I nemici della degustazione – Gabriele Bacciottini – Italiana sommelier

I nemici della degustazione – Gabriele Bacciottini – Italiana sommelier

A volte, agenti esterni possono influire negativamente sull’abbinamento come nel caso del tabacco (irritante e anestetizzante), del dentifricio (il mentolo presente nel dentifricio conferisce sgradevoli sensazioni metalliche al vino), l’avere ingerito sostanze molto piccanti o bevande troppo alcoliche.

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Le proprietà organolettiche – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Le proprietà organolettiche di una sostanza sono dovute a caratteristiche chimico-fisiche proprie per le quali tale sostanza può essere captata e riconosciuta dai nostri organi sensoriali. Vale la pena di soffermarci maggiormente su alcuni aspetti importanti da mettere a fuoco. La sensazione e La Percezione

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La Docg – Angelamaria

 La legge del cinque agosto 1996 stabilisce i criteri da rispettare per poter produrre Chianti Classico “Docg”: zona delimitata, forme di allevamento della vite, rese per ettaro, produzione massima  eccetera.
Le uve da utilizzare sono il sangiovese, dal settantacinque per cento fino al cento per cento, a cui si può aggiungere il canaiolo nero fino al dieci per cento, il trebbiano toscano e la malvasia bianca singolarmente o congiuntamente fino al sei per cento, altre uve a bacca rossa fino al quindici per cento.
Circa l’ottanta per cento delle aziende con la Docg sono organizzate nel consorzio del “Gallo Nero”, nato per tutelare in Italia e all’estero l’immagine e la qualità del Chianti Classico. 
 
 
 
 

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Degustazione e Analisi sensoriale

Il termine degustazione è utilizzato principalmente in ambito enologico ove è inteso come un procedimento tecnico finalizzato a determinare in maniera per quanto possibile oggettiva le caratteristiche organolettiche di un vino, a valutarne la qualità ovvero a stabilirne gli eventuali difetti. Affinché la degustazione possa fornire risultati confrontabili tra loro, anche se eseguita su prodotti diversi in tempi diversi da diversi valutatori, è necessario stabilire i parametri da valutare, le regole per valutare i singoli parametri e la scala di valori da attribuire ad ogni parametro. La degustazione viene eseguita, oltre che per piacere personale, anche per valutare la rispondenza alle caratteristiche previste dal disciplinare di produzione dei vini IGP e DOP al fine di consentirne la messa in commercio. Esistono numerose metodologie di degustazione, elaborate dalle diverse organizzazioni che si occupano di vino, ma tutte sostanzialmente prevedono tre distinte fasi di analisi sensoriale: visiva, olfattiva e gustativa.

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Il cavatappi – Museo del cavatappi – Barolo (CN)

Il cavatappi nasce nel 1600, ma inizialmente non viene utilizzato solo per  bottiglie di vino: fino all’invenzione del tappo ‘a corona’, alla fine dell’Ottocento, tutti i  liquidi erano venduti al dettaglio con il tappo in sughero così che il cavatappi era utilizzato anche, nella sua versione mignon, per bottigliette da profumo e  medicine… Alcuni di questi erano realizzati da artigiani di grande fama che creavano piccoli capolavori in oro, argento o altri materiali preziosi, oggi quasi  introvabili sul mercato.

Museo dei Cavatappi a
Piazza Castello, 4
12060 – Barolo(CN)
Tel e Fax: +39 0173 560539
email: info@museodeicavatappi.it
website: www.museodeicavatappi.it
facebook: www.facebook.com/museodeicavatappi

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Bere giusto e contrastare la mafia – Claudia E Fabio

Bere giusto. Facendo in modo che i soldi spesi per il vino siano spesi anche per sostenere chi fa fatica ed era escluso, oltre che a contrastare la mafia.

Centopassi  un nome originale, che racconta una distanza da percorrere e una storia particolare. Quella di Peppino Impastato, di una radio libera, di una terra da riscattare.

 

Cantina Centopassi

www.cantinacentopassi.it

 

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Luigi D’Amelio del Birrificio Extraomnes di Marnate (VA) è Il Birraio dell’anno 2013

LUIGI D'AMELIO - birrificio ExtraomnesLuigi D’Amelio del Birrificio Extraomnes di Marnate (VA) è Il Birraio dell’anno 2013
Al birraio lombardo la quinta edizione del riconoscimento
che premia livello e costanza qualitativa dimostrati nel corso dell’anno

E’ Luigi D’Amelio del Birrificio Extraomnes di Marnate (VA) ad aggiudicarsi l’ambito titolo di Il Birraio dell’anno 2013, un riconoscimento ideato e organizzato dal network Fermento Birra (www.fermentobirranetwork.com) con la sponsorizzazione di Comac (www.comacitalia.it)che premia ogni anno eccellenza e costanza qualitativa dimostrata nel corso dell’anno appena concluso. Una sorta di Pallone d’Oro del mondo della birra artigianale italiana che ha visto coinvolti oltre cinquanta giurati, un squadra distribuita in maniera omogenea sul territorio nazionale formata da degustatori professionisti ed esperti del settore, chiamati ad esprimere il proprio personale podio di gradimento.

