Un mondo di terra, di vino, di sogni Elisabetta Rogai a Impruneta

Prima di EnoArteUn mondo di terra, di vino, di sogni Elisabetta Rogai a Impruneta

Cambiano i tempi, le mode, il modo di vestire e di mangiare, nei paesi siamo legati alle feste popolari perché sono la base per una proiezione verso la modernità del futuro, non esiste tradizione che non sia stata prima innovazione, apertura per nuovi confronti e nuove idee.
Impruneta, a 2 passi da Firenze, famosa nel mondo per le sue fornaci, ma anche per le sue feste paesane, che sono la riscoperta delle antiche culture di un popolo, e in occasione della Festa dell’Uva l’Artista Elisabetta Rogai, invitata dall’Ente Fiera a fare la 32 esima Etichetta d’Autore, ha voluto creare  un percorso ideale, virtuale, pensato nei prestigiosi spazi pubblici e privati, con le sue opere, ambientato nella Piazza del Comune, dove le 4 contrade  gareggiano il 16 settembre per il Peposo Day.
Un tour virtuale quello dell’Artista,  un racconto che diventa il collante di epoche diverse di ieri, alla ricerca di una continuità o autentica modernità dell’oggi, attraverso le sue opere esposte, che parlano di terra, di cavalli, di donne, fatte con il vino toscano, piene delle fragranze delle viti, un percorso che va dal negozio Mital dei Fratelli Mariani,  la storica MARIANIFamiglia della terracotta Imprunetina, che domina la piazza dall’alto, dove il sorriso gentile degli indimenticabili Angelo e  Tetta Mariani dipinti dalla Rogai sembra osservare con benevolenza questo gioioso girotondo di gente, dunque attraversa la piazza e fa una sosta negli spazi della Banca BCC di Impruneta dove sono esposti i suoi quadri, cavalli  e immagini di donne,  ed infine nei locali dove l’artista effettua una performance live con il vino dell’Azienda Agricola La Querce e dove ha riunito arte, gelato artigianale, moda, artigianato e bijoux, oltre al mitico Suzukino, creazioni e sogni di donne, quelle immortalate sulle sue tele… i colori e le forme di PazzaBea Bijoux, le rose del gelato artigianale di MisteRoll, gli abiti della collezione FW 2018/2019 di Righini Moda di Tiziana Naldoni, la moda knitwear hand made di Tanguro per i piccoli, la nuova Suzuku Jimny, che esordisce il 15/16 settembre su territorio nazionale.
Un girotondo di arte, artigianato, un mondo di bellezza quello creato da Elisabetta Rogai, che affianca la sua Etichetta d’Autore………
Il mondo fantastico di PazzaBea Bijou, autrice Beatrice Pazzaglia, dove la bijoux designer ha rubato al mare e alla terra metalli e conchiglie, pietre e vetri, legno e bronzo per inanellare sogni fantastici, creazioni dalla  valenza estetica che compensa il materiale più semplice, per una donna contemporanea, audace e sofisticata, collane, orecchini, bracciali, anelli, preziose creazioni dalle linee e colori del mediterraneo multiculturale.
Elisabetta RogaiBettini Auto presenta la nuova Suzuki Jimny.
Un modo per viaggiare con un auto che ha visto il successo appena nata, nel1970, un segno di continuità di oggi.
La casa madre la ripropone in veste moderna, attuale, un fuoristrada che ha sempre mantenuto la solita filosofia progettuale, un SUV cittadino, pratico, elegante, dinamico, ma adatto anche alla campagna, una sorta di viaggio senza tempo in terra toscana, alla scoperta dei  vigneti e agli spettacolari panorami, terre verdeggianti fatte di silenzio,  per  scoprire la natura lavorata ad arte dall’uomo.
Righini Boutique, il gusto e le intuizioni di Tiziana Naldoni, vera cool hunter nello scoprire tendenze e sorprese in un mondo moderno dove le donne hanno  imparato, non solo a vestirsi, ma ad interpretare la moda, usare la moda per conquistare maggiore attenzione e diventare protagoniste, anche a seguito dello spirito nuovo del prêt-à-porter dato anche da una rivoluzione che sta trasformando la moda stessa e l’immagine costruita sulla donna per un modo diverso di concepire il concetto di vestirsi.
Le rose del gelato artigianale di Misteroll Sfoglie di gelato ghiacciate e arrotolate che, posizionate l’una accanto all’altra, sembrano piccole rose. È la nuova moda che propone MisteRoll, il gelato artigianale che arriva dagli Stati Uniti, ma la tradizione è molto più antica. In Thailandia, infatti, basta passeggiare per le strade per vedere dei chioschetti in cui degli abili artigiani con due spatole in mano, creano con abilità e maestria dei gelati molto particolari. La tecnica di MisterRoll è quella di produrre il gelato al momento, con l’utilizzo di ingredienti freschi e senza l’aggiunta di conservanti. Il nome della gelateria ha un motivo: la piastra in acciaio su cui viene creato il gelato, infatti, è alla temperatura di 10 gradi Fahrenheit sotto zero. A questa temperatura, che corrisponde a circa – 12°C,  infatti, si può ottenere una crema morbida e densa, facile da lavorare, senza l’aggiunta di conservanti.
TANGUROTanguro la moda fashion knitwear hand made per piccole principesse
Tanguro, un passato che si intreccia al presente, tradizione e lavorazione fatta a mano, uncinetto, intreccio, macramè, non è un caso che le ispirazioni provengono da ricordi di casa, ispirazioni per le cosiddette tecniche manuali “antiche” (ferri, intrecci e uncinetto) con l’elemento ricorrente, filo di cotone egiziano e filati di lana di varie finezze, colori e versioni. Fantasia, creatività, qualità e stile di vita si rispecchiano ogni giorno nei capi creati dalla stilista  Alessandra Galardi, crochet fatto a mano,  picchi luxury retrò che ben si sposano al progetto dell’evento, arte e artigianato che prendono ispirazione dal passato, la collezione hand made di Tanguro non può non ispirare fascinose sperimentazioni per capi creati per i più piccini, piccole donne come principesse di un libro incantato per una vasta scelta di modelli, un revival  sull’onda del successo della Miss Sicily di Dolce e Gabbana,  nata nel 2009 e ancora iconica. Una piccola collezione  trendy e perfetta anche in versione glamour, ironica e pratica, un revival nostalgico per piccole principesse.

Impruneta, Festa dell’Uva – 16 settembre
Etichetta d’autore di Elisabetta Rogai
PazzaBea Bijoux di Beatrice Pazzaglia
Righini Boutique di Tiziana Naldoni
BettiniAutomobili, Firenze, Firenze Sud, Empoli
Mital terrecotte Impruneta
Tanguro fashion knitwear hand made
MisteRoll

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Ca’ del Poggio Lancia “Piave tra sfida e memoria”

Piave_tra_sfida_e_memoria_2014_-_da_sx_Alberto_Fiorin,__Davide_Malacarne,_Marco_Rossa,_Giovanni_Scapin_bCa’ del Poggio Lancia “Piave tra sfida e memoria”

A San Pietro di Feletto inizia il conto alla rovescia per la prossima edizione della rassegna sportiva che quest’anno ha visto il confronto in bicicletta tra Francesco Moser e Maurilio De Zolt. Appuntamento al 28 e 29 giugno 2014

San Pietro di Feletto (TV), 30 novembre 2013 – Si svolgerà a fine giugno 2014 la seconda edizione del “Piave tra sfida e memoria”, iniziativa con protagonista la bicicletta proposta da Comune di Sappada, Consorzio Sappada Dolomiti, All Red, Aics Belluno, Circolo 1554 Ubi Jazz, Pedale Veneziano e Giovani a posto.

L’evento, che lo scorso luglio si articolò su due giornate (la prima dedicata alla cicloturistica Cortellazzo-Sappada, la seconda alla cronoscalata da Sappada alle Sorgenti del Piave, con il duello tra Francesco Moser e Maurilio De Zolt), la prossima estate sarà un “contenitore” di iniziative che si protrarranno per una settimana.

Il progetto è stato presentato, con l’accompagnamento della Sorgente Classic Ensemble, nella cornice di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, dove il ciclismo è di casa (sul celebre “Muro” trevigiano è transitato anche l’ultimo Giro d’Italia, con la tappa Longarone-Treviso, e vi transiterà la prossima edizione della corsa rosa, con la tappa che si concluderà a Vittorio Veneto). Un luogo ideale di incontro tra il mare e la montagna, all’insegna della buona cucina (garantita dall’omonimo ristorante) e di una squisita ospitalità (da alcuni mesi l’offerta turistica di questo incantevole angolo delle colline trevigiane è completata dall’Hotel Villa del Poggio).

Le giornate clou di “Piave tra sfida e memoria” saranno quelle di sabato 28 e domenica 29 giugno, quando verranno riproposte rispettivamente la cicloturistica dalle foci alle sorgenti del Piave e la cronoscalata da Cima Sappada alle Sorgenti, 9 chilometri di ascesa con strappi la cui pendenza supera il 15 per cento. «Le giornate precedenti, dal 21 al 27 giugno – ha spiegato uno degli organizzatori dell’evento, Giovanni Scapin – saranno dedicate a una serie di iniziative di valorizzazione del territorio e dedicate ai turisti e che comprenderanno, tra le altre cose, la visita alle fortificazioni della prima guerra mondiale nella zona di Sappada, la visita ai luoghi di Tiziano a Pieve di Cadore, quella al museo degli Zattieri a Codissago e ai luoghi del Vajont a Longarone, ma anche momenti dedicati alla musica, alla letteratura e alla gastronomia. Importante sarà la collaborazione di Alberto Fiorin, di Ediciclo».

«Crediamo fortemente nelle potenzialità della bicicletta come occasione di turismo – ha spiegato Marco Rossa, assessore allo sport del Comune di Sappada -. “Piave tra sfida e memoria” va in questa direzione, cercando di valorizzare il territorio veneto nella sua globalità fatta di mare, collina e montagna».

