“Anche i vini bianchi invecchiano”

banner-sito-news-THE-WESTIN-PALACE-870x350-870x350“Anche i vini bianchi invecchiano”

Torna l’evento “Anche i vini bianchi invecchiano” organizzato da AIS Milano che si terrà lunedì 14 novembre al Westin Palace. Tenute Tomasella sarà presente come unica azienda vinicola del Veneto e presenterà il suo vino Le Bastìe Bianco 2010. Un vino che nel corso dell’ultima edizione del MeranoWine Festival ha vinto anche il Merano Wine Award Rosso.

La degustazione avverrà in modo completamente nuovo: ogni partecipante avrà infatti modo, seduto ad un tavolo, di ascoltare, in sessioni da circa 30 minuti, dalla viva voce dei produttori la descrizione dei vini proposti e le loro caratteristiche.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

AIS Milano
Per informazioni: eventi@aismilano.it

QUANDO
Lunedì 14 novembre 2016
ore 15.30 – 20.30 (accesso in sala sino alle 20.00)

 
DOVE
Hotel The Westin Palace
Piazza della Repubblica 20, Milano

L’ingresso è gratuito.
L’evento è riservato ai Soci AIS in regola con la quota associativa di AIS Nazionale e agli operatori professionisti.

 
Contatti

Azienda agricola Tomasella
di Tomasella Luigi & C.

Via Rigole, 103
Loc. Portobuffolè
31040 Mansuè (TV)
P. I.V.A. IT01123660936

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Presentazione del libro “Il pane della vita” di Sara Papa

TENUTE_BANNER_SITO_NEWS_PRESENTAZIONE-LIBRO_870x350_2016-870x350Presentazione del libro “Il pane della vita” di Sara Papa

Lunedì 14 novembre a partire dalle ore 18:00 presso Cucina33 di Pordenone, Sara Papa presenterà il suo nuovo libro “Il pane della vita”.

La presentazione verrà condotta dalla giornalista Paola Dalle Molle che intervisterà Sara Papa. Tenute Tomasella, sponsor della serata, sarà presente con le sue bollicine per l’aperitivo che verrà organizzato a conclusione dell’intervista.

L’evento è gratuito, ma è gradita una conferma tramite i contatti di Cucina33:
Telefono: 0434 247539
E mail: info@cucina33.it

INFORMAZIONI

CUCINA33
VIA DELLA COLONNA 35/A
33170 PORDENONE
Telefono: 0434 247539
E mail: info@cucina33.it

 
Contatti

Azienda agricola Tomasella
di Tomasella Luigi & C.

Via Rigole, 103
Loc. Portobuffolè
31040 Mansuè (TV)
P. I.V.A. IT01123660936

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Master sul Servizio del Vino

servireilvinoMaster sul Servizio del Vino

Si svolgerà in Umbria, in un unica giornata, sabato 12 novembre 2016 con inizio alle ore 10,00 e prevista chiusura alle ore 18,30 il Master sul servizio del vino che permette di apprendere praticamente, le più importanti tecniche professionali per servire un vino a tavola nel modo corretto, in relazione alla sua tipologia e invecchiamento.

Al Master, organizzato dall’Associazione “A tavola con Bacco” (www.atavolaconbacco.it) è stato assegnato il Patrocinio del Comune di Perugia, e in particolare consigliato a chi:

– già lavora nel campo della ristorazione e non ha mai avuto possibilità di imparare a eseguire il giusto servizio del vino in modo da accrescere la sua capacità professionale da sfruttare in ambito lavorativo;

– è Sommelier o ha acquisito un altro analogo titolo professionale e desidera approfondire la propria cultura in modo pratico e veloce;

– pur essendo un semplice appassionato vuole avvicinarsi al fantastico mondo del vino partendo dalle basi, dai principi fondamentali, che creano il vero Professionista.

Tutti gli iscritti al Master potranno eseguire PRATICAMENTE le esercitazioni in aula per apprendere le varie tecniche insegnate e saranno seguiti da un TUTOR che li guiderà in modo da far capire e svolgere nel modo giusto tutte le attività previste dal programma. A ognuno di loro al termine delle lezioni verrà consegnato un Attestato di Partecipazione nominativo.

Servizio-del-VinoIl programma è il seguente:

ore 10,00 –TEORIA
– saluti del Presidente e illustrazione del corso

– l’importanza della presentazione del vino al cliente

– cos’è un perfetto servizio del vino e quali sono le regole da rispettare per eseguirlo correttamente

– la sequenza dei vini, la mise en place, le scuole di pensiero europee, la scelta in base alla situazione ristorativa

– la cantina del ristorante

– i formati delle bottiglie di vino

– le caratteristiche professionali del Sommelier e gli strumenti che usa

ore 11,30 – INTERVALLO

ore 11,45 – PRATICA

– utilizziamo gli strumenti del Sommelier

– prepariamo la mise en place

– impariamo ad aprire una bottiglia di vino giovane, invecchiato e di spumante

– come scaraffare e decantare correttamente un vino

– impariamo a riconoscere le malattie e i difetti più comuni che si possono trovare nella bottiglia

ore 13,00 – INTERVALLO

ore 14,30 – TEORIA

– scegliere i bicchieri giusti

– le temperature di servizio

– cos’è il tastevin e come si utilizza

– come si esegue la degustazione che precede il servizio

– quali sono gli abbinamenti sconsigliati e difficili

– la carta dei vini e la scelta del menù in abbinamento

– i criteri di abbinamento: tradizione, contrasto, similitudine dei sapori e struttura, liturgico, stagionale e climatico, psicologico e sociale

ore 16,00 – INTERVALLO

ore 16,15 – PRATICA

– eseguiamo il servizio del vino a tavola con preventivo assaggio utilizzando il tastevin e creando la giusta mise en place
– utilizziamo le più importanti tecniche di comunicazione per riconoscere i più comuni stati d’animo del cliente e risolvere i maggiori problemi che si incontrano nella gestione giornaliera del lavoro al pubblico

