Carpenè Malvolti a Vinitaly Innova il Brandy

e8ce57b0-c4e0-42f1-9984-96758fc4e1c2Carpenè Malvolti a Vinitaly Innova il Brandy

Allo stand della Carpenè Malvolti la presentazione della ricerca condotta dagli Allievi della Scuola Enologica e della Fondazione ITS di Conegliano

Verona, 16 aprile 2018 – La Carpenè Malvolti, storico Marchio di Conegliano, ha scelto il prestigioso contesto della 52° edizione del Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati per presentare l’immagine storica del Brandy ed allo stesso tempo per celebrare il legame con le Istituzioni scolastiche del Territorio.

A tal proposito si è inteso condividere ancora una volta con la Scuola Enologica e la Fondazione ITS – Partner Istituzionali nel progetto “Generazioni D.O.C.G.” – un percorso comune giunto ormai alla sesta edizione. Nato con l’intento che non si possa prescindere dai fondamentali del passato per le determinazioni del futuro nonchè per promuovere la cultura enologica, per contribuire cosi alla formazione professionale delle nuove Generazioni.

In particolare, il percorso con gli Studenti, finalizzato alla creazione di sinergia tra le Istituzioni e le Imprese del Territorio, ha visto quest’oggi accendersi i riflettori sulla presentazione – alla presenza di Rosanna Carpenè, Presidente della Fondazione ITS, e del Dirigente scolastico Damiana Tervilli, con la conduzione della giornalista ed inviata RAI Camilla Nata – della ricerca sugli aspetti storici, etimologici e di marketing del Brandy, produzione storica della Cantina che ha nella distillazione un’antica tradizione nata proprio con l’attività imprenditoriale nel 1868 per mano del fondatore Antonio Carpenè.

Oggi in Italia sono circa venti, principalmente localizzate nelle regioni settentrionali del Paese, le distillerie che producono e commercializzano il Brandy e tra le prime realtà imprenditoriali ad intraprendere la strada della distillazione in Italia si pregia di rientrare anche la Carpenè Malvolti, che in questo ambito, come già per la Spumantistica, si conferma pioniera.

Un richiamo dunque alle origini dell’attività d’Impresa, che la quinta Generazione della Famiglia nonché Presidente della Fondazione ITS Rosanna Carpenè ha inteso così sottolineare: “L’anno corrente si sta caratterizzando per le celebrazioni del nostro anniversario ed in particolare oggi per stigmatizzare quanto la sinergia tra Impresa ed Istituzioni formative sia parimenti doverosa e proficua per favorire lo sviluppo del Territorio e delle sue Risorse Umane. Quella di cui mi faccio carico come rappresentante di una Famiglia che da 150 anni si è messa al servizio del suo Territorio, è una responsabilità storica ed altresì etica; ciò che più mi sprona a gestire l’attività d’Impresa con lo stesso entusiasmo e la stessa energia di chi mi ha preceduto”.

La Dirigente Scolastica Damiana Tervilli, intervenuta alla presentazione ha così affermato: “Oggi viene reiterato un impegno con la Carpenè Malvolti per noi molto importante che quest’anno ha un significato particolare perché accade in contemporanea con le celebrazioni del 150mo dall’anno di fondazione di questa storica impresa. Pensate che solo dopo pochi anni dopo aver fondato la Cantina, Antonio Carpenè ebbe il merito di fondare la Scuola Enologica”.

La presentazione della ricerca sul Brandy fa parte di un percorso di rilettura dei prodotti dell’Impresa Carpenè Malvolti iniziata cinque anni fa e dedicata alle generazioni che si sono avvicendate al timone dell’attività d’Impresa dalle origini fino a oggi.

Di volta in volta, si è infatti scelto di abbinare la rilettura storica di un prodotto ad una figura significativa per la storia dell’Impresa: dal “1924 Prosecco” ispirato al Fondatore Antonio Carpenè, alla “1868 Grappa da Prosecco” dedicata ad Etile Carpenè, dal “Tarvisium” che ha tratto ispirazione dalla figura di Antonio Carpenè fino al “Pvxinvm”, dedicato alla quinta Generazione Rosanna. Quello che è stato anticipato oggi è un altro tassello di tale progetto di rilettura, ovvero l’inserimento del Brandy nella selezione 1868. In particolare il 1868 Brandy, dedicato alla quarta Generazione della Famiglia Etile Carpenè, nonché attuale Presidente della Carpenè Malvolti.

Anche in questo caso, come in ciascuna delle precedenti fasi di rilettura innovativa della storica della produzione della Cantina, particolare attenzione è stata riservata al packaging: per il 1868 Brandy si è cercato di seguire un principio di coerenza storica e quello che in origine è stato molto semplice con il tempo ha assunto i connotati di elemento sempre più strategico, fino a diventare reale fattore attrattivo per il consumatore.

