno presenti inoltre numerosi punti di street food con specialità tradizionali. La grossa novità che caratterizza questa trentaduesima edizione è l’apertura della mostra mercato del tartufo bianco pregiato, dei prodotti delle botteghe locali e delle attività ristorative anche nelle giornate di sabato.
Sabato 7 novembre si terrà una Cena di Beneficenza al tartufo con lo chef Igles Corelli e gli umoristi ZAP&IDA, il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica FFC Le domeniche si arricchiranno dell’esposizione e vendita del Mercatino del Vecchio e dell’Antico, Riuso, Arte e Ingegno e del Mercato delle Cose Buone.
Igles corelliL’Associazione Tartufai metterà a disposizione i suoi esperti per condurre i visitatori nella tartufaia “Le Vigne” alla ricerca del tartufo, intratterrà i proprietari di cani con l’iniziativa “Anche il mio cane va a tartufo” e organizzerà la Gara Nazionale di Ricerca per cani da tartufo. Dall’arte della buona tavola all’arte figurativa: Savigno ricorderà, con un’imponente mostra, Gino Pellegrini, artista e scenografo recentemente scomparso, che a lungo ha collaborato con i grandi registi italiani e di Hollywood ma che era sentimentalmente legato al nostro territorio, tanto da donare alcune opere alla cittadinanza.
A ricordare Gino Pellegrini Eros Drusiani, che dialogherà con Ivano Marescotti, Vito e Silvano Monti. Gli umoristi ZAP&IDA intratterranno il pubblico con diverse performances, vignette disegnate al momento e calembour… al tartufo. Sarà inoltre presente il micologo Nicola Sitta, che curerà una mostra micologica.
http://www.tartufosavigno.com/
Ufficio stampa Laura Rangoni – 347/5843392 – laura.rangoni@gmail.com

Share