§  – saluti e consegna degli Attestati di Partecipazione

Il Master si svolgerà qualora si raggiunga un numero minimo di 12 iscritti e non potrà avere oltre 18 partecipanti.
Prenotazione obbligatoria entro LUNEDI’ 31 OTTOBRE 2016 al 338 9676936 o scrivendo a segreteria@atavolaconbacco.it .

Ennio Baccianella

Via A. Manzoni, 217 – 06135 Perugia
e.baccianella@eventidop.com – www.eventidop.com

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Wild Turkey e Laurel Evans festeggiano anche quest’anno il Thanksgiving

Image.14782500559200Wild Turkey e Laurel Evans festeggiano anche quest’anno il Thanksgiving
Un Giorno del Ringraziamento al profumo di bourbon che porta in Italia la tradizione americana

Wild Turkey, il bourbon originale del Kentucky, torna a celebrare anche nel 2016 la festa del Thanksgiving e sceglie anche per quest’anno Laurel Evans, la celebre “americana in cucina” (www.unamericanaincucina.com) che ha conquistato le cucine italiane grazie alle sue saporitissime ricette. Questa festività così speciale non poteva che essere l’occasione per unire la tradizione dei piatti dei Ringraziamento, con il gusto del bourbon autentico che porta il tratto distintivo della famiglia Russel.
Così la tradizione americana incontra il gusto italiano, per proporre una serie di abbinamenti inediti e innovativi che permetteranno di riproporre a casa una vera e propria festa del Ringraziamento, impreziosita dall’originalità dei cocktail “wild” caratterizzati da un impronta decisa ma allo stesso tempo versatile.

Antipasto
Prima portata di grandi sapori che unisce un piatto della tradizione con il classico Kentucky Mule, espressione speziata e saporita della miscelazione a base Wild Turkey. Il Cornbread, un gustoso pane di mais tipico della stagione autunnale, viene abbinato al gusto deciso del bourbon, ancora più accattivante grazie alla ginger beer miscelata in questo long drink. Un’esplosione di gusto ideale per avviare una cena così speciale
Sua maestà il tacchino
Il vero protagonista del giorno del Ringraziamento però non può che essere “sua maestà il tacchino”. Dopo aver affrontato ore di cottura nel forno è finalmente arrivato il momento di gustare il vero protagonista della cena, cotto intero e gustato insieme allo stuffing, ripieno di pane e castagne insaporito con frutti rossi: un’esplosione di sapori! Il cocktail a base bourbon non può che essere l’Old Fashioned, grande classico della mixology tornato recentemente alla ribalta e sempre più apprezzato.
Per la parte di commensali che non ama la carne, Laurel ha pensato anche una versione vegetariana del tacchino, ovvero la cipolla ripiena, da mantenere in abbinamento con il classicissimo Old Fashioned.
Il dessert
Per concludere la classica cena del Ringraziamento non può mancare la tipica torta di zucca speziata, qui realizzata in versione cheesecake. Un altro must della cucina di Laurel che si abbina a un altro grande cocktail della tradizione, il Manhattan.
RICETTE COCKTAIL

KENTUCKY MULE

Ingredienti

⦁ 2 oz. Wild Turkey Bourbon
⦁ ¾ oz. ginger beer
⦁ ¾ oz. succo di lime
⦁ un goccio di angostura Bitter
⦁ 1 splash di soda

Bicchiere: Bicchiere Juice o Rock

Preparazione: versare Wild Turkey Buorbon in un bicchiere pieno di ghiaccio, colmare con Ginger beer, un goccio di angostura Bitter e uno Splash di soda. Completare con squeeze di mezzo lime.
OLD FASHIONED

Ingredienti
⦁ 1 ½ oz Wild Turkey
⦁ 2 gocce di angostura Bitter
⦁ 1 zolletta di zucchero
⦁ 2 gocce di acqua naturale

Bicchiere: Old Fashioned
Preparazione: posizionare la zolletta nel bicchiere, versare l’angostura, l’acqua e mescolare sino a sciogliere la zolletta. Colmare il bicchiere con il ghiaccio a cubetti, completare con Wild Turkey.
MANHATTAN
Ingredienti:

⦁ 60 ml Wild Turkey 81 Straight Rye Whiskey
⦁ 30 ml Italian Vermouth
⦁ 5 ml Maraschino
⦁ 2 dashes Angostura Bitters

Bicchiere: Coppa
Preparazione: versare tutti gli ingredienti all’interno di un Mixing Glass, aggiungere sufficiente ghiaccio e mescolare per venti secondi circa. Filtrare all’interno della coppa e sprizzare la scorza sulla superficie del drink.
Guarnire con una scorza di limone
ANTIPAstoRICETTE THANKSGIVING
di Laurel Evans www.unamericanaincucina.com
Antipasto- CORNBREAD
Per 8
⦁ 200 g di farina 00
⦁ 150 g farina di mais gialla
⦁ 2 cucchiaini di lievito in polvere
⦁ ¼ di un cucchiaino di bicarbonato di sodio
⦁ 1 cucchiaino di sale
⦁ 1 cucchiaio di zucchero
⦁ 100 g di mais in scatola, tritato finemente o frullato grossolanamente
⦁ 120 g di latte intero
⦁ 120 g di yogurt
⦁ 1 cucchiaino di succo di limone
⦁ 2 uova grandi
⦁ 100 g di burro, fuso e fatto raffreddare leggermente

