Il Cra presenta a Vinitaly esclusivi vini sperimentale dei suoi centri ricerca – Marte comunicazioni

vino_Bianco_Rosso.jpgDegustazioni guidate allo stand istituzionale del Mipaaf e un workshop sul contributo del CRA al miglioramento della vitivinicoltura italiana gli appuntamenti più significativi per il Consiglio al salone internazionale del vino e dei distillati

Prosecco, Primitivo, Syrah, Barbera, Falanghina, Moscato Giallo, Arneis, Albarossa, Cornarea: sono solo alcuni degli esclusivi vini “sperimentali”, non in commercio, che il CRA-Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, presenterà con degustazioni guidate a Vinitaly dal 25 al 28 marzo presso lo stand istituzionale del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per far assaggiare ai presenti il risultato di approfondite ricerche condotte sui vitigni e sulle tecniche di produzione vitivinicola.

Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura sarà presente al salone internazionale del vino e dei distillati con cinque strutture di ricerca. Il primo è il CRA-VIT, Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano che proporrà in versione Brut e Dry il Prosecco ottenuto da uve di nuove selezioni (cloni) oggetto di studio e di Glera (il nuovo nome del vitigno Prosecco), coltivate nell’azienda sperimentale dello stesso CRA CVIT. Il profilo sensoriale di questo vino denota un buon equilibrio alcool-acidità, di media struttura, con un aroma fruttato di frutta gialla, agrumi e mela verde.

logo cra.JPGQuattro i vini del CRA-ENO, Centro di ricerca per l’enologia di Asti prodotti secondo il protocollo base adottato ormai da diversi anni dalla Cantina Sperimentale: due bianchi – il Cortese e lo Chardonnay – prodotti con un limitato utilizzo di additivi e coadiuvanti enologici, e due rossi – il Syrah e il Barbera – ottenuti con la tecnica dell’estrazione differita degli antociani. I vini, annata 2011, sono ottenuti dalla vinificazione di uve da viticoltura convenzionale provenienti dal vigneto sperimentale dello stesso CRA-ENO.

 

Il CRA-VIC, Unità di ricerca sulla viticoltura di Arezzo porterà i vini ottenuti dalle sperimentazioni condotte in Toscana su nuove selezioni di Sangiovese – il vitigno con la maggiore diffusione in Italia e simbolo di grandi vini rappresentanti del Made in Italy enologico, quali il Brunello e il Chianti C e con il Foglia Tonda, varietà toscana praticamente scomparsa prima che venisse recuperata e rivalorizzata dall’Unità di Ricerca di Arezzo.

E’ la Malvasia puntinata del Lazio il vitigno su cui ha lavorato il CRA-ENC, Unità di ricerca per le produzioni enologiche dell’Italia Centrale di Velletri, che metterà in degustazione il frutto della sperimentazione su questo vitigno autoctono – rappresentativo di una realtà significativa del territorio anche in funzione della sostenibilità ambientale della sua coltivazione – volta ad esaltarne le qualità intrinseche attraverso tecniche di macerazione e un’azione mirata su tempo e temperatura per rendere il vino decisamente innovativo nel gusto, persistente e aromatico.

Ci saranno poi il Primitivo, la Falanghina e il Moscato Giallo, prodotti dal CRA-UTV, Unità di ricerca per l’uva da tavola e la viticoltura in ambiente mediterraneo di Turi (BA) con uve recuperate nel Mezzogiorno d’Italia nell’ambito del progetto Vitivin-Valut, trasferite e coltivate nell’azienda sperimentale del CRA CUTV. Il vino del vitigno Primitivo ha un profilo sensoriale caratterizzato da un colore rosso rubino intenso, di buona consistenza, ampio e complesso, con note fruttate di prugna, amarena e piccoli frutti di bosco, speziate e balsamiche. Il Moscato giallo ha un profilo sensoriale caratterizzato da una particolare freschezza, aromaticità e intensità data dalle note tropicali di agrumi e di frutta matura come la pesca gialla e il melone. Il vino dell’uva Falanghina, si presenta anch’esso fresco, fine, intenso e persistente, dominato da note fruttate, di mela e frutti esotici, note floreali di ginestra e biancospino.

Per tutta la durata del salone, presso lo stand del Mipaaf, verranno proiettati filmati inerenti le attività del CRA, effettuate degustazioni guidate dei vini sperimentali, non in commercio, istribuito materiale informativo e pubblicazioni scientifiche sul tema.