Alla presentazione di Ca’ del Poggio era presente anche Davide Malacarne, il professionista bellunese che è stato il migliore italiano all’ultima edizione del Tour de France. «Lo scorso luglio non c’ero ma il prossimo anno voglio esserci – ha spiegato il portacolori del Team Europcar dopo aver visto il filmato riassuntivo del Piave tra sfida e memoria 2013 realizzato da Giampaolo De Marchi -. Non conosco la zona di Sappada e questo evento potrà essere l’occasione per colmare questa lacuna».

L’evento del prossimo 29 giugno potrebbe essere anche una sorta di “prova generale” in vista di un possibile approdo del Giro d’Italia. «Stiamo lavorando per portare l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia a Sappada e, più in particolare, alle Sorgenti del Piave – ha affermato il sindaco del comune bellunese, Alberto Graz -. L’idea è quella di un arrivo nel 2015, nel centenario della prima guerra mondiale».

(con la collaborazione di Ti-Comunicazione)

-In allegato, foto di alcuni momenti della presentazione dell’edizione 2014 di “Piave tra sfida e memoria” avvenuta a Ca’ del Poggio.

CA’ DEL POGGIO, DOVE IL PROSECCO INCONTRA IL MARE

C’è il Prosecco. E c’è il mare. Il Ristorante Relais Ca’ del Poggio a San Pietro di Feletto, nel Trevigiano, coniuga alla perfezione le due anime della famiglia Stocco. Quella marinara, che ha portato Fortunato e la moglie Maria Stella ad affrontare una qualificata esperienza di ristorazione a Bibione, prima di trasferirsi a San Pietro di Feletto. E quella collinare, interpretata dai figli Alberto e Marco, che, con l’aiuto dei genitori, hanno fatto propria la tradizione familiare, rivisitandola con un tocco di modernità ed eleganza. Il Ristorante Relais Ca’ del Poggio è aperto a San Pietro di Feletto, lungo la Strada del Prosecco Superiore Docg, dal 18 ottobre 1994, e da allora incontra il crescente favore di una clientela raffinata ed esigente.

Se il panorama sui colli del Prosecco che si ammira dalle sale del Ristorante Relais Ca’ del Poggio va dritto al cuore, il palato degli ospiti della famiglia Stocco è deliziato da una cucina marinara che, grazie alla creatività degli chef Marco Stocco e Vincenzo Vairo, si è ormai imposta all’attenzione dei più severi gourmet. Molto conosciuto nell’ambiente sportivo (in via dei Pascoli, unica salita certificata dalla Federazione Ciclistica Italiana, ribattezzata Muro di Ca’ del Poggio, sono transitate le edizioni 2009 e 2013 del Giro d’Italia e il Campionato Italiano Professionisti del 2010), il Ristorante Relais Ca’ del Poggio dispone di 80 coperti inseriti in un ambiente elegante e al tempo stesso familiare, in cui Alberto Stocco e i suoi collaboratori fanno sentire gli ospiti come a casa loro.

Dal maggio 2013, l’offerta turistica di Ca’ del Poggio è arricchita con l’Hotel Villa del Poggio, una struttura dotata di ogni confort (e con una meravigliosa terrazza panoramica) che, grazie anche all’esperienza di Bruno Bertolingrande, s’integra alla perfezione con l’ospitalità offerta dal ristorante, trasformando quest’angolo della Marca Trevigiana – a 60 km da Venezia – in una specie di paradiso per una clientela che ama immergersi nell’atmosfera rilassata ed elegante delle colline del Prosecco. Nelle vicinanze sono disponibili campi da golf e da equitazione, oltre a percorsi naturalistici da esplorare a piedi o con le mountain bike messe a disposizione dall’hotel, per una vacanza all’insegna del benessere e del relax.
CA’ DEL POGGIO
Ufficio stampa
Mob. 338 2103931
press@cadelpoggio.it
www.cadelpoggio.it

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Museo del vino

Museo del vino

Museo del vino

Museo del vino

Domani, sabato 24 maggio al “Little David”, in via Martelli 14r, va in scena il quarto appuntamento di “Convinum”, il ciclo di incontri simposiali a metà strada tra gusto e cultura: degustazione dei vini di Poggio Amorelli, visita al museo del vino, abbinamenti e approfondimenti tematici con l’agronomo Marco Mazzarrini.

Un’occasione di avvicinarsi al mondo del vino in maniera completa e multidisciplinare, per scoprire non solo i dettagli tecnici – l’esame visivo, olfattivo e gustativo – ma anche tutto quanto c’è da sapere sul vino in chiave culturale.

L’appuntamento è per le 17: dopo la visita a Winex, la struttura museale con 500 oggetti storici dedicata al mondo della viticoltura italiana e allestita all’interno del locale, toccherà all’agronomo Mazzarrini illustrare i segreti della vigna e della terra, elementi imprescindibili per ottenere un buon vino.
Seguirà una degustazione di tre vini legati al contesto: verrà assaggiato il Morellino di Scansano Poggio Barbone DOCG 2013, il Chianti Classico Poggio Amorelli DOCG 2012 e la riserva 2011.

Infine, il buffet di specialità regionali per approfondire la discussione su quanto si è appena scoperto.

Per info e prenotazioni:
info@littledavid.it
Segnalato da Cristina

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Legame tra vino e paesaggio e condivisione di valori i temi della giornata nazionale Ais della cultura del vino e dell’olio in Toscana

Legame tra vino e paesaggio e condivisione di valori i temi della giornata nazionale Ais della cultura del vino e dell’olio in Toscana

Il Paesaggio toscano e le sue eccellenze, raccontate attraverso un affascinante viaggio fatto di emozioni, ricordi, percezioni sensoriali. Questi i temi affrontati stamattina ad Arezzo in occasione della Giornata Nazionale AIS della cultura del vino e dell’olio, la manifestazione promossa da AIS Nazionale e insignita dal Presidente Giorgio Napolitano della medaglia di rappresentanza per l’alto valore divulgativo che la caratterizza.

“La grande tradizione enologica e olearia della nostra regione – ha premesso il Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli – è per forza di cose legata alla conformazione morfologica del territorio, al clima e alla posizione. La dolcezza delle colline piuttosto che la spigolosità di un paesaggio montano, l’umidità e la ventilazione di una regione esposta sul mare piuttosto che l’aridità di un territorio povero di corsi d’acqua o con difficoltà nell’approvvigionamento idrico sono indubbiamente fattori paesaggistici in grado di influenzare la qualità di un vino o dell’olio e – ha aggiunto – in un momento in cui il clima sta subendo cambiamenti importanti che indirettamente si ripercuotono sulla morfologia del paesaggio, credo che tenere alta l’attenzione sulla sua importanza sia una necessità vera e propria più che una scelta”.

Al saluto del Presidente di AIS Toscana Osvaldo Baroncelli hanno fatto seguito quelli istituzionali del Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai e dell’Assessore alle Attività Produttive Paola Maglianensi, i quali hanno ringraziato AIS per una collaborazione che dura da molti anni, sottolineando l’importanza della promozione di vino e olio per il territorio aretino.

Ha il sapore di una poesia bucolica l’intervento del Prof. Antonio Calò, Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che parlando di Paesaggio viticolo come indice della qualità dei prodotti, lo definisce così: “una percezione che si estende alla mente, alla cultura, alle sensazioni, fino alla sacralità dei sentimenti. Mille situazioni, fino dal passato più remoto, mettono in chiaro questo legame assoluto ed imprescindibile tra zona di produzione e vino, in cui il Paesaggio viticolo non è statico, ma viene scandito dalle evoluzioni tecniche e dalle modalità di coltivazione. C’è un legame in più in tutto questo: quello che mette insieme bellezza ed ordine del Paesaggio e qualità delle produzioni. Sempre più vini di qualità infatti – continua Calò – sono stati prodotti in paesaggi affascinanti ed ordinati, mentre il decadimento delle produzioni si è spesso accompagnato a disordine e “trascuratezza”.

Dal Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, la parola è poi passata a Simone Fabbri, Manager Marchesi de’ Frescobaldi, il quale discorrendo su “I valori della nostra storia come chiave per spiegare la cultura che pervade i vini di oggi” ha precisato che “la coltivazione della Vite dell’Olivo e del Cipresso sono i 3 elementi più importanti del paesaggio toscano. Pochi si ricordano che questi 3 elementi non esistevano nella Toscana delle origini e che il lavoro degli uomini dal basso medio evo in avanti ha creato quella bellezza del paesaggio che oggi da tutto il mondo vengono ad ammirare. Allo stesso tempo – aggiunge Fabbri – la comprensione di come vanno condotte le fermentazioni per far emergere nel vino i profumi potenziali dell’uva ha arricchito il territorio di sensazioni aromatiche che in passato “sfuggivano”. Ripartire dalla storia delle nostre famiglie è quello che i consumatori moderni di prodotti agricoli ci chiedono: perfino gli italiani desiderano sentire rievocare la nostra storia per capire i vini delle singole aziende. Questa è la via che proponiamo per una rinnovata comunicazione che affianchi la cultura dietro a ciascun vino alla sempre preziosa scheda tecnica”.

Sull’olivo e in particolare sull’olio si è soffermato poi Fausto Borella, Presidente dell’Accademia Maestrod’olio, il quale -riprendendo una notizia di qualche settimana fa uscita sul New York Times – ha sottolineato come l’Italia e soprattutto la Toscana rappresenti una eccellenza nella produzione di oli extravergine di assoluta qualità e quanto sia importante difendere questa integrità: “Ovviamente anche in Italia, come soprattutto in Toscana, esiste un olio di altissima qualità rispetto a un olio imbottigliato ed etichettato nella nostra regione ma che poco, anzi pochissimo, ha a che fare con gli eccellenti profumi e aromi del nostro territorio. Al Sommelier chiediamo, in qualità di ambasciatore e perfetto comunicatore di questo mondo, di educare – se necessario “alzando la voce” – qualsiasi consumatore, dalla casalinga al ristoratore, per far comprendere quale sia il vero olio extravergine di qualità da abbinare all’infinita gamma di pietanze della tradizione italiana e toscana.”