La nuova etichetta di cui si vestirà il 1868 Brandy Carpenè Malvolti in particolare si caratterizza oltre che per il fregio identificativo del Marchio anche per l’inserimento dei cerchi che riprendono il logo del Tarvisium sul collo della bottiglia, ciascuno identificativo di tre anni di invecchiamento.
Carpenè Malvolti
via Carpenè 1
Conegliano, TV 31015

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Cantina Betti

Creto di Betti

Creto di Betti

Cantina Betti, venti ettari di vigneti nelle colline del Montalbano. La cantina sorge agli inizi del ‘900 a Quarrata, nel territorio del un piccolo angolo di Toscana che racchiude in se’, ancora intatti, tutti i nobili caratteri di queste antiche terre: le romantiche pievi e i piccoli borghi medievali dai profili turriti, le ampie distese di oliveti e vigneti, punteggiate qua e la’ da cipressi solitari, l’eleganza e il fasto delle ville medicee e le campagne laboriose, unite all’aleggiare discreto del genio di Leonardo da Vinci. Le vigne della Fattoria Betti crescono in un terreno argilloso posto a 150-200 metri s.l.m e in prevalenza sono Sangiovese, Cabernet, Trebbiano, Canaiolo nero e Merlot. L’allevamento è a cordone speronato la lavorazione avviene mediante l’inerbimento parziale e i concimi organici. L’uva, una volta matura, è tuttora raccolta a mano e selezionata minuziosamente.
www.fattoriabetti.it

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Cantina Villa Pillo

L’azienda della Cantina Villa Pillo (le cui origini risalgono addirittura al Medioevo, come testimoniano documenti tramandati nei secoli), è situata per la maggior parte nel Comune di Gambassi Terme ed ha un’estensione di circa 500 ettari, con più di 50 ettari di vigneti, per lo più coltivati a Sangiovese e vitigni internazionali quali Merlot, Cabernet Franc e Syrah. L’ultimo nato della produzione di Villa Pillo è questo Rosé, composto da un mix di due diversi uvaggi, così suddivisi: 50% Sangiovese e 50% Merlot.
foto (1)Particolarmente indicato per il periodo estivo, grazie alla sua freschezza. Il suo colore è di un rosato brillante con riflessi violacei. Al naso è intenso con aromi floreali
e di frutti rossi, mentre al palato è leggero, sapido, non troppo complesso e fresco da bere. Questo vino sviluppa una gradazione alcolica di soli 11% vol., che lo rende particolarmente gradito ai giovani e alle donne. La bottiglia di Villa Pillo  dall’ immediato impatto visivo che rende il prodotto ideale per celebrare feste e ricorrenze. È un vino di facile approccio che si sposa egregiamente sia come aperitivo, sia per accompagnare elegantemente un pasto completo, soprattutto con portate di pesce.

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®Diam Bouchage un tappo che concilia scienza e natura

5807bf8d-b88c-4f29-a4a0-050988464c10Dodici anni dopo aver lanciato la tecnologia DIAMANT®, Diam Bouchage rivoluziona nuovamente il mondo del vino con un’importante progresso tecnologico: un tappo che concilia scienza e natura.

L’INNOVAZIONE

«L’innovazione ci avvicina sempre più alla natura». Questa convinzione ha portato Diam Bouchage a proporre una novità che beneficia di tutti i vantaggi dei tappi Diam al servizio dello sviluppo sostenibile e del rispetto dell’ambiente.

Il dipartimento R&S dell’azienda lavora dando sempre maggior importanza al rispetto dell’ambiente. L’ottimizzazione dei processi produttivi, nonché l’utilizzo di nuove materie prime, vengono studiati nell’ambito di una politica di miglioramento continuo e di sviluppo sostenibile.

Oggi, dopo diversi anni di ricerca sugli ingredienti naturali, Diam Bouchage propone una nuova rivoluzione per il settore vitivinicolo. Grazie ad un’inedita formulazione per la produzione dei propri tappi, l’azienda offre al mondo del vino una soluzione di tappatura ancora più naturale, mantenendo intatta la nota affidabilità dei tappi Diam in termini di sicurezza, omogeneità e controllo dell’ossigeno.

Un tappo di sughero a cui è stato dato il nome di Origine by Diam ®, che contiene un’emulsione di cera d’api e un legante composto da polioli al 100% vegetali.

Questa nuova tecnologia, frutto di importanti ricerche, associa la permeabilità (OTR) alla naturalezza rispondendo così all’esigenza dei clienti di fascia alta del marchio di disporre di tappi con una permeabilità più aperta, pur mantenendo la lunga durata adatta ai vini da invecchiamento. Per il momento tale tecnologia viene proposta per  i tappi Diam 10 e Diam 30.

GLI INGREDIENTI

L’uso della cera d’api rientra nell’approccio eco-responsabile dell’azienda. Diam Bouchage ha investito anche nel sostegno all’associazione “Un tetto per le api” sponsorizzando alveari in diverse regioni vinicole francesi.

È anche a questo nuovo elemento che si deve il nome della gamma Origine by Diam. L’impollinazione effettuata dalle api infatti è alla base della biodiversità del nostro pianeta. Con l’ossigeno, è all’origine del ciclo di vita delle nostre querce da sughero e quindi dei nostri tappi!
Diam Bouchage

Azienda francese situata nei Pirenei Orientali, Diam Bouchage produce e commercializza annualmente più di 1,3 miliardi di tappi. Da oltre 10 anni ha costruito il proprio successo sul proprio procedimento Diamant® che permette di estrarre le molecole di TCA*, responsabili del gusto di tappo, ma anche altre molecole che possono alterare il gusto del vino.*

Sito

* TCA rilasciabile (≤ entro il limite di quantificazione di 0,3 ng/l)

Ufficio Stampa Diam Bouchage Italia
Marte Comunicazione snc.
via Grocco 5, 59100 Prato

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Il Grappolo di Montalcino: l’azienda

carta intestata sopra

Uno stile unico che unisce ricerca e passione. Fondata nel 1974 il Grappolo è un’azienda che unisce tradizione e innovazione. In più di quarant’anni di esperienza, ha conquistato nicchie di mercato sempre più ampie, in Italia e all’estero (Canada e Svizzera sono attualmente i mercati di riferimento) producendo tra 30.000 e 40.000 bottiglie di Brunello l’anno e attualmente circa 4.000 bottiglie di Rosso di Montalcino.