In programma, per il 28 marzo alle ore 11, anche un workshop dal titolo “La ricerca scientifica del CRA per il miglioramento della competitività nel settore viti-vinicolo italiano” al quale interverranno il Commissario Straordinario del CRA Giuseppe Alonzo, il Direttore del Dipartimento Trasformazione e Valorizzazione dei Prodotti Agroindustriali del CRA Paolo Ranalli e rappresentanti delle singole strutture del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura coinvolti su viticoltura ed enologia. Le tematiche sviluppate riguarderanno i contributi scientifico/sperimentali delle varie strutture in rapporto alle esigenze del mondo produttivo e i programmi futuri di ricerca alla luce delle nuove sfide del settore ( sostenibilità economica, ambientale, sociale; qualità globale, ecc.). Il workshop si terrà nella sala 2 al piano terra del Palaexpo nell’area di Veronafiere dedicata al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Il CRA – Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico, forestale, dell’ambiente e del clima C è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico, posto sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Con 15 Centri e 32 Unità di ricerca con competenze scientifiche nelle principali filiere agricole e in cui operano complessivamente 1.400 persone, di cui due terzi ricercatori, tecnici e operatori e con una dotazione di circa 5.300 ettari di aziende sperimentali, il CRA costituisce il più grande ente italiano di ricerca in agricoltura. Da segnalare anche il contributo dato dal CRA al portafoglio dei brevetti contenuti nel Catalogo con 32 ritrovati per invenzione industriale, tipologia alla quale afferiscono principalmente metodi e procedimenti innovativi riguardanti diversi ambiti di ricerca e che in molti casi scaturiscono da una proficua collaborazione con altri soggetti esterni all’Ente (altri EPR, Università, Ditte o Società private). Non sono rari i casi in cui i ritrovati abbiano una ricaduta che va oltre l’applicazione nell’ambito del settore primario (ad esempio in campo bio-medico). Ciò a sottolineare il contributo trasversale che la ricerca agraria può fornire al progresso tecnologico di altri settori.

Roma, 21 marzo 2012

CRA 

via Nazionale, 82 C 00184 Roma

T  +39-06-478361 

 F  +39-06-47836320

W  www.entecra.it 

@  cra@entecra.it

C.F.  97231970589

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I rossi dell’Etna – AIS Lecco

Giovedì 22 Marzo 2012

cosa offrirà la serata che AIS LECCO sta preparando per voi, con l’aiuto degli chef del Ristorante Passone, nella splendida cornice delle colline di Montevecchia..

Inizieremo con un aperitivo in piedi accompagnato con un Sicilia IGT “SP68” 2010 Arianna Occhipinti, bianco fermo biologico, vitigno autoctono Albanello, con percentuali anche di Moscato d’Alessandria, con il seguente aperitivo:

– crostino con mousse di tonno

– crostino con pomodori secchi

– involtino di melanzana alla parmigiana

– bicchierino con mozzarella di bufala

– crostino di spada

– pizzette con acciughe

Procederemo poi, in compagnia di Guido Invernizzi, alla degustazione di 4 rossi, scelti per quattro grandi Aziende di Sicilia, con un rapporto privilegiato con il terroir etneo e le sue peculiarità, con vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese ed il Nerello Cappuccio, quest’ultimo in minori percentuali per le tipologie presentate:

1 – Etna Rosso 2010 – Azienda Graci

2 – Etna Rosso 2009 – Azienda Girolamo Russo

3 – Etna Rosso 2009 – Azienda PassoPisciaro

4 – Etna Rosso 2000 – Azienda Calabretta

La serata continuerà poi con la cena, abbinata ai nostri rossi siciliani, che vedrà in tavola:

– Orecchiette di semola di grano duro, con ragù d’anatra e scamoza affumicata

– Maialino da latte, al forno, alle erbe di primavera

– Acqua e caffè

Un poco di storia …

I vini dell’Etna  rappresentano oggi una delle più apprezzate eccellenze del vino siciliano, sono il frutto di una tradizione vitivinicola tra le più antiche al mondo. La vite ha sempre trovato sull’Etna un ambiente ideale in cui svilupparsi. Il rinvenimento ai piedi del vulcano di una vite selvatica risalente all’epoca terziaria conferma ciò che agli antichi greci era già noto da tempo: l’esistenza della vite sull’Etna da tempi remotissimi.

Una pianta non seminata, né piantata né arata, come la descrive Omero nell’Odissea parlando della fertile terra dei Ciclopi e, secondo un’antica leggenda, disseppellita dal cane reale Aeunon, dal cui nome forse deriva il termine greco enos, vino.

In epoca romana i vini etnei sono assai apprezzati nella capitale e nell’area mediterranea; la superficie vitata aumenta, vengono costruitii primi torchi, la pratica della viticoltura etnea diviene oggetto di dissertazione da parte di scienziati e poeti. Il passare dei secoli vede i vini dell’Etna ancora al centro di un grande interesse e di un importante commercio. In epoca moderna i vini vengono imbarcati al porto di Riposto alla volta della Francia, destinati a tagliare e dare corpo ai vini francesi. Il successo del comparto vitivinicolo (dovuto anche alla riforma agraria del 1812) spinge i contadini ad ampliare la superficie vitata che, così, si innalza di quota. I terreni pietrosi e scoscesi del vulcano impongono una diffusa opera di dissodamento e di costruzione dei muretti a secco di pietra lavica, monumentali terrazzamenti per vigneti che adesso si spingono fino ed oltre i 1000 metri di quota. In questo periodo proliferano i palmenti in pietra lavica, già presenti fin dall’epoca romana, ossia il luogo deputato alla trasformazione dell’uva a cui erano annesse l’abitazione dei contadini e la stalla. Il territorio etneo è ancora oggi disseminato di queste case-cantina in pietra lavica che, durante la vendemmia, brulicano di vita, di canzoni contadine, di tradizioni e riti imperituri.