L’incontro, organizzato da AIS Toscana – quest’anno con la collaborazione della delegazione di Arezzo guidata da Massimo Rossi – si è svolto alla presenza, tra gli altri, di una rappresentanza di alunni di due istituti alberghieri del territorio – l’Istituto Professionale Statale Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera “Camaiti” di Caprese Michelangelo e l’Istituto Statale di Istruzione Superiore Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Vasari” di Figline Valdarno – e si è concluso con una degustazione di vini e prodotti tipici del territorio aretino.
Nella foto in allegato da sinistra: Antonio Calò, Osvaldo Baroncelli, Fausto Borella, Simone Fabbri e Leonardo Taddei, moderatore dell’incontro.
Ufficio Stampa AIS Toscana

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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L’importanza di internet per l’agroalimentare

L’importanza di internet per l’agroalimentare

Aigig e Google presentano a Cibus il progetto sulla comunicazione in rete delle eccellenze Made in Italy

Corretta informazione uguale libertà di scelta. Questa è l’essenza di quanto emerso nell’incontro moderato da Vladimir Dukcevich Presidente del Consorzio di Tutela Prosciutto San Daniele dal titolo “Internet come strumento di informazione e formazione dei consumatori” che si è tenuto questa mattina a Cibus Parma nello Spazio Aicig-Mipaaf alla presenza di Diego Ciulli di Google, Mauro Bergamasco della nazionale italiana di rugby, Stefano Berni Direttore Generale del Consorzio tutela Grana Padano e vicepresidente di AICIG e il Segretario di AICIG Pier Maria Saccani.

“L’avvento di internet è un grande passo verso la libertà di scelta – ha esordito Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio di Tutela Grana Padano e vicepresidente di AICIG – perché quotidianamente in rete si scambiano grandi flussi di informazioni, che ci permettono di compiere con consapevolezza ogni tipo di scelta, tra cui quelle agroalimentari. Informazioni che rappresentano un valore aggiunto anche per i prodotti di nicchia: la grande confusione a cui si assiste oggi tra prodotti originali e similari – quindi non contraffazione ma scimmiottatura – è un fenomeno che se si hanno le giuste informazioni si può arginare”.

“La globalizzazione – ha precisato il Segretario di AICIG Pier Maria Saccani – si pensava potesse uccidere la produzione tipica, invece è successo l’opposto. Avere l’opportunità di confrontare diversi punti di vista su internet, ha portato un’evoluzione e un beneficio non solo ai prodotti ma anche ai valori legati al territorio”.

“Da qualche anno si sono intensificati gli sforzi per comunicare con gli appassionati di cibo italiano – ha aggiunto Vladimir Dukcevich, Presidente del Consorzio di Tutela del Prosciutto San Daniele – e oggi il web si presenta come lo strumento migliore per parlare direttamente col consumatore. Come Consorzio abbiamo un evento, “Aria di festa” – ultimo week end di giugno a San Daniele – in cui i digital media ci permettono di utilizzare al meglio lo strumento digitale, a mio parere il miglior modo di incanalare la nostra storia”.
In questo contesto, si inserisce il progetto Made in Italy: Eccellenze in Digitale di Google, di cui questa mattina ha parlato Diego Ciulli, Senior Policy Analyst di Google. “E’ la prima volta che Google si occupa di cibo e agroalimentare, con quest’iniziativa intendiamo aiutare a far conoscere i prodotti originali, educare i produttori ad andare sul web e dare opportunità di lavoro alle nuove generazioni”. Su questi presupposti Ciulli ha presentato durante l’incontro di questa mattina il progetto sulle Eccellenze in Digitale e sul Made in Italy patrocinato dal Ministero dello Sviluppo Economico e inserito in una campagna di e-Skills for Jobs della Commissione Europea. In particolare, ha posto l’attenzione sul progetto che Google sta portando avanti in collaborazione con Unioncamere di digitalizzazione delle aziende italiane, ovvero mettendo a disposizione di 104 giovani “digitalizzatori”, altrettante borse di studio per formare esperti che andranno poi ad affiancarsi alle piccole e medie imprese inserite in contesti in cui siano stati individuati prodotti di eccellenza del Made in Italy, nel loro percorso verso la digitalizzazione. “Le 104 borse di studio – ha aggiunto Ciulli – sono la prosecuzione di un progetto iniziato dalla collaborazione tra Google e Unioncamere nel 2013, che ha coinvolto 20 giovani digitalizzatori e raggiunto obiettivi importanti: 8.500 imprese contattate in 6 mesi, 2.400 quelle direttamente coinvolte in seminari, workshop, attività “door-to-door”, il 20% delle quali assistite dai 20 giovani nei percorsi di digitalizzazione con servizi personalizzati”.
Tra gli intervenuti all’incontro dedicato alle eccellenze italiane, anche il nazionale di rugby Mauro Bergamasco, che ha espresso il proprio apprezzamento per questo progetto, di cui si propone ambasciatore nel mondo dello sport italiano: “Lo considero un ottimo strumento per rilanciare l’italianità nel mondo ma anche nella stessa Italia, perché spesso siamo anche noi italiani a dover riscoprire i nostri prodotti. Una piattaforma così grande come Google può senz’altro dare una mano per conoscere i prodotti italiani e credo sia una opportunità da non farsi scappare”.

Al termine dell’incontro, lo Show cooking Grana Padano Dop con Fabrizio Ferrari e l’evento Aria di Festa 2014, con il prosciutto di San Daniele Dop che incontra le eccellenze 100% italiane.

Ufficio stampa AICIG

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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Cibus 2014 Spazio Aicig – Mipaaf

Cibus 2014 Spazio Aicig – Mipaaf

Cibus 2014 Spazio Aicig – Mipaaf

Cibus 2014 Spazio Aicig – Mipaaf
Parma, 2 maggio 2014
Fitto programma di appuntamenti presso lo stand dell’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche e del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con Ismea e con i Consorzi di tutela del Grana Padano Dop, dell’Aceto Balsamico di Modena Igp e della Mortadella Bologna Igp.

In particolare il Grana Padano Dop sarà protagonista del Progetto SOS food blogger “Aiutaci a difendere le Dop” (5 maggio), di diversi show-cooking curati da noti chef (5-6-7 maggio) e ne verrà proposta degustazione durante gli aperitivi programmati in abbinamento con altri prodotti da Indicazione Geografica (6-7 maggio).

La presenza dell’Aceto Balsamico di Modena Igp sarà valorizzata nell’incontro con le coltivazioni biologiche dell’azienda sperimentale Stuard di Parma (6 maggio), negli aperitivi in abbinamento con altre IG (6-7 maggio) e nel corso di una conferenza stampa in cui verranno illustrate case-history e istruttorie ex officio avviate dal MiPAAF, cui seguirà degustazione guidata del prezioso condimento (7 maggio).

La Mortadella Bologna Igp “animerà” l’evento di presentazione “MortadellaBò … chi la fa l’affetta” (5 maggio) e sarà tra i protagonisti degli abbinamenti proposti durante gli aperitivi quotidiani (6-7 maggio).

Da segnalare il coinvolgimento, negli appuntamenti di presentazione e degustazione, di altre eccellenze della produzione agroalimentare italiana di qualità certificata: Basilico Genovese Dop, Oliva Bella della Daunia Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di San Daniele Dop, e delle produzioni vinicole Chianti Classico Docg e Prosecco Doc.

In programma anche due eventi particolarmente attesi dagli addetti ai lavori: “Internet come strumento di informazione e formazione dei consumatori”, incontro animato dagli interventi di Diego Ciulli di Google, Mauro Bergamasco della nazionale italiana di rugby, Stefano Berni Direttore Generale Consorzio tutela Grana Padano e moderato dal Direttore del Consorzio Prosciutto San Daniele Mario Cichetti (6 maggio); “Anteprima Dop”, a cura della Fondazione Qualivita, in cui saranno presentate le 10 nuove produzioni agroalimentari italiane registrate Dop-Igp dalla UE (7 maggio). Nel corso di quest’ultimo appuntamento verrà consegnato alle organizzazioni che hanno promosso la registrazione comunitaria un attestato di riconoscimento del MiPAAF.

Tutte le iniziative in palinsesto prevedono momenti di approfondimento, degustazioni guidate e tavole rotonde, il tutto volto a valorizzare le produzioni Dop e Igp. Tra gli ospiti, gli sportivi Carolina Kostner e Mauro Bergamasco.

 

* * *

 

Lunedì 5 maggio

 

Ore 11,30

Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano Dop

Progetto SOS food blogger “Aiutaci a difendere le Dop”

seguirà

Show cooking finger food Dop/Igp

a cura dello Chef Stefano Cerveni

 

Ore 15,30

Il Basilico Genovese Dop

 

Ore 16,30

Parmigiano Reggiano Dop

abbinamenti con

Chianti Classico Docg e Prosecco Doc

 

Ore 18

Consorzio di tutela della Mortadella Bologna Igp

Attività con i blogger presentazione “MortadellaBò … chi la fa l’affetta”

A Bologna dal 9 al 12 Ottobre

 

* * * * *

 

Martedì 6 maggio

 

Ore 12,00

Incontro

Internet come strumento di informazione e formazione dei consumatori

Partecipano

Diego Ciulli – Google

Mauro Bergamasco – nazionale italiana di rugby

Stefano Berni – Direttore Generale Consorzio tutela Grana Padano

Modera

Mario Cichetti – Consorzio Prosciutto San Daniele

 

Al termine

Show cooking Grana Padano Dop con Fabrizio Ferrari

e

Aria di Festa 2014

Il prosciutto di San Daniele Dop incontra le eccellenze 100% italiane

 

Ore 16,30

L’Aceto Balsamico di Modena Igp

incontra le coltivazioni biologiche dell’azienda sperimentale Stuard di Parma

 

Ore 17

Aperitivo

Grana Padano Dop – Aceto Balsamico di Modena Igp – Mortadella Bologna Igp

Oliva Bella della Daunia Dop

Abbinamenti con Chianti Classico Docg e Prosecco Doc

 

* * * * *

 

Mercoledì 7 maggio

 

Ore 11,30

Anteprima Dop

A cura della Fondazione Qualivita

 

Ore 12,30

Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano

Show Cooking a cura dello chef Fabrizio Ferrari in compagnia di Carolina Kostner

 

 

Ore 16,00

CONFERENZA STAMPA

Acetp Balsamico di Modena IGP

case history e istruttorie ex officio avviate dal MiPAAF

Intervengono

Stefano Vaccari – Capo Dipartimento Ispettorato Centrale Repressione Frodi

Federico Desimoni – Direttore Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena

A seguire degustazione guidata di Aceto Balsamico di Modena IGP

 

Ore 17

Aperitivo

Grana Padano Dop – Aceto Balsamico di Modena Igp – Mortadella Bologna Igp

Oliva Bella della Daunia DOP

Abbinamenti con Chianti Classico Docg e Prosecco Doc

 

* * * * *

 

Giovedì 8 maggio

 

Ore 12,30

CONFERENZA STAMPA

 

Il gastronomo: non un cuoco, non solo esperto di cibo.