Luigi D’Amelio si è imposto su birrai blasonati, nonostante la giovane età produttiva (2010), grazie a birre di personalità firmate con uno stile che attinge alle migliori moderne espressioni del panorama belga come De Dolle, De Ranke, De La Senne. Birre intriganti, complesse, contraddistinte sempre da una freschezza di fondo, dall’immancabile secchezza finale e da una pericolosa scorrevolezza. Ne sono un fulgido esempio la Blond, con i suoi profumi agrumati e speziati, o la Zest, caratterizzata dall’esplosivo bouquet di frutta esotica, entrambe “timbrate” Extraomnes per quel tagliente amaro conclusico. Un birraio che ha dimostrato la sua cifra tecnica e creativa con birre di spessore come la Straff, la Tripel, fulgido esempio di questo stile, e la natalizia Kerst, o ancora confrontandosi con la tipologia Saison, esaltandone le luppolature sempre integrate alle speziature del lievito. Un 2013 che lo ha visto protagonista con molte novità che hanno riscosso un immediato successo di pubblico e critica come la saison Wallonie, la floreale Hopbloem aromatizzata con foglie dell’esotica Combava, la possente Quadrupel. Al suo arco non mancano birre affinate in botte come la sorprendente Weltanschauung, una oud bruin affinata 20 mesi in barrique o birre speciali come la Donker, un imperial stout aromatizzata con caffè etiope.

Anche se il birrificio fa capo ad El Mundo, una azienda di caffè del varesotto, Extraomnes è una creatura di Luigi D’Amelio. Un nome che circola già da tempo nel mondo della birra artigianale, ben prima che diventasse birraio, per via delle sue abilità di degustatore, affinate con i corsi per sommelier Ais e Onav e soprattutto con le illuminanti lezioni di Luigi Veronelli nei primi anni ’90, oltre che per la sua urticante vis polemica praticata nei vari forum della rete, dove imperversa con il nome di Schigi, soprannome con il quale è conosciuto. Autodidatta, deve moltissimo ai numerosi viaggi in Belgio compiuti con l’amico fraterno Lorenzo “Kuaska” Dabove, rinomato degustatore e giudice internazionale e ai proficui scambi con i molti amici birrai e homebrewers.

IL BIRRIFICIO
Nato nel 2010, il birrificio si trova a Marnate nel varesotto all’interno dell’azienda di caffè El Mundo, entusiasta promotrice del progetto Extraomnes. Sono una quindicina le etichette tra fisse e stagionali, imbottigliate nel formato da 33cl, tutte ad alta fermentazione di stampo belga. In produzione Luigi D’Amelio è affiancato da fidato Stefano Zandalini e Stefano Celora. 1000hl la birra prodotta annualmente con un impianto da 10hl e una cantina da 170hl. Info: extraomnes.com

IL PREMIO
Il premio, giunto alla quinta edizione, nasce con l’intento di riconoscere il lavoro di un birraio svolto nel corso di un intero anno. A differenza dei classici riconoscimenti, non intende valutare la bontà di una birra in un preciso momento, ma piuttosto la bravura tecnica del birraio nel suo complesso, la sua filosofia, la costanza qualitativa dei prodotti. Un approccio fondato sull’intimo legame tra birra artigianale e il produttore, che ha permesso di superare alcuni limiti di molte competizioni dedicate alle birre artigianali, come quello delle classificazioni che caratterizzano i principali concorsi (data l’oggettiva difficoltà ad inquadrare soprattutto i prodotti nostrani) o di evitare la premiazione di quelle che potremo definire “birre da concorso”, birre a volte fortuite, difficilmente reperibili dal consumatore e spesso ancor più difficilmente ripetibili dal birraio.