Nel cuore della Toscana la culla del Brunello. La Tenuta Il Grappolo si estende per circa 25 ettari a sud di Montalcino, nel cuore della Toscana, a 90 km da Firenze e 30 km da Siena, tra il mar Tirreno e la Val d’Orcia. In questa zona ricca di macchia mediterranea, i nostri vigneti impiantati a Sangiovese – localmente chiamato “Brunello” – ricoprono circa 16 acri situati a 300 metri di altitudine sul versante sudovest. L’ottima esposizione, il microclima temperato influenzato dalla vicinanza del mare con estati calde e secche e venti costanti e la particolare conformazione geologica dei terreni – la tipica formazione scistosa toscana ottenuta dalla decomposizione di rocce di galestro, alberese e arenarie – caratterizza un terreno ricco in scheletro. Queste condizioni assicurano una maturazione graduale e completa dei grappoli e garantiscono ai nostri vini sapidità ed eleganza, esaltate dall’affinamento in legno.

La cura in ogni dettaglio. La cantina è il cuore pulsante della Tenuta Il Grappolo. Le uve raccolte a mano e selezionate accuratamente durante la vendemmia, vengono trasferite in vasche di fermentazione troncoconiche di acciaio inox. La fermentazione alcolica si svolge a temperature controllate. La macerazione delle bucce dura in media 15-20 giorni durante i quali le bucce vengono dolcemente follate. La maturazione successiva del nostro Brunello avviene in botti di rovere francese e di slavonia di medie e piccole dimensioni dove permane più di due anni. Terminato l’invecchiamento, lasciamo riposare in bottiglia per almeno un anno. Il risultato è un vino che ci racconta.

Sassocheto Il GrappoloEleganti e dal carattere deciso. I nostri sono vini di razza. Nel fare i vini che presenteremo – il Brunello di Montalcino DOCG Sassocheto 2011 e il Brunello di Montalcino DOCG 2011 – abbiamo messo l’impegno e la passione che ci lega alla nostra terra perchè amiamo produrre vini in grado di raccontare non solo la storia e l’identità di un territorio famoso in tutto il mondo ma anche lo spirito genuino e sincero della sua gente. Ci prendiamo cura dei nostri vigneti e delle nostre uve, rispettando la terra e i ritmi della natura. Equilibrio ed autenticità sono la materia di cui sono fatti i nostri sogni, i valori che trasferiamo nella bottiglia grazie alle mani sapienti dei nostri cantinieri.

Il Grappolo – Cantina
S. Angelo in Colle
Via Traversa dei Monti
53024 Montalcino — Italia

Il Grappolo – Sede ed uffici
Via Lungo il Ficarello, 9
59100 Prato – Italia
Tel. +39 0574 813730 Fax +39 0574 811970
ilgrappolo@ilgrappolofortius.it

Natascia Maesi
Ufficio Stampa Il Grappolo
natascia.maesi@gmail.com

 

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L’Agriturismo Il Cielo di Strela si presenta

ilcielodistrelaL’azienda nasce nel 2012, con un nome che lascia trasparire il concetto che sta alla base di questa scelta: Azienda agricola Ritorno al futuro. La struttura dell’agriturismo è invece nuovissima, inaugurata nell’aprile 2014.
Siamo un’azienda agricola biologica certificata e le strutture sono costruite in bioarchitettura (legno).
Per noi questo “folle volo”, significa riscoprire il valore delle cose, riappropriarsi del rapporto Madre Terra-Uomo, riassaporare il gusto di dissodare, seminare, coltivare ed infine raccogliere i frutti che Lei ti può dare. Significa uscire dal vortice che un sistema sociale in crisi ci vorrebbe imporre, condividere con i nostri cari ed i nostri amici il frutto del lavoro e di una fatica che ha ritmi e gesti antichi.
La nostra scelta è quella di assecondare la Natura, rispettarne i ritmi, aiutarla a darci i suoi frutti migliori, le carni più buone e più sane.
Siamo biologici, prima per scelta etica che produttiva.
Siamo viticoltori, perché il vino è, insieme all’olio ed al pane, il simbolo del lavoro dell’uomo in campagna.
Siamo allevatori, perché abbiamo conosciuto sapori e profumi che oggi si credono scomparsi, ma che, in realtà, sono solo appannati da materie prime banali, standardizzate verso il basso e lavorate senza cura e passione.
mariniSiamo ristoratori, perché abbiamo il gusto ed il piacere di ospitare e far assaporare piatti preparati con passione, rispetto per i sapori genuini e cura nella scelta delle materie prime
E facciamo tutto con curiosità ed umiltà.
Ma soprattutto siamo al servizio di una Natura che nessuno, neppure il miglior chimico, agronomo o tecnologo alimentare, può superare né migliorare.
Il nostro agriturismo punta molto sulla cucina: io sono cuoco diplomato alla scuola di cucina Alma ( http://www.alma.scuolacucina.it/ ), e gran parte dei prodotti che utilizzo provengono dalla mia azienda agricola. Quello che non ho, lo acquisto da aziende partner in valle o da piccoli produttori che ho selezionato personalmente.
Punto molto sulla riscoperta dei piatti della tradizione e del territorio emiliano-romagnolo e ligure. Sto riscoprendo alcuni piatti “dimenticati” ed uso la favolosa trota della Val Taro, allevata a Boschetto di Albareto.
Produco da anni apprezzatissimi salumi (salame, culatello, coppa).
Ho una cantina ben fornita: troverete sia i giovani e tipici vini del nostro territorio che i grandi classici della tradizione italiana (chianti toscani, nebbiolo e barbaresco del Piemonte, rossi siciliani e bianchi trentini), oltre ad un paio di champagne di piccoli produttori.
Siamo a metà strada tra i paesi di Borgo Val di Taro e Bedonia, che distano una decina di km entrambi.
In un’oretta si raggiunge Sestri Levante, perla del Tigullio.