Scaldate il forno a 200°C e imburrate una pirofila quadrata di 20 cm e mettete da parte.
Mischiate la farina, il lievito, il bicarbonato e il sale in una ciotola media e mettete da parte. In un’altra ciotola, mischiate lo zucchero, il mais tritato, il latte, lo yogurt e il succo di limone. Unite le uova e sbattete finché tutti gli ingredienti non saranno ben amalgamati. Rimarranno alcuni grumi di mais.
Incorporate delicatamente il composto con le uova al composto con la farina usando una spatola di gomma. Aggiungete il burro fuso e mescolate rapidamente fino a inumidire appena gli ingredienti secchi. Non lavorateli troppo, il composto rimarrà grumoso.
Versate l’impasto nella pirofila preparata e lisciate la superficie con la spatola. Cuocete finché è ben dorato, per 25-30 minuti, o finché uno stecchino infilzato al centro ne esce pulito. Lasciatelo raffreddare nello stampo per 10 minuti prima di servire.

3tacchino1Sua maestà il tacchino- TACCHINO RIPIENO
⦁ 1 tacchino di 4-5 kg
⦁ 250 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
⦁ 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
⦁ 1 cucchiaino di scorza di arancia grattugiata
⦁ 2 rametti interi di salvia, più altri per la decorazione
⦁ 1 arancia, tagliata in quattro spicchi
⦁ 1 cipolla rossa, sbucciata e tagliata in quattro spicchi
⦁ 3 cl di brodo di pollo o di tacchino
⦁ 3 cl di vino bianco

GRAVY (SALSA)
⦁ 30 gr di burro
⦁ 1 litro di brodo di pollo o tacchino
⦁ 30 gr di farina

Scaldate il forno a 215°C. In un pentolino su fuoco basso, scaldate insieme il brodo, il vino e metà del burro.
In un’altra ciotola, mescolate insieme l’altra metà del burro con la scorza di limone e di arancia, sale e pepe a piacere.
A partire dal collo, separate la pelle dal petto e dalle zampe inserendo le dita con delicatezza tra carne e pelle in modo da non romperla. Spalmate il composto di burro sotto la pelle allentata. Quindi spalmate l’esterno e l’interno del tacchino con il composto di burro; salatelo e pepatelo.
Salate e pepate l’interno del tacchino. Se volete riempire il tacchino prima di cuocerlo, farcitelo ora con il ripieno (ricetta stuffing) ma non riempitelo troppo. Sistemate la salvia, le arance e le cipolle intorno al tacchino nella stessa teglia. Altrimenti (per ridurre i tempi di cottura) potete riempire il tacchino con i rametti di salvia, le arance e la cipolla e cuocere il ripieno di pane separatamente.
Chiudete la cavità con stecchini di legno. Legate le zampe con lo spago da cucina e ripiegate le ali sotto il tacchino. Mettete il tacchino nel forno preriscaldato per 20 minuti, poi bagnate (con pennello o cucchiaio) tutte le parti esposte del tacchino con la miscela di burro, brodo e vino. Abbassate la temperatura a 180°C. Ogni 30 minuti, bagnate il tacchino con la miscela di brodo. Se la pelle del tacchino dovesse dorarsi troppo, copritelo con un foglio di alluminio.
Dopo due ore di cottura, cominciate a prendere la temperatura del tacchino. Inserite un termometro per la carne nel punto più spesso della coscia (vicino all’osso, ma senza toccarlo). Dovrebbe segnare 70-75°C. Sono necessarie circa 3 ora di cottura totale, in base alle dimensioni del tacchino. Al termine della cottura togliete il tacchino dal forno, trasferite su un piatto di portata (tenete da parte la teglia con i succhi di cottura) e fate riposare a temperatura ambiente per 20-30 minuti.
Nel frattempo, preparate la salsa gravy:
Travasate con cura i succhi di cottura in una brocca capiente e fate riposare per 1-2 minuti, fino a quando i grassi si separano dai succhi. Eliminate il grasso dalla superficie e mettetelo da parte. Scaldate in una padella due cucchiai di burro con 1 cucchiaio del grasso di cottura e 30 g di farina. Mescolate continuamente per 5-6 minuti per ottenere una miscela dorata. Unite molto gradualmente i succhi di cottura sgrassati e portate all’ebollizione, mescolando con una frusta. Unite quindi il brodo poco alla volta, mescolando continuamente e cuocendo fino ad ottenere la consistenza desiderata, circa 10 minuti. Salate e pepate a piacere.