CLASSIFICA BIRRAIO DELL’ANNO 2013

1) Luigi “Schigi” D’Amelio, birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
2) Giovanni Campari, Birrificio del Ducato di Roncole Verdi di Busseto (PR)
3) Nicola Perra, birrificio Barley di Maracalagonis (CA)
4) Riccardo Franzosi, Birrificio Montegioco di Montegioco (AL)
5) Gino Perisutti, birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sotto (UD
6) Fabio Brocca, Birrificio Lambrate di Milan
7) Valter Loverier, birrificio Loverbeer di Marentino (TO)
8) Enrico Dosoli e Marco Valeriani, birrificio Menaresta di Carate Brianza (MB)
9) Francesco Mancini e Carlo Franceschini, Birrificio del Forte di Pietrasanta (LU)
10) Agostino Arioli, Birrificio Italiano di Limido Comasco (CO)
“ALBO D’ORO” BIRRAIO DELL’ANNO:

2013: Luigi D’Amelio, birrificio Extraomnes di Marnate (VA)
2012: Riccardo Franzosi, Birrificio Montegioco di Montegioco (AL)
2011: Gino Perissutti, birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sotto (UD)
2010: Valter Loverier, birrificio LoverBeer di Marentino (TO)
2009: Nicola Perra, birrificio Barley di Maracalagonis (CA)

I GIURATI DELL’EDIZIONE 2013
Andrea Ambrosini, Marco Bellini, Davide Bertinotti, Gianluca Bianchi, Matteo Billia, Flavio Boero, Massimo Bombino, Vanni Borin, Alberto Botti, Andrea Camaschella, Luca Turchetta, Simone Cantoni, Mirko Caretta, Luca Celoria, Manuele Colonna, Fabio Cornelli, Andrea Crippa, Alessio Deplano, Manila Di Benedetto, Francesco Donato, Daniele Fajner, Massimo Faraggi, Stefano Frasca, Michele Galati, Filippo Garavaglia. Luca Gatteschi, Marco Ghelfi, Giuseppe Ghighini, Luca Giaccone, Marco Giannasso, Lorenzo Dabove, Alberto Laschi, Enrico Lovera, Maurizio Maestrelli, Antonio Maiorano, Giorgio Marconi, Daniele Merli, Alessandro Meroni, Enzo Pinelli, Marco Pion, Marco Piraccini, Gianluca Polini, Giancarlo Raccagni, Sergio Riccardi, Stefano Ricci, Isidoro Sanna, Gianfranco Sansolino, Eugenio Signoroni, Gabriele Triossi, Marco Tripisciano, Andrea Turco, Nicola Utzeri, Marco Valente, Marco Valenti.

 
Info:
eventi@fermentobirra.com

 

 

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Il Galestro – Angelamaria

Quando il disciplinare Docg del Chianti consentì di non impiegare più uve bianche, molti produttori si trovarono di fronte al problema dell’utilizzazione delle vigne di trebbiano e malvasia.   Nacque così il Galestro, un vino corretto, gradevole e di facile beva, subito sostenuto da una vasta campagna promozionale d’immagine, che ebbe  (ed ha tuttora) grande successo presso i consumatori.
Si trattò anche di una brillante operazione commerciale che consentì a molte aziende di non entrare in crisi e di investire gli utili del Galestro per produrre vini rossi di sempre maggiore qualità.

 

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I supertuscans – Angi

Prima dell’attuale normativa, il disciplinare di produzione del Chianti Classico imponeva l’uso di altre uve, bianche e rosse, oltre al sangiovese.
A causa di questa norma alcuni produttori decisero di uscire dalla Docg e di mettere in commercio vini derivanti da solo sangiovese e quindi classificati come Vino da Tavola: una classificazione formalmente di livello inferiore ma che vide invece nascere alcuni dei più grandi rossi toscani e italiani che divennero famosi anche all’estero come Supertuscans.  Oggi molte aziende affiancano al loro Chianti Classico uno o più Vini da Tavola.
 

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La Puglia è la regione d’ Italia con la più alta produzione vitivinicola

La Puglia è la regione d’ Italia con la più alta produzione vitivinicola, e il Salento contribuisce notevolmente con i numerosi viticultori presenti sul territorio. Il vino a base di uva Negramaro, è al terzo posto tra i vini a denominazione d’origine controllata col maggior tasso di crescita nelle vendite per la grande distribuzione, secondo un’indagine svolta per il Vinitaly nel 2008

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Il Chianti – Angi

Si produce vino Chianti anche al di fuori della zona del Chianti Classico, sotto le Docg Colli Fiorentini, Rufina, Montalbano, Colli Senesi, Colli Aretini e Colline Pisane.
Oltre alla versione normale è consentita la produzione del Chianti Riserva che necessita di un anno in più di affinamento in cantina prima di essere commercializzato.
Il vino ha colore rosso rubino più o meno cupo, profumi di frutti rossi uniti a sentori vanigliati dati dal legno delle botti grandi o piccole, può possedere buon corpo e struttura con lunga persistenza  gustativa. Nella Docg Classico il Chianti si esprime ai suoi massimi livelli.
 