Una figura professionale emergente ed in affermazione.

 

Presentazione del Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche a cura degli studenti.

 

Intervengono:

Andrea Fabbri – Preside del Corso di Laurea

Marzia Morganti – Fieristica ed Organizzazione di eventi, Comunicazione

 

Ufficio stampa AICIG

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

Emailpress@aicig.it

www.martecomunicazione.com
AICIG –Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche
Via XX Settembre, 98/G – 00187 Roma – tel. +39064420.2718 – fax +39 064426.5620 –info@aicig.it – www.aicig.it

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L’app Bing Food & Drink

image008L’app Bing Food & Drink presenta la sezione chef: Alessandro Borghese primo Celebrity Chef a portare la sua esperienza e passione su Windows 8 e Windows Phone
L’applicazione Bing dedicata al mondo della cucina si arricchisce di nuovi preziosi contenuti forniti dagli chef più rinomati del panorama italiano e internazionale.

Milano, 24 marzo 2014 – Dopo averne recentemente annunciato la disponibilità su Windows 8 e Windows Phone, l’applicazione Bing Food & Drink si arricchisce con la nuova sezione Chef, che grazie al contributo dei più prestigiosi cuochi offrirà agli utenti ancora più contenuti, trucchi e consigli per farsi ispirare nella realizzazione di deliziose prelibatezze per qualsiasi occasione. La prima Celebrity che ha aderito al progetto e che inaugura la sezione Chef dell’app Bing Food & Drink è Alessandro Borghese.

Il mondo del rinomato Chef, noto per il suo spirito eclettico e innovativo e che è nella squadra dei giudici del programma Junior Masterchef Italia, in onda in esclusiva su SkyUno, sarà finalmente a portata di clic per tutti gli utenti, ovunque si trovino e qualunque sia il device utilizzato – smartphone, PC o tablet. A disposizione degli utenti, la biografia completa di Alessandro Borghese, che racconta la sua ventennale esperienza nel settore, gli articoli e le sue ricette che possono essere consultate anche in modalità “mani libere”, senza bisogno di toccare il tablet/PC, per garantire la massima comodità in tutte le fasi di preparazione di una ricetta.

La nuova sezione dell’app Bing Food & Drink verrà progressivamente arricchita con articoli di approfondimento a firma di Alessandro Borghese sui più svariati temi che ruotano intorno all’universo della cucina, dalla ricerca dei prodotti al mondo dell’enogastronomia, il tutto condito da moltissime curiosità.

“Da sempre credo nel binomio cucina – tecnologia, per le nuove opportunità che si possono creare nella realizzazione di ogni piatto, grazie all’impiego di strumenti innovativi e con il contributo che la tecnologia stessa può dare nel diffondere l’amore per la buona cucina. Con l’App Food & Drink un pubblico sempre più ampio potrà avvicinarsi a questo mondo, utilizzando strumenti per il lavoro e il tempo libero. Sono contento di poter inaugurare questo progetto che mi permette di portare tutta la mia esperienza e la passione per la cucina agli utenti grazie a un clic” dichiara Alessandro Borghese.
image007“La partecipazione di Alessandro Borghese a questo progetto da il via ad una serie di collaborazioni prestigiose all’insegna dell’eccellenza della cucina italiana, che da sempre rappresenta uno dei temi più cari agli utenti del nostro Paese, e che ci permette di offrire contenuti esclusivi attraverso un canale innovativo e apprezzato come quello delle applicazioni” commenta Giancarlo Ricci, Microsoft Italia Applications, Media & Publishing Editor in Chief. “Queste novità nell’ambito dell’app Bing Food & Drink – a poca distanza dall’annuncio della disponibilità sia per Windows Phone che per Windows 8 – confermano l’impegno di Microsoft per il costante arricchimento del catalogo di applicazioni disponibili in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi per soddisfare i gusti e le esigenze degli utenti, garantendo un’esperienza sempre unica, entusiasmante e completa, da qualsiasi dispositivo”.

 

Sara Tetti

Via Tortona, 37 20144 Milano

www.burson-marsteller.it

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Dalla Cina per scoprire l’Altamarca Trevigiana

Altamarca_le colline ricamate dai vigneti_2Dalla Cina per scoprire l’Altamarca Trevigiana

Due troupe di giornalisti asiatici visiteranno, per tre giorni, il territorio da Vittorio Veneto ad Asolo. E a maggio arriva la televisione maltese

Valdobbiadene (Treviso), 15 aprile 2014 – Porteranno con sé telecamere, macchine fotografiche e taccuini. Tutto il necessario per “catturare” le bellezze dell’Altamarca Trevigiana e trasmetterle agli spettatori e ai lettori del loro immenso Paese.

Due troupe di giornalisti cinesi – una di Golf Channel China (canale tematico con 200 milioni di spettatori), l’altra di una rivista di moda e costume, dal nome intraducibile, tra le più popolari in Cina – visiteranno per tre giorni, questa settimana, il territorio trevigiano, da Vittorio Veneto e Asolo: andranno alla scoperta delle colline del Prosecco, ma anche dell’arte del Canova e del Palladio e delle zone che sono state tragico teatro degli eventi della Prima Guerra Mondiale.

La visita dei giornalisti cinesi nella Pedemontana trevigiana rientra nell’ambito degli Educational Tour previsti dal progetto “Sapori, profumi e colori dell’Alta Marca Trevigiana”, il Programma di Sviluppo Locale (PSL) portato avanti dall’Associazione Altamarca in collaborazione con il Gal Altamarca Trevigiana e la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiana.

La presenza delle due troupe asiatiche è, in particolare, frutto dell’iniziativa di Sommelier Tour, il nuovo tour operator ufficiale dell’Associazione Altamarca, e sarà coordinata dall’agenzia Vive20 di Vittorio Veneto.

Le riprese televisive verranno montate in servizi da 4 minuti e proposte tre volte al giorno per 4 mesi su Golf Channel China, mentre la rivista di moda e costume dedicherà un ampio servizio all’Altamarca Trevigiana nel numero di luglio.

La sessione primavera-estate degli Educational Tour in Altamarca proseguirà a maggio con la visita di una troupe della televisione di Stato maltese, anche’essa interessata a documentare i tesori enogastronomici, storici e artistici di un territorio senza eguali.

>In allegato, un’immagine delle colline del Prosecco

ALTAMARCA
Ufficio stampa

press@altamarca.it

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Campari presenta le Art Label 2014

03_Art Labels 2014_3Bottles3ColorsBackCampari presenta le Art Label 2014
Tre diverse interpretazioni delle opere di Fortunato Depero saranno le protagoniste dell’iconica bottiglia Campari

Sesto San Giovanni (Italia), 15 aprile 2014 – Campari presenta le nuove etichette artistiche in Edizione Limitata. Le Art Label sono una reinterpretazione in chiave moderna di alcune opere di Fortunato Depero, uno degli artisti più rappresentativi del movimento futurista, che vanta una lunga collaborazione con Campari.
Le opere di Depero spiccano per la forte energia e il dinamismo trasmesso: la corrente Futurista è oggi molto popolare e attuale, poiché ci si ritrovano caratteri tipici della vita contemporanea grazie all’esaltazione di concetti quali il movimento continuo, la frenesia e i ritmi serrati.
Sono tre le etichette collezionabili protagoniste della limited edition Campari, che sintetizzano tre momenti fortemente legati al consumo ottimale del prodotto: la preparazione di un perfetto cocktail, il piacere di gustare un Campari e la degustazione. Due opere nascono in bianco e nero, poiché originariamente erano state prodotte per la pubblicazione sui quotidiani, e quindi reinterpretate con un sapiente gioco di colori che richiama gli accostamenti tipici della Pop Art. La terza invece è la riproduzione fedele dell’opera di Depero.

La prima etichetta è ispirata a una china in bianco e nero, realizzata su cartoncino nel 1928. Si tratta di uno studio grafico effettuato per Campari, con un forte richiamo al momento dell’aperitivo, rivisitato e ricolorato, presentato su sfondo verde con il colore rosso in forte evidenza.

La seconda Label, su sfondo giallo, raffigura un collage risalente al 1927. L’immagine riprende un bozzetto, il cui originale è custodito nell’archivio di Galleria Campari, realizzato dall’artista con le matite colorate. Rappresenta il piacere e la passione di gustare un Campari: il particolare più in evidenza del personaggio ritratto è il cuore, che viene colorato proprio come il liquido presente nel bicchiere.

 

La terza Art Label, che completa la collezione, su sfondo viola, l’unica ad essere già stata ideata colorata, rappresenta una grafica del 1928 realizzata da Depero con la tecnica del collage. L’opera raffigura l’iconico omino di Fortunato Depero durante la degustazione di Campari. Particolarmente d’impatto l’accostamento dei colori che viene sottolineato anche dal liquido rosso del prodotto.