Il vino dell’Etna, nelle sue tipologie Etna Rosso, Etna Rosato, Etna Bianco ed Etna Bianco Superiore, è stato il primo vino siciliano da tavola ad ottenere, nel 1968, il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.

I vitigni autoctoni dell’ ETNA

Nerello Mascalese

Vitigno a bacca nera storicamente prevalente sull’Etna, prende il nome dal territorio di Mascali dove venne selezionato un paio di secoli fa. È la base dell’Etna Rosso DOC, nel quale devono essere presenti uve Nerello Mascalese per almeno l’80%. Come gli altri vitigni etnei il Nerello Mascalese è a maturazione tardiva, dunque viene vendemmiato intorno alla seconda decade di ottobre. Produce vini dalle sfumature diverse a seconda del versante, della quota in cui è coltivato e del sistema di allevamento, generalmente accomunati da una grande struttura e da un’eleganza di profumi destinata ad evolversi ulteriormente con l’invecchiamento.

Nerello Cappuccio

Il Nerello Cappuccio, o Mantellato, è un altro vitigno a bacca rossa diffuso sul vulcano che, assieme al Nerello Mascalese ma in percentuali assai inferiori, rappresenta gran parte del panorama ampelografico delle vigne etnee. Il suo nome deriva dal caratteristico portamento della pianta. È presente nell’Etna rosso DOC per una quota che non può superare il 20%. Al vino regala una maggiore intensità cromatica sopperendo così alla scarsa capacità colorante del Nerello Mascalese.

Carricante

È un vitigno a bacca bianca che si trova esclusivamente sull’Etna e il suo nome si riferisce alla grande produttività della pianta, intendendosi infatti per carricante “pianta carica di frutti”. È particolarmente diffuso nel versante est del vulcano ed è la base dell’Etna bianco DOC.

Minnella

Vitigno autoctono a bacca bianca coltivato soltanto sulle pendici del vulcano, lo si ritrova spesso associato in vigna al Nerello e al Carricante. Il nome deriva dal siciliano e vuol dire “piccolo seno” per la forma dei suoi acini. È diffuso nel versante est e in particolare nel territorio di Viagrande.

Ma vediamo Location: Ristorante “Passone” – Via del Pertevano, 10 – Montevecchia (Lecco)

Costo della serata: 60€ (50€ per i soci AIS Lombardia 2012)

 Inizio: ore 21:00

 Numero chiuso: 65 posti

Per prenotazioni ed informazioni:

Delegato professionista: Ronnie Penati

 Cellulare: 349.6346011

E-mail: enotecapenati@gmail.com

WEB site: www.aislecco.com

oppure

Responsabile AIS LECCO per la Comunicazione: Corrado Fumagalli

Cellulare: 338.8129003

E-mail: Corrado.Fumagalli@alcatel-lucent.com

WEB site: www.aislecco.com

Ristorante Passone Montevecchia

 
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Sicilia en Primeur

Dal 20 al 22 aprile 2012

Manifestazione organizzata da Assovini finalizzata alla promozione dei vini siciliani e dei relativi territori di produzione insieme alle rispettive eccellenze enogastronomiche.

La manifestazione itinerante che nelle precedenti edizioni ha già toccato alcune tra le zone enologiche più rappresentative della regione, nel 2012 si ferma all’Etna Golf & Resort Spa di Castiglione di Sicilia, sulle pendici del versante nordorientale dell’Etna, dove verranno presentate le eccellenze dell’ultima vendemmia di oltre 40 delle aziende socie di Assovini Sicilia. 

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Nerello Cappuccio – AIS Lecco

Vitigno autoctono dell’ Etna

Il Nerello Cappuccio, o Mantellato, è un altro vitigno a bacca rossa diffuso sul vulcano che, assieme al Nerello Mascalese ma in percentuali assai inferiori, rappresenta gran parte del panorama ampelografico delle vigne etnee. Il suo nome deriva dal caratteristico portamento della pianta. È presente nell’Etna rosso DOC per una quota che non può superare il 20%. Al vino regala una maggiore intensità cromatica sopperendo così alla scarsa capacità colorante del Nerello Mascalese.

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Diam® e Belbo Sugheri sponsor di Sicilia en Primeur

logo belbo sugheri.JPGDiam Sugheri (filiale italiana di Diam Bouchage) e Belbo Sugheri, sponsor ufficiali della nona edizione di Sicilia en Primeur, dal 20 al 22 aprile prossimi, per sostenere la manifestazione organizzata da Assovini finalizzata alla promozione dei vini siciliani e dei relativi territori di produzione insieme alle rispettive eccellenze enogastronomiche.

LOGDIAM.JPGLa manifestazione itinerante che nelle precedenti edizioni ha già toccato alcune tra le zone enologiche più rappresentative della regione, nel 2012 si ferma all’Etna Golf & Resort Spa di Castiglione di Sicilia, sulle pendici del versante nordorientale dell’Etna, dove verranno presentate le eccellenze dell’ultima vendemmia di oltre 40 delle aziende socie di Assovini Sicilia. Per Diam Sugheri e Belbo Sugheri, già presenti sul territorio siciliano da tempo grazie alla partnership con importanti nomi dell’enologia, sarà una occasione importante di ulteriore promozione, dove addetti ai lavori e stampa di settore potranno saggiare personalmente le potenzialità e la qualità dei tappi tecnici in sughero Diam®.