Mario Marini
 
Agriturismo Il Cielo di Strela
Strada Costalta, 62
Strela di Compiano (Parma)
www.ilcielodistrela.it
Tel. 348 2885159

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La Distilleria Bottega – Suggerito da Cristina

La Distilleria Bottega è al tempo stesso una cantina e una distilleria, che dispone di un affiatato team di enologi esperti sia nelle vinificazione che nella distillazione.
L’azienda, che ha sede a Bibano di Godega (TV), 50 km a nord di Venezia, produce grappe di elevata qualità, commercializzate con i marchi Alexander e Bottega. Tra esse si distinguono le pregiate selezioni di monovitigni e i distillati maturati in barrique.
La gamma dei vini Bottega comprende il Prosecco e altri spumanti di grande personalità: Moscato, Rosè di Raboso e Pinot Nero, Cuvée di Chardonnay e Sauvignon, Glera Millesimato. Ad essi si affiancano i grandi rossi della Valpolicella e della Toscana: Amarone, Ripasso, Recioto, Amarone, Brunello di Montalcino, Chianti.
Completano l’offerta Bottega i liquori alla frutta e alle creme, tra cui Limoncino, Gianduia, Fiordilatte, Nero (crema di cioccolato), e la linea Bio Bottega di Casa Bottega (olio extravergine di oliva, aceto balsamico e caffè).

Contatti: Giovanni Savio – Distilleria Bottega srl – Tel. 0438-406801

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Chi è Mastrojanni- Suggerito da Cristina

Nata nel 1975, l’azienda agricola Mastrojanni sorge a Castelnuovo dell’Abate, in provincia di Siena, all’estremo sud-est del Comune di Montalcino. Il vero protagonista delle vigne Mastrojanni è il sangiovese grosso, l’uvaggio tipico del Brunello di Montalcino. Mastrojanni predilige la qualità alla quantità, mantenendo una densità che varia dai 3.960 ai 5.300 ceppi per ettaro per i nuovi impianti, con rese non superiori ai 50 quintali per ettaro nonostante il disciplinare della D.O.C.G. fissi per il Brunello il limite a 80 quintali. Mastrojanni produce le seguenti etichette: il Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino, cru dell’azienda che esce sul mercato solo nelle annate migliori; il nuovo cru Brunello di Montalcino Vigna Loreto; il rubino Brunello di Montalcino; il Rosso di Mon­talcino.  
Si aggiungono il San Pio con un uvaggio di 20% Sangiovese Grosso e 80% Cabernet Sauvignon, il Botrys Moscadello di Montalci­no con uvaggio Moscato, Malvasia di Candia e Sauvignon e la Grappa di Brunello di Montalcino e, dal 2012, il Brunello Vigna Loreto. Nel 2008 l’azienda è entrata a far parte del polo del gusto del Gruppo illy, che ha portato ad un nuovo Presidente dell’azienda, Francesco Illy e ad una continuità della gestione aziendale con gli stessi respon­sabili della vigna e della cantina, Andrea Machetti, Amministratore Delegato e Maurizio Castelli consulente ed enologo.
www.mastrojanni.com
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L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino – Suggerita da Cristina

L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988, è oggi tra i sodalizi più attivi e vivaci nel panorama dell’enogastronomia e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile.

Il logo di questa Associazione è un simbolo entrato nel cuore di molte donne in Italia, che hanno saputo proporre, con la loro operosità,una diversa chiave di lettura di un mondo tipicamente maschile.
Le donne parlano di vino mescolando dettagli tecnici a quel pizzico di brio e colore che grande peso gioca nella comunicazione di oggi.

 Il 2013 coincide con il 25° compleanno dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.
Queste due giovani donne, dallo sguardo fiero e deciso, i cui capelli simili a chicchi d’uva si intersecano fra di loro per mostrare l’unità  di intenti e di ideali, sono riuscite a raggiungere i 25 anni di attività.

Le donne parlano di vino mescolando dettagli tecnici a quel pizzico di brio e colore che grande peso gioca nella comunicazione di oggi.
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino nata nel 1988, è oggi tra i sodalizi più attivi e vivaci nel panorama dell’enogastronomia e tra le espressioni più interessanti dell’imprenditoria femminile.
 

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Antiqua Vinea

aglianico-2.jpgL’azienda Antiqua Vinea si inserisce tra le mille realtà, piccole e grandi, che affollano le strade del vino lungo le lussureggianti vallate e sulle ubertose colline della provincia di Avellino, l’antica Irpinia.

Il culto della tradizione, la tutela della genuinità e l’ambizione di migliorare qualità e bontà del prodotto caratterizzano il  complesso percorso che conduce alla commercializzazione dei vini selezionati da Antiqua Vinea. E’ un percorso che richiede il controllo rigoroso delle uve che vengono impiegate per la produzione dei vini

Downloader(4).jpgTaurasi DOCG, Fiano di Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG e Aglianico Campania IGT:

il tutto al fine di garantire la soddisfazione dei consumatori (offrendo un servizio completo e altamente qualificato alle aziende che operano nel settore, quali ristoranti, enoteche, wine bar, etc.) e quindi il successo aziendale.

I prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale di cui si fregiano i vitigni ed i vini irpini impongono un approccio rispettoso all’intero comparto. Questa regola è alla base dell’azione di quanti operano per Antiqua Vinea.

Antiqua Vinea 

Via Stradone n.50  83020  Aiello del Sabato (Av)

Tel.: 360 615111 – 338 2814078

web: www.antiquavinea.it  email: info@antiquavinea.it

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La Tenuta San Leonardo

La Tenuta San Leonardo è stata fondata nel 1724 là dove un tempo sorgeva il monastero dei Frati Crociferi, da allora è sempre appartenuta alla stessa famiglia e oggi è proprietà del diretto discendente il Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga. La tenuta, situata in Vallagarina, estremo sud del Trentino, comprende in tutto 300 ettari di cui 25 destinati a vigneto: vi sfilano Cabernet Sauvignon, Carmenère, Cabernet Franc e Merlot, vitigni in parte già presenti fin dalla fine dell’800 ai quali i Guerrieri Gonzaga hanno sempre affidato la loro aspirazione a produrre vini che si distinguessero per equilibrio ed eleganza.

www.sanleonardo.it

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La Cantina Solive – Cristina

SOLIVE-300x511.jpgLa Cantina Solive, situata nel comune di Erbusco, è consociata dal 1996 al “Consorzio Vini Franciacorta“.

Dalla sua suggestiva posizione, che domina i vigneti della collina Bellavista, si abbraccia l’intera Franciacorta fino al lago d’Iseo. Qui arrivano i raccolti dai vigneti in proprietà, dislocati per oltre 30 ettari nelle tenute in Torbiato, Adro e Corte Franca. La struttura della cantina si sviluppa su 4 piani per una superficie coperta di 2800 mq. 

Cantina Solive

Via Bellavista,

25030 Erbusco, (BS) Italy

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Il CRA – Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura – Marte comunicazioni

logo cra.JPGIl CRA – Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico, forestale, dell’ambiente e del clima C è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, posto sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Con 15 Centri e 32 Unità di ricerca con competenze scientifiche nelle principali filiere agricole e in cui operano complessivamente 1.400 persone, di cui due terzi ricercatori, tecnici e operatori e con una dotazione di circa 5.300 ettari di aziende sperimentali, il CRA costituisce il più grande ente italiano di ricerca in agricoltura.
Da segnalare anche il contributo dato dal CRA al portafoglio dei brevetti contenuti nel Catalogo con 32 ritrovati per invenzione industriale, tipologia alla quale afferiscono principalmente metodi e procedimenti innovativi riguardanti diversi ambiti di ricerca e che in molti casi scaturiscono da una proficua collaborazione con altri soggetti esterni all’Ente (altri EPR, Università, Ditte o Società private). Non sono rari i casi in cui i ritrovati abbiano una ricaduta che va oltre l’applicazione nell’ambito del settore primario (ad esempio in campo bio-medico). Ciò a sottolineare il contributo trasversale che la ricerca agraria può fornire al progresso tecnologico di altri settori.

CRA 

via Nazionale, 82 C 00184 Roma

T  +39-06-478361 

 F  +39-06-47836320

W  www.entecra.it 

@  cra@entecra.it

C.F.  97231970589

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Davide Campari-Milano S.p.A – Ufficio stampa Campari Italia

Campari Limited Edition 2012 Nespolo after Leonetto Cappiello_low.jpgDavide Campari-Milano S.p.A., insieme alle sue controllate (‘Gruppo Campari’), è una delle realtà più importanti nel settoredel beverage a livello globale. E’ presente in 190 paesi nel mondo con leadership nei mercati italiano e brasiliano eposizioni di primo piano negli USA e in Europa continentale. Il Gruppo vanta un portafoglio ricco e articolato su tre segmenti: spirit, wine e soft drink. Nel segmento spirit spiccano brand di grande notorietà internazionale come Campari,Carolans, SKYY Vodka e Wild Turkey e marchi leader in mercati locali tra cui Aperol, Cabo Wabo, Camparisoda, Cynar,
Frangelico, Glen Grant, Ouzo 12, X-Rated Fusion Liqueur, Zedda Piras e i brasiliani Dreher, Old Eight e Drury’s. Nel segmento wine si distinguono oltre a Cinzano, noto a livello internazionale, i brand regionali Liebfraumilch, Mondoro, Odessa, Riccadonna, Sella&Mosca e Teruzzi&Puthod. Infine, nei soft drink, campeggiano per il mercato italiano Crodino e Lemonsoda, con la relativa estensione di gamma. Il Gruppo impiega oltre 2.200 persone e le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana). 

www.camparigroup.com
Campari Italia

Paola Baravalle – PR Manager Campari Italia
Tel. +39 02 6225.1
paola.baravalle@campari.com

D’Antona & Partners
Sabrina Viotti – Tel +39 02 85457048
s.viotti@dandp.it
Marianna Lovagnini – Tel +39 02 85457040
m.lovagnini@dandp.it

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Campari

Campari è un classico contemporaneo e di grande carisma. La ricetta, rimasta invariata, è stata sviluppata a Novara nel 1860 ed è l’ingrediente base di alcuni dei più celebri cocktail di fama mondiale. Campari è un drink alcolico ottenuto dall’infusione di erbe amaricanti, piante aromatiche e frutta in alcool ed acqua. Con il suo colore rosso acceso, l’aroma intenso e il gusto esaltante, Campari è da sempre simbolo di fascino e piacere, una bevanda alcolica in grado di trasformare un drink in un’esperienza accattivante e stimolante. Questi sono i valori che hanno reso il brand Campari famoso in tutto il mondo, come icona di eccellenza e appassionato stile italiano.