STUFFING / IL RIPIENO DEL TACCHINO CON PANE E CASTAGNE
Per 10
⦁ 1 kg di pane bianco e nero tagliato a cubetti di 2 cm
⦁ 250 g di castagne sbucciate e precotte (sottovuoto), tagliato in quarti
⦁ 200 g cranberry essiccati
⦁ 90 g di burro
⦁ 4 cipolle, tritate grossolanamente
⦁ 4 coste di sedano, tritate grossolanamente
⦁ 3 cucchiai di salvia fresca tritata finemente
⦁ 1,2 litri di brodo di pollo, di tacchino o vegetale
⦁ 1 cucchiaino di sale
⦁ 4 cucchiai di prezzemolo tritato
⦁ pepe nero

Distribuite i cubetti di pane in un unico strato su un paio di teglie e lasciateli seccare, durante la notte, senza coprirli. In alternativa, fateli seccare dentro il forno a 180° per 15-20 minuti.
Sciogliete il burro in una padella capiente a fuoco medio: unite le cipolle e il sedano; cuocete, mescolando per circa 10 minuti. Unite la salvia, poi un mestolo di brodo e cuocete per altri 5 minuti.
Trasferite il composto con la cipolla in una ciotola molto capiente. Mescolate con le castagne, i cranberry, il pane, il prezzemolo, sale e pepe. Versatevi il brodo rimasto e mescolate delicatamente. Usate la farcia per riempire il tacchino, poi mettete quella rimasta in una teglia imburrata. Coprite la teglia con un foglio d’alluminio e infornatela a 180°C per 25 minuti. Scoprite e cuocete ancora per mezz’ora circa, finché sarà ben dorato.
CIPOLLECIPOLLE RIPIENE
⦁6 cipolle rosse
⦁mezza ricetta dello stuffing (sopra) ma fatto col brodo vegetale in quanto vegetariano
⦁50 gr di gruyere, grattugiato
Scaldate il forno a 210°C. Pelate le cipolle e tagliate un centimetro dalla cima di ogni cipolla. Tagliate anche una fettina dalla parte inferiore di ogni cipolla in modo di farli stare “in piedi”. Scavate una cavità al interno di ogni cipolla con un cucchiaio. Salate l’interno delle cipolle e disponetele in una pirofila. Coprite bene con alluminio e cuocete per 45 minuti.
Sfornate le cipolle, lasciatele intiepidire e abbassate la temperatura del forno a 190°C. Farcitele con lo stuffing, e cuocete a 190° per circa 20 minuti. Sfornate, coprite le cipolle con un po’ di gruyere grattugiato, e infornate nuovamente per 10 minuti o fino a che il formaggio sarà ben fuso e leggermente dorato. Lasciate intiepidire prima di servire.

4pumpkin-bars-newIl dessert- CHEESECAKE BARS ALLA ZUCCA
⦁200 g di farina 00
⦁50 g di brown sugar (potete sostituirlo con zucchero normale)
⦁un pizzico di sale
⦁115 g di burro freddo, tagliato in pezzettini
⦁230 g di formaggio Philadelphia, ammorbidito a temperatura ambiente
⦁100 g di zucchero
⦁430 g di purea di zucca (qui sotto trovate la ricetta)
⦁3 uova
⦁1 cucchiaino di estratto di vaniglia (facoltativo)
⦁1 cucchiaino di zenzero in macinato
⦁2 cucchiaini di cannella macinata
⦁1/2 cucchiaino di noce moscata macinata
⦁1/4 cucchiaini di chiodi di garofano in polvere

PER 20 BARRETTE
Scaldate il forno a 180°C.  Foderate di alluminio una teglia rettangolare di circa 23×33 cm e imburrate l’alluminio. Nella ciotola di un robot da cucina con la lama di metallo, unite la farina, lo zucchero, il sale e azionate brevemente per mescolarli. Unite i pezzetti di burro freddi e lavorate rapidamente nel robot fino a ottenere un impasto di briciole. Versate le briciole nella teglia imburrata e pressatele con le mani per formare una base uniforme sul fondo della teglia.
Infornate a 180°C fino a che i bordi della crosta cominceranno a dorarsi, circa 10-15 minuti.
Nel frattempo, mescolate insieme il formaggio Philadelphia e lo zucchero fino ad ottenere una crema omogenea. Unite la purea di zucca, le uova, l’estratto di vaniglia, le spezie e un pizzico di sale e mescolate fino ad amalgamare il tutto. Versate la crema di zucca sopra la base precotta e infornate nuovamente a 190°C per altri 20-25 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente per un’ora prima di trasferire nel frigorifero. Per servire, togliete l’alluminio e tagliate in quadratini.

Credits:
Foto di Emile Henry www.emilehenry.com
Ricette di Laurel Evans www.unamericanaincucina.com

GRUPPO CAMPARI
Davide Campari-Milano S.p.A., con le sue controllate (‘Gruppo Campari’), è uno dei maggiori player a livello globale nel settore del beverage. E’ presente in oltre 190 paesi del mondo con posizioni di primo piano in Europa e nelle Americhe. Il Gruppo, fondato nel 1860, è il sesto per importanza nell’industria degli spirit di marca. Il portafoglio conta oltre 50 marchi e si estende dal core business degli spirit a wine e soft drink. I marchi riconosciuti a livello internazionale includono Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY e Wild Turkey. Con sede principale in Italia, a Sesto San Giovanni, Campari conta 16 impianti produttivi e 2 aziende vinicole in tutto il mondo, e una rete distributiva propria in 19 paesi. Il Gruppo impiega circa 4.000 persone. Le azioni della capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. (Reuters CPRI.MI – Bloomberg CPR IM) sono quotate al Mercato Telematico di Borsa Italiana dal 2001. Per maggiori informazioni: http://www.camparigroup.com/it.
Bevete responsabilmente
Gruppo Campari
Paola Paletti Tel +39 02 62251
Paola.Paletti@campari.com

Havas PR MIilan
Marianna Lovagnini – Tel 02 85457040
Marianna.Lovagnini@havaspr.com

 

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Zucca & Bollicine: la storia di un incontro autunnale!