Qualità che si riconosce in tutta la vasta gamma Diam®, per vini tranquilli (Diam® 2, 3, 5, 10 e 15 adatti a diversi periodi di conservazione con permeabilità specifiche), per vini spumante (Mytik Diam® Classic o Diam® Spumante) e per liquori, tutti garantiti esenti da gusto di tappo (Livello di TCA rilasciabile ≤ al limite di quantificazione di 0,5 ng/l) grazie al procedimento di trattamento del sughero – esclusivo e brevettato – purificato tramite CO2 allo stadio supercritico per evitare tutti i tipi di deviazione sensoriale indesiderata.

SOMMELIER-_-STAPPATURA1.jpgUna ricetta originale che, grazie alla giusta permeabilità del tappo, consente l’evoluzione desiderata dal vinificatore affinché il vino arrivi al consumatore così come il suo creatore l’ha immaginato. La stessa attenzione che Diam Bouchage rivolge al vino la riserva anche all’ambiente: lo sviluppo sostenibile è infatti un obiettivo per la società, che ha strutturato la propria politica attorno a 4 concetti principali che hanno permesso in quattro anni dal 2006 al 2010 una riduzione del 15% delle emissioni di gas a effetto serra: controllo dei consumi di energia, valorizzazione dei sottoprodotti del sughero, controllo dei rischi industriali e della nocività delle installazioni tecniche, investimento nella ricerca e sviluppo di prodotti che rispettino al meglio l’ambiente.  L’azienda, leader a livello mondiale nella produzione di tappi tecnici in sughero, fa parte del gruppo Oeneo operante anche nel settore della tonnellerie (Seguin Moreau), con due stabilimenti di produzione (San Vincente de Alcantara (ESP) e Céret (FRA) e numerosi centri di finitura vicini ai mercati vinicoli che contribuiscono alla messa sul mercato di circa un miliardo di tappi all’anno in tutto il mondo – ossia il 5% del mercato della tappatura in sughero.

 

Contatti

 

Marte Comunicazione snc di Marzia Morganti Tempestini & C.

 

Tel 335 6130800 Email marzia.morganti@gmail.com

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Minnella- AIS Lecco

Vitigno autoctono dell’ Etna a bacca bianca coltivato soltanto sulle pendici del vulcano, lo si ritrova spesso associato in vigna al Nerello e al Carricante. Il nome deriva dal siciliano e vuol dire “piccolo seno” per la forma dei suoi acini. È diffuso nel versante est e in particolare nel territorio di Viagrande.

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Cocktail Botox party – Catania (CT)

Domenica 25 marzo 2012

17.00 fino a 20.00    

Un evento dedicato alla bellezza e di grande valenza culturale, nella suggestiva Cappella Bonajuto di Catania.

Sarà una serata molto particolare: una happy hour in un wine bar da favola, con un’atmosfera magica, vini d’autore, finger food raffinato, musica suggestiva, e…qualcosa in più: compresa nel prezzo del pacchetto, una seduta individuale di infiltrazioni di Botox, effettuata dal Dr. Marcello Stella, Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.

Si potrà scegliere tra 2 offerte:

1) Pacchetto base di 20 € a persona – cibo e bevande incluse.

 2) Pacchetto intero al costo di 100 € a persona – oltre al cibo ed alle bevande, comprendente anche la seduta di Botox.

 Menù a buffet:

• Rusticheria mignon (arancinette, pizzette, bombette).

• Antipasto alla siciliana (mix di olive e pomodori secchi).

• Selezione di salumi e formaggi siciliani.

• Insalata pasta pomodorini Pachino e mozzarella.

• Quiches salate assortite.

• Verdure grigliate.

• Insalata mista.

• Crostini di pane, grissini, bocconcini.

• Dolci assortiti.

Bevande a buffet:

Vini: Terre di Zagara, Nero d’Avola DOC e Bianco d’Alcamo DOC.

Acqua minerale, naturale e frizzante – Caffè.

Per maggiori informazioni contattare – il numero 334 9627641 –

Cenni Storici:

 

La cappella è l’unico monumento bizantino di Catania, essendo sopravvissuta miracolosamente intatta ai terremoti ed alle eruzioni che distrussero ripetutamente la città. Si trova, all’interno del barocco Palazzo Bonajuto, in via Bonajuto 7, una traversa di via Vittorio Emanuele II, nello storico quartiere Civita – dal Latino: civitas (città) – che corrisponde alla parte più antica del centro cittadino. Ha una pianta a croce greca, con un’ampia cupola e tre absidi (cellae trichorae), nello stile di una “cuba” arabo-bizantina. Oggi, rispetto al piano stradale, si trova interrata di circa 2 metri. La famiglia Bonajuto ne prese possesso nel Quattrocento e nel secolo successivo vi edificò la propria residenza. Nel XVIII secolo l’edificio fu meta del viaggio del pittore e storico francese Jean Houel. Quindi, negli anni Trenta del secolo scorso, la cappella fu restaurata dal grande archeologo Paolo Orsi.