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Nasce Skyy Vodka Vodka Liqueurs Green Apple

Green AppleNasce Skyy Vodka Vodka Liqueurs Green Apple
La naturalità della frutta e la purezza di SKYY Vodka  si incontrano per dare vita a un nuovo flavour

Sesto San Giovanni (MI), 12 marzo 2014 – SKYY Vodka amplia la sua offerta SKYY Liqueurs con un nuovo flavour fresco e intrigante. Nasce SKYY LIQUEURS Green Apple, la nuova esperienza di gusto che unisce la purezza di SKYY Vodka alla freschezza della mela verde.
E’ un connubio perfetto, quello tra la purezza di SKYY VODKA e la naturalità dei flavours di SKYY LIQUEURS, che ha già conquistato il mercato italiano nelle versioni fragola, pesca, frutto della passione e glacial mint. Ad arricchire la gamma arriva SKYY LIQUEURS Green Apple: un gusto nuovo pronto a conquistare l’estate degli Italiani.
Nelle SKYY LIQUEURS, la purezza di SKYY VODKA, l’unica vodka con quadrupla distillazione e a triplo filtraggio, si sposa con la naturalità e la genuinità della frutta e della menta, dando vita ad una nuova esperienza di gusto. Apprezzata per la sua eleganza e linearità, la bottiglia dal caratteristico colore blu cobalto, è impreziosita con un’etichetta che riporta le immagini del gusto. Con il 15% di succo di frutta, o di estratto di menta nel caso di SKYY GLACIAL MINT, e il 21% di volume alcolico, SKYY nella versione LIQUEURS è un’alternativa premium alle vodke aromatizzate presenti sul mercato.

Yannick Ambord
Office Havas PR Milan, Via San Vito, 7, Milan 20123
www.havaspr.it

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La bottega del moro A Greve in Chianti – Cristina

3.jpgCerto l’Italia non finisce mai di sorprenderci, dovunque si giri l’occhio si scorge, ma è meglio dire, si scoprono mille e mille opere d’arte, mille paesi e borghi pieni di fascino e testimonianze, mille botteghe artigiane, anch’esse testimonianze peculiari della nostra cultura, mille  trattorie, posti dove la cultura del cibo è sacra, tramandata, ricette segrete, fatte di ricordi, sapori che ti fanno pensare al profumo di pane fresco, profumi rimasti nel ricordo della nostra fanciullezza, dove le massaie insegnavano, tramandando nozioni e favole davanti allo scoppiettio di un camino acceso.

E’ bello il paese di Greve, si conoscono tutti, la gente che si incontra e si saluta, le chiacchiere al bar, i bambini che ordinatamente vanno a scuola, a piedi, il mercato del sabato, le botteghe con l’intreccio e la lavorazione del legno d’olivo, atmosfere sospese oltre il tempo, dove le stagioni hanno un volto che cambia, dalla bruma che avvolge la campagna d’inverno al sole abbacinante di certi pomeriggi d’estate, campagne assolate e olivi secolari, covoni di grano maturo, un mondo fatto di umanità, ma anche di serenità data dalla natura e il verde che la circonda, fatta di cipressi maestosi, il leit motiv della campagna toscana, e poi olivi, che ti abbracciano, si inchinano, materni e argentei, nella consapevole testimonianza del loro prodotto unico.

Greve in Chianti è uno di questi paesi, vicinissimo a Firenze e Siena, ma non per questo è un paese che si è sentito secondo, pieno anch’esso di testimonianze e opere d’arte, come un affresco del XIV secolo raffigurante una Madonna col Bambino e un trittico di Bicci di Lorenzo del 1420 circa.

Ma la caratteristica di Greve è l’artigianato e il cibo, oltre naturalmente al vino, il nostro meraviglioso Chianti.

Qui ho incontrato Paolo Landini, la passione per l’antiquariato che lo ha fatto vagabondare per il mondo, in una sua intima ricerca del bello, dotato di grande ironia fiorentina, un personaggio d’altri tempi, un signore che, per passione, studia e scopre, ricorda e narra, ricerca e inventa, un padrone di casa dei tempi passati, quando si baciavano le mani alle signore e la buona tavola era un rito.

Ma Paolo e la sua famiglia, la moglie Maria Zita, esperta restauratrice di antichi dipinti e la figlia Diletta sommelier e il gatto Lupin, tutti appassionati di cucina, scoprono e ritrovano  la trattoria dal nome insolito, La Bottega del Moro, nelle vecchie stanze dell’ultimo fabbro del paese per un fil rouge fatto di cultura dei valori, atmosfere sospese, cadenzate nella notte dal gracidio delle rane del fiume vicino, muri pieni di storie, candide tende e tavole ombreggiate da alberi imponenti, tavolate di amici, sedie personalizzate dai nomi, cose semplici ma importanti, che solo la vita del borgo ti offre.

La Bottega del Moro che racconta dell’ultimo Fabbro del villaggio che aveva “bottega” qui e forgiava ferri da cavallo e cerchi per le botti in rovere del famoso Chianti, e la gente del paese lo chiamava “il moro” forse per via della fuliggine nera che copriva il viso. 

Come afferma Paolo Landini “una ricetta non è mai tua completamente, semplicemente, si custodisce. E si tramanda….” 