14639713_1279490968776125_812925340267822880_n (1)Zucca & Bollicine: la storia di un incontro autunnale!

La Cascina Malingamba vi aspetta Mercoledì 9 Novembre, per una serata dedicata alla protagonista assoluta dell’Orto d’autunno!
musica anni 90 con lo chef Massimo Dellavedova, che  propone un esclusivo menù a base di zucca dall’antipasto al dolce.

Menù curato dalla chef Massimo Della Vedova, il quale da diversi anni è ideatore, creatore e realizzatore di ricette gustose con la zucca Bertagnina.

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A Golosaria, un viaggio alla scoperta dell’extravergine delle Città dell’Olio

IMG_8821 copiaA Golosaria, un viaggio alla scoperta dell’extravergine delle Città dell’Olio

Quattro cooking show a cura delle CCIAA di Pescara, Andria, Oliena e Alghero e Termoli
A Golosaria, un viaggio alla scoperta dell’extravergine delle Città dell’Olio
In vetrina le eccellenze dei territori olivicoli dell’Associazione nazionale che da oltre 20 anni si occupa di promozione della cultura dell’olio. Previsti convegni e cooking show che uniscono tradizione e innovazione

Le ricette delle Città dell’Olio tornano ad essere protagoniste a Golosaria la rassegna di cultura e gusto promossa da Club di Papillon di cui è patron il giornalista enogastronomico Paolo Massobrio, in programma dal 5 al 7 novembre a Milano presso MiCo – Fiera Milano City. Sono, infatti, quattro i cooking show di cui saranno protagoniste le Città dell’Olio di Andria, Oliena e Alghero, Termoli e della CCIAA di Pescara con i propri eccellenti oli extravergine abbinati alle ricette della cucina tipica regionale realizzate da chef giovani e talentuosi. Si comincia sabato 5 novembre alle 19.00 con il cooking show dell’Abruzzo a cura della CCIAA di Pescara, “L’olio evo di Pescara” a cura di Daniele D’Alberto, chef del ristorante Br1 Cultural Space al Borgo di Montesilvano Colle che nell’occasione realizzerà dei buonissimi tortelli al pecorino di Farindola con salsa di pomodoro a pera olive e limone candito. Un piatto colorato, gustoso, di carattere, autentica espressione delle tipicità dell’Abruzzo. Domenica 6 novembre alle 12.30 si terrà il cooking show dedicato all’olio Coratina di Andria con lo chef Saverio Verio Merafina del ristorante Trulli Love di Milano che presenta un menù degustazione con piatti tipici regionali rivisitati da lui. Sarà possibile gustare la Favetta Ritrovata e i Ceci neri con vongole varaci e assaggiare anche due piatti tipici come le fave e cicoria e le cicerchie con i cardoncelli. Sempre domenica ma alle 18.30 ci sarà anche il cooking show del Comune di Oliena a cura degli chef Federico Lai del Ristorante Vecchia Urbino di Urbino (PU) che presenterà il gelato all’azoto liquido di lattuga e miele di corbezzolo granella di “papascinu” e confettura di uva passa “granaccia” di Oliena e Alghero, lo chef Giuseppe Fele del Ristorante Trattoria Cavour di Alghero (SS) presente in fiera con i suoi ravioli ripieni di carciofi e gamberi con gorgonzola sarda e zafferano, lo chef Savatore Ticca del Ristorante Shardana di Parigi che presenta la sua Pecora in cappotto e infine lo chef Pino Pazzola del ristorante il Gobbo di Porto Torres che presenta la sua Spugna di pane affumicata alle erbe e olio evo “Accademia olearia Alghero” con uova morbide al sapore di mare, crema di carciofi e caviale di melanzana. Lunedì 7 novembre alle 14.00 sarà la volta del Molise con il cooking show sull’olio evo di Termoli con lo chef Antonio Terzano del Ristorante Osteria dentro le Mura che preparerà delle gustosissime lasagne in brodo di sogliola.
Non solo cucina ma anche talk sulla civiltà dell’olio a Golosaria. Il presidente delle Città dell’Olio Enrico Lupi, infatti, sarà ospite dell’incontro “Dal cibo, le civiltà: salute, conviviali, riscoperta, benessere” in programma sabato alle 16.00 nello spazio Agorà.

Associazione nazionale Città dell’Olio
C/o Villa Parigini
Strada di Basciano, 22 – 53035 Monteriggioni (Si)
Tel. 0577 329109 – Fax 0577 326042
Per contatti stampa e web
Natascia Maesi

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Back to the Wine

Back to the Wine

13-14 Novembre Faenza

Oltre 130 vignaioli artigiani da tutta Italia per un ritorno del
“Vino come atto agricolo responsabile”

In Fiera cibo di qualità, produttori di olio e birra, area Confidential con firme della cucina, presentazione di libri e degu

Faenza – Oltre 130 produttori da tutta la Penisola si danno appuntamento a Faenza per la prima edizione di Back to the Wine (domenica 13 e lunedì 14 novembre 2016). Curato da Andrea Marchetti, ideatore della comunità di Vinessum, con l’organizzazione di Blu Nautilus, la due giorni in Fiera è il manifesto del “vino come atto agricolo responsabile”. Attento all’impatto ambientale, frutto di pratiche di cantina dall’intento di accompagnare l’uva in una trasformazione più naturale possibile, limitando al minimo le manipolazioni.