Cappella Bonajuto

Catania

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Nerello Mascalese – AIS Lecco

Vitigno a bacca nera storicamente prevalente sull’Etna, prende il nome dal territorio di Mascali dove venne selezionato un paio di secoli fa. È la base dell’Etna Rosso DOC, nel quale devono essere presenti uve Nerello Mascalese per almeno l’80%. Come gli altri vitigni etnei il Nerello Mascalese è a maturazione tardiva, dunque viene vendemmiato intorno alla seconda decade di ottobre. Produce vini dalle sfumature diverse a seconda del versante, della quota in cui è coltivato e del sistema di allevamento, generalmente accomunati da una grande struttura e da un’eleganza di profumi destinata ad evolversi ulteriormente con l’invecchiamento.

 

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Nero di Troia in trasversale tra Daunia, tavoliere e Castel del Monte – Minervino Murge (BT)

Venerdì 23 marzo 2012

Presso la  Masseria Barbera  si parlerà di Nero di Troia in trasversale tra Daunia, tavoliere e Castel del Monte presenterà Nicola Campanile e interverranno Franco Ziliani, l’enologo Cristoforo Pastore, Antonio Gargano presidente del neonato Consorzio Nero di Troia del Tavoliere; a seguire la cena/tributo al vino protagonista della serata sarà affidata alle esperte mani dello Chef Nicola Maino e dell’ospite ormai nota Lucia Schiavone delle Antiche Sere di Lesina.

 
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Carricante – AIS Lecco

Vitigno autoctono dell’ Etna

È un vitigno a bacca bianca che si trova esclusivamente sull’Etna e il suo nome si riferisce alla grande produttività della pianta, intendendosi infatti per carricante “pianta carica di frutti”. È particolarmente diffuso nel versante est del vulcano ed è la base dell’Etna bianco DOC.

 

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I vini dell’Etna – AIS Lecco

I vini dell’Etna che rappresentano oggi una delle più apprezzate eccellenze del vino siciliano, sono il frutto di una tradizione vitivinicola tra le più antiche al mondo. La vite ha sempre trovato sull’Etna un ambiente ideale in cui svilupparsi. Il rinvenimento ai piedi del vulcano di una vite selvatica risalente all’epoca terziaria conferma ciò che agli antichi greci era già noto da tempo: l’esistenza della vite sull’Etna da tempi remotissimi.

Una pianta non seminata, né piantata né arata, come la descrive Omero nell’Odissea parlando della fertile terra dei Ciclopi e, secondo un’antica leggenda, disseppellita dal cane reale Aeunon, dal cui nome forse deriva il termine greco enos, vino.

 

In epoca romana i vini etnei sono assai apprezzati nella capitale e nell’area mediterranea; la superficie vitata aumenta, vengono costruitii primi torchi, la pratica della viticoltura etnea diviene oggetto di dissertazione da parte di scienziati e poeti. Il passare dei secoli vede i vini dell’Etna ancora al centro di un grande interesse e di un importante commercio. In epoca moderna i vini vengono imbarcati al porto di Riposto alla volta della Francia, destinati a tagliare e dare corpo ai vini francesi. Il successo del comparto vitivinicolo (dovuto anche alla riforma agraria del 1812) spinge i contadini ad ampliare la superficie vitata che, così, si innalza di quota. I terreni pietrosi e scoscesi del vulcano impongono una diffusa opera di dissodamento e di costruzione dei muretti a secco di pietra lavica, monumentali terrazzamenti per vigneti che adesso si spingono fino ed oltre i 1000 metri di quota. In questo periodo proliferano i palmenti in pietra lavica, già presenti fin dall’epoca romana, ossia il luogo deputato alla trasformazione dell’uva a cui erano annesse l’abitazione dei contadini e la stalla. Il territorio etneo è ancora oggi disseminato di queste case-cantina in pietra lavica che, durante la vendemmia, brulicano di vita, di canzoni contadine, di tradizioni e riti imperituri.

Il vino dell’Etna, nelle sue tipologie Etna Rosso, Etna Rosato, Etna Bianco ed Etna Bianco Superiore, è stato il primo vino siciliano da tavola ad ottenere, nel 1968, il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.

I vitigni autoctoni dell’ Etna

Nerello Mascalese

Vitigno a bacca nera storicamente prevalente sull’Etna, prende il nome dal territorio di Mascali dove venne selezionato un paio di secoli fa. È la base dell’Etna Rosso DOC, nel quale devono essere presenti uve Nerello Mascalese per almeno l’80%. Come gli altri vitigni etnei il Nerello Mascalese è a maturazione tardiva, dunque viene vendemmiato intorno alla seconda decade di ottobre. Produce vini dalle sfumature diverse a seconda del versante, della quota in cui è coltivato e del sistema di allevamento, generalmente accomunati da una grande struttura e da un’eleganza di profumi destinata ad evolversi ulteriormente con l’invecchiamento.