E così nei suoi piatti e nelle sue passioni  ci intravedi sullo sfondo la Toscana, la ricerca di antiche ricette, le storie e i detti, l’olio d’oliva, il farro, la Chianina, i piccioni e i conigli e i polli ruspanti, la cacciagione, il rosso festoso del Chianti tutto racchiuso in un habitat senza tempo, sospeso, fatto di cipressi secolari, di verde e di oliveti, un sogno reale attraversato dal nastro argenteo dell’Arno.

Nei piatti semplici di Paolo, mai banali, i profumi che ricordano il tempo senza tempo della memoria dell’infanzia, i dolci di Maria Zita appena sfornati, caldi, preziosi, ricordi, emozioni, ma principalmente si vede in loro la cultura di personaggi che tramandano  la storia e il cibo, il cibo inteso nei ricordi di antiche ricette segrete, legate al territorio e alle raccolte stagionali, ma principalmente inteso come famiglia, usanze, tradizioni, abitudini, ma soprattutto storie di persone, con le quali stabilire un  importante progetto di vita. 

E poi  l’apoteosi, il vino Chianti, attore di una cantina importante ed orgogliosa, dove riposano centinaia di etichette toscane e di Supertuscany, selezionati da Diletta, sommelier.

 Memorie immerse in un contesto naturale, quello toscano, che accoglie fiori, animali di casa, olivi, piante, viti, la terra, la vita che in un attimo ama e soffre sopra, la natura, il nostro passato, l’aria che si respira…questa è l’Italia.

 
VINI GREVE.JPGI Supertuscany della Cantina de La Bottega del Moro

Castello di Rampolla d’Alceo Santa Lucia in Faulle

Flaccianello della Pieve Fontodi

Castello dei Rampolla San MarcoSanta Lucia in Faulle

CurialeSan Cresci

Torre di Mantemaggio Fattoria Montemaggio

Vindia Corte di Valle

 

Ristorante Bottega Del Moro

Indirizzo: Piazza Trieste, 14

50022 Greve In Chianti Firenze 

Telefono:055 853753 

 

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Brandimarte Wine Collection un pezzo di storia di un talento artigianale italiano dell’ Oltrarno fiorentino – Cristina

foto brandi.jpgFreddo, lunare, gelido, ma anche vivo e sensibile, caldo, affascinante, la mano lo scalda e lo tempera, con gli occhi si culla e si esalta ma in mano si anima e vive…….è l’argento del Brandi.

 “..l’argento è da vivere, cucinare nell’argento, gustare la fragranza di un buon vino in un bicchiere d’argento può diventare un esperienza unica da non perdere…”

Oggi i figli Stefano e Giada ricordano il loro grande babbo nel portare avanti il messaggio del padre, messaggio comune a noi amici, ai quali ha lasciato un ricordo di fantasia, arte e artigianalità, genio e generosità, gli occhi infantili e birboni, gli leggevi persino lo stupore per essere diventato un grande maestro.

Decanter.jpgIn questi giorni che i figli hanno creato la linea Brandimarte Wine Collection   , mi sono venuti in mente, come flash back, ricordi passati, personaggi, Geo e Lalla, Beppe, Mara e Giancarlo, Nino e Giovanna, Silvano ed Elena, e gli amici che non ci sono più, amici cari del Brandi, cene con i suoi argenti, usati e buttati sulle fratine lunghe metri, a contenerci tutti, a capotavola con il suo colbacco che portava “per tutte le stagioni”. Il Brandi, che quando comprò un televisore lo rimandò brontolando perché “non c’erano film western!!!”

….il tuo è blu e ha una luce speciale….mi diceva compiaciuto, perché apprezzava e riscopriva gli oggetti del suo lavoro nelle case degli altri.

Grande Brandi, che, anticipando le moderne tendenze, ha insegnato il mestiere ai carcerati fiorentini con un accordo particolare con le Istituzioni per il loro reinserimento: entrò nel dolente mondo delle carceri, fatto di dolore e sfiducia del futuro, per insegnare un mestiere, creare posti di lavoro, dare una speranza al futuro di uomini, ritornati liberi.

Nasce diladdarno la sua “bottega”, una azienda che ben presto arriverà a dare lavoro ad un centinaio di operai artigiani; qui l’atmosfera è d’altri tempi, gli abitanti che si conoscono tutti e si chiamano per nome; Il fornaio, l’edicolante, la bottega del restauro, il doratore, il ciabattino che risuola le scarpe, l’ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questo piccolo borgo. La città sembra lontana, qui siamo in Oltrarno, la parte meno conosciuta di Firenze dal turismo del mordi e fuggi, ma amata dai fiorentini in quanto non meno glamour, fatta da botteghe e fondi, tra un bociare che è quasi un leit motive affascinante, un base musicale al tran tran cittadino, “le botteghe” dei maestri d’arte dei mestieri dimenticati, tramandati, nozioni apprese da padre al figlio, locali e magazzini appartati, discreti, quasi nascosti.

La filosofia del Brandi, dell’uso dell’argento,  è stata semplice e innovativa: abbandonare il ruolo degli oggetti d’argento che avevano un uso esclusivamente ornamentale per portarli alla quotidianità, ma non per esibirli come ricchezza o status simbol, ma una produzione di oggettistica da mettere in tavola, usarla in maniera naturale, pentole e coperchi, ceste, mezzine e romaioli, le vecchie brocche  del latte, piatti e bicchieri, copiati dalla natura e dalla campagna che amava, la terra come tema ispiratore, con le sue spighe di grano, le ulive e le viti, ceselli di frutta, novello Cellini, fra tradizione e contemporaneità.
Il suo essere anfitrione nella fattoria “Il Milione” sul poggio di Giogoli, non lontano dalla Certosa, sempre circondato da un mondo di affetti e di ammirazione, un ironico e ospitale padrone di casa.