“E’ giunto il momento per il mondo del vino di fare un passo indietro – spiega Andrea Marchetti, regista di Back to the Wine – per capire che un approccio competitivo e schemi prefabbricati sono un sistema limitato, pieno di falle, spesso incompatibile con la vera natura del vino: una natura a matrice tradizionale, culturale, territoriale, emozionale, artigianale, ma soprattutto umana. Back to the Wine è un omaggio ai vignaioli artigiani, a chi quotidianamente vive la terra lontano dai riflettori della popolarità per rivendicare un linguaggio popolare, come è sempre stato il vino sulle nostre tavole”.

Oltre 130 gli artigiani del vino da tutta la Penisola (Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Umbria, Toscana, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Puglia, Sicilia), tutti con una produzione enoica di qualità a tiratura limitata, e con un particolare occhio di riguardo all’ecosostenibilità e al minimo interventismo in cantina. Presenti anche escursioni oltreconfine, con produttori da Francia, Slovenia, Germania e Croazia.

Insieme a loro una serie di eccellenze del cibo di qualità a filiera corta unite dal trait union della territorialità, produttori di olio e una selezione di birre artigianali, sempre da tutta Italia.

E ancora, area Confidential con Audio Divino e la giornalista Martina Liverani, con musica a valvole in sottofondo, un palco, una platea, ospiti illustri, cibo, vino, letture e relax. Tra le proposte, quattro grandi firme della cucina: Max Mascia San Domenico di Imola, Athos Migliari La Chiocciola di Portomaggiore, Cristian Mometti La Porta Bologna, Fabrizio Mantovani FM Faenza. Ognuno di loro racconterà il proprio percorso in cucina attraverso un piatto realizzato con prodotti forniti per l’occasione da uno specifico produttore. Tutto questo in dialogo anche con il pubblico presente.

Nell’area ristorazione presente anche Vincenzo Vottero dell’Antica Trattoria del Reno.

Spazio anche ai libri con il fondatore di Identità Golose, Paolo Marchi, e l’ideatore di Vini e Vinili, Maurizio Pratelli; entrambi presentano le loro ultime fatiche editoriali.

Di scena anche una degustazione guidata domenica 13 novembre alle ore 14 sul tema “La Ri-Evoluzione del metodo tradizionale dei vini frizzanti emiliani” insieme a Francesco Falcone. Un appuntamento da non perdere per gli amanti dei vini frizzanti tradizionali emiliani, su bottiglie anche di vecchie annate fornite da alcuni produttori.

Speciali presenze, sempre nello spazio Confidential, insieme al cantautore Alessandro Ducoli, Ivan Fantini e il suo banco del baratto, e Angelo Gregorio lustrascarpe di gran classe (solo domenica).

Back to the Wine ha il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Faenza.

Info Back to the Wine

Fiera Faenza 13-14 novembre 2016

Orario: Domenica 10-20; lunedì 11-18.

Biglietto ingresso: Domenica 13 euro 20,00; lunedì 14 euro 15,00.

Abbonamento entrambe giornate 30 euro. Per operatori del settore: 10 euro valido entrambe le giornate.

Il biglietto di ingresso comprende: calice, tracolla porta calice, degustazione libera dei vini.

Sito: www.backtothewine.it

Ufficio Stampa PrimaPagina
Filippo Fabbri – Maurizio Magni
tel. 0547-24284; 3471567681
fabbri@agenziaprimapagina.it

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Carpene Malvolti tra le eccellenze alla XXV° Edizione del Merano Wine Festival

Carpene Malvolti tra le eccellenze alla  XXV° Edizione del Merano Wine Festival

Appuntamento con l’eccellenza enologica dal 4 all’8 novembre

Degustazioni esclusive, con la Storica Casa Spumantistica protagonista nella giornata di lunedì 7 Novembre. Rosé Brut e 1868 Superiore di Cartizze premiati con il Merano Wine Award 2016

Ci sarà anche Carpenè Malvolti tra i protagonisti della XXV° Edizione del Merano Wine Festival, l’evento che dal 4 all’8 Novembre prossimi accoglierà nella località altoatesina l’eccellenza dell’enogastronomia italiana ed internazionale in cinque giorni intensi di degustazioni ed eventi.

In siffattoscenario, la storica Casa Spumantistica di Conegliano sarà protagonista nella giornata di lunedì 7 Novembre presso la Czerny Saal della Kurhaus dove, dalle 10 alle 17, sarà allestita la sezione new entries riservata appunto alle novità, intese sia come aziende emergenti sia come prodotti che hanno saputo distinguersi per la loro qualità e peculiarità durante le selezioni.

E proprio in questa sezione, Carpenè Malvolti è stata selezionata come vincitrice del Merano Wine Award 2016 con il Rosé Brut – un blend di uve totalmente coltivate nel Territorio Trevigiano con 85% Pinot Nero e 15% Raboso del Piave, vitigno quest’ultimo mai spumantizzato prima, profumato di fiori con note intense di frutti di bosco e marasca dal gusto sapido e rotondo, il tutto concentrato in un vino di grande e nobile complessità dedicato ai ricercatori di alte quote – ed il 1868 Superiore di Cartizze, decisamente più da dessert le cui uve vengono coltivate e raccolte su pochissimi ettari di terreno tra le frazioni di Santo Stefano, San Pietro di Barbozza e Saccol, su un terreno esposto a lunghe giornate di sole e fresche notti d’estate. La vendemmia in questo caso avviene tardivamente per fare in modo che il residuo zuccherino sia più concentrato e conferisca a questo vino sontuoso, da sposare a piccola pasticceria, una rotondità e una cremosità eccezionali. Complesso, ricco di note floreali che vanno dall’acacia alla rosa e allo stesso tempo, risulta molto suadente nella componente fruttata di mela golden e pompelmo rosa.