Nerello Cappuccio

Il Nerello Cappuccio, o Mantellato, è un altro vitigno a bacca rossa diffuso sul vulcano che, assieme al Nerello Mascalese ma in percentuali assai inferiori, rappresenta gran parte del panorama ampelografico delle vigne etnee. Il suo nome deriva dal caratteristico portamento della pianta. È presente nell’Etna rosso DOC per una quota che non può superare il 20%. Al vino regala una maggiore intensità cromatica sopperendo così alla scarsa capacità colorante del Nerello Mascalese.

Carricante

È un vitigno a bacca bianca che si trova esclusivamente sull’Etna e il suo nome si riferisce alla grande produttività della pianta, intendendosi infatti per carricante “pianta carica di frutti”. È particolarmente diffuso nel versante est del vulcano ed è la base dell’Etna bianco DOC.

Minnella

Vitigno autoctono a bacca bianca coltivato soltanto sulle pendici del vulcano, lo si ritrova spesso associato in vigna al Nerello e al Carricante. Il nome deriva dal siciliano e vuol dire “piccolo seno” per la forma dei suoi acini. È diffuso nel versante est e in particolare nel territorio di Viagrande.

 

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La Primavera dei Presidi

La Primavera dei Presidi

è una “coproduzione” delle Condotte Slow Food di Napoli, Nola, Agro Nocerino-Sarnese, Monti Lattari, Costiera Sorrentina e Capri e Vesuvio ognuna delle quali proporrà almeno un cuoco

Il menù ci proporrà una serie di incontri golosi:

 

le Montanare con pomodorino del piennolo e pomodorino giallo dei Pizzaioli Salvo di San Giorgio a Cremano

a seguire il primo incontro…

Le Linguine con gamberi di scoglio su passatina di pomodoro del piennolo e carciofi di schito croccanti di Carmine Mazza (Il Poeta Vesuviano – Torre del Greco)

La Zuppetta di fagioli di Controne con gamberetti di Crapolla di Mimmo De Gregorio (Lo stuzzichino – S. Agata dei due Golfi)

… il secondo incontro…

La Lasagna con carciofi violetti di Castellammare di Mimmo De Gregorio (Lo stuzzichino – S. Agata dei due Golfi)

Il Timballo in crosta di Ziti di Gragnano con Pomodoro San Marzano di Mariangela de Simone (Il Cellaio di Don Gennaro – Vico Equense)

Gli Gnocchetti con fagioli ” Dente di Morto” di Acerra e Croccante di Soppressata di Gioi.di Natale Langella (Villa Signorini – Ercolano)

… il terzo…

Il Foie Gras dei poveri di Pietro Parisi (Era Ora – Palma Campania)

L’Uovo con cacioricotta del Cilento, alici di menaica e carciofo violetto di Castellammare di Gianluca D’Agostino (Veritas – Napoli)

… e per non dimenticare l’amico porco, il quarto…

Le Polpette di maiale su specchio di San Marzano e cacio ricotta del Cilento di Lorenzo Principe (Luna Galante – Nocera Superiore)

Il Capicollo di maiale con carciofi violetti di Castellammare di Eduardo Estatico (C&D – Portici)

e per finire un’occhio a Pasqua e l’altro al prossimo Presidio…

Lievitato naturale con armonia di albicocca del Vesuvio di Pasquale Marigliano (Pasquale Marigliano – Ottaviano)

Il tutto abbinato ai vini del territorio offerti dalla Strada del Vino Vesuvio

Si fa con l’aiuto del Luciano Pignataro Wine Blog e con la collaborazione di Villa Balke di Torre del Greco

L’evento si farà a Villa Balke a Torre del Greco (Via Prota 42)dalle ore 20:30

L’intero incasso sarà destinato al progetto Slow Food “1000 orti in Africa” e nessuno lascerà la Villa se non si sarà raccolta la cifra per almeno un orto (obiettivo raggiungibilissimo)

I costi: adulti: € 30,00 – giovani con meno di trent’anni: € 25,00 (i giovani non soci avranno, compreso nel prezzo, il tesseramento gratuito come “socio giovane”)

Per informazioni e prenotazioni 081.8471170

  (tra le 9:30 e le 12:00 e tra le 15:30 e le 17:30)

 o anche direttamente a slowfoodvesuvio@gmail.com

Per le questioni organizzative scrivete a slowfoodvesuvio@gmail.com e a alaimo.marina@libero.it

Tutti gli aggiornamenti su

www.slowfoodvesuvio.it e su www.lucianopignataro.it

Se non siete ancora soci Slow Food potrete rimediare durante questo evento…

 nel 2012 dovremo essere tantissimi!

 slowfoodvesuvio@gmail.com

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Franciacorta Cuvée Brut – Bellavista – Perugia (PG)

Franciacorta Cuvée Brut - Bellavista.jpgDal colore giallo paglierino con bollicine estremamente fini e persistenti. Dal profumo emergono intensi toni di frutta bianca e di lievito, integrati da riconoscimenti di acacia e vaniglia. Il sapore equivale ad una scia persistente molto lunga, data da intensa ed elegante sapidità, ottimamente completata da effervescenza carezzevole e residua morbidezza

 

Vinoteca Perugia San Sisto

Viale san Sisto 57

Perugia (PG)

Telefono 075 529 2430

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Pubblicato in News

Cabernet Franc

Il Cabernet Franc è uno vitigni a bacca rossa più famosi al mondo e, grazie i suoi 45 mila ettari di allevamento complessivi, uno dei venti vitigni più diffusi in assoluto.