Precursore dei tempi in tutte queste tre opere è sicuramente il lettering utilizzato dall’artista per scrivere il nome del marchio, con un carattere originale e innovativo.
La reinterpretazione delle opere di Depero è l’ultima di una serie di etichette in edizione limitata ideate per valorizzare il forte legame che Campari ha da sempre con l’arte, regalando ai propri consumatori dei veri e propri pezzi da collezione. L’attualità del Futurismo e il suo carattere diretto, rendono queste limited edition un oggetto da collezione per i consumatori Campari, che potranno apprezzarne il linguaggio semplice e di immediata comprensione.
Andrea Conzonato, Chief Marketing Officer Gruppo Campari commenta così questa edizione delle Art label: “Le nuove etichette Art Label vogliono essere un omaggio a un grande artista, Fortunato Depero, che ha lavorato molto per Campari e che ha prodotto opere d’arte davvero uniche, connesse al marchio da un legame indissolubile. Gran parte della produzione di questo artista è custodita presso Galleria Campari e rappresenta un pezzo di storia artistica e di comunicazione dell’azienda. L’obiettivo è di rendere omaggio alla tradizione del marchio e celebrarla in modo nuovo e originale, reinterpretando una corrente che ancora oggi è molto attuale e moderna. Campari vuole regalare, così, ai propri consumatori una collezione speciale, che testimoni il forte carattere innovativo del marchio.”
Le Art Label Campari saranno inizialmente disponibili in Italia a partire da Maggio 2014 e a seguire nel resto del mondo.

Campari
Campari è un classico contemporaneo e carismatico. La sua ricetta segreta, tutt’oggi immutata, è nata a Novara nel 1860 e costituisce la base di alcuni dei cocktail più noti al mondo. Campari è una bevanda alcolica ottenuta dall’infusione in alcol e acqua di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta. L’acceso colore rosso, l’aroma intenso e il gusto inebriante lo rendono da sempre un intrigante simbolo di piacere al centro di un’avvolgente esperienza degustativa. Sono questi i valori che hanno reso il marchio Campari famoso in tutto il mondo quale icona dello stile, della passione e dell’eccellenza italiani.
Gruppo Campari
Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton, Campari, Cinzano, SKYY Vodka e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 15 impianti produttivi e 4 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 17 paesi. Il Gruppo impiega oltre 4000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: www.camparigroup.com. Bevete responsabilmente.
Gruppo Campari

Havas PR Milan

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Prosecco sta al Territorio come il Territorio sta a Carpenè

Prosecco sta al Territorio come il Territorio sta a Carpenè
L’equazione della nuova strategia comunicativa presentata al Vinitaly

Una tanto semplice quanto significativa equazione, rappresenta il core della nuova strategia comunicativa di Carpenè Malvolti, tradotta graficamente in un pay-off, che sintetizza ed esalta il valore della storica Azienda:

CONEGLIANO
VALDOBBIADENE
PROSECCO
CARPENE’
SUPERIORE
D.O.C.G.

La rappresentazione concettuale e grafica del nuovo pay-off scaturisce dalla simbiosi tra Territorio e Azienda, declinata nei suoi aspetti essenziali quali il Prosecco Superiore D.O.C.G. e il marchio, valori su cui la Carpenè Malvolti ha fondato la sua notorietà e credibilità nel segno della continuità storica del brand.

Un concetto quest’ultimo che – già tradotto ed espresso nella strategia di comunicazione avviata lo scorso anno – ha trovato peraltro nuova linfa nella ricerca condotta dai Corsisti della Fondazione ITS Cerletti, che si è focalizzata sugli stessi valori ed è giunta, seppur con percorsi diversi, alla medesima conclusione: il Prosecco è Territorio, così come fissato nella comunicazione di Carpené Malvolti laddove il Territorio D.O.C.G. diventa un asset centrale, configurandosi in una tanto semplice quanto significativa equazione comunicativa: il Prosecco sta al Territorio come il Territorio sta a Carpenè.

Inoltre, nella nuova strategia internazionale presentata in questi giorni a Vinitaly, la vera rivoluzione di immagine è quella che trasforma Carpenè Malvolti in CARPENE’, dove la E’ evidenziata in rosso racchiude in sé tutto ciò che il marchio rappresenta in termini di valore, notorietà, storia. CARPENE’ attuale ieri come oggi, domani e per sempre, ovunque e con chiunque.

Di conseguenza la E’ di CARPENE’ – simbolo dell’essere di Carpenè Malvolti nel tempo – e la denominazione D.O.C.G., esprimono e fissano quanto profondo sia il connubio tra l’Azienda e il Territorio. In questo nuovo claim è dunque la denominazione – eccellenza del Territorio – che si simboleggia e testimonia l’unicità e la distintività del Prosecco Superiore e del marchio della Casa Spumantistica più storica d’Italia.
Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
ess-office@carpene-malvolti.com
www.martecomunicazione.com – www.carpene-malvolti.com

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Quale formaggio per il Brunello riserva 2008?

Brunello di Montalcino Riserva 2008 Cinelli Colombini_bassaQuale formaggio per il Brunello riserva 2008?

Per il Brunello cercavamo un formaggio eccezionale ma che “sapesse di Toscana” e lo abbiamo trovato: è il Verrucchio Vecchio del Caseificio Marovelli artigiani in Garfagnana

A Vinitaly (padiglione 6 stand D4) la prima uscita pubblica della “strana coppia”: un cacio pecorino stagionato e un Brunello riserva 2008 che hanno come comun denominatore l’eleganza. Entrambi sono ottenuti da materie prime straordinarie, lavorare con cura artigianale e soprattutto maturate in modo magistrale. Due eccellenze che sembrano nate per fondersi nella bocca dei più raffinati gourmet. L’idea di cercare il formaggio perfetto per il Brunello Riserva 2008 è di Violante Gardini che gradualmente sta affiancando la madre Donatella Cinelli Colombini alla guida delle cantine di famiglia, le prime in Italia con un organico di sole donne.

Il Brunello 2008 del Casato Prime Donne viene da una sola piccola vigna esposta a mezzogiorno su un terreno magro e ricco di argille con viti che producono molto poco. L’uva è stata vendemmiata a mano dal 3 al 5 ottobre, alla fine della raccolta 2008. Il vino ha poi maturato per tre anni: prima in botticelle da 5-7 hl e poi nelle tradizionali botti grandi. Un lavoro paziente che ha dato un risultato di rara eleganza, un Brunello armonioso e che lascia in bocca una lunga gradevolissima scia.

Per lui ci voleva qualcosa di uguale intensità e equilibrio. Dopo prove, assaggi, visite e degustazioni finalmente abbiamo trovato il compagno ideale per il nostro Brunello riserva. E’ il Verrucchio Vecchio del Caseificio Marovelli artigiani di San Romano in Garfagnana – Lucca. Un formaggio pecorino o meglio un “cacio” come diciamo in Toscana usando un termine di origine latina che evidenza la sua antichissima tradizione. Il Verrucchio vecchio ha un profumo fine che rivela l’alta qualità del latte e soprattutto la perfetta stagionatura durata 180 giorni. Il sapore molto intenso ma estremamente bilanciato, tende ad espandersi gradualmente in bocca lasciando una lunga sapidità.

Ancora dal Caseificio Marovelli il “Semplicemente caprino” uno stagionato a pasta dura dall’aroma pungente che è stato scelto per accompagnare Cenerentola Orcia Doc. Due abbinamenti che hanno appassionato Violante Gardini e che tutti voi potrete apprezzare, nei prossimi mesi e nelle grandi occasioni, al Casato Prime Donne di Montalcino e alla Fattoria del Colle nel Sud del Chianti .

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

Casato Prime Donne – Montalcino, Fattoria del Colle – Trequanda SI

Alessia Bianchi 0577 662108 pr@cinellicolombini.it

 

Addetta stampa

Marzia Morganti Tempestini

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Carpene Malvolti si conferma leader in Germania e l’eccellenza del Prosecco superiore DOCG conquista ancora una volta il Prowein di Dussendorf

Lo stand di Carpenè Malvolti a ProWein Dusseldorf 2014Carpene Malvolti si conferma leader in Germania e l’eccellenza del Prosecco superiore DOCG conquista ancora una volta il Prowein di Dussendorf

Le bollicine del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Carpenè Malvolti si sviluppano ulteriormente nell’olimpo dell’enologia mondiale. Una importante rinnovata conferma per la storica azienda spumantistica e per la denominazione tutta, arriva proprio in queste ore da uno dei più importanti saloni internazionali di vini e liquori come il ProWein 2014 di Dusseldorf: oltre 4.700 espositori provenienti da 50 Paesi, in rappresentanza delle più importanti regioni vitivinicole del mondo.

 

In linea con il positivo trend mondiale di consumo che sta vivendo questo vino, così rappresentativo di un territorio storicamente vocato e di un vitigno che esprime in ogni acino di Glera tutta la sua personalità e le migliori caratteristiche organolettiche plasmate da un microclima eccellente, le performance di Carpenè Malvolti confermano la loro leadership anche nel Mercato Tedesco, primo mercato al mondo per il Prosecco DOCG con il 33% sul totale delle esportazioni. La Germania continuerà dunque a rappresentare un mercato fondamentale per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG sia per volume che per valore, così come anche il Regno Unito, gli Stati Uniti la Svizzera e l’Austria, assieme ai quali rappresenta una quota di mercato che supera il 71% del valore e l’80% del volume totale.

 

Le esportazioni – che corrispondono a più della metà del fatturato totale – consolidano sempre più il ruolo Internazionale di Carpenè Malvolti e della sua brand awareness, ben riconosciuta ed apprezzata in numerosi altri mercati, tra cui quelli emergenti dell’area BRICS e alcuni tra i principali paesi del Sudamerica, dell’Asia e dell’Oceania. L’importanza primaria del mercato tedesco, per Carpenè Malvolti in particolare ma in realtà per tutta la denominazione Prosecco DOCG, risulta altresì una significativa chiave d’accesso per lo sviluppo sia dei mercati del Nord Europa sia di quelli emergenti dell’Est Europeo.