 
 

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Piccola magnum – Cose buone

images.jpegLa casa francese Bollinger, ispirandosi agli antichi vetri del XIX secolo ritrovati nelle cantine della Maison, risalenti al 1846, lancia la sua nuova bottiglia, anche se è più corretto parlare di ” piccola magnum “.
 
Si è stabilito che questo formato  esprime al meglio tutte le qualità di un grande vino quale lo Special Cuvée: infatti ha caratteristiche molto simili ad una magnum.
 
Il vetro ritrovato è una bottiglia che riportava ancora inciso l’anno: 1846. Bollinger ripensa alla sua bottiglia del futuro rinfrancando le sue salde radici col passato e con la tradizione, caratteristiche su cui da sempre si fonda questa Maison familiare.
 
 
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Vino rosso, uva e mirtilli: il piceatannolo contro il grasso

Il piceatannolo è un derivato del resveratrolo. Contenuto in alimenti come uva, vino rosso e mirtillo, tale sostanza influenza i processi delle cellule del grasso, impedendo la loro formazione.

Di conseguenza, è minore l’assunzione di peso.

Questo il messaggio di una ricerca della Purdue University (Indiana, USA), diretta dal dottor Kee-Hong Kim e pubblicata su “Biological Chemistry” …
http://perlagewines.blogspot.it/2012/04/vino-rosso-uva-e-mirtilli-il.html

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La vite – Gabriele Bacciottini – Scuola Europea Sommelier

La vite è una pianta molto robusta e tenace, con notevoli capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali e climatiche. Grazie a queste sue capacità di adattamento, la vite si è ampiamente diffusa in molti paesidel mondo, in particolare nei luoghi a clima temperato.  L’Europa è certamente il continente in cui  a viticoltura attuata con lo scopo di produrre vino è principalmente presente

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Quanti gradi ha la grappa – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Non ci sono limiti massimi, se non il buon senso e la piacevolezza, alla gradazione alcolica della grappa e sono diversi i produttori che per le loro bottiglie “cult” superano tranquillamente il 50% vol.

Si tratta però di casi limite, di bottiglie per amatori, di grappe davvero speciali.
Le altre hanno un contenuto alcolico intorno al 40% vol. La legge impone una presenza alcolica minima di 37,5 vol. che sale a 40% per le grappe che si pregiano della Denominazione Geografica. Per abbassare il grado alcolico, di circa 90° appurato a fine distillazione, viene aggiunta alla grappa Acqua Distillata, in quanto inodore ed insapore.

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Il tastevin – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Antico strumento del sommelier, se ne parla già in alcuni testi del ‘500, è il simbolo della sommellere internazionale. E’ fatto in argento o metallo argentato ed a seconda del lato e quindi dell’impugnatura si indica se stiamo valutando un vino rosso o bianco.

Questo infatti è formato all’interno da una parte con cavità sferiche (per la valutazione dei rossi) e l’altra lische (per i vini bianchi).
Oggi il tastevin è rimasto solo un simbolo coreografico, infatti è stato soppiantato da un bicchiere di cristallo, universalmente adottato, chiamato ISO.

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I profumi del vino – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Attraverso le sensazioni che ci trasmettono i profumi di un vino, riusciamo a distinguerne la qualità . Gli aromi di un vino, sono classificati in tre categorie.
Primari: provenienti dall’uva e quindi da vitigno.
I Secondari. Che si formano durante la fermentazione

 

I Terziari: sono i complessi aromi che si formano durante l’invecchiamento di un vino. Sono chiamati anche Bouquet ed una parte fondamentale è derivata dal legno in cui questi sostano per alcuni mesi.

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Melograno, il vino artigianale -Gabriele Bacciottini – Italiana sommelier

E’ nella provincia di Lucca, esattamente in Garfagnana a Gallicano, che nasce il primo vino, almeno per il Centro Italia, realizzato sì da uve autoctone (Sangiovese, colombana, carrarese e ciliegiolo), ma in totale assenza della meccanizzazione durante la raccolta e la vendemmia, chiamato Melograno.

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Il vino e i santi – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Il vino e i santi – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Il Santo più vicino al mondo del vino pare essere San Martino 11 novembre. In questo giorno infatti si celebrano feste in tutta Italia, naturalmente in onore del Santo, ma come denominatore il vino.

San Martino è considerato protettore dei bevitori, degli osti, dei fabbricanti di botti, degli ubriaconi e degli alcolizzati guariti. Un posto d’onore lo meritano anche San Vincenzo, protettore dei commercianti di vino e Sant’Urbano protettore dei viticoltori.

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