Possiamo trovare il Cabernet Franc praticamente in ogni continente: dagli Stati Uniti al Sud America (Brasile, Cile), dalla Russia al Sud Africa, fino all’Australia, senza dimenticare l’Europa dove è diffuso massicciamente in Germania, Slovenia, Ungheria e soprattutto in Italia e in Francia, dove si contano rispettivamente 7 e 35 mila ettari di vigneto destinati alla sua coltivazione. Le sue terre d’elezione, è risaputo, si trovano nel sud e centro ovest della Francia; quello che forse non tutti sanno, però, è che le sue origini più antiche, a dispetto del nome, non affondano le radici in questo Paese, bensì in Spagna.

Infatti, secondo gli studi del francese Guy Levignac, uno dei massimi esperti di ampelografia nella regione bordolese, il Cabernet Franc, appartenente alla famiglia del vitigno Carmenet di cui rappresenta l’esemplare più vicino alle varietà selvatiche, sarebbe originario del versante iberico della catena dei Pirenei. Solo in un secondo momento sarebbe stato introdotto nel sud ovest della Francia grazie ai devoti di ritorno dai pellegrinaggi a Santiago di Compostela: stabilitosi inizialmente nel nord dell’Aquitania, dove incontrò da subito condizioni climatiche e del suolo favorevoli, il Cabernet Franc si diffuse in breve tempo in tutta la regione, spostandosi anche più a sud, verso gli attuali dipartimenti della Garonne e delle Landes.

Anche riguardo la sua successiva introduzione nella valle della Loira restano aperti diversi interrogativi.

Stando ad alcune fonti storiche, questo vitigno sarebbe stato portato sulle sponde della Loira all’inizio del XVII secolo dal Cardinale Richelieu; secondo altre, invece, il responsabile sarebbe un altro uomo di Chiesa, l’abate Breton, da cui potrebbe derivare il nome che anticamente identificava il Cabernet Franc in questa regione: “plant breton”. Tutto sembrerebbe coincidere se non fosse che, già un secolo prima, Rabelais avesse citato in un suo scritto il “bon vin breton” che si beve a Chinon, sua città natale.

 

Comunque siano andate le cose, in questi luoghi, negli attuali dipartimenti della Loira, tra i comuni di Anjou, Saumur, Chinon e Bourgeuil, il Cabernet Franc ha trovato, ancor più che nei territori del bordolese, le condizioni ottimali per prosperare: clima temperato, fresco, con estati calde e mediamente lunghe, terreni argillosi e in alcuni casi sabbiosi che, in assenza di periodi di siccità prolungati, consentono un adeguato apporto d’acqua. Contrariamente a quanto avviene nel sud della Francia, dove il Cabernet Franc è vinificato prevalentemente in uvaggio, in queste particolari condizioni esso esprime al meglio i tipici aromi primari erbacei e fruttati se vinificato in purezza: il Saumur-Champigny e Le Clos de Neuilly sono solo due degli eccellenti vini di questa regione.

www.aislecco.com

 
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Rosso Montefalco Milziade Antano – Vinoteca Perugia San Sisto

ROSSO MONTEFALCO MILZIADE ANTANO.jpgCantina: Fattoria Colleallodole di Milziade Antano

Vitigno: Sangiovese, Merlot, Sagrantino

Gradi: 14,5

Alla vista: rosso granato

All’olfatto: ciliegie, spezie, cacao

Al palato: vibrante e tannico

Abbinamenti: formaggi, salumi

Temperatura di servizio: 16°-18°

Colore, aroma gusto persistente, tutto perfetto in questo vino base di una delle cantine storiche di Montefalco.

Vinoteca Perugia San Sisto

Viale san Sisto 57

Perugia (PG)

Telefono 075 529 2430

 

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Fiera dei prodotti tipici italiani – Cava de Tirreni Salerno (SA)

Martedì 3 aprile 2012

   

Nell’area fieristica di Cava de Tirreni in via Pollungamento marco si realizzerà la fiera dei prodotti tipici della campania con la vendita ai turisti e a coloro che vorranno partecipare di prodotti, di assoluto gusto che esalteranno il palato. Sono aperte le iscrizioni per il fitto di stand ed allestimento su misura, scadenze prenotazioni 12/12/2011 per prenotare il tuo stand contattare il 392/1786370. Potranno partecipare all’evento tutti gli esercizi commerciali che trattano il settore della gastronomia. Pasta, prodotti dolciari, pizzeria e rustici, primi piatti contorni enogastronomia, vini e distillati, formaggi, salumi, prodotti caseari, frutta secca, insacati, carni, ed altri prodotti merceologici 

 
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Pianeta birra Rimini (RN) – Segnalato da Barmania

Ddal 25 al 28 febbraio 2012 

Selezione Birra e Beverage & Co. sono due sezioni speciali di Sapore, la grande Fiera di gusti, riti e tendenze dell’alimentazione fuori casa che si svolge ogni anno all’interno dei padiglioni della Fiera di Rimini. Selezione Birra è un’area dedicata alla bevanda “bionda”: qui si possono trovare birre speciali, artigianali, di nicchia, italiane ed estere, da quelle più famose fino alle semi sconosciute.