 

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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Dalla vigna alla cantina: a Firenze il “Museo del Vino”

6Dalla vigna alla cantina: a Firenze il “Museo del Vino”
Il passato e il presente della viticoltura in via Martelli: ecco la prima struttura espositiva privata in collaborazione col museo archeologico

Firenze è una città perennemente “da scoprire”, le sue stradine, l’Oltrarno e le sue botteghe storiche ormai sempre più rare, i viali che portano fino al Piazzale Michelangelo, i cancelli chiusi, i portoni….ma se si riesce a scorgere attraverso i muri, i pergolati, le grate e le persiane si possono scoprire dei mondi impensabili, dei giardini dalla bellezza sconcertante, celati, ma spudorati nella loro bellezza. E così anche il centro storico, fatto di palazzoni severi, eleganti, classicheggianti ma che si aprono ad attività nuove, ad artigiani illuminati, arte e cultura, a collezioni impensate, a musei….
Come il Museo del Vino, nato in via Martelli:un’esposizione permanente dedicata al ciclo di lavorazione della vite e del vino, con oltre 500 oggetti storici, a partire da alcuni autentici reperti etruschi, romani e medievali concessi dal Museo Archeologico di Firenze. E’ il “museo del Vino” di Firenze la prima realtà del genere, espressione dell’intera Italia vinicola nel suo complesso: forte di trovarsi in una città dalla forte vocazione sia vinicola che museale, nelle sue due sale “Winex” (sintesi di Wine Exposure) intende mostrare tutti gli elementi che dal tralcio di vite portano fino alla bottiglia di vino, celebrando il forte retaggio dei saperi del territorio.

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Un’occasione unica per imparare qualcosa di più sul mondo della vigna e della cantina: la prima stanza – impreziosita da un decanter etrusco, un “kantharos” (coppa) e una brocca – è dedicata al rapporto tra l’uomo e la vigna, con una raccolta di oggetti caratteristici delle fasi di lavorazione dei tralci, mentre la seconda ripercorre i momenti del passaggio da mosto a vino.

A mettere insieme la collezione che compone il museo è Giuseppe Iuppa, appassionato di archeologia, di mondo etrusco e di vino, nonché titolare del wine-bar Little David al cui interno sorge il museo: “Per molto tempo ho raccolto questo materiale in giro per l’Italia per piacere personale – spiega, con soddisfazione – e l’anno scorso finalmente mi sono deciso a selezionare gli esemplari più interessanti e ordinarli secondo un criterio didascalico, in modo da dare un valore aggiunto per fiorentini e turisti. Vorrei che il museo potesse diventare un’attrazione per far vedere ai visitatori di Firenze una parte importante del made in Italy enologico”.

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Il “museo del Vino” è aperto tutti i giorni, dalle 10 a mezzanotte (in concomitanza con gli orari del Little David), ingresso libero per i clienti del wine-bar.

Per info:
info@littledavid.it
055.2302695

Segnalato da Cristina

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Trattoria il Frascescano suggerita da Cristina

4 (1)Trattoria il Frascescano
In Piazza Santa Croce a Firenze

…….oggi Canova chiamasi il luogo dove si vende il vino a minuto…e poi si stribuiva la mattina, a cenno della campana grossa dè Priori, a più chiese e canove per tutta città…… Da L’Accademia della Crusca

E’ il centro di Firenze, quello che è sulle cartoline che vanno per il mondo, quello che il mondo ci invidia, la Firenze scanzonata, quella di Pratolini e della Viaccia, quella dei “bischeri”, dei barrocci e dei vinai, dei panini con la trippa calda mangiata in piedi nelle piazze, la vecchia Firenze, amata o criticata, la “c” perduta per la strada, ma piena di cultura e ironia, dal dileggio facile per tutti, dai fiorentini personaggi buffi, irriverenti e ironici, dalla fede senza se e senza ma nella Fiore, passione che li vede tutti essere CT, dal lunedì al lunedì dopo….praticamente sempre!
Siamo nel “cuore” della città, dei vicoli pieni di colore e cultura, delle botteghe degli artigiani che stanno via via diminuendo fino a sparire, dei maestri d’arte, delle lavorazioni sapienti della pelle ma soprattutto un bagno di storia, dove butti lo sguardo e scorgi un rosone, un traforo, un ricciolo, un putto e ancora ricordi della vita dell’Ottocento, la Firenze popolare che sembra cristallizzata e ancora rivivere nelle botteghe dei vinaini, con la gente seduta “a strasciconi” sulle scale di qualche Chiesa, un tocco irriverente a contrasto della severità del luogo, l’acciottolato delle stradine, dove sembra ancora di sentire i ferri dei 4 (1)cavalli, dei barrocci, e le popolane e i ragazzotti del quartiere che bociano, i rumori, le grida, l’atmosfera “fatata” di luoghi particolari e unici…e poi i “detti”, i vecchi detti che appartengono alla cultura popolana fiorentina, che sono oramai patrimonio dei vecchi……
La Trattoria Il Francescano, l’antica insegna riportata di recente a vista – Pizzicheria e Canova di Vini – ne testimonia l’origine di vinaio, la mescita del vino, il gottino, come si chiama qui a Firenze, il tipico locale storico fatto dal bancone di marmo, il vinaino, la mescita, il pilastro della vita quotidiana della Firenze che fu. Lunga storia quella de Il Francescano: negli anni Settanta-Ottanta, sotto la guida di Alberto Bernardoni, divenne ritrovo abituale di celebrità dello spettacolo, abituali frequentatori di Santa Croce per via del vicinissimo e importante Teatro Verdi: in quel periodo era quasi scontato avere come vicini di tavola, magari a notte fatta, Gino Bramieri, Vittorio Gassman o un’ancor giovanissimo Roberto Benigni.
Oggi, dopo tanto girovagare per il mondo e la nostalgia per il suo ritorno, la “creatura” di Bernardoni, come lo definisce il suo “primo amore”, la Trattoria Il Francescano sotto l’attenta regia del giovane imprenditore Leonardo Scuriatti e Alberto calcio storico fiorentino 2Bernardoni stesso, risplende di nuova luce, glamour, notorietà, frequentazioni vippaiole, sapori e profumi toscani: la tavola, una tavolozza di gusto, fantasia e leggerezza, una manciata di eccentrica eleganza, lampadari d’antiquariato e stampe d’epoca, tavoli in marmo e sedie impagliate, lastre di marmo alle pareti, specchiere e mobili in legno e su tutto schidioni di ferro sospesi dal soffitto con lunghe collane d’aglio attaccate, grappoli di pomodori pachini dal rosso sfolgorante e spudorato, burrate in bella mostra, opulente e accattivanti…….e poi la trippa, il cervello e gli schienali, la pappa al pomodoro….che fa diventà belli, come si dice ai bambini di qui, la ribollita còll’olio bono, il peposo, la schiacciata coll’uva…e in questa magnificenza di sapori, anche l’occhio vuole la sua parte e dai vetri si scorge, come vicino di casa….la grandezza rinascimentale della Basilica di Santa Croce, bella da sindrome di Stendhal, piena di luci e di candori marmorei, con la statua di Dante meditativo, su una Piazza Santa Croce fatta ancora di giochi di ragazzi, di piccioni, di panchine in pietra, di colori e poi, nel mese di giugno, le grida e la tradizione del Calcio Storico Fiorentino….questa è la Firenze dei fiorentini, beceri e arguti, gnoranti ma colti bottegai, quelli che prendono in giro il mondo ma che non tollerano chi critica la…Viola!!!!!!….quella, launsitocca!!!!!!!

 

foto peposoRicetta d’autore Il Peposo….nato all’Impruneta dai tempi del Brunelleschi …..alle nostre tavole

L’Impruneta, paesino attaccato a Firenze, pieno di luce, di olivi e di verde, è famoso per la produzione del cotto, una terracotta toscana, rossiccia, famosa in tutto il mondo, cha ha lastricato mille e mille palazzi, chiese, piazzali; in questo luogo dalla terra rossa è legata la nascita di un piatto della tradizione toscana: il peposo

Il peposo è un piatto a base di carne, cotta …in forno a fuoco moderato (proprio come si fa per la terracotta) con pochi condimenti ed un quantitativo a dir poco generoso di pepe, da cui deriva il nome. Il peposo è, quindi, la tipica esemplificazione della cucina toscana: ingredienti ottimi, cotture semplici, condimenti giusti per esaltare e non coprire il gusto di questa cucina che potrebbe sembrare essenziale ma che invece è ricca e ricercata nella scelta delle materie prime e nel totale rispetto della loro natura nel cucinarli
Ma anche la terracotta ha avuto un ruolo nella creazione di questo semplice e gustosissimo piatto; infatti, sono stati proprio i fornacini (gli addetti alla cottura dei mattoni nelle fornaci) che hanno creato il peposo: in un angolo della fornace, là dove non avrebbe dato fastidio al loro lavoro, mettevano un tegame di coccio con tutti gli ingredienti affogati nel vino; dopo circa cinque ore il piatto era pronto.
Ma la creazione di questo piatto è legata, tra la storia e la leggenda, anche alla costruzione della cupola della Cattedrale di Santa Maria in Fiore, il Duomo di Firenze: si narra infatti che, al tempo del Brunelleschi, i fornacini addetti alla cottura dei mattoni facessero largo uso di questa pietanza.
Evidentemente il pasto, il pepe ed il vino contribuirono ad ottimizzare il lavoro degli operai esaltando la bellezza dell’opera del Brunelleschi…

Il piatto, come già sottolineato, è semplice, il gusto è fortissimo. Gli ingredienti pochissimi e del territorio, scelti con cura: la carne è del muscolo, normalmente utilizzato per lo spezzatino, meglio se spezzatino di chianina; il vino è quello del territorio, un Chianti che con la sua struttura supporta ed esalta la carne che, cuocendo immersa nel vino, ne assorbe l’aroma e diviene morbida, mentre il vino al contempo smorza il gusto forte della carne. Aglio, pepe e aromi, a completare, devono ovviamente essere di qualità

La chianina non ha bisogno di grandi presentazioni: si tratta di un bovino di taglia molto grande tipico della Val di Chiana che dà carni ottime, molto magre e saporite (è la razza da cui si ricava il taglio della bistecca alla fiorentina).