Oggi i fratelli  Brandimarte, Giada e Stefano, che sono cresciuti con gli insegnamenti morali e artistici del padre, e hanno portato l’azienda ad essere conosciuta in tutto il mondo, presentano una linea di bicchieri da tavola,  la Brandimarte Wine Collection, una collezione creata per esaltare i profumi del vino, un’esperienza straordinaria, in quanto questo metallo ha proprietà uniche nella capacità di valorizzare il gusto e i sapori del vino più importante.
Decanter dalle forme raccolte per favorire l’ossigenazione del vino e conservare intatti limpidezza e sapori, bicchieri da vino realizzati con il prezioso aiuto di professionisti enologi, nel pieno rispetto del rapporto volumetrico-ossigenativo, ed esaltando la sottile percezione dell’argento.

Alcune opere di Brandimarte

• Riproduzione in argento dell’anfora di Baratti, consegnata al Presidente della Repubblica Italiana On. Francesco Cossiga (1997)

• Candelieri giganti (2 metri) e tavoli in malachite, lapislazzuli e argento per emiri e principi arabi.

• Candelieri a 9 fiamme conservati presso il Museo di Antropologia di Gerusalemme

• Calici destinati al Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Firenze.

• Trofei in argento destinati alla Premiazione del Motomondiale

• Riproduzione in argento di zanne di elefante e teste di bufalo arredano tutti gli show room dello stilista fiorentino Stefano Ricci nel mondo (Hong Kong, Mosca, New York, Montecarlo, Costa Smeralda)

 

Di Giada Guscelli Brandimarte
L’argento è un potente antibiotico naturale usato per migliaia di anni.
Le proprietà mediche dell’argento erano già conosciute ai tempi dell’antica Grecia. Si era notato che nelle famiglie in cui si mangiava utilizzando utensili in argento ci si ammalava meno e le infezioni erano rare.

Questa conoscenza si è tramandata tra Re, Imperatori, Zar, Sultani, tra I loro familiari e tra I membri di corte. Si mangiava su piatti in argento, si utilizzavano posate in argento, il cibo veniva conservato in contenitori d’argento e, nel tempo, delle piccole quantità d’argento si mescolavano ai cibi.
Così si è osservato che dopo una o due generazioni, I benefici dell’argento rendevano praticamente immuni a qualsiasi malattia infettiva. Questi lignaggi reali venivano chiamati “Sangue Blu” per la caratteristica tinta bluastra del loro sangue dovuta alle tracce minime di argento puro.
Firenze, ricordo del Brandi di Cristina Landini Vannuzzi

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Gruppo Illy – Le eccellenze italiane Dal caffè al the, dal cioccolato gourmet alle confetture e ai grandi vini- Cristina

Il nome del Gruppo Illy è sinonimo di caffè di alta qualità; dopo aver conquistato e confermato una leadership nel settore del caffè, con un brand conosciuto su scala mondiale, Illy ha ampliato la sua offerta puntando su prodotti di alta gamma in altri settori in cui l’eccellenza fa la differenza. Fra questi il cioccolato gourmet, le miscele di the, le confetture e la frutta candita, i grandi vini italiani.

E’ una strategia di sviluppo, quella degli Illy,  che risponde a una mission precisa: creare un polo del gusto in una cornice di eccellenza di alta gamma.

 Polo del gusto che, attualmente, comprende le controllate Domori (cioccolato di alta qualità, acquisita nel 2006), Damman Frères (casa di the francese rilevata nel 2007), Mastrojanni (l’ azienda vinicola di Montalcino comprata nel 2008 e condotta da Francesco Illy junior produce 80mila bottiglie l’ anno) e per Agrimontana (leader nei prodotti di alta pasticceria come marrons glacés e confetture, al 40%) e per Grom (gelaterie, partecipate al 5% con ricavi 2011 per 22,8 milioni).

Come afferma Riccardo Illy: «Faremo con cioccolata, the, confetture lo stesso percorso di successo maturato con il caffè. Parlo di affermazione di marchi in una comune cornice di eccellenza».

Di Domori, azienda riferimento nel mondo del cioccolato gourmet (7 milioni il fatturato 2011), Illy racconta che i suoi tecnici hanno identificato e salvato in Venezuela il germoplasma del “criollo”, la più pregiata delle varietà di cacao.

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DiWineTaste

DWTLogo-Large.gifÈ una pubblicazione mensile online di cultura e informazione enologica in italiano e in inglese, che conta una media di 155.000 lettori al mese. Diretta e fondata nel 2002 da Antonello Biancalana, a oggi ha recensito oltre 4100 vini e 200 distillati. Da più di 10 anni organizza mensilmente per i propri lettori eventi enogastronomici con le più importanti cantine e birrifici d’Italia, oltre a corsi di degustazione sensoriale. Nel settembre 2012, pubblica la propria app per smartphone e tablet Android. 
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È una pubblicazione mensile online di cultura e informazione enologica in italiano e in inglese, che conta una media di 155.000 lettori al mese. Diretta e fondata nel 2002 da Antonello Biancalana, a oggi ha recensito oltre 4100 vini e 200 distillati. Da più di 10 anni organizza mensilmente per i propri lettori eventi enogastronomici con le più importanti cantine e birrifici d’Italia, oltre a corsi di degustazione sensoriale. Nel settembre 2012, pubblica la propria app per smartphone e tablet Android. http://www.diwinetaste.com.
 
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