Beverage & Co. è invece la sezione in cui è presente il prodotto beverage a tutto tondo: dalle acque minerali ai succhi di frutta, dagli energy drink ai superalcolici, dai distillati ai liquori tradizionali, fino ai coloniali ed alle bevande calde. Un’offerta completa, di grande interesse per gli addetti ai lavori come grossisti e per tutti coloro che lavorano in bar, ristoranti, pub, enoteche, locali e night.

L’evento che si svolgerà dal 25 al 28 febbraio 2012 è pronto a superare gli ottimi numeri fatti registrare dall’edizione dell’anno scorso: quasi 80.000 visitatori, 865 aziende e 3.000 business meeting. Per farlo, l’organizzazione sta mettendo a punto una serie di eventi speciali, convegni, incontri b2b e dibattiti che hanno lo scopo di dare ai professionisti presenti un plus di conoscenza: un modo quindi per fornire informazioni, analizzare le tendenze del mercato, presentare le ultime novità, oltre alla possibilità di creare rapporti e nuove relazioni commerciali ed economiche tra produttori e clienti.

Selezione Birra – Beverage & Co. è quindi un appuntamento dedicato a tutti i professionisti dei comparti della ristorazione e di altri pubblici esercizi come strutture ricettive, locali e discoteche; distributori, grossisti, agenti import-export, chef, sommelier, barman, GDO, gruppi di acquisto, cash&carry, fino alla stampa specializzata e di settore.

I padiglioni della Fiera di Rimini saranno divisi in diversi settori merceologici così da facilitare i visitatori: da quello dedicato esclusivamente alle birre alle bevande alcool free, dall’area dedicata alle grappe a quella in cui vi sono liquori e superalcolici, dalle bevande calde e caffè agli snack fino a tutto ciò che abbia a che fare con la logistica e con l’equipment, ossia arredamento di locali, dotazioni, macchinari per la produzione e la vendita al dettaglio.

Tra le aree speciali di Selezione Birra e Beverage & Co ci saranno “La Piazza degli Affari” nella quale le aziende potranno disporre di salotti per incontri riservati oltre ad un luogo per conferenze e dibattiti, e “Sapore Supermarket” dove le aziende produttrici potranno esporre i propri prodotti per una migliore presentazione ai clienti ed ai visitatori della kermesse.

 

L’ingresso a Selezione Birra e Beverage & Co è riservato esclusivamente agli operatori professionali. La mostra, vietata ai minori di 18 anni, è aperta dalle ore 9:30 alle 18:30 (l’ultimo giorno la chiusura è anticipata alle ore 17). Il prezzo del biglietto d’ingresso è di € 38 . Raggiungere la Fiera di Rimini è molto facile: i padiglioni distano soltanto 15 minuti di auto dall’aeroporto internazionale Fellini di Rimini e sono serviti da una stazione ferroviaria interna sulla linea Milano-Bari. In auto bastano pochissimi km dai caselli autostradali della A14 di Rimini Nord e Rimini Sud.

 
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Bufala & Wine Wedding Cosenza (CS)

Giovedì 23 febbraio 2012

Bufala e Wine Wedding, un matrimonio da non perdere a Cosenza il 23 febbraio Si terrà il 23 febbraio a Cosenza al ristorante Le Cucine di Palazzo Salfi l’edizione calabrese di Bufala & Wine Wedding, manifestazione che si svolge in tutta Italia tra il 19 e il 28 febbraio. 23 i locali

La Mozzarella di Bufala Campana DOP è certamente uno dei prodotti più amati dai buongustai italiani e stranieri. Ottima da sola, straordinaria come ingrediente in varie ricette, questa eccellenza made in Italy riscuote unanimi consensi sulle tavole di tutto il mondo. Ma, secondo un luogo comune, sembrerebbe essere particolarmente difficile da abbinare a qualsiasi vino.

 

Nasce così “Bufala & Wine Wedding”, manifestazione che si svolgerà in tutta Italia nel periodo tra il 19 e il 28 febbraio. 23 i locali coinvolti in tutte le regioni italiane, dove si terranno serate-evento con degustazioni che vedranno la Mozzarella di Bufala Campana DOP proposta in abbinamento con i vini di quella regione. Alla fine ogni singola regione sceglierà, attraverso una votazione che vedrà coinvolti decine di appassionati e operatori del settore, il vino da inviare alla finalissima che si svolgerà a Napoli, alla Città del gusto del Gambero Rosso, il 10 Marzo. Un appuntamento imperdibile nel corso del quale i vini selezionati verranno “testati” in abbinamento con i piatti a base di Mozzarella di Bufala Campana DOP ideati e proposti da giovani talenti della cucina italiana, scelti tra dieci prestigiosi istituti alberghieri.

 

Le Cucine di Palazzo Salfi

Cosenza (CS)

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