Infine il Chianti, il vino che più rappresenta la Toscana.
Il Chianti D.O.C.G. è prodotto nei territori delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, territori che si presentano con caratteristiche colline a grandi terrazze con vallate attraversate da fiumi, quindi un prodotto del territorio che sposa bene il peposo non solo durante la cottura ma anche come accompagnamento in tavola

La lista degli ingredienti è essenziale, pochi i prodotti, semplicissimo il metodo di cottura, eppure il peposo ha diverse versioni, un gioco di aromi e spezie, la quantità del pepe, il vino, sono tante le versioni, da paese a paese…..

Ricetta d’autore de
IL FRANCESCANO

Ingredienti (per 4 persone)
1 kg di muscolo di chianina
1 litro di Chianti rosso
1 cucchiaio di pepe nero macinato
5 spicchi d’aglio (vestito…come si dice a Firenze)
8 fette di pane toscano
un mazzetto di salvia e rosmarino
sale qb
Preparazione:
Disporre il muscolo tagliato a dadi non troppo piccoli in una pentola di coccio, aggiungere gli spicchi d’aglio senza levare la camicia, il sale, il mazzetto di odori e il pepe. Coprire con il vino e far cuocere a calore moderato, in forno (circa 150°C) o sul fornello, fino a che la carne non risulti estremamente morbida, avendo cura di coprire il recipiente.
Occorreranno almeno 4 ore di cottura lenta, a fuoco basso.
Tostare le fette di pane, in forno o sulla griglia, disporle in un piatto e versarci sopra il peposo.
Servire ben caldo
e….buon appetito!!!!!!

Trattoria Il Francescano
Largo Bargellini
50122 Firenze
Telefono 055/241605
Mail: info@ilfrancescano.com

 

 
Cristina

 

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I consorzi delle Dop e IGP protagonisti dell’Arena Cultural – Gastronomica di “Taste”

I consorzi delle Dop e IGP protagonisti dell’Arena Cultural – Gastronomica di “Taste”

A Firenze nel tempio della gastronomia italiana il presidente di AICIG Giuseppe Liberatore: occorre una comunicazione più corretta senza inutili allarmismi, i consorzi investono oltre 20 milioni di euro siamo all’avanguardia nella lotta alla contraffazione

Taste il consueto appuntamento di Pitti Immagine che raduna le “gustose” eccellenze Made in Italy è andato in scena anche per quest’anno nella magica cornice della Stazione Leopolda di Firenze, un’edizione che già sembra segnare un grande successo.
Molti i temi toccati sul “ring” di Taste lo scorso 8 marzo durante l’incontro dedicato a “Italian Sounding: Danno o opportunità”, orchestrato dal patron della manifestazione Davide Paolini.

“Le denominazioni d’origine protetta hanno dimostrato in questi anni di crisi grande solidità riuscendo anche ad incrementare i valori di export” ha affermato Giuseppe Liberatore, Presidente di AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografica. “Hanno un grande potenziale di sviluppo anche se ci sono criticità da superare. In primo luogo, parlando di tutela, occorre sottolineare che il sistema dei Consorzi investe ogni anno oltre 20 milioni di Euro in attività di controllo, vigilanza e tutela. Le stime confuse su presunti valori dei prodotti contraffatti, se divulgati con toni allarmistici, non fanno altro che confondere il consumatore. Le produzioni Dop e Igp sono controllate e certificate ed i Consorzi compiono azioni di vigilanza per controllare i mercati. La situazione fuori dai confini europei è complessa ma tanto si è fatto. Occorre l’impegno di tutti per proseguire nella strada intraprese. E’ necessario l’impegno dell’intera filiera e delle istituzioni. Occorre muoversi tutti in maniera coordinata”.
Un dibattito che ha evidenziato le grande potenzialità del nostro Made in Italy ma anche la grande debolezza del nostro sistema, analizzato da un parterre di grande rilievo professionale, oltre a Giuseppe Liberatore hanno partecipato Tom Mueller, giornalista e autore di ‘Extraverginità. Il sublime e scandaloso mondo dell’olio d’oliva’, Oscar Farinetti, patron di Eataly, Mario Cichetti direttore Consorzio Prosciutto San Daniele, Antonio Lucisano, direttore Consorzio Mozzarella di Bufala, Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti, Nicola Cesare Baldrighi, presidente Consorzio Grana Padano, Corradino Marconi, presidente Consorzio Mortadella di Bologna, Oliviero Toscani, fotografo e produttore di olio e di vino toscano, Mario Guidi, presidente Confagricoltura, Adolfo Filippini, vicepresidente vicario Consorzio Parmigiano Reggiano, Piero Gonnelli, presidente associazione Frantoiani Oleari. Tutti gli intervenuti hanno concordato che oggi più che mai è necessario un Sistema Paese che riesca a coadiuvare gli sforzi fatti da tutti gli attori in gioco in un’unica direzione, quella della tutela e della lotta alla contraffazione e all’italian sounding.

 

Ufficio stampa AICIG

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

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L’uomo Di Vino

5L’uomo Di Vino
Firenze – Fuoritaste 2014
9 marzo 2014 al Brown Sugar Lounge

E finalmente arriva alla sua conclusione il concorso de L’uomo Di Vino di Antonella D’Isanto ed Elisabetta Rogai: il concorso, che Pitti Immagine ha classificato come l’evento più divertente e la migliore idea e comunicazione dell’Edizione 2014 di Taste, è arrivato, dopo una lunga selezione, a determinare il primo premio che è stato vinto dal Manager Salvatore Papale, Director Sales Stefano Ricci, che risponde alle caratteristiche richieste dal concorso, un uomo vero, indiscutibilmente bello, glamour e affascinante, determinato e forte, dolcemente sensuale e appassionato….è l’uomo di vino che meglio si adatta alle caratteristiche del vino de I Balzini.
Preso al volo, tra un suo viaggio e l’altro, sempre pronte le sue magnifiche valigie griffate, Salvatore Papale, intervistato, ha affermato di essere felicissimo, quasi incredulo, orgoglioso di essere “soggetto” di un opera d’arte e non “oggetto” dell’agguerrito gruppo di signore della giuria, che ama molto il vino, sia bianco che rosso, preferisce l’alta qualità, poco, a tavola, sempre in buona compagnia, sia in riunioni di lavoro che con amici.
La premiazione è avvenuta nell’ambito di Fuoriditaste 2014, al Brown Sugar Lounge, il locale fiorentino dei grandi vini, dopo una attenta selezione ad opera di una agguerrita giuria di giornaliste e opinion leader, presieduta da Antonella Poli, che si sono impegnate nella non facile scelta: infatti si sono presentati moltissimi uomini, imprenditori, professionisti, studenti, belli e palestrati, seri e divertiti, giovanissimi e meno giovani, ma tutti belli e affascinanti, ben consapevoli dell’importanza dell’opera dell’artista Elisabetta Rogai e dell’ottimo vino de I Balzini, usato per la performance live.
7Ma, affiancato al primo premio, a grande richiesta della giuria, è stato creato “Il Premio Simpatia”, un fuori concorso, dettato dalla simpatia e fascino di 2 concorrenti, Enzo Rossi odontoiatra e Mattia Piana apicultore : il loro sorriso ha contagiato la giuria e sia l’artista che la produttrice del vino , ben volentieri, hanno creato un secondo premio ex equo.
Per cui, questa edizione di Fuoriditaste 2014 termina con un indiscusso vincitore, il sodalizio fra donne, la creatività dell’artista Elisabetta Rogai e l’imprenditoria della Donna del Vino, Antonella D’Isanto, proprietaria dell’Azienda I Balzini……e gli uomini di vino, l’Uomo di Vino n°1…. Salvatore Papale e gli Uomini Simpatia, i simpatici e sorridenti Enzo Rossi e Mattia Piana , che trovano, anche nel vino, gli elementi per apprezzare la vita.
Crediti: fotografo Fabrizio Gaeta
Brown Sugar Lounge
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Pasqua Golosa: Nero Bottega il liquore di cioccolato e grappa

Nero Bottega (1)Pasqua Golosa: Nero Bottega il liquore di cioccolato e grappa

I liquori cremosi rappresentano una categoria del beverage relativamente recente, che si è affermata in Italia, anche grazie ad alcuni marchi di successo provenienti dall’estero. Indicativamente sono prodotti di facile approccio e di immediato appeal che rientrano in una fascia di prezzo medio e che si rivolgono ai giovani e alle donne.
Nero Bottega, liquore cremoso a base di cioccolato fondente e grappa, è l’inedita proposta Bottega che allarga la propria gamma e che diventa un goloso suggerimento per la prossima Pasqua.
È un prodotto di grande personalità che incontra il pieno favore dei consumatori per la sua immediata piacevolezza.
Nero Bottega si caratterizza per il sapore morbido, rotondo e pieno, che richiama la quintessenza del puro cioccolato e le note fruttate della grappa. La bassa gradazione alcolica (15°) rende questo prodotto un ottimo afterdinner, da consumare preferibilmente freddo, non solo dopo i pasti ma anche in qualsiasi momento della giornata. È inoltre un apprezzato ingrediente per la preparazione di gustosi cocktail e si sposa egregiamente con gelati a base di latte (vaniglia, crema, fiordilatte), dando origine a un gustoso “affogato” arricchito dai sentori della grappa.
L’elegante packaging completa il profilo del prodotto. La bottiglia satinata dalla forma slanciata si caratterizza per la possibilità di essere riutilizzata come vaso per una rosa o un altro fiore singolo.
Nero Bottega si affianca a Gianduia e a Fiordilatte, creando un’inedita collezione di liquori al cioccolato, che abbraccia fondente, Gianduia e cioccolato bianco.
Il prezzo al pubblico per la bottiglia da 50 cl è di circa 15 €.