Entrambi saranno in degustazione insieme al 1868 Prosecco D.O.C.G. Brut, Vino Spumante aromatico dal bouquet delicato e fruttato, con retrogusto di mela da sposare con aperitivi, cocktail e piatti leggeri della cucina mediterranea, morbido ed asciutto allo stesso tempo grazie alla peculiare acidità, perlage finissimo e persistente che dà una particolare sensazione di vivacità ed eleganza.

Tre selezioni di assoluta eccellenza della produzione del noto Marchio, da sempre leader nella produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G.

Ufficio Stampa Carpenè Malvolti SpA
Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.
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Carpenè Malvolti Spa – Via A. Carpenè 1 – 31015 – Conegliano (TV) – P.I. 00174380261

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Frutti di bosco o mirtili al vino Giacomo

“Frutti di bosco o mirtili al vino Giacomo

Un dessert facile facile ma un po’ costoso.”Giacomo

Ingredienti
Fragoline di bosco o mirtilli
un bicchiere ed affogate in vino rosso robusto e strutturato.
spolverato di zucchero.

Preparazione
Mettete le fragoline di bosco o i mirtilli in un bicchiere ed affogate in vino rosso robusto e strutturato.

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Inebriante novembre alla Fattoria del Colle di Trequanda . tra profumo di tartufo bianco delle Crete senesi e degustazioni itineranti di Brunello e Orcia

il-tartufaioInebriante novembre alla Fattoria del Colle di Trequanda . tra profumo di tartufo bianco delle Crete senesi e degustazioni itineranti di Brunello e Orcia

Per tre week end Donatella Cinelli Colombini invita i suoi ospiti a scoprire il prezioso tubero
Profumi di Tartufo Bianco delle Crete Senesi e di vini eccezionali nell’autunno della Fattoria del Colle di Trequanda. Per tre week end – quelli dal 4 al 6, dall’11 al 13 e dal 18 al 20 novembre – Donatella Cinelli Colombini ha studiato per i suoi ospiti un programma di grande impatto sensoriale, dedicato al prezioso tubero che in questa stagione dell’anno si presenta agli appassionati in tutto il suo bouquet aromatico.
Nei due week end centrali del mese di novembre – quello del 12-13 e del 19-20 – la vicina San Giovanni d’Asso celebra questo gioiello della terra con la Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi: una interessante gita fuori porta che Donatella consiglia ai suoi ospiti altresì per visitare la Ragnaia di Sheppard, bosco meditativo di grande bellezza, e il Museo del Tartufo nei sotterranei del castello medievale di San Giovanni. Ma in contemporanea, anche alla Fattoria del Colle, si potranno scoprire le peculiarità del prezioso tubero attraverso l’esperienza unica dalla ricerca del tartufo in una delle 5 riserve tartufigene della fattoria, insieme ai tartufai e ai loro cani per trovare le preziose trifole che crescono nelle radici degli alberi.
Un appuntamento da non perdere per gli estimatori del tubero – che potranno altresì seguire una interessante lezione di cucina tenuta dalla chef dell’Osteria della Fattoria del Colle, Roberta Archetti – così come per gli enoappassionati che potranno comunque vivere una intensa esperienza sensoriale con le degustazioni itineranti di Brunello e di Cenerentola Orcia DOC, rispettivamente nella nuova tinaia del Casato Prime Donne a Montalcino – dove si può altresì ammirare la recente installazione artistica di Roberto Turchi “The Dove’s Flight” – e nella cantina in cui riposa l’Orcia Cenerentola alla Fattoria del Colle.
Il costo del pacchetto per tre giorni, è di 214€ a persona e comprende due pernottamenti con colazione, due cene degustazione a base di tartufo e altre tipicità locali, ricerca del tartufo, lezione di cucina, visite guidate con degustazione di olio nuovo e vino Orcia alla Fattoria del Colle e la degustazione di quattro vini presso la cantina del Casato a Montalcino, accompagnata dalla selezione musicale di Igor Vazzaz.

Info e prenotazioni: +39 0577 66 21 08 – info@cinellicolombini.it – www.cinellicolombini.it

Addetta stampa
Marzia Morganti Tempestini
marzia.morganti@gmail.com

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Il cognac – Gabriele Bacciottini – Italiana Sommelier

Il re dei distillati di vino, frutto dell’ingegnosità dell’uomo e della generosità della natura, un capolavoro unico nel suo genere. Il cognac è un distillato di vino che viene sottoposto ad un lungo periodo d’invecchiamento in botti di rovere. Il cognac è sostanzialmente un brandy, ottenuto dalla distillazione dei vini prodotti in una particolare zona della Francia che si trova intorno alla città che porta lo stesso nome del celebre distillato.

Cognac è una graziosa cittadina dove gli ambienti paesani, plasmati dagli anni, ricordano tradizioni vecchie come il cognac, dove il profumo della “part des anges” permea l’aria ed il ricordo di storie, ormai lontane, sopraggiungono liberando la mente dalla frenetica corsa verso il tempo. Le prime informazioni scritte sul cognac risalgono al 1638 e la prima distillazione su larga scala sembra risalire intorno al XVII secolo

Italiana Sommelier


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Biolife Bolzano

Biolife Bolzano
10 – 13 novembre 2016
Fiera di Bolzano
Biolife è un viaggio nel mondo del bio!

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Una sera in cascina

la cantina (1)Una sera in cascina

Massimo Dellavedova

Come diceva Plutarco, nelle persone belle è bello anche l’autunno… ed è proprio in autunno che la natura vive il suo momento più bello. E allora, può un territorio dare l’imprinting alla sua cucina? Quando il creativo è tale e lascia che sia il territorio a esprimersi, tutto il fascino, la storia, le vicende remote e i segreti culturali di quella terra possono manifestarsi e dare un tono e una connotazione peculiare anche alla cucina.
Si lascia Milano, città piena di lavoro, caotica, piena di stress…città del nord e ci si immerge in una oasi ovattata, sembra impossibile, ma percorrere pochi chilometri e trovarsi in un mondo diverso, completamente nuovo e antico…..la Cascina Malingamba, un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, immerso in una dimensione fiabesca, fra dipinti, mattoni e legno, candele e posateria. Questo “in cascina” è un viaggio prezioso che inizia con l’arrivo alla Cascina, e si snoda tra irresistibili gastronomie e vini selezionati da assaporare nelle sale ovattate, davanti al crepitio della legna nel camino, luoghi fatti da una eleganza semplice, per cui rara ed esclusiva, raffinatezza e stile; circondata  da un mare di fiori 2e piante, inanellata da un armonioso cromatismo, profumi d’estate e primavera, le atmosfere fiabesche dei giardini d’inverno  e l’armonia dei gialli e dell’arancio dei mesi autunnali, come luogo ideale per una fuga, senza allontanarsi troppo, dalle fatiche della società.
E’ proprio con la natura che lo circonda che Massimo Dellavedova, uno dei più talentuosi chef italiani, coltiva un rapporto intenso, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano e ritornano in superficie, naturali e spontanei. Allergico ai palcoscenici mediatici dove chef e Tv dominano l’ascoltatore, anche più della moda, il suo è un lavoro di alto artigianato, di ricerca di prodotti della campagna lombarda, di amore per la terra, dove un luogo magico, come la Cascina Malingamba, rimane sullo sfondo.
Si concede, la Cascina Malingamba, come una bella donna intravista sul prato del “Le déjeuner sur l’herbe” di Manet, mostrando la sua anima con le vetrate affacciate sul prato, suggestivo, proseguimento naturale e filologico con l’ambiente riprendendo vita per riportarlo alla sua origine;  poi, varcato l’ingresso, entrando negli ambienti caldi dai colori morbidi, prende  il ruolo di protagonista un ampio camino dominato da pietra, ciocchi di legna e luci calde, cambia formula: dentro il suo concavo in mattoni vivi si rimescola la quintessenza del territorio, reinterpretato da Dallavedova. Sarà perché è un misto tra lombardo e friulano, Massimo Dellavedova è pragmatico, lavora su sogni concreti, che costruisce con le sue forze e quell’innato talento che cresce assieme alla sua esperienza (ha nel suo palmares una stella Michelin esternoconquistata alla Taverna di Colloredo di Monte Albano), le sue ricette, piene di sapore e di colore mantengono una sorta di onda lunga del piacere e del gusto riscontrabile in quello scrigno immerso nella natura, posizionato tra Milano e Varese, una ottocentesca Antica Osteria del passeggero, contesa tra due comuni, già riferimento per i viandanti dell’epoca, ed un oste claudicante che dà il nome al cascinale di ristoro: Malingamba. Gusto e semplicità in tutto, ma la sua è una grande concentrazione, attenzione e genialità nei piatti che escono dalla cucina a vista come vere e proprie opere d’arte, non ha più bisogno di presentazioni, né tanto meno di recensioni. Simbolo del lavoro di ricerca Dallavedova arriva da lontano, nella sua eterna ricerca, due anni in Polizia, da Bice a Milano, e poi esperienze in Francia, in Spagna, sulla Costiera Amalfitana, ci sono le radici, i profumi, i sapori, c’è il senso di appartenenza alla sua terra, ci sono immagini, c’è il futuro che innova partendo dalle materie prime di grande qualità, da assaggiare ovviamente a più riprese, in momenti diversi dell’anno, piatti che cambiano con la Natura, grazie alla Natura. E come un direttore d’orchestra sottolinea il mare e la montagna, in una cucina che parte dalla tradizione, ma che si lascia addomesticare da nuovi elementi, da una tecnica sempre più fine e da un confine labile che è figlio della creatività.
Piatti Cascina Malingamba (34)Certo, l’impronta dello chef, è marcatamente evidente nelle portate principali, che risentono di un timbro connaturato nella sua storia professionale, tutta trascorsa nella sua terra, un viaggio intorno alle campagne lombarde, le ampie distese di filari di viti, terre da vino, ettari e ettari di vigneti, ma anche terre di uomini, storie di famiglie e lavoro di generazioni, dove la terra è generosa. Colline di straordinarie bellezze e di grandi tradizioni legate alla terra di storiche cantine e castelli, ma anche alla gastronomia; infatti Massimo Dellavedova, nei suoi piatti, racconta le lunghe distese di viti, la tavolozza infinita di sfumature di rosso, di arancio, i gialli, gli ocra, i viola… suggestioni autunnali, richiami alla sua meravigliosa terra.
Cascina Malingamba
Via per Lainate 33
21040 Origgio – Varese

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