Contatti: Giovanni Savio – Bottega S.p.A. – Tel. 0438-406801
Segnalato da Cristina

 

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Edoardo Romagnoli e Campari Wall, ’esposizione di arte contemporanea presso l’HQ di Gruppo Campari

Edoardo Romagnoli e Campari Wall, ’esposizione di arte contemporanea presso l’HQ di Gruppo Campari

Sesto San Giovanni (MI), 7 marzo 2014 – Gruppo Campari e Galleria Campari rinnovano l’appuntamento con CAMPARI WALL, lo spazio che propone l’esposizione temporanea di alcune opere d’arte di artisti contemporanei, che si stanno distinguendo nel panorama nazionale. Da oggi, 7 marzo l’artista Edoardo Romagnoli espone in questo spazio, in collaborazione con la Galleria Riccardo Costantini Contemporary di Torino ed in prima assoluta, il progetto Grafico Fotografico. L’opera, in bianco e nero, realizzata in stile minimalista e rigoroso, è un’installazione di schizzi e disegni (doodles), tracciati su fogli in modo quasi inconscio, disposti a fregio su una fila, come fossero le variazioni di un’unica nota. Queste bozze costituiscono spesso l’idea germinale del suo lavoro, e lo stesso artista le ha raccolte per vent’anni e riproposte proprio nella Galleria Torinese.
L’installazione grafica è accompagnata da una seconda opera, che ha l’obiettivo di creare un fregio parallelo, dove scorrono alcune immagini della Luna: un’opera fotografica che rappresenta le sue dodici fasi e un’eccentrica luna rossa. È la XIII Luna, quella che gli antichi chiamavano “Luna falsa”, o “Luna delle anime inquiete”, “Luna intrusa”, blue moon. Romagnoli è un artista jazz, e come tale segue l’improvvisazione, molto evidente nei suoi lavori: nelle sue immagini si cela il dinamismo del suo corpo nello spazio.
L’esposizione di Campari Wall sarà inserita all’interno del Milano Photofestival 2014 (28 Aprile – 16 Giugno 2014), la kermesse che vede la città meneghina protagonista, sottolineando il proprio ruolo di città-capitale della fotografia italiana.

 

INFORMAZIONI MOSTRA
Titolo
CAMPARI WALL – Grafico Fotografico

Sede
Campari Building – Via Sacchetti 20, Sesto San Giovanni (Mi)

Periodo
7 Marzo – 7 Giugno 2014
Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00

INGRESSO GRATUITO
GALLERIA CAMPARI

• Galleria Campari è stata inaugurata il 18 marzo 2010 in occasione del 150mo anniversario del marchio.
• La Galleria Campari sorge negli spazi della palazzina liberty risalente al 1904, in via Gramsci a Sesto San Giovanni. L’edificio, allora nato quale primo stabilimento di produzione industriale a opera di Davide Campari, figlio del fondatore Gaspare, è stato ristrutturato dall’architetto Mario Botta che, con grande capacità compositiva, lo ha inserito nel contesto del nuovo edificio di indiscusso valore architettonico e urbanistico, che ospita dall’aprile 2009 l’Headquarters del Gruppo Campari.
• Il primo piano della Galleria si divide in tre grandi aree tematiche dedicate a comunicazione, arte e produzione. E’ possibile trovare una selezione delle campagne pubblicitarie Campari, tra cui il celebre spot di Federico Fellini, i caroselli dal 1954 fino al 1977 e le immagini animate dei Calendari Campari dal 2000 al 2012. In più, una serie di opere originali su carta esposte nella parte centrale della Galleria. Tra gli autori di maggior interesse: Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Marcello Nizzoli, Primo Sinopico, Ugo Mochi e Ugo Nespolo… Il secondo piano della Galleria porta il visitatore in uno spazio dedicato alla storia del prodotto e che si articola in una serie di stanze delle meraviglie dalle quali uscirà stupito e divertito. La narrazione si sviluppa lungo 5 stanze dove il visitatore si perde nel tempo e nello spazio del mondo Campari.
• Galleria Campari è aperta al pubblico nel pomeriggio delle giornate di martedì, giovedì, venerdì e il primo sabato di ogni mese dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30. A disposizione degli ospiti anche un Gift&Book Shop nel quale si possono acquistare immagini artistiche e memorabilia Campari. Ulteriori informazioni su orari e prenotazione visite guidate sono disponibili sul sito www.campari.com.
Gruppo Campari
Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton, Campari, Cinzano, SKYY Vodka e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 15 impianti produttivi e 4 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 16 paesi. Il Gruppo impiega oltre 4000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: www.camparigroup.com.

 

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Spinazzè group con i campioni della Cannondale Pro Cycling

Spinazzè_Cannondale_bSpinazzè group con i campioni della Cannondale Pro Cycling

L’azienda trevigiana diventa sponsor ufficiale del team dello slovacco Peter Sagan e di Moreno Moser. Il titolare Robert Spinazzè: “Noi come loro proiettati verso grandi traguardi internazionali”
Cimadolmo (Treviso), 17 febbraio 2014 – Il ciclismo è una passione di famiglia. E ora anche una leva per far crescere l’azienda. Spinazzè Group diventa sponsor ufficiale della Cannondale Pro Cycling, una delle squadre più competitive nel panorama del ciclismo internazionale, il team del fuoriclasse slovacco Peter Sagan, maglia verde per due anni consecutivi al Tour de France, ma anche del giovane talento Moreno Moser (nipote del grande Francesco) e di altri campioni come Ivan Basso ed Elia Viviani.

Dopo una consolidata esperienza come partner della Prosecco Cycling, evento che ogni anno, a fine settembre, porta migliaia di appassionati a pedalare nel cuore delle colline di Valdobbiadene, e della squadra Continental Trevigiani, Spinazzè Group fa così l’ingresso nella realtà del World Tour, il ciclismo dei grandi campioni e delle grandi classiche.

Fondata nel 1965 da Gianni Spinazzè, che ha trasmesso la passione per le due ruote al figlio Robert, l’azienda trevigiana, leader nella produzione di pali e tecnologie per vigneti e frutteti, ha sviluppato nel tempo un solido mercato internazionale. La partnership con la Cannondale Pro Cycling arriva da qui.

“Noi come loro siamo proiettati verso grandi traguardi mondiali – spiega Robert Spinazzè –. Gli interessi commerciali di Spinazzè Group sono sviluppati in tutto il Nord Europa, nei Paesi dell’area ex sovietica e in Sud America: la nostra produzione è ormai rivolta ai mercati esteri. La sponsorizzazione della Cannondale Pro Cycling è un’esperienza nuova ed entusiasmante. In tempi di crisi è importante esplorare iniziative e orizzonti diversi. E, del resto, la nostra è una storia di continua ricerca e innovazione. Sono convinto che questo accordo porterà fortuna a noi e a loro”.

L’azienda Spinazzè è nata come produttrice di pali in cemento per vigneti, ma ha poi sviluppato ulteriori segmenti di attività: dalle coperture antigrandine e antipioggia agli ombreggiamenti per frutteti, ai pali in acciaio per vigneti. Spinazzè Group è inoltre presente nel ramo della logistica e delle spedizioni, con operatività estesa a tutto il mondo e importanti collaborazioni in Medio Oriente e negli Stati Uniti. La cantina Terre di Ger, ottanta ettari di vigneto nella bassa pianura pordenonese, ha ulteriormente arricchito la gamma delle attività.

L’abbinamento con la Cannondale Pro Cycling permetterà a Spinazzè Group di approfondire la conoscenza dei mercati internazionali, percorrendo assieme ad un grande team ciclistico le strade delle Grandi Classiche del Nord, del Giro d’Italia e del Tour de France.

Nella foto: da sinistra Gianni Spinazzè, Francesco Moser, Moreno Moser e Robert Spinazzè
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A Sanremo si beve toscano, con l’unico “Canaiolo chinato” italiano

A Sanremo si beve toscano, con l’unico “Canaiolo chinato” italiano
Nell’ambito di “Vetrina Toscana”, la carta dei vini della serata finale del festival
avrà in assaggio l’intera gamma dell’azienda agricola Tiberio (Loro Ciuffenna)

Firenze, 21 febbraio 2013

Potrà brindare con l’unico “Canaiolo Chinato” italiano, il vincitore (o la vincitrice) di Sanremo: i vini toscani sono infatti i protagonisti dell’area ospitalità del Festival della canzone italiana, e grazie all’iniziativa di Vetrina Toscana – il programma di Regione e Unioncamere che promuove la rete di botteghe e ristoranti che utilizzano prodotti del territorio – domani sera a “Casa Sanremo” si festeggerà a colpi di bottiglie made in Tuscany.

Insieme a tre cuochi come Claudio Vicenzo, Luca Cai e Franco Mariani, che si esibiranno in un cooking show, ambasciatori della Toscana saranno cinque aziende, tra cui l’azienda agricola Tiberio di Loro Ciuffenna (Arezzo) che proporrà varie interpretazioni di un’unica annata, il 2009, con l’IGT Nocens vinificato con la tecnica del “governo all’uso toscano” e due vitigni in purezza: il Canaiolo e la Malvasia nera. Ci sarà poi il Vinsanto del Chianti DOC e una nota finale molto particolare: l’unico “Canaiolo Chinato” prodotto in Italia.

 

Il Canaiolo Chinato fonde con armonia la struttura del canaiolo con le erbe officinali, stomatiche e digestive, più gli aromi della corteccia di China: si tratta di un vino nobile da meditazione, ideale per aperitivo e digestivo, liscio oppure scaldato con una scorza di arancio, ottimo per accompagnare la pasticceria. “Ho voluto replicare in Toscana la magia che ha dato origine al Barolo chinato – spiega Enzo Nocentini, titolare di Tiberio – realizzando un prodotto di qualità e lontano dalle logiche commerciali”.

La carta dei vini, a cura dell’Enoteca Italiana di Siena, vede la partecipazione di altre quattro aziende: La Parrina, Collemassari, Varramista e Cantine Leonardo.
Per info:
www.tiberiowine.com
info@tiberiowine.com
Enzo Nocentini – 338.